Riporto queste interessanti considerazioni sul valore per noi tutti del sistema sanitario nazionale dalla dott. Francesca Perri, medico emergenzista 118 a Roma, ed il testo di una petizione firmabile su Change.org, promossa dalla sinistra romana. Relativamente all’organizzazione della sanità in Fvg, ho più volte riportato il pensiero e le prese di posizione della senatrice dott. Laura Stabile di Forza Italia – Berlusconi presidente, e del dott.  Walter Zalukar, dello stesso partito e poi passato al Gruppo Misto in consiglio regionale, e continuerò a farlo. E ora pongo qui le osservazioni della dott. Perri e della sinistra romana, che non si differenziano di molto da quelle di Zalukar e Stabile, perchè sono considerazioni che nascono dall’osservazione dei problemi, dal lavoro sul campo e dal buon senso.  Laura Matelda Puppini. 

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Riconquistiamo il Diritto alla Salute.

«Provocatoriamente oserei dire che dal Covid è nata un’esperienza positiva! Mi riferisco alla campagna: ‘Riconquistiamo il Diritto alla Salute’, lanciata dalle sinistre di opposizione, tutte unite, per una volta su un tema fondamentale quale è la Salute!
È nata l’esigenza di far sentire la nostra voce all’unisono poiché la visione è la stessa, vogliamo ricostruire il Servizio Sanitario Nazionale, da tempo preso d’assalto dai vari governi che si sono succeduti dagli anni 90 in poi, con motivazioni sempre uguali: ridurre i costi.
Risparmiare sulla Salute è inaccettabile, così come è inaccettabile che a fronte della chiusura dei servizi pubblici, si sia avuto un proliferare di strutture private accreditate, finanziate con soldi pubblici, nell’interesse di pochi, quelli che fanno profitto su tutto, anche sulla Salute.

Nessun risparmio è stato registrato in questi anni, ma solo tagli dei servizi e aumento a dismisura della Sanità privata , con costi out of Pocket degli italiani, mentre chi non aveva i soldi ha semplicemente rinunciato a curarsi! Non lo diciamo solo noi per una critica aprioristica, ma lo diceva non più tardi di un anno fa il Censis: 11 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure.
Ebbene, riteniamo sia ora di attuare quel cambio di passo invocato, a parole, da molti, ma mai attuato nella pratica, per invertire la rotta verso un Servizio Sanitario che deve essere Nazionale, Pubblico, Universale, Gratuito e Laico a tutela della Salute della persona, come sancito nell’articolo 32 della Costituzione, che si finanzia con la fiscalità generale e progressiva, ma anche con tagli delle spese militari, essendo l’Italia un paese che sulla carta Costituzionale, ripudia la guerra! Le parole scritte in questa Carta hanno un valore indelebile e vanno rispettate e applicate.

Il diritto alla Salute è una priorità, che da latente e sottovalutato, nel corso dell’epidemia è scoppiato come un boomerang nelle mani di chi ha gestito, rovinosamente finora, dimostrando tutti i limiti della Regionalizzazione e dell”Aziendalizzazione attraverso lo spreco di risorse pubbliche e il pullulare dei vari comitati d’affari, che hanno trasversalmente lucrato sulla Salute.

La Regionalizzazione in particolare, attuata dal centro-sinistra nel 2001 , dopo aver modificato il Titolo V della Costituzione, per inseguire un falso pseudofederalismo propugnato dalla Lega, non ha avuto il carattere di decentramento delle funzioni , che ci era stato propinato come funzionale alle esigenze dei territori, ma è stato frutto di poltronifici e di sprechi, raggiungendo l’apoteosi col combinato-disposto Regione-Aziende Sanitarie, che ha portato alla nomina politica dei Direttori Generali delle Aziende stesse, spesso privi di competenze specifiche e che in ogni caso rispondono del loro operato solo al politico di riferimento che ne ha decretato la nomina.

La Salute, al di là di grandi proclami vuoti, non è considerata prioritaria dalla politica politicante, al contrario, viene mercificata e vista come fonte di profitto! Lo stesso termine Azienda è sinonimo di profitto ed è per questo che personalmente trovo questo termine non solo incongruo , ma un vero e proprio obbrobrio da abolire .

Parlare di Strutture Sanitarie Pubbliche, di Ospedali Pubblici, di Servizi territoriali Sanitari e Sociosanitari Pubblici si può e si deve. Così come considerare la Sanità un investimento e non più un costo per la collettività, deve essere percepito a tutti i livelli, non solo dalle persone che hanno bisogno di cure, ma dagli stessi operatori sanitari , che troppo spesso si sono visti negare il diritto a curare, con delle imposizioni limitative , burocratiche e di budget, minando alla base il rapporto di fiducia medico-paziente e con la Struttura Sanitaria Pubblica in toto.

Come medico emergentista sperimento sulla mia pelle tutte le disfunzioni della cattiva gestione non solo della Sanità , perché come dico spesso, ho il ” privilegio ” (si fa per dire) di lavorare in un contesto che mi permette di vedere ciò che altri non vedono, né possono immaginare. Io entro nelle case delle persone, tutte, indistintamente, agiate, benestanti, ricche, povere, emarginate , escluse, in un momento di particolare fragilità data dalla condizione emergenziale di Salute. Entro laddove ad altri non è consentito entrare e vedo cose che non vorrei vedere : l’ingiustizia sociale abnorme! È intollerabile vedere che le persone sono calpestate nella loro dignità, ” abitando” in una vera e propria cella di 3 metri per 2, dove l’unica fonte di luce e di aria è rappresentata dalla porticina di ingresso e la domanda dovrebbe sorgere spontanea anche per i non addetti ai lavori : come fai a non ammalarti in una condizione di così estrema povertà? Una pena e una rabbia infinita.

Ecco, se il tema Salute può essere unificante, per la sinistra di classe, spero che anche altri temi lo siano e che diano a tutti noi la possibilità di agire insieme nell’interesse della collettività, mai per il profitto di pochi, quanto per il benessere di tutti. Invito tutto il mondo della Sanità a sostenerci in questa che è una battaglia di civiltà.

Francesca Anna Perri.

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Vi è pure la petizione firmabile su Change.org. promossa dalle sinistre di opposizione: DA, Fronte Popolare, la Città Futura, PCI, PCL, PAP, PLM, PRC, RS, SA, che riporta considerazioni sull’argomento, se qualcuno volesse sottoscriverla. Attenzione che il testo però non è lo stesso, ma il seguente:

«Per una sanità pubblica, universale, laica, gratuita.

Lo sviluppo della pandemia di coronavirus, la sua aggressività, è anche il frutto amaro della devastazione della natura, della perdita della biodiversità delle specie, della distruzione dell’habitat delle specie selvatiche, della deforestazione, dell’inquinamento dell’ambiente, dei mari e dell’aria e dei cambiamenti climatici causati dal capitalismo e dall’imperialismo.

L’Italia del 2020 che ha affrontato il virus pandemico è un’Italia fiaccata da decenni di tagli, privatizzazioni, riduzione di ospedali e di posti letto, smembramento della medicina territoriale, indebolimento delle cure intermedie, domiciliari e della rete di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta.
Un’Italia che ha tagliato costantemente il personale sanitario, bloccato il turn-over di medici, infermieri e tecnici sanitari.

Un’Italia che, con Governi di centrodestra come di centrosinistra, senza dimenticare i Governi “tecnici”, aveva già sottratto al servizio sanitario 37 miliardi di euro in 10 anni, ma i cui tagli hanno ormai una durata quasi trentennale, così come quasi trentennale, dal 1992 ad oggi, è stata l’opera di aziendalizzazione, privatizzazione e di rottura progressiva di ogni solidarietà tra le diverse parti del territorio nazionale.
Tutto ciò ha inevitabilmente contribuito, nella fase dell’esplosione della pandemia, a determinare la morte di migliaia di persone e di duecento lavoratori della sanità.
È necessario cambiare radicalmente direzione, dire basta a questo stato di cose.
La sanità deve fare quello che serve, quando serve, senza speculazioni e senza risparmi, perché la salute venga prima dei profitti e dei bilanci.

Per queste ragioni, ricercando la più ampia unità d’azione con tutte le realtà politiche, sindacali e sociali interessate, lanciamo una raccolta di firme a sostegno di una petizione popolare per:

  1. un unico Servizio Sanitario Nazionale pubblico e laico, gestito dallo Stato, con relativo superamento dell’attuale sistema di autonomie regionali;
  2. superamento delle forme di finanziamento diretto o indiretto della sanità privata, con relativo assorbimento del personale in essa impiegata; abolizione della sanità erogata dal terzo settore con fondi pubblici o con bandi finanziati con soldi pubblici;
  3. definizione di un polo pubblico volto alla ricerca, alla produzione e alla distribuzione di farmaci e presidi medico sanitari;
  4. l’abolizione di tutti i ticket, di ogni forma di partecipazione da parte dell’utenza;
  5. un forte incremento del finanziamento del servizio sanitario nazionale, da realizzarsi anche attraverso il taglio delle spese militari, la reintroduzione di una tassazione fortemente progressiva sui redditi e una patrimoniale sulle grandi ricchezze;
  6. la ridefinizione dell’assetto dei servizi di prevenzione, cura, riabilitazione, ospedalieri e territoriali, anche attraverso la riapertura, ove necessaria, degli ospedali soppressi e con processi di reinternalizzazione;
  7. attività di sostegno ai diritti riproduttivi, sostegno e finanziamento dei Consultori familiari, gratuità di aborto e contraccezione per tutte le donne;
  8. superamento delle liste d’attesa, rivedendo modelli organizzativi e gestionali in essere, superando l’attività intramoenia, investendo in mezzi e personale; obbligo di gestire le richieste all’interno di percorsi per tutte le attività sanitarie, senza lasciare le persone nei tentacoli del libero mercato;
  9. superamento del numero chiuso per l’accesso alla formazione universitaria per medici e professionisti della sanità;
  10. piano straordinario di stabilizzazione del personale precario e assunzione di personale medico, delle professioni, e dei lavoratori della sanità, con contratto a tempo indeterminato, anche per consentire la formazione di equipe stabili, con miglioramento delle cure;
  11. una politica volta a riconoscere adeguatamente il lavoro del personale impiegato nella sanità;
  12. il mantenimento del testo unico sulla sicurezza sul luogo di lavoro (81/ 2008), contro ogni ipotesi di scudo penale per i datori di lavoro.

Per una sanità pubblica, gratuita, laica, di qualità, noi ci siamo!

Promuovono: Democrazia Atea, Fronte Popolare, La Città Futura, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista, Partito Marxista-Leninista Italiano, Potere al Popolo, Risorgimento Socialista, Sinistra Anticapitalista».

Testo inserito da Laura Matelda Puppini. L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.ilsicilia.it/il-sistema-sanitario-nazionale-compie-40-anni-cartabellotta-il-nostro-ssn-si-trova-in-evidente-sofferenza/. L’articolo da cui ho preso l’immagine è interessante, e quindi vi invito a leggerlo. L.M.P.

 

 

 

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