Ricevo dalla sezione di Cosenza dell’AIParC (Associazione Italiana Parchi Culturali), il testo iniziale del progetto: “Se conosci la Calabria, la ami” di Leonida Repaci, che narra il giorno della creazione di quella terra da parte del buon Dio. Questo racconto o leggenda è di piacevole lettura, e quindi vi prego di prenderlo in considerazione soprattutto se amate la Calabria o per conoscerla.

Leonida Repaci. Quando fu il giorno della Calabria.

Quando fu il giorno della Calabria Dio si trovò in pugno 15000 km. quadrati di argilla verde con riflessi viola… e promise a sé stesso di fare un capolavoro…
Diede alla Sila il pino, all’Aspromonte l’ulivo, a Reggio il bergamotto, allo Stretto il pescespada, a Scilla le sirene, a Chianalea le palafitte, a Bagnara i pergolati, a Palmi il fico, alla Pietrosa la rondine marina… al Mesima la quercia, al Busento la tomba del re barbaro, all’Amendolea le cicale, al Crati l’acqua lunga…, alle montagne il canto del pastore errante da uno stazzo all’altro, al greppo la ginestra, alle piane la vigna, alle spiagge la solitudine, all’onda il riflesso del sole. Diede a Cosenza l’Accademia…, a San Giovanni in Fiore il telaio a mano, a Catanzaro il damasco…

Terra di Calabria. Pentidattilo e dintorni, e a due passi da Gerace. Foto di Laura Matelda Puppini, luglio 1985.

Assegnò Pitagora, Orfeo, Democede, Almeone, Filolao, Aristeo a Crotone, Zaleuco a Locri, Ibico e Clearco a Reggio, Cassiodoro a Squillace, San Nilo a Rossano, Gioacchino da Fiore a Celico, San Francesco a Paola, Telesio e Il Parrasio a Cosenza… Donò a Stilo la Cattolica, a Rossano il Patirion e l’Evangeliario Purpureo, a Locri i Pinakes…

Poi distribuì i mesi e le stagioni alla Calabria. Per l’inverno concesse il sole, per la primavera il sole, per l’estate il sole, per l’autunno il sole.
A gennaio diede la castagna, a febbraio la pignolata, a marzo la ricotta, ad aprile la focaccia con l’uovo, a maggio il pescespada, a giugno la ciliegia, a luglio il fico melanzano, ad agosto lo zibibbo, a settembre il fico d’India, a ottobre la mostarda, a novembre la noce, a dicembre l’arancia.

Diamante. Foto di Laura Matelda Puppini.  Settembre 2020. Samsung Camera Pictures.

Volle che le madri fossero tenere, le mogli coraggiose, le figlie contegnose, i figli immaginosi, gli uomini autorevoli, i vecchi rispettati, i mendicanti protetti, gl’infelici aiutati, le persone fiere leali socievoli e ospitali, le bestie amate. Volle il mare sempre viola, la rosa sbocciante a dicembre…

Operate tutte queste cose nel presente e nel futuro il Signore fu preso da una dolce sonnolenza…Del breve sonno divino approfittò il diavolo per assegnare alla Calabria le calamità: le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, le fiumare, le alluvioni, la peronospora, la siccità, la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, l’Onorata Società, la vendetta, l’omertà, la violenza, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione.

Cosenza. Corso Mazzini. Foto di Laura Matelda Puppini. Settembre 2020. Samsung Camera Pictures

Dopo le calamità, le necessità: la casa, la scuola, la strada, l’acqua, la luce, l’ospedale, il cimitero.

Ad esse aggiunse il bisogno della giustizia, il bisogno della libertà, il bisogno della grandezza, il bisogno del nuovo, il bisogno del meglio. E, a questo punto, il diavolo si ritenne soddisfatto del suo lavoro, toccò a lui prender sonno mentre si svegliava il Signore.

Quando, aperti gli occhi, poté abbracciare in tutta la sua vastità la rovina recata alla creatura prediletta, Dio scaraventò con un gesto di collera il Maligno nei profondi abissi del cielo. Poi, lentamente rasserenandosi, disse: – Questi mali e questi bisogni sono ormai scatenati e debbono seguire la loro parabola. Ma essi non impediranno alla Calabria di essere come io l’ho voluta. La sua felicità sarà raggiunta con più sudore, ecco tutto.

Leonida Repaci».

Foto di Laura Matelda Puppini.

L’immagine che presenta l’articolo è di Laura Matelda Puppini, è stata scattata nel mese di settembre 2020, e rappresenta un particolare del Santuario di San Francesco da Paola, protettore della Calabria. Ho avuto dei problemi ad inserire la didascalia della foto di corso Mazzini, perchè è stata inglobata nell’ immagine, per motivi a me ignoti. Laura Matelda Puppini

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