Sembra strano notare come la politica conosca solo alcuni dati e non altri prodotti anche da esperti, eppure è accaduto così anche nel caso del lago di Cavazzo. E questo è un indicatore preciso della mancanza di dialogo che limita la conoscenza e, di conseguenza, una corretta fase decisionale. Un tempo, quando eravamo ancora in una situazione di democrazia diretta e partecipata, gli argomenti venivano discussi ed ognuno poteva portare quanto conosceva all’attenzione degli altri. Ma ora, al tempo degli assessori tuttologi, l’impressione è che le informazioni anche scientifiche non circolino, e che essi, in Fvg come altrove, rispondano forse sbrigativamente alle interrogazioni. E se erro correggetemi.

Correva l’anno del Signore 2014, la quarta commissione regionale sul Prta sottolineò l’importanza di tutelare il Lago di Cavazzo ed il Tagliamento a valle di Ospedaletto, ove il fiume veniva e viene derivato e canalizzato per usi agricoli dal Consorzio Ledra- Tagliamento, lasciando il letto dello stesso con ben poca acqua. E la sopraccitata commissione segnalava già allora che il lago si trovava «in situazione di criticità ambientale a causa dell’avanzata modificazione dello stato di qualità delle sue acque, dovuta alla pluridecennale immissione delle acque di scarico della centrale idroelettrica di Somplago» e si auspicava la creazione di un by-pass che convogliasse le acque della centrale direttamente dall’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità, sposando il progetto dell’ing. Dino Franzil per risolvere il problema. (Cfr. anche il mio: Politica attenta all’ambiente, salvezza del lago di Cavazzo, piano strutturato per le acque: se non ora quando? e gli altri sul lago pubblicati in: www.nonsolocarnia.info).

Le prese di posizione si sono succedute, ma, come ho precisato nel mio sopraccitato, nulla di concreto è accaduto, tranne il diventare grigi dei nostri capelli.

Avendo pertanto il Comitato tutela e valorizzazione del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni ed il Comitato per la tutela delle Acque del bacino montano del Tagliamento indetto una conferenza stampa il 20 luglio 2021, i cui contenuti ho riportato nel mio qui citato, vi è stata poi e pure una interrogazione del consigliere del gruppo misto prof. Furio Honsell nel merito, a cui ha risposto l’assessore regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Fvg, Fabio Scoccimarro, imprenditore, di Fratelli d’ Italia, in questo modo ritenuto discutibilissimo da Franceschino Barazzutti, il leader della lotta per la salvezza del lago.

«Da una valutazione di larga massima resa possibile analizzando i dati portati da A2A al Tavolo, il problema dell’apporto di fanghi dalla centrale sembrerebbe ridimensionato rispetto a quanto denunciato dai Comitati. Alla ripresa dei lavori del Tavolo questo risultato sarà discusso con i Comuni e si deciderà di conseguenza il prosieguo delle attività.
Tutti concordano sulla utilità del canale di bypass ma, non essendo di competenza della Regione, risulta un aspetto delicato per la risoluzione del problema. (…).» (Risposta dell’Assessore Scoccimarro all’interrogazione a risposta immediata n. 690, fatta dal consigliere Furio Honsell, del Gruppo Misto avente come oggetto: «Lago di Cavazzo: come e quando la Regione Fvg intende applicare la LR 13/2019 ed intervenire per risolvere il degrado del lago?», essendo il lago una risorsa ambientale e turistica del nostro territorio).  

Quindi l’Assessore ha fatto seguire una sintesi degli interventi regionali per il lago, che si sono concretizzati in: partecipazione nel 2016 al programma interreg v-a Italia Slovenia 2014 – 2020 con ‘Vojage’ che aveva l’intento di definire le criticità e le possibili azioni al fine di preservare l’integrità degli ambienti naturali e loro utilizzo come risorsa, e che riguada i laghi di Cavazzo e Bled, funzionale a un turismo sostenibile, di cui però l’assessore non ha precisato o allegato gli esiti, e per approfondire tali problematiche sono stati stanziati 340.000 euro; l’indizione di un concorso di idee finalizzato a recuperare la naturalità del lago, andato deserto; la creazione, con la legge 13/2019,  di un tavolo tecnico di studio, denominato “Laboratorio dei Tre Comuni” che è stato realizzato e che si è incontrato la prima volta il 19 giugno 2020. (Ivi).

In sintesi, da Natale a Pasqua, da Pasqua a Natale, si sta procedendo ancora ad una fase conoscitiva teorica, quando i dati sono stati già evidenziati dalle ricerche condotte dall’Istituto di Scienze Marine di Bologna (ISMAR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed hanno confermato che il fondale presenta un paesaggio lunare a causa della consistente copertura di fango modellato dalle correnti, privo di forme di vita a causa delle acque scarsamente ossigenate. (Politica attenta all’ambiente, salvezza del lago di Cavazzo, piano strutturato per le acque: se non ora quando? in: www.nonsolocarnia.info).  

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Da questa risposta si evince, da quello che ho capito, che qualsiasi bypass dello scarico della centrale non verrà finanziato dall’Assessore e quindi dalla Regione Fvg, quando la stessa finanzia nuove strade camionabili in montagna in Carnia senza tanti tavoli ed approfondimenti sull’impatto ambientale, ma solo per richiesta di un singolo che ha trovato chi gli ha dato una mano, almeno io ho capito così (cfr. https://www.studionord.news/paularo-nuova-strada-camionabile-in-arrivo-in-localita-spusinceis/), e vorremmo capire chi dovrebbe finanziare detto bypass secondo l’assessore, quando in precedenza la Regione pareva interessata pure a realizzare il progetto. Inoltre sembra che siamo ancora ad una guerra delle cifre, senza che si sappia come ha fatto le sue rilevazioni A2A e quale sia la sua proiezione futura sulla salute del lago, mentre ampio spazio è stato dato anche dalla stampa locale alla metodologia di rilevamento del CNR.

Nel merito, comunque, segnalo pure una nota di Luca Boschetti, leghista e consigliere regionale, che, dopo la seconda conferenza stampa indetta da Franceschino Barazzutti ha dichiarato, in data 4 agosto 2021: «”La Regione è attenta alla situazione del lago dei Tre Comuni e l’obiettivo è quello di rinaturalizzare le sponde, il fondo del lago e ridare spazio alle specie ittiche tipiche del luogo. Tuttavia occorrono tempo, risorse e, soprattutto, la certezza che le soluzioni prospettate poi forniscano risultati concreti e duraturi”».
Ed ha aggiunto: «Rassicuro il portavoce dei comitati per la valorizzazione del Lago di Cavazzo, Franceschino Barazzutti, che la volontà politica è di preservare e valorizzare tale ricchezza del nostro territorio». Ed appunto «Con l’obiettivo di definire le criticità e dei possibili interventi per preservare l’integrità del lago e degli ambienti naturali […], la Regione ha previsto l’istituzione del tavolo tecnico denominato Laboratorio dei Tre Comuni, a cui siedono un rappresentante e un esperto, designati dalla direzione centrale Ambiente ed Energia, tre esperti designati rispettivamente dal Comune di Bordano, dal Comune di Cavazzo Carnico e dal Comune di Trasaghis e un rappresentate dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg)».

Durante gli incontri – ha continuato il consigliere Boschetti  «è stato possibile raccogliere il punto di vista dei maggiori portatori di interesse. In particolare si è provveduto ad acquisire i dati batimetrici in possesso di A2A, che poi sono stati elaborati dal servizio gestione risorse idriche allo scopo di fornire al Tavolo una mappa di confronto tra la batimetria del 2011 e quella acquisita nel 2019».

E così ha concluso: «Tenuto conto che l’intera area di analisi è pari a circa 1 milione di metri quadri – afferma Boschetti – l’accumulo medio è risultato pari a 8 centimetri nel periodo compreso tra i due rilievi, ovvero negli 8 anni tra il 2011 ed il 2019, quindi in media dell’ordine di 1 cm all’anno. Dato quanto appreso dallo studio, il tavolo tecnico si riunirà entro il prossimo settembre per provvedere alla chiusura della fase conoscitiva e decidere come procedere. Infine ringrazio Franceschino Barazzutti, poiché è sempre attento alle tematiche dell’acqua e del by-pass per far tornare a una condizione di naturalità il lago, il fondale e le sue sponde». ACON/COM/rcm (https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx).

Ora, tranne quanto già riportato e questa nota personale di Luca Boschetti, oltre le pregresse dichiarazioni di Barbara Zilli, leghista, assessore alle finanze, sulla scenografia del lago per mondiali di parapendio, nulla è successo di nuovo, tranne l’inesorabile peggioramento, temo, del lago, se si crede a chi i suoi fondali li ha esplorati con sommozzatori e cioé all’Istituto di Scienze Marine di Bologna (ISMAR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

E con questo chiudo l’articolo, senza voler offendere alcuno, in attesa di nuovi risvolti o di una nuova catastrofe ambientale prevedibile anche se non in tempi brevissimi, ringraziando Furio Honsell per la sua interrogazione.

Laura Matelda Puppini

L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta il lago di Cavazzo ed è stata da me, Laura Matelda Puppini, scattata nel 1993. LMP.

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