Continuo a leggere, ad ascoltare,  la voce del potere che può esprimersi, che può parlare. E dall’altro lato vedo i dati Inps ed Istat, sento delle banche a capofitto dopo aver venduto fumo, come la CoopCa, ormai in regime di “deregulation”, e rifletto sulla solita Italia, ove i poveri pagano tutto.

Quello che mi crea sconcerto sono poi le affermazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, l’ uomo solo al comando, che in genere dice e promette di tutto.
In ottobre ha promesso da cinquecento milioni ad un miliardo di euro (di noi italiani non suoi) per i bambini poveri, respingendo l’idea, che mai abbiamo creduto sua, di fare la guerra alla ricchezza, (Nicola Corda, Renzi: «Per i bimbi poveri fino a 1 miliardo di risorse», in: La città di Salerno, 11 ottobre 2015, in: http://lacittadisalerno.gelocal.it/salerno/cronaca/2015/10/11/news/), ma elargendo carità ai poverelli, magari figli dei precari e licenziati, delle vittime sacrificali della sua politica e di quella del precedente ventennio berlusconiano, facendo il filantropo con i soldi della nazione, ( chissà perché mi viene alla mente la Befana Fascista, ma sarà solo così, per caso o per stanchezza). In novembre ha promesso 1 miliardo di euro, sempre nostri, per la cultura, o forse per “l’identità culturale” (come scrive il Fatto Quotidiano il 24 novembre 2015, nel suo: “Terrorismo, Renzi: Un miliardo per la sicurezza, uno per la cultura. La bellezza sarà più forte della barbarie”), ed un altro miliardo di euro per la sicurezza, fondi che pensa di scovare, per una parte, non diminuendo l’Ires. Purtroppo pare, però, che almeno una fabbrica le tasse se le sia tagliate da sola: infatti il 28 ottobre 2015, il Messaggero Veneto intitolava un articolo di Tanja Ariis: “La Burgo non pagherà l’Ici e il Comune non fa ricorso”. Anche la Commissione tributaria regionale, sempre secondo la Ariis, aveva dato torto al Comune di Tolmezzo. Perché trattasi di detto Comune e della Cartiera. “Eh, ma … “. Mancano i versamenti Ici di detta fabbrica dal 2007 al 2010, pari ad oltre 37 mila euro, ma … cosa vuoi che sia … Evitasse di pagare l’ Ici un poverello, gli piomberebbero tutti addosso … penso io.

Ma ritornando a Renzi, alle cifre così decise, si devono aggiungere i 500 milioni per le periferie, ecc. ecc. così, senza un progetto, senza due dati, senza delle linee dei settori ove investire … ecc.. Per i soldi per le periferie basta presentare domanda. Per fare che? Come il solito mistero.
E fin qui lo scenario è dominato da Babbo Natale, si fa per dire.

Ma poi … Poi arrivano i dati Inps, ed il progetto: “Non per cassa ma per equità”, sempre dello stesso Istituto, che pone prioritariamente, nella “Motivazione e descrizione delle proposte normative”, la lotta alla povertà. Ma come? Non basta il miliardo di soldi nostri promessi da Renzi per i bimbi poverelli? E chissà perché mi viene alla mente, in relazione alla proposta di Matteo Renzi, il termine “demagogia”, ma sarà perché sono vecchia, ecc. ecc…
E poi … Da Il Fatto Quotidiano del 24 ottobre 2015, sappiamo che non ci sarà nuova occupazione almeno nel settore pubblico. Infatti il Governo ha bloccato nuovamente il turnover, cioè se uno va in pensione non viene rimpiazzato. Per la prima volta il settore pubblico è sotto i 3 milioni di occupati a tempo indeterminato. Per la precisione, per l’Inps sono 2. 943.021. Tale perdita di lavoratori pubblici «inizia a essere percepibile anche nella quantità e qualità dei servizi forniti dal pubblico». (Salvatore Cannavò, Statali, servizi a rischio. E Renzi offre solo tagli, in: Il Fatto Quotidiano, 24 ottobre 2015). Ma cosa vuoi che sia… E poi il settore del pubblico impiego era già in discesa prima del 2007, per poi avere una breve ripresa in quell’ anno –  potrebbe obiettare qualcuno.  «Da allora , però, la riduzione è micidiale. “Un’ ecatombe” la definisce la segretaria della Funzione pubblica Cgil Rossana Dettori. “Il calo incide pesantemente su campi delicati: penso agli anziani, all’ infanzia, al settore sanitario in generale”» – continua. (Ivi). Ma cosa vuoi che sia … E con la legge di Stabilità  il Governo ha stanziato solo 300 milioni cioè 93 euro lordi all’ anno per dipendente. (Ivi).
In questo modo, scrive Cannavò nell’articolo citato, si avranno più contratti a termine e meno personale.
Ma tranquilli: se manca e mancherà personale nella sanità, scuola, Università e Polizia, stanno aumentando i dipendenti pubblici nella Presidenza del Consiglio ( + 2,8) e nell’ Esercito. (+ 2,6). (Ivi).
Beh, dirà qualcuno che ha ancora il coraggio di sostenere questo Governo, in fin dei conti resiste il privato. Forse Finmeccanica che vende armi agli arabi sta guadagnando. Qualcuno ha detto per la verità, che gli emirati arabi potrebbero anche vendere armi all’ISIS, ma la risposta è stata, in sintesi, che gli affari sono affari. «Pinotti: “Smettere? Sarebbe come se si interrompessero i rapporti commerciali con l’Italia perchè da noi c’è la mafia».  E Mauro Moretti, amministratore delegato di Finmeccanica, precisa: «Noi parliamo con i governi di Paesi che non sono sulla lista nera. Siamo autorizzati anche dagli Stati Uniti a farlo. Se poi all’interno di quei Paesi ci sono persone che raccolgono denaro per finanziare l’ Isis, non è un problema nostro.» 
(Ambedue le citazioni sono da: Gianluca Rosselli, Finchè c’è guerra c’è speranza, per il Fatto Quotidiano, in: unaliraperlitalia.altervista.org/blog/2015/11/21/6362/).

Infine con milioni di italiani  sotto la soglia di povertà, acquistiamo gli F 35!
Con che soldi ? Con i nostri. Ma non abbiamo neppure i soldi per la sanità … ci narrano Lorenzin e Yoram Gutgeld, che paghiamo pure come esperto della spending review, perché, penso io, firmi lui i desiderata di Renzi, cioè la privatizzazione dei servizi e il si arrangi chi può e come può conseguente. E mentre la Regione Fvg, perché abito qui, spende soldi regionali nostri per riempire gli ospedali di reclames per la riforma regionale, in patinata a colori, inutili e mal fatti, come quello intitolato “Nuova sanità. Cosa cambia?”, che è un insieme di parole ad effetto messe là, senza contenuto alcuno, gli operatori sanitari scendono in sciopero. Perché? Ci sono 800 operatori in meno in Regione – recita un volantino che unisce più sigle sindacali, e direi unitario, e gli operatori nella sanità Fvg. hanno fatto 400.000 ore di lavoro straordinario nel 2014. Chi incentiva il lavoro straordinaro, se ben ricordo,  è l’ assessore  incarico esterno Maria  Sandra Telesca, per evitare assunzioni anche a tempo determinato, pare. Eh mah … Se poi il personale è stressato, in ambito così delicato, che può fare un assessore?

Intanto la manovra proposta dal Governo, con la legge di stabilità, ha superato i 31 miliardi di euro, (Marco Palombi, La manovra sale a 31,6 miliardi, ma aumentano anche i buchi, in Il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2015) e pare che 17,7 miliardi di spesa siano senza copertura. (Ivi).

Ma speriamo in Babbo Natale e nella Befana …
Lo sperano in particolare i poveri, che ormai sono milioni. Nel 2014, secondo la Caritas, il 6,8 % della popolazione italiana era in condizioni di povertà assoluta. Ed « Oltre ad essere aumentati, i poveri rappresentano anche la parte della società che ha visto le proprie condizioni deteriorarsi maggiormente. Infatti, durante la crisi, il 10% della popolazione con minor reddito per lo più, appunto, persone in povertà assoluta ha sperimento una contrazione percentuale del proprio reddito (meno 27%) assai superiore a quella vissuta dal restante 90% (Brandolini, 2014; Inps, 2015; Baldini, 2015). Inoltre la povertà ora colpisce trasversalmente i gruppi sociali: non più solo famiglie numerose che vivono al Sud e con componenti disoccupati, ma famiglie con uno e due figli, che vivono al Centro- Nord e in cui sono presenti membri occupati». (“Dopo la crisi costruire il welfare, le politiche contro la povertà in Italia, Rapporto Caritas 2015, in: http://s2ew.caritasitaliana.it/materiali/Pubblicazioni/libri_2015/Rapporto_politiche_poverta/Executive_summary_politiche_poverta.pdf).

E nuove povertà emergono, a causa della perdita dei risparmi, sempre da parte dei pensionati e delle categorie più povere. “Chi paga il conto ” – intitola Il Manifesto dell’ 11 dicembre 2015, due pagine che parlano del crollo di 4 banche di cui la più nota è banca Etruria. E parla di banchieri inaffidabili, e controlli colabrodo.

Ma qui viene il bello. Con il crollo delle 4 banche, a cui non si sa quante seguiranno, con capo in testa banca Etruria, con figura cardine il padre della ministra Boschi, ma con anche il fratello in affari nella stessa, l’uomo solo al comando, cioè Matteo Renzi, “se ne è inventata una nuova”.
Dopo che, come il solito, nessuno ha vigilato sufficientemente, tanto da far intervenire anche l’ ‘Europa, Matteo nostro ha lapidariamente detto che non si possono salvare banche con i soldi pubblici (cosa fatta e strafatta da Monti se non erro ed altri) e fin qui si potrebbe essere d’accordo, e, udite, udite, pertanto andranno sul lastrico i piccoli privati. E gli amministratori incauti? Eh, mah … E quelli che hanno proposto obbligazioni capestro ai pensionati? Eh mah… Sappiamo però, in compenso, che la mamma della Ministra per le riforme renziane, Maria Elena Boschi, ha dichiarato : «’Soffriamo per i risparmiatori’ Per fortuna c’è un’inchiesta, ci sono le carte e da quelle carte, vedrete, la verità verrà fuori. E la verità è che noi, in primis mio marito, non abbiamo mai preso un euro dalla banca», in: http://247.libero.it/focus/34382307/403/banca-etruria-la-difesa-della-mamma-di-maria-elena-boschi-mai-preso-un-euro-arriveranno-delle-sorprese/). Beh a me poco interessa delle lacrime della Signora, se devo essere sincera. Mi interessa di più il suicidio del risparmiatore. 

E siamo alla piccola fiammiferaia …

E chiudo come il solito dicendo che queste sono mie considerazioni, basate però su informazioni, e se erro correggetemi. Ah dimenticavo. se qualcuno non conosce la favola tristissima di Andersen, “La piccola fiammiferaia”, la può trovare in: http://www.letturegiovani.it/Andersen/piccola_fiammiferaia.htm

Laura Matelda Puppini

L’immagine di La piccola fiammiferaia è presa da: “Fiabe di Natale: La Piccola Fiammiferaia, in: mamma.pourfemme.it”, solo per questo uso.

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