Fa piacere vedere il numero di firme, non credo proprio estorte, a sostegno di Paolo Agostinis, medico internista al nosocomio tolmezzino, che aveva osato far presente le difficoltà in cui un medico poteva venirsi a trovare, agendo senza il supporto del laboratorio analisi nosocomiale.
Ma al caso del medico, che ha osato dire qualcosa sulla sanità e quindi sulle condizioni del proprio lavoro, si aggiunge il problema sollevato da Paolo Agostinis, che bisogna riportare in primo piano: la sorte del laboratorio analisi tolmezzino.

Se fosse vero quanto scritto da Tanja Ariis sul Messaggero Veneto del 10 febbraio 2015, sarebbe da star contenti: infatti ella intitola il suo pezzo: «Serracchiani a Tolmezzo: “Garantisco sui laboratori”. Dopo la denuncia del medico rilanciata dal poeta Pierluigi Cappello. «Per i cittadini nulla cambierà, anzi ci sarà un miglioramento dei servizi».
Ma dato che io non sono donna di fede, dopo un primo entusiasmo mi chiedo: come verranno migliorati? Che significa il «Garantisco i laboratori» di Debora Serracchiani? Che tutto resterà invariato? O che il laboratorio verrà ridimensionato, ma dobbiamo credere che tutto andrà per il meglio? E come si configurerà il laboratorio analisi del nosocomio tolmezzino nel futuro, ammesso rimanga?

Continuiamo a leggere l’articolo di Tanja Ariis. «Per i cittadini di Tolmezzo e della Carnia – ha assicurato Serracchiani – non cambierà nulla e anzi ci sarà un miglioramento dei servizi: tutti i prelievi saranno raccolti come adesso in ospedale, che continuerà a eseguire nel proprio laboratorio tutti gli esami che rivestono carattere di urgenza ed emergenza. Per i cittadini non cambieranno né il numero degli esami né i tempi di risposta, che anzi miglioreranno grazie all’impiego di nuove tecnologie». «Non deve cambiare nulla – ha sottolineato Brollo – a livello di sicurezza e qualità per i cittadini».
Prelievi routinari a Udine
«Tutti i prelievi di routine (come emocromo, urine, glicemia, funzionalità del fegato e renale e altro) a breve – spiega l’assessore Gallizia – potranno essere inviati a Udine, dove capacità e apparecchiature all’avanguardia consentiranno tempestività e qualità. Gli esami urgenti restano qui. Sulla microbiologia non so dire cosa resta qui e cosa no. Agostinis ha sollevato una sua perplessità, legittima, in un percorso comunque ancora in itinere».
Il progetto è del 2010
«Questa riunione – precisa Telesca – ha permesso di confermare un lavoro di riorganizzazione avviato ancora nel 2010 e che ha l’obiettivo di concentrare alcune attività di laboratorio per garantire a tutti anche la diagnostica più complessa e quindi raggiungere l’obiettivo di migliorare la qualità delle analisi e i tempi di risposta a favore di medici e pazienti. La riunione ha permesso inoltre di confermare la continuità di un lavoro che vede coinvolti i professionisti per quanto riguarda la riorganizzazione del servizio».
Risparmi.
Gallizia sottolinea pure che «centralizzare gli esami di routine porta un risparmio notevolissimo che sarà reinvestito in sanità: diagnosi, terapie e assistenza». (Tanja Ariis, «Serracchiani a Tolmezzo: “Garantisco sui laboratori”, in : Messaggero Veneto, 10 febbraio 2015).

Quando una persona mi chiese che ne pensassi risposi che per me erano tutte parole, tranne:
«Prelievi routinari a Udine», «Tutti i prelievi di routine (come emocromo, urine, glicemia, funzionalità del fegato e renale e altro) a breve – spiega l’assessore Gallizia – potranno essere inviati a Udine, dove capacità e apparecchiature all’avanguardia consentiranno tempestività e qualità. Gli esami urgenti restano qui. Sulla microbiologia non so dire cosa resta qui e cosa no».
E spiego subito perché quanto mi ha colpito. Intanto un esame urine, uno di funzionalità renale o del fegato una glicemia e “altro” (?) non so perché debbano essere routinari, ma possono essere anche di prima indagine in pronto soccorso, o di urgenza da parte dei medici di base; mentre invece alcuni esami di microbiologia hanno tempi lunghi per la risposta, come i tamponi, che vengano posti in coltura qui o là. Se poi si ricerca il Dna i tempi si allungano ancora e la ricerca potrebbe esser centralizzata.
Un discorso a parte meritano le emocolture, che richiedono, da che mi si dice, prelievo al letto del paziente, ed altri esami, come mi ha confermato una esperta nel settore; inoltre la conservazione ed il trasporto del campione devono esser fatti in condizioni ottimali, pena l’inutilità dell’esame stesso. Il sangue nel trasporto potrebbe emolizzarsi, e gli accorgimenti perché ciò non avvenga devono essere precisi. ( stessa fonte ma anche “Cause di emolisi: prelievo e trasporto” in: www.sipmel.it/media/documenti/DaiGdS/VEA e “Trasporto in laboratorio”, in: “Errori di prelievo, conservazione e trasporto dei campioni”, in:mbvetnews.blogspot.com/2011/ ).

Inoltre non pare che la recente delibera n. 153 del 30 gennaio, che indica il trasferimento all’Azienda ospedaliero universitaria Santa Maria della Misericordia delle funzioni di Laboratorio Analisi e Microbiologia e virologia dell’ospedale carnico a partire dal 31 marzo 2015 sia stata cancellata o modificata. ( Tanja Ariis, “Se i laboratori restano, la Regione cambi la delibera” in: Messaggero Veneto, 13 febbraio 2015).

OGGI A CHE PUNTO SIAMO? SAPPIAMO DEL GRANDE SOSTEGNO POPOLARE A PAOLO AGOSTINIS, MA PER IL RESTO?

Laura Matelda Puppini

Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀFa piacere vedere il numero di firme, non credo proprio estorte, a sostegno di Paolo Agostinis, medico internista al nosocomio tolmezzino, che aveva osato far presente le difficoltà in cui un medico poteva venirsi a trovare, agendo senza il supporto del laboratorio analisi nosocomiale. Ma al caso del medico, che...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI