Vi ricordate che l’8 maggio 2022 ci siamo incontrati, assieme ai nostri Sindaci, vicino alla centrale di Somplago per dire NO a due nuove impattanti servitù di ‘foresti ‘ per ‘foresti’?

Che cos’era accaduto? Che la ‘Siot’ (Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino), ai più ignota, aveva chiesto di costruire, nei pressi della centrale di Somplago, in una valle stretta e chiusa, un generatore  termoelettrico a metano per riscaldare il petrolio che va verso l’estero e per produrre energia elettrica, come se non bastassero la stazione di pompaggio sulla sponda del lago, la bruttura ben visibile dell’enorme serbatoio del petrolio, la centrale idroelettrica con la conseguente rovina del lago, la scomparsa della pesca e la serie di svettanti tralicci con i cavi aerei che portano altrove l’energia e i profitti, l’autostrada con l’impattante viadotto sugli enormi piloni impiantati nel lago! Ma la Siot aveva pure fatto domanda per un impianto similare da collocarsi a Paluzza. Naturalmente bruciare metano produce fumo, ed ecco che il progetto dei nuovi generatori implica pure due camini alti 15 o 16 metri, che spanderanno inquinanti nell’aria che, nel caso di Cavazzo, andranno ad aggiungersi a quelli già prodotti dall’autostrada! (1). E uno si chiede: perchè mai l’Europa si sta muovendo per passare alle auto elettriche e limitare sempre più benzina e diesel, inquinanti, se poi permette grandi e nuove centrali a metano?

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Naturalmente, quando si sono viste all’orizzonte le prime avvisaglie di malumore, si è precipitato in Carnia Alessio Lilli della Siot, invitato però dall’onorevole Aurelia Bubisutti, se ho ben compreso, per capire qualcosa, il quale ha detto che la Società sta rispettando tutte le normative di legge, pertanto nulla osta alla costruzione di un nuovo impianto di cogenerazione. Quindi ha fatto partire alcune slides, proiettate però molto velocemente, che mostravano detti impianti situati in spazi ampi, inesistenti vicino al lago di Cavazzo ma credo anche a Paluzza. E se rumore e fumi si diffondono in spazi ampi è ben diverso che se si concentrano in una conca od in spazi ristretti. Quindi il rappresentante della Siot ha presentato pure una serie di dati relativi a possibili eventuali danni ambientali per emissioni di polveri e per rumore, confrontando una tipologia di impianto con un altro, e, teoricamente, sembrava tutto perfetto, tanto che un sindaco ha detto “Se sono così bravi, possiamo andare a casa!” (2).

È sempre così, ho pensato fra me e me, ti imboniscono con quattro immagini al computer, con due dati fuori dal contesto e via! Così fanno ora i ‘sorestanz’, dai politici ai manager, a quelli delle multinazionali: presentano due slides, magari, e mi scuso subito per averlo pensato, sentendosi dei dotti che devono indottrinare quattro sindaci e quattro ingnoranti che non capiscono nulla, e pensano di aver ragione senza neppure vedere i luoghi, gli ambienti, le difficoltà, le situazioni, e disinteressandosi della popolazione stanziale.  Solo che ora, a differenza di allora, non ti dicono più che, con il loro agire, portano allo sviluppo positivo del territorio, almeno questa grande fandonia ci viene risparmiata.  

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Avrete già capito che questi camini che spareranno nella conca del lago, sulle case dei paluzzani, al cielo e verso Dio i loro potenti fumi, che stagneranno magari, come una cappa di piombo sul lago se vi è bassa pressione, che si espanderanno verso il gemonese o Cavazzo se è alta, comunque a seconda dei venti, e che obbligheranno quelli di Somplago e Mena ed altri della Val But a tenere le finestre sempre ermeticamente chiuse, servono per eliminare i fumi di combustione del metano, utilizzato negli impianti di cogenerazione per produrre calore ed energia elettrica. Ma calore per fare cosa? Per mantenere fluido il petrolio del serbatoio e dell’oleodotto. Chi ha costruito l’oleodotto? È stato costruito – come ci ha spiegato il sempre informato Franceschino Barazzutti – dal 1964 al 1967, da parte di una società, la “TAL Transalpline Pipeline”, che si presume ne ricavi pure i profitti, i cui azionisti sono: OMV per il 25%; Shell per il 24%; Exxonmobil per il 16%; Erreur oil per l’11%; Eni per il 10%; B.P. per il 9%; Conoxo Phillips per il 3%; Total per il 2%.  (3).

Sbaglio quindi se dico che siamo stati e siamo servi delle multinazionali? La Siot è solo la società che gestisce il tratto italiano dell’oleodotto, che va da Trieste al Passo di Monte Croce Carnico, ed è formata da azionisti per lo più triestini (4). E l’oleodotto che si diparte dal terminal petrolifero Siot di Trieste, lungo 753 km, che trasporta 1,4 miliardi di tonnellate di greggio serve la Germania, l’Austria e la Repubblica Ceca. Però le servitù e gli inquinamenti li abbiamo noi, terra di conquista e già conquistata, privi di un Robin Hood che pensi a noi. (5).

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Dall’opposizione a questo nuovo impianto di cogenerazione a Cavazzo, e pure a quello previsto, sempre dalla Siot, tra il comune di Paluzza e quello di Cercivento, è nata la manifestazione vicino alla centrale di Somplago dell’8 maggio 2022, da me riassunta in due articoli. (6). Quindi, successivamente, Legambiente e il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento hanno inviato un’informativa sui progetti Siot sia al “Segretariato Permanente della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi”, che alla “Cipra”, che al “Ministero della Transizione Ecologica”.  (7).

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L’interrogazione di Massimo Moretuzzo e la risposta della giunta regionale.

Pochi giorni fa il consiglere regionale Massimo Moretuzzo interrogava la giunta su cosa volesse fare. Questo il testo.

«XII Legislatura.  –  Atti aula. – “Quale la situazione del progetto delle centrali SIOT a Somplago e a Paluzza?” Presentata da Massimo Moretuzzo – Patto per l’Autonomia.

“VISTA la prospettata realizzazione da parte della SIOT di una centrale di co-generazione da fonti fossili presso le attuali stazioni di pompaggio del Lago dei Tre Comuni e di Casteons di Paluzza, CONSIDERATO l’impatto ambientale di tali opere, la prima ubicata sulle sponde del lago e dell’adiacente immissario e la seconda in un’area prospicente l’abitato tra la strada statale e il But, soprattutto con riguardo alle emissioni dei due impianti termoelettrici; premesso che il lago è il più grande specchio d’acqua naturale della Regione, un ambiente unico a livello ecologico, nonché per storia e tradizioni dele comunità rivierasche, tuttora sottoposto ad una significativa pressione antropica, essendo gravato da importanti servitù quali il viadotto della A 23, la stazione di pompaggio dell’ oleodotto e, soprattutto, la centrale idroelettrica di Somplago, con la conseguente compromissione della naturalità del lago, come riscontrato dall’allegato 2 al PRTA (DGR 591/2018); preso atto  che le opere prospettate sono motivo di preoccupazione per gli  amministratori locali e la cittadinanza a fronte di ricadute nulle per il territorio; CONSTATATA l’ampia e trasversale opposizione della popolazione dell’Alto Friuli a gravare il territorio di ulteriori e impattanti servitù, come testimoniato dalle manifestazioni del maggio scorso, VISTI da ultimo gli stanziamenti disposti dall’art. 4 dell’Assestamento per uno studio sull’impatto della centrale idroelettrica sul lago e i contributi alla CdM del Gemonese per un piano di sviluppo dell’area vasta del lago; TUTTO CIÒ PREMESSO, interroga la Giunta per sapere: quale sia lo stato di avanzamento dell’analisi del progetto della SIOT e quali siano le posizioni dell’Esecutivo regionale in merito allo stesso”».

Presentata alla Presidenza il 12/07/2022.

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Leggete ora la risposta dell’assessore Fabio Scoccimarro di Fratelli d’Italia, partito di opposizione al governo Draghi che, per inciso, è un imprenditore e dirigente di azienda (8).

«Impianto SIOT di Cavazzo 2204.1: È stato trasmesso via PEC il 30.05.2022 alla Conferenza dei Servizi il verbale che ha approvato il progetto. Emesso il decreto n. 3423/AMB del 06/07/202 (sic!), anticipato alla ditta, da trasmettere alla conferenza via PEC.

Impianto SIOT di Paluzza 2214.01: Conferenza in corso, trasmesse le integrazioni della SIOT a tutti gli enti della Conferenza dei Servizi il 28/06/2022, termine per l’espressione del parere degli enti il 26/08/2022.

La posizione della giunta è quella del rispetto delle norme se gli uffici hanno valutato che rientrano nei limiti delle leggi nazionali e quindi qualsiasi intervento sarebbe perseguibile penalmente. Comunque invito a tener presente dove siamo arrivati a livello Nazionale con i No a prescindere».

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Per me, guardate, l’assessore poteva rispondere solo: la giunta ha deciso di fare quanto vuole la Siot, e stop. E in Italia in materia ambientale esistono una miriade di leggi, norme, postille e sotto-postille, basta vedere la sola ‘Galasso’, ma spero che ne esistano anche a livello regionale, altrimenti potremmo dire che, attualmente, il FVG spende soldi europei, concessi per lo sviluppo sostenibile, senza definirlo nel suo territorio e accettando, tra l’altro, quando si tratta di investimenti privati, ogni proposta. Ma in Italia può accadere pure che le leggi emanate siano tanto nebulose o in contraddizione che i nostri politici avrebbero potuto occupare in modo più proficuo il loro tempo da noi pagato, piuttosto che perderlo per legiferare l’incomprensibile. 

Inoltre, e permettetemi di andare indietro con la mente, ai tempi della vecchia Dc, del Psdi, del Psi, insomma della prima ormai rimpianta Repubblica, se si voleva fermare qualcosa, qualche cavillo giuridico lo si trovava. E poi: cosa vuol dire, nella risposta dell’Assessore quel: “del rispetto delle norme”? Di quali norme? Di quelle che tutelano l’ambiente e la vita dei cittadini e l’acqua dolce, di quelle procedurali, di quelle …? Perché io non ho capito proprio.

Inoltre stupisce quell’affermare che decidono gli uffici competenti, perché, sapete, e parlo in generale, talvolta gli uffici cercano solo quello che viene detto loro di cercare. E fanno bene il loro lavoro ma non spaziano, se non è richiesto che lo facciano. Anzi, può accadere pure che funzionari troppo zelanti non vengano visti di buon occhio. E se erro correggetemi.

Poi vi è quel “potremmo altrimenti essere «penalmente perseguibili». Ora, a parte il fatto che non so perchè la Regione Fvg potrebbe essere penalmente e non civilmente chiamata in giudizio per una sua opposizione ai progetti privati Siot nei territori che amministra, profumatamente pagata, per conto dei cittadini, ma poi: per cosa? La Regione ha ‘uffici’, ma ne ha tanti che io mi chiedo quali siano stati interessati a questa verifica legale, e su che cosa non si sa, magari solo sull’iter procedurale. Ma io posso anche, per mio interesse preciso, proporre qualcosa di pessimo, con iter procedurale corretto. E delle mele mezze marce possono, per fare un esempio, giungere sulla nostra tavola seguendo un iter corretto, ma dovremmo comunque accettarle e magari dire che sono buone? E la Regione ha anche legali. E non mi pare corretto che un assessore ed una giunta facciamo passare di tutto e di più solo per non voler essere chiamati in tribunale, ove, fra l’altro, potrebbero uscire vincitori. Oppure dovremmo capire che ormai, a livello giuridico, le multinazionali e le società private in Italia vincono sempre, a prescindere? Ma è una affermazione gravissima ed io credo nel sistema giudiziario italiano.

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Insomma sembra che la Regione debba ancora fare un corso sull’inquinamento o non ne abbia mai sentito parlare. Forse Massimo Moretuzzo, a cui va pure il mio grazie, avrebbe potuto chiedere alla Regione anche se i suoi uffici hanno simulato l’impatto ambientale delle emissioni delle due nuove centrali termoelettriche. Magari, dato che non siamo nell’Ottocento, ma nel 2022, ed abbiamo computers, programmi, software e mille diavolerie, oltre che tecnici, qualche dato si sarebbe potuto tirar fuori, secondo me, almeno per avvalorare o contrastare quelli dell’ing. Dino Franzil che sono pubblici (9), o della Siot, che qualcosa nell’incontro di Tolmezzo ha mostrato e detto, ma non noto a noi, popolazione e parte in causa. E non mi si dica che non è possibile studiare le ricadute di fumi sull’aria e sul territorio. Infatti l’APAT, Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici, nel lontano 2003, e quindi quasi 20 anni fa, aveva prodotto uno studio puntiglioso ed analitico intitolato “La micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti in aria”, (10) nel cui sommario introduttivo, si legge: «Modelli di Simulazione della Dispersione degli inquinanti in aria sono ormai diventati uno strumento di estrema utilità per l’analisi dello stato della qualità dell’aria e per la stima preventiva dell’impatto su un territorio di sorgenti potenzialmente inquinanti. Il loro uso sempre più frequente all’interno delle ARPA ha suggerito la necessità di predisporre uno strumento didattico di base che consentisse un’adeguata e moderna attività di formazione». (11). La giunta, se non aveva altre changes, poteva almeno invitare gli uffici a leggere questo testo, reperibile facilmente in rete, ed ad analizzare la situazione.

Non solo: i cambiamenti climatici, dovuti principalmente alle emissioni per l’uso di fonti fossili, sono sotto gli occhi di tutti, e buttare altri gas da combustibili fossili nel cielo non mi pare una grande idea. Ma poi perché precipitarsi ad approvare, e persino anticipare alla ditta l’approvazione, invece di chiedere e domandare ulteriori precisazioni?

Poi vi è un altro mistero. Come fa l’assessore a pensare, dico solo a pensare che, dopo aver costruito queste due nuove centrali di co-generazione, la gente continui ad abitare nei paraggi? Non solo: come pensa di coniugare naturalità del lago ed ulteriore inquinamento? Perché i cerchi non si quadrano e non si può avere – dice il proverbio, la botte piena e la moglie ubriaca. E non si possono avere nella Val del Lago: il lago rinaturalizzato, il turismo, il nuovo impianto Siot, la centrale elettrica, la stazione di pompaggio tutti insieme, come pare pensare l’assessore, in una conca fra l’altro molto stretta, ma anche se fosse in una pianura.

Poi quella battuta sul ‘No’ a prescindere’, fa ipotizzare che l’assessore, quando ha dettato cosa battere come risposta, o quando ha parlato per rispondere, stesse distraendosi pensando alla politica nazionale invece che a quello che gli veniva chiesto. Infatti questo NO alle nuove centrali Siot non è un NO a prescindere, cioè immotivato, Ma è più che motivato. Basta leggere quanto riportato sul comunicato che invitava alla manifestazione dell’8 maggio nei pressi della centrale di Somplago, da me pubblicato, ed i dati riportati dall’ing Dino Franzil, che restano gli unici in nostro possesso. Ma forse ormai ai dati ed alla scienza si oppongono gli slogans, facendoci precipitare nelle barbarie e cancellando il pensiero scientifico dal ‘700 in poi.

Infine: la richiesta di opere così impattanti per l’ambiente (e che stravolgono la possibilità di uno sviluppo coerente con le nuove linee europee che coinvolgono anche il nostro territorio), non sarebbe logico che passasse anche attraverso il consiglio regionale, dopo analisi puntigliosa della loro ricaduta in loco e non solo? Perché capite: con queste leggi elettorali va a finire che le giunte gestiscono in toto il piatto, come si suol dire, ma le giunte, anche ai tempi di Serracchiani, erano formate per lo più da prescelti dal Presidente, da non eletti. E per fortuna che questa è una giunta di destra, tutta ‘Dio, Patria, famiglia’ e io sono FVG!” Ma scusate, per inciso, con questi chiari di luna, fra montagne rasate e nuovi impianti con combustibili fossili, quando fa già molto caldo e noi non possiamo andare alle Bahamas, per dire un posto a caso, fra nuove piste da sci quando non nevica, con servizi latitanti e senza un ssr che dicasi tale, e, parallelamente, con tanti soldi che paiono buttati in scelte che non servono i cittadini, perché dovremmo essere orgogliosi di essere del FVG? Magari se qualcuno me lo spiegasse  …

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 L’immagine che accompagna l’articolo è stata da me scattata l’8 maggio 2022 alla manifestazione vicino alla Centrale di Somplago contro il nuovo generatore  termoelettrico, e mostra i sindaci dell’Alto Friuli presenti alla stessa (ma forse un paio si sono aggiunti poi). A questo punto cosa ce ne facciamo di avere sindaci che non vengono ascoltati, ma vengono ‘scoperti’ dalla Regione, (ma questa è solo una mia impressione e mi scuso subito), solo quando serve un appoggio alla realizzazione di quanto già stabilito in quello che pare, a noi poveri cristiani, l’Olimpo dei nuovi Dei, che hanno in mano il nostro destino? Scusate lo sfogo, scusate l’amarezza, ma … ma siano ancora in un sistema democratico?

E chiudo ancora una volta con “E che Dio ci aiuti”.

Senza voler offendere alcuno, ma solo per esprimere qualche pensiero sulla risposta a Massimo Moretuzzo dell’assessore Fabio Scoccimarro. E se erro correggetemi, commentate, scrivetemi. Ancora grazie a Furio Honsell e Massimo Moretuzzo per il loro interessamento, a tutti quelli che hanno partecipato alla manifestazione più che pacifica dell’8 maggio, a quei paluzzani che stanno raccogliendo firme.

Laura Matelda Puppini

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1)- L’ 8 maggio alla centrale di Somplago, per dire ‘NO’ ai due nuovi generatori, e per ripensare il nostro essere cittadini in Carnia, insieme ai nostri amministratori. Parte prima. (Intervento di Franceschino Barazutti), in: www.nonsolocarnia.info.

2)- Dall’ intervento di Massimo Mentil, sindaco di Paluzza, l’8 maggio al lago di Cavazzo. In: La manifestazione dell’8 maggio 2022. Parte seconda. Sintesi degli interventi di Claudio Polano dei Comitati e di sindaci e politici,nonsolocarnia.info.

3)- L’ 8 maggio alla centrale di Somplago, per dire ‘NO, op. cit.

4)- Ivi.

5)- https://www.ilnordestquotidiano.it/2017/04/14/il-terminal-petrolifero-siot-di-trieste-compie-50-anni/.

6)- “L’ 8 maggio alla centrale di Somplago, per dire ‘NO’, op. cit.”, e “La manifestazione dell’8 maggio 2022. Parte seconda, op. cit.

7)- Legambiente e Comitato inviano sul progetto Siot una informativa a chi di dovere, in: nonsolocarnia.info.

8)- https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio_Scoccimarro.

9) – Detti dati sono stati pubblicati nel volantino di 4 facciate intitolato: “Tutti l’8 maggio a protestare per il progetto Siot al Lago di Cavazzo”, distribuito nel corso della manifestazione e pure da me posto su:  www.nonsolocarnia.info, con titolo: Basta violentare la Val del Lago!!!! – Appello del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento.

10)- Roberto Sozzi, APAT, Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici, La micrometeorologia e la dispersione degli inquinanti in aria, RTI CTN_ACE XX/2003, in: ttps://www.isprambiente.gov.it/files/aria/micrometeorologiadispersioneinquinanti.pdf.

11) – Ivi. Sommario. Pagina non numerata.

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 Articoli sull’argomento pubblicati si www.nonsolocarnia.info:

1-Tutti l’8 maggio a protestare per il progetto Siot al Lago di Cavazzo. – Questo invito è composto di 4 fogli, e quelli successivi al primo foglio contengono i dati sull’inquinamento atmosferico che porterebbe alla Valle del Lago la nuova centrale a metano della Siot.

2- L’ 8 maggio alla centrale di Somplago, per dire ‘NO’ ai due nuovi generatori, e per ripensare il nostro essere cittadini in Carnia, insieme ai nostri amministratori. Parte prima. (Intervento di Franceschino Barazutti).

3 – La manifestazione dell’8 maggio 2022. Parte seconda. Sintesi degli interventi di Claudio Polano dei Comitati e di sindaci e politici.

4 – Comunicato di Furio Honsell di Open Sinistra Fvg. sul lago e sul progetto Siot in val del Lago.

5 – Legambiente e Comitato inviano sul progetto Siot una informativa a chi di dovere.

L.M.P.

 

 

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