Il programma elettorale della coalizione Fedriga ci avverte che la spesa regionale per il turismo è aumentata, nei 5 anni in cui era lui presidente di giunta, del 44%. Ma per fare cosa? Le piste da sci costano, costa l’innevamento artificiale, costa la nuova strada del Lussari, solo per rispondere al capriccio di portare lassù la penultima tappa del giro d’Italia. E sul programma si legge che ben 63 milioni di euro sono stati spesi in infrastrutture turistiche, senza pare proprio ricaduta alcuna sulle popolazioni montane globalmente intese. Nulla per sponsorizzare l’albergo diffuso, nulla per il turismo lento e culturale di qualità: pare proprio che in montagna le destre vogliano solo sportivi, dimenticandosi che la montagna è abitata da anziani per lo più, a cui non necessitano campi di calcio illuminati anche di notte in ogni dove, palestre, palestrine e palestrette, percorsi in motoslitta o cavalcare una bici su forti dislivelli, e men che meno sport estremi, od andarsi ad incrodare su qualche montagna fuori età e senza allenamento. Infine si è speso nelle strutture ricettive, quando magari c’erano già, rincorrendo un concetto di turismo da grandi eventi e grandi numeri che è fuori tempo massimo visti i cambiamenti epocali, visto quanto stressa l’ambiente naturale. Ma poi per fare questo, chi è stato ascoltato? Un sindaco o due che sono a favore? E poi via con nuovi elicotteri ed una sanità che salta noi locali ed è pronta a salvare, con acrobazie talvolta da far spettacolo, chi va in montagna sempre più spesso da mero incosciente. E sempre dal programma veniamo a sapere che la giunta Fedriga ha speso ben 3,2 milioni di euro per 90 strutture accreditate.

Ma tranquilli, neppure nel progetto per la nuova legislatura si parla di noi: infatti si legge che si spenderà inappeal‘ ‘marketingsperando questa volta che gli uffici preposti mettanno foto nostre di reclame e non altrui come accaduto 2 volte (1), ed ancora denari verranno stanziati per rapporti con l’aeroporto di Trieste per portare qui turisti stranieri, quasi che anche in Italia non ci fossero realtà più appetibili e meno da Vaia, bostrico, nuove piste forestali mezze ‘stradons’, moto dovunque e non ci fossero spiagge senza una possibile acciaieria nei pressi. E credo che non basti la nuova terrazza di Lignano ad attrarre, mentre l’acqua marina si mangia sempre più la sabbia, come dovunque. Inoltre si parla di far conoscere i prodotti di nicchia, quando la carenza di acqua potabile inciderà massicciamente sulla produzione di latte, latticini e sul loro prezzo nonchè sulla possibilità di avere ancora allevamenti intensivi anche se di piccola dimensione. E mentre veniamo invitati a mangiare grilli e magari cavallette, al posto della ‘manna’ nel deserto futuro, si prevede di creare bacini di raccolta di acqua per le piste da sci e non perché possiamo bere noi o gli animali.

E chiudo qui, perché questa ultima ha dell’incredibile, e mi meraviglia che sindaci e vicesindaci, di paesi montani ridotti all’ombra di se stessi, approvino ed appoggino ancora la giunta Fedriga.

Ma anche nel 2018, le linee di tendenza del turismo Fvg non erano meno anacronistiche. Vediamo qui cosa scrive Marco Lepre.

Laura Matelda Puppini.

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Marco Lepre. Ecco cosa proponevano per la Montagna Mazzolini e Fedriga  nel 2018 e cosa hanno fatto.

«Cinque anni fa, nel corso della campagna elettorale che porterà alla vittoria di Massimiliano Fedriga, Stefano Mazzolini, candidato per la Lega nel Collegio di Tolmezzo, annunciava, con il  candidato alla carica di Presidente al suo fianco, un “geniale” ed “innovativo” programma per la Montagna e per lo sviluppo del Turismo nella nostra regione.

Come anche i più increduli potranno accertare, visionando il breve filmato in e ascoltando le precise parole pronunciate dallo stesso Mazzolini, l’idea che veniva avanzata era quella di organizzare, nelle piazze dei capoluoghi di provincia della nostra regione, a partire da Piazza Unità d’Italia a Trieste, delle gare “sprint” della Coppa del Mondo di sci di fondo. Con una minima spesa, secondo Mazzolini, sarebbe stato possibile ricoprire lo spazio tra il Molo Audace ed il Palazzo della Regione con della neve artificiale, in modo da allestire un circuito di qualche centinaio di metri, adatto all’effettuazione della competizione. Immaginatevi il ritorno d’immagine prodotto dalla diretta in Mondovisione dell’evento: uno scenario unico, una destinazione turistica che unisce il mare, la neve e i monti sullo sfondo!

Non è che nel 2018 non si sentisse già parlare di cambiamenti climatici e di riscaldamento progressivo del pianeta (cosa che gli esperti e le associazioni ambientaliste denunciano almeno dalla Conferenza di Rio del 1992), ma, evidentemente, colui che negli ultimi cinque anni ha rivestito la carica di Vice Presidente del Consiglio Regionale ed il Presidente della Giunta Regionale Fedriga lo ignoravano o, forse, erano solo degli inguaribili ottimisti.

“Ogni promessa è un debito” – ha affermato recentemente Stefano Mazzolini, in uno dei tanti comunicati rilanciati dalla stampa, con i quali si assume il merito per l’erogazione di questo o quel contributo regionale. Le gare sprint della Coppa del Mondo di sci di fondo (ammesso che non solo Mazzolini, ma lo stesso Ministro dello Sport ed il Presidente della FISI avessero la possibilità di inserirle in calendario), non si sono naturalmente fatte, così come non si sarebbero potute fare, a causa delle temperature degli ultimi inverni, non solo a Trieste o in Piazza della Libertà ad Udine, ma nemmeno a Forni di Sopra o Ravascletto.

Per nostra sventura, però, non potendo portare la Montagna sulle rive del Golfo di Trieste, Mazzolini, in piena sintonia con l’Assessore al Turismo Bini, ha pensato bene, nel corso di questi cinque anni, di portare tutto quello che di negativo produce la città, in termini di inquinamento, di rumore, di banalizzazione dello spazio e di negazione della natura, tra i nostri monti. Si spiegano così: il sostegno alle manifestazioni motoristiche, autorizzate spesso in deroga ai divieti, che tolgono la pace e la quiete ai nostri boschi; le agevolazioni per nuove colate di cemento e per ampliamenti di strutture alberghiere, al di là dei limiti ammessi dagli stessi Piani Regolatori Comunali; i progetti di nuove piste da sci e impianti di risalita su versanti e a quote ormai improponibili; la realizzazione di piste forestali e strade camionabili (da quella del Marinelli al collegamento tra il Rifugio Cjampizzulon, Malga Tuglia e Cima Sappada) che, oltre a cancellare percorsi e ambiti di grande interesse naturalistico e paesaggistico, sono del tutto inutili; il via libera alle scorribande delle motoslitte in inverno….

Se aggiungiamo che alla cura e alla manutenzione del territorio si è preferita l’onerosa movimentazione di ghiaie negli alvei dei fiumi, subito vanificata dalle prime precipitazioni di una certa intensità e che per la cultura, per il coinvolgimento dei giovani, per la tutela e la valorizzazione del nostro straordinario patrimonio architettonico, storico ed artistico non è stato fatto praticamente nulla, mentre un contributo per un nuovo impianto di illuminazione di un campo di calcio del Campionato Carnico non si nega nemmeno quando, per i costi energetici crescenti, c’è chi chiede di rinunciare alle partite in notturna della Serie A, il conto è presto fatto.

Oggi, rivedendo o vedendo per la prima volta il filmato di un convinto ed intraprendente Stefano Mazzolini, non si riesce a fare a meno di sorridere. Se però pensiamo che dovremo ancora fare i conti con un esempio di simile ignoranza ed incompetenza, che nega l’esistenza stessa dei cambiamenti climatici, c’è davvero poco di cui stare allegri. Quando si parla della necessità di un “voto consapevole”, io penso soprattutto a questo.

Tolmezzo, 26 marzo 2023.   Marco Lepre». 

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Aggiungo qui alcune note sul turismo visto ora ed allora da Massimiliano Fedriga, la Lega ed i suoi, sempre dallo stesso articolo, ove si trova il filmato: https://www.udinetoday.it/cronaca/lega-progetto-mazzolini-turismo-invernale-sci-fondo-udine-trieste-friuli-venezia-giulia.html 

Progetti: ampiamento del demanio sciabile; una card da dare a tutti i turisti che frequentano il Friuli Venezia Giulia da utilizzare attraverso una App che fornirà idee, consigli e proposte anche e soprattutto durante i giorni di pioggia; portare la Coppa di sci di fondo sprint,  con un circuito da un chilometro, nei 4 capoluoghi della regione, con che acqua per far neve artificiale non si sa, con che utile per noi gente del Fvg neppure, senza tener conto dell’altitudine delle città, del mare che avanza, della bora, di disagi importantissimi per la popolazione dei luoghi interessati o della conformazione di Trieste, e senza pensare che piazza Unità potrebbe sparire sotto qualche mareggiata magari momentaneamente. Insomma a me pare pura follia.

Il resto del programma Mazzolini è tutto uno spreco di suolo ed una violazione della montagna ora improponibile pure a livello climatico, fra nuove piste da sci o raddoppi delle esistenti, nuovi parcheggi, seggiovie, skilift e quant’altro, tutto da porsi sotto l’egida di Promoturismo Fvg, come la già approvata pista per motoslitte di 70 chilomentri nelle zone più belle della Carnia, sostenuta da Stefano Mazzolini. Ma quello che stupisce ancor di più è che i montanari abbiano votato lui, appagati magari da un selfie o da una foto con un bicchiere in mano. Ma scusate, avevate almeno letto cosa vi stava proponendo? Di trasformare la montagna in una nuova Gardaland per veneti e dintorni, ove a guadagnarci sono solo i ristoratori ed i gestori privati, non di certo la popolazione stanziale che di altro ha bisogno. E poi ci si lamenta che da qui se ne scappano tutti: cosa volete che facciano? E senza popolazione stanziale e manutenzione del territorio dopo un po’ tutto va in rovina. E poi a me sembra un programma quasi da copia incolla, si fa per dire, di quelli anni ’50. Ma siamo nel 2023!!!

Che dire, che fare? Non votarli per cortesia, questo mi pare doveroso. Inoltre preciso che non ho nulla di personale verso il dott. Fedriga od il ristoratore Mazzolini, ma così non si può andare avanti. APRIAMO GLI OCCHI, VOTIAMO MASSIMO MORETUZZO PRESIDENTE, non per partito preso ma per motivi chiari e sulla base dei programmi. 

Laura Matelda Puppini

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(1) Per il famoso laghetto carnico che in foto era un lago carinziano, cfr. https://www.ilmessaggero.it/viaggi/italia/friuli_foto_lago_carinzia_errori_cosa_e_successo-6894619.html; e per il reclame delle piste del tarvisiano con foto di una pista slovena cfr. https://www.teleantenna.it/4505/tarvisio-moretuzzo-lavversione-per-la-geografia-contagia-gli-enti-finanziati-dalla-regione. Ambedue gli errori furono scoperti da Massimo Moretuzzo.

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da “Voce della Montagna” numero 1- 2023- totalmente dedicato a propagandare Stefano Mazzolini, ritratto nella foto, numero posto nelle cassette delle lettere anche a Tolmezzo.  L.M.P.

 

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