Egregio Presidente,  Egregio Assessore,  

 Ho avuto modo di seguire da casa la seduta della IV Commissione consiliare regionale (Ambiente ed Energia) in cui si esaminava il Disegno di Legge n.107 e la Proposta di Legge n.98 in tema di grandi derivazioni idroelettriche. Ho seguito i vari interventi con grande interesse in quanto 40 anni fa partecipavo attivamente anch’io – allora consigliere regionale – ai lavori di quella Commissione, la cui importanza era per me seconda solo alla Commissione consiliare speciale per i problemi delle aree terremotate essendo allora sindaco di un Comune disastrato dal terremoto.

   Sono rimasto sorpreso ed amareggiato quando ho scoperto che l’art.14 (miglioramenti energetici) al punto 1 c. prevede “la realizzazione di sistemi di pompaggio”, a me ben noti poiché alcuni anni fa ho studiato e contrastato il “progetto di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago mediante pompaggio” proposto da Edipower spa (ora a2a) e poi dalla stessa ritirato per la ferma opposizione della popolazione della Val del Lago e non solo. Ritenere poi che il pompaggio serva all’ “adattamento ai cambiamenti climatici” è un’affermazione fuorviante: questi richiedono interventi sulle cause e non l’inseguimento degli effetti. In verità il pompaggio serve a produrre più energia elettrica dalla stessa acqua sbatacchiandola su e giù da un bacino all’altro con notevoli e pericolose oscillazioni dei livelli che creano gravissimi dissesti e deturpano le rive ed il paesaggio.

   Peraltro i sistemi di pompaggio non hanno prospettiva. Infatti il loro presupposto è quel surplus notturno di energia derivante dalla non flessibilità delle centrali a combustibile fossile (carbone), surplus che si ritiene di impiegare  per pompare nottetempo l’acqua da un bacino inferiore a uno superiore per poi turbinarla di giorno per soddisfare la maggior richiesta diurna di energia. Ma se è vero come è vero che le centrali a combustibile fossile sono altamente inquinanti  e quindi vanno chiuse o riconvertite il surplus notturno di energia  verrà meno.  Verrà a mancare anche perché si stanno rapidamente sviluppando lo storage (stoccaggio) dell’energia, l’utilizzo notturno delle lavatrici e lavastoviglie domestiche e l’auspicata diffusione dell’auto elettrica che porterà all’installazione di sistemi di ricarica notturna “in garage”. Inoltre sistemi di pompaggio previsti nel citato art.14 sono in netta contraddizione con quanto prevede il successivo art.15 (Miglioramento e risanamento ambientale).

   In sede di Commissione, a fronte di diverse proposte di stralciare dal testo il riferimento ai “sistemi di pompaggio”, su invito dell’assessore Scoccimarro il direttore generale ing. Canali ha confutato tali proposte. La volontà di mantenere esplicitata  nel testo di legge la previsione della “realizzazione di sistemi di pompaggio” presuppone che vi siano già degli intendimenti su dove realizzare tali sistemi che non vanno tenuti segreti poiché investono pesantemente i territori. Riguardo al “dove” inevitabilmente il pensiero va al sistema di pompaggio Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni – bacino dell’Ambiesta o di Verzegnis proposto alcuni anni fa da Edipower spa per potenziare la centrale di Somplago. Progetto quindi già pronto. Forse qualcuno ha già pensato di sostituire sulle tavole di tale progetto l’intestazione “Edipower spa” con quella del nuovo concessionario partner della costituenda Società Energetica Regionale?

Erosione sulla riva del lago di Cavazzo. (Foto da Franceschino Barazzutti). 

In questo caso sorgono alcune considerazioni. Infatti un sistema di pompaggio tra il Lago di Cavazzo ed il bacino dell’Ambiesta sarebbe la negazione di quanto la stessa Regione ha legiferato in merito al Lago stesso. Legiferato che si riassume in breve:

-parere unanime della IV Commissione Consiliare del dicembre 2014 sul Piano Regionale di Tutela delle Acque (PRTA) “Al fine di mitigare il progressivo snaturamento dell’ambiente lacustre, viene contestualmente chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di by-pass che convogli le acque della centrale direttamente all’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità”.

-Testo del PRTA 3.2.3 Conclusioni “dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico – economica di realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”

-R. 6 agosto 2019 n.13 art.4 comma 35 Al fine di individuare le criticità del Lago dei Tre Comuni e proporre le conseguenti soluzioni finalizzate a recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e a garantirne la fruibilità, anche ai fini turistici, in conformità al Piano regionale di tutela delle acque, è istituito presso la Direzione centrale ambiente ed energia, il tavolo tecnico denominato Laboratorio Lago dei Tre Comuni.

La riesumazione del progetto di pompaggio Lago – bacino di Verzegnis farebbe carta straccia di tutte queste previsioni di legge in sfregio al corso green della Commissione Europea ed allo sviluppo di nuove  avanzate tecnologie di produzione di energia e sarebbe una beffa per i territori interessati. Peraltro andrebbe spiegato perché il Laboratorio Lago dei Tre Comuni a tutt’oggi non abbia prodotto nulla: forse perché in Assessorato lo si è messo in congelatore per riesumare invece il pompaggio? Dov’è la trasparenza?

Le competenze tecniche sono preziose e vanno tenute in considerazione, ma è compito imprescindibile della saggezza della politica decidere se, quando, come e dove indirizzare concretamente tali competenze. Anche gli ingegneri della Società Adriatica di Elettricità (SADE) che hanno elaborato e realizzato i grandi impianti idroelettrici nella nostra regione erano ritenuti molto competenti, ma la loro competenza, dopo aver sconvolto il lago di Cavazzo e desertificato i corsi d’acqua della Carnia, è purtroppo finita nel disastro del Vajont.

L’acqua è una grande e preziosa amica dell’uomo, ma quando su di essa si esercitano forzature prima o poi si ribella con le conseguenze note. E il pompaggio è una chiara e non necessaria forzatura! Nutro la speranza che in sede di esame definitivo di questa legge il Consiglio Regionale dimostri saggezza politica e stralci dal testo le parole “di sistemi di pompaggio”.

    Val del Lago, 21 ottobre 2020.

Franceschino Barazzutti, già sindaco di Cavazzo Carnico, già presidente del Consorzio BIM del Tagliamento. Presidente del Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento.

 L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta il lago di Cavazzo in tempo di siccità. Essa proviene da Franceschino Barazzutti ed è già stata da me pubblicata. LMP.

 

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