Dopo aver preparato la cena, fatto ginnastica, constatato che, nonostante i miei sforzi, non sono dimagrita neppure un etto, ed avendo già stirato le mutande, in attesa di “Chi l’ha visto”, leggo distrattamente l’articolo di Guido Surza che raccoglie le dichiarazioni di quello che appare il nuovo idolo del Messaggero Veneto, Urizio, (Guido Surza, Lavoro di notte per riscrivere la storia, in Messaggero Veneto, 9 marzo 2016) a cui il giornale ha dedicato, dal giorno del ricordo 10 febbraio 2016, più righe che a qualsiasi politico locale od associazione culturale. La prima cosa che mi viene alla mente è che rispetto a questo che pare l’ “Uomo della Provvidenza” nella storia,  imprenditore e consulente, speriamo non nel settore di propaganda di aziende vinicole del goriziano in alternativa a quelle di Rosazzo e dintorni, e che usa per fini personali lo staff del Pd capitanato da tale Maran, solo per compilare una domanda on line seguendo le istruzioni dell’archivio della Farnesina,  le mie quotidiane attività che comprendono pure ore ed ore di studio in solitudine, e di analisi dei documenti fotografati all’ifsml ed in altri luoghi devono parere nulla.

Egli pare poi, si ritenga un perseguitato politico, sempre stando al Messaggero Veneto, e dichiara di aver avuto qualche graffio sulla macchina, secondo lui sicuramente fatto da giovani ideologizzati, ma sono sue congetture. Anche a me sono successe delle disavventure ed a molti accadono, sia di destra che di centro che di sinistra, qui come là, ma non hanno la grancassa del Messaggero Veneto. Mi ricordo come si trovò la macchina, un mattino, un mio amico a Trieste, che non faceva politica. Anche a me i soliti che si fanno passare per quelli dell’Enel suonano il campanello talvolta, come qualche monello, e così qualcuno può sbagliare numero al telefono. In ogni caso si può presentare denuncia contro ignoti se del caso. Ma forse il signor Urizio pensa, fa, disfa da solo e non crede nell’arma dei Carabinieri.
Soprassiedo poi, su quanto afferma sugli storici: cosa volete, chi si sente l’Uomo della Provvidenza ben poco considera il prossimo. Oddio Gortani Michele, perché hai studiato ed analizzato tanto, prima di scrivere, affermare, asserire, oddio voi, studiosi di altri tempi, perché avete letto studiato, imparato epistemologia e metodologia nelle scienze? Geremia Puppini perché ci hai insegnato a procedere con pazienza, rigore, metodo negli studi?

È l’onda emozionale che lo porta avanti – dichiara alla stampa. Perché non si ferma a pensare, pure? In amore è preferibile esser trascinati dall’onda emotiva, non nello studio, anche se un po’ di passione per la materia per cui si perdono ore ed ore di vita serve. Non per nulla in Germania quando un giovane si presenta per un lavoro, la prima cosa che gli chiedono è perché desidera impegnarsi in quell’attività.

Inoltre è vero che il dopoguerra lo hanno non scritto signor Urizio ma costruito i vincitori, qualche mese prima della fine della guerra, per esempio Churchill e Stalin nell’ottobre 1944 a Mosca, quando definirono le rispettive aree di influenza dopo la vittoria, che sapevano imminente, ed in generale gli Alleati. E non scrissero credetemi la storia, la fecero.
Per quanto riguarda i documenti esistono documenti falsi, documenti informativi veri ma con contenuto non vero, ed in genere, metodologicamente, si usa incrociare le fonti.
Mi dispiace sinceramente invece, che il signor Urizio abbia perso la moglie, non è bello, credo, restare soli.

Inoltre non capisco  la frase: «devo ringraziare lo staff del Pd e Alessandro Maran, la verità non ha colore».
Perché, secondo lui o chi l’ha scritta, prima che arrivassero Urizio ed il Pd, tutti gli studiosi erano venduti a visioni ideologizzate? Io almeno ho capito così.
Questa affermazione è disgustosa, indimostrabile, ed offensiva, ed il Messaggero Veneto avrebbe fatto bene a non pubblicarla affatto.
Mi scusi signor Urizio, io non ce l’ho personalmente con lei, e posso capire che desideri impegnarsi in altro dopo la perdita della signora, ma non mi piace il suo modo di procedere in storia, e anche ora scrivo perché ho letto il Messaggero Veneto che riportava l’intervista a Lei.

Naturalmente queste sono solo considerazioni nel merito di quanto pubblicato oggi dal noto quotidiano locale, e non intendo offendere nessuno, ma non credo neppure si debba sempre tacere. Ed io che ho speso anni ed anni in studi, come credo tanti altri, con ben poca visibilità mediatica, mi sono sentita veramente amareggiata da come considerano gli storici e quindi anche me, il Messaggero Veneto, i politici, questa Lega Nazionale per l’italianità di Trieste e tanti altri che leggono il noto quotidiano locale. Mi pare invece molto interessante quanto detto da Alberto Buvoli sia sulle informative sia sui volumi a cura dell’ i.f.s.m.l., “Caduti, dispersi e vittime civili dei comuni della regione Friuli-Venezia Giulia nella seconda guerra mondiale”, che sono costati ore ed ore di lavoro certosino, una fatica immane, ed in generale.

Ed in ogni caso: chi sarebbero tutti questi mostri che nascosero documenti, impedirono la verità ecc. ecc. signor Urizio?

Domani, da che ho capito, la Procura inizierà, stando al Messaggero Veneto di oggi, a cercare, nei modi che reputa e se del caso, con personale scelto dal Procuratore, il luogo “fossa, foiba, o cimitero in superfice”, per vedere se esista o meno. Naturalmente morirono nella seconda guerra mondiale anche partigiani, civili, tedeschi, collaborazionisti, cosacchi ecc. ecc. ammazzati. Si era in guerra. E forse anche i tedeschi buttavano in fosse comuni, anfratti, le loro vittime, o seppelivano in superfice, altra tecnica usata anche nella prima guerra mondiale. Insomma non vedo che si sappia nulla di nuovo, sinora, tranne che è stato reperito un documento archiviato, in cui contenuto è tutto da dimostrare.

Laura Matelda Puppini

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