Dato che ormai si vive di corsi e ricorsi storici, anche quest’anno nonostante i rilievi fatti l’anno scorso, la giunta comunale ha approvato, con delibera n. 242/2016 del 30 agosto 2016, una serie di concessioni a favore di ASD moto club carnico Toni Craighero di Tolmezzo, compreso l’uso gratuito del terreno, per il campionato regionale enduro in comune di Tolmezzo, a cui partecipano gareggianti anche non del club, che si svolgerà con caratteristiche e percorsi praticamente identici a quelli dell’anno scorso, e realizzazione a fine settembre. Infatti la delibera riporta che Brollo Francesco, Scarsini Simona, Benedetti Alessia, Craighero Marco, Fasolino Alfonso e Mazzolini Mario, assessori presenti, con voti unanimi e palesi hanno approvato di concedere, al richiedente ASD moto club carnico “Toni Craighero” di Tolmezzo, in occasione dell’organizzazione e svolgimento del Campionato FVG di Enduro, in programma il 24 e 25 settembre 2016 in comune di Tolmezzo, l’occupazione gratuita delle aree evidenziate nella relativa domanda (che il cittadino non sa quali siano),  l’utilizzo delle stesse per lo svolgimento della manifestazione e di quant’altro specificato (che il cittadino non sa cosa comporti);  l’utilizzo gratuito della sala multimediale di via Marchi per le giornate del 24 e 25 settembre 2016 dalle ore 7 alle 24; l’utilizzo di transenne di proprietà comunale. Si riserva, invece,  la possibilità di erogare un contributo economico a sostegno della manifestazione sportiva, cioè della gara motociclistica, di che entità non si sa, ma cosa vuoi che sia …

Concedendo il nostro, in questo caso magnanimo, comune, tutto ad uso gratuito, sottintendendo che la gara si debba sempre svolgere a Tolmezzo, quasi fosse ormai un rito “in onor ed in favor” della cittadina,  esso, come si apprende dalla delibera, verrà ad avere un mancato introito di € 11.411,00 per l’occupazione gratuita delle aree, ed un mancato introito di € 877,88 da utilizzo sala multimediale il che significa una perdita secca di 12.288,88 euro, per lasciar percorrere, a velocità sostenuta, il terreno, senza tener conto di scarichi e rumore, con aggravio per i cittadini dato dalla limitazione della circolazione ai residenti, ed ulteriore aggravio di spesa per il pagamento della polizia municipale operante di sabato e domenica per la gara, mentre la conca tolmezzina ne avrebbe bisogno gli altri giorni.  Inoltre faccio presente che la cifra donata dalle casse comunali corrisponde allo stipendio netto di un anno di molti operai ed impiegati. Ma cosa vuoi che sia …

Motivazioni: udite, udite!

«L’alta professionalità maturata negli anni dal Moto Club Carnico, società sportiva che in questi anni ha avuto importanti incarichi organizzativi finalizzati all’allestimento di manifestazioni di caratura nazionale e internazionale», che nessuno nega, ma che non implica che si debba svolgere una gara regionale di moto in una conca chiusa come quella tolmezzina, con i cittadini già deliziati dagli sparacchiamenti del poligono di tiro non insonorizzato, (gli autori dei quali nessuno può dire che non siano benemeriti nello sparare ma è altro discorso), dalla pista guida sicura detta l’autodromo della Carnia, dalle moto domenicali e sabatine, che vietano il riposo che Dio ha previsto, sommatoria che, per gli abitanti del territorio, dotato pure di un ospedale, un pronto soccorso, una casa per anziani per la Carnia intera, non è uno scherzo. Inoltre detta richiesta di fatto, secondo me, favorisce, attraverso il club “Toni Craighero”, i partecipanti alla gara, se ben ricordo provenienti lo scorso anno anche dall’estero, che potrebbero pagare almeno il disturbo, come pagano, al comitato organizzatore, la partecipazione, da che ho capito da: www.comitatoenduro.it/iscriviti.aspx. In sintesi non ho capito cosa c’entri la professionalità del moto club tolmezzino, privato, con la largizione, da parte di un ente pubblico, di terreno per una gara che dà immagine anche ad altri club ed al motociclismo di un certo tipo, che prevede, al limite, pure Enduro duro, quando si potrebbero incentivare, invece, altri sport, maggiormente per tutti e favorenti i corretti stili di vita.

E si concede quanto perchè «l’evento sportivo in oggetto, stante l’importanza che riveste», può «rappresentare sicuramente una buona occasione per diffondere e far conoscere e valorizzare con maggior efficacia le importanti peculiarità che il nostro territorio offre in particolare nel settore turistico-culturale».

Per la verità vista analoga gara regionale del 2015, non si sa come. Ho chiesto allora ai baristi ecc… e mi par di ricordare che non avessero tratto vantaggi particolari dalla gara, e comunque avrei voluto vedere ora, qualche dato, non solo certezze sul nulla. E non so, e scusatemi per questo, come qualcuno possa pensare che una gara di Enduro comporti conoscenze culturali del territorio, mentre siamo ancora fermi relativamente al progetto di salvaguardia e promozione turistica dei musei e siti ecclesiali,  ed alla creazione e sponsorizzazione dei percorsi collegati, che potrebbero davvero donare valore aggiunto e far conoscere la nostra terra. La Regione pare guardi con favore a detta progettualità, ma localmente manca un gruppo che la sostenga. (Cfr. su www.nonsolocarnia.info, gli articoli di Laura Matelda Puppini, “Carnia. Per una progettualità futura di salvaguardia e promozione turistica dei musei e siti ecclesiali: l’incontro di Ovaro”; “Carnia. Verso altre forme di turismo possibile che coniughino arte e paesaggio”; “La Regione Fvg risponde a: “Carnia. Verso altre forme di turismo possibile che coniughino arte e paesaggio”. E ora andiamo avanti. 2 ottobre 2015: la mia proposta per continuare”).

Per quanto riguarda il percorso si argomenta che il tracciato è più breve e “quindi”  meno impattante, quasi che l’impatto ambientale fosse dato dalla lunghezza del percorso e non dalla qualità dei siti toccati; che in fin dei conti trattasi per alcuni tratti di sentieri abbandonati, il che non vuol dir nulla; si delibera che il percorso speciale,  in Gravons, debba essere svolto senza tagli della vegetazione, ma se si spezza, si piega, si rompe, pare sia considerato normale, come il fatto che, dai oggi dai domani, ne derivi una alterazione definitiva dell’habitat; che i partecipanti non possano andare fuori pista, e che dovranno rispettare boschi e prati ma il controllo è delegato all’organizzazione. E nulla si dice su possibile danno alla fauna, che non si sa se presente o meno.

Dato che il comune dovrebbe fare l’interesse dei cittadini, mi chiedo nello specifico come lo faccia, e invito a leggere pure le riflessioni riportate sempre su www.nonsolocarnia.info lo scorso anno.

Quanto ci costerà quella gara di Enduro?  NO a gare di enduro in aree di interesse ambientale, senza se e senza ma…  Ancora su quella gara di Enduro, non per scelta, ma per richiesta.

Ricordo inoltre la presenza recente di lettere pubblicate dal Messaggero Veneto su motociclisti, in  un caso anche molto maleducati, in libertà sui sentieri e vie pure alte, e quanto fatto presente in sede di piano paesaggistico nel merito e cioè : “Divieto transito di moto su sentieri e di attività motoristiche che possano disturbare la fauna, distruggere la flora, rovinare i sentieri, che vengono, tra l’altro, mantenuti dal C.a.i. attraverso l’opera di volontari”. (Cfr. Laura Matelda Puppini, Piano paesaggistico regionale e richieste della popolazione carnica, 1 luglio 2016, www.nonsolocarnia.info).

Con la solita sensazione personale di essere ormai colonizzati, amaramente medito su questa delibera, e penso pure agli impossibili sani stili di vita, propagandati dall’aas3,  dei tolmezzini, chiusi fra la pista- autodromo, gare regionali di enduro, poligono di tiro (ma saranno, grazie alla giunta Zearo  poligoni), e dei carnici fra un rally e l’altro, che magari incidono sulla salute … ma non sono medico. In un anno, comunque, il comune, proprio perchè molto favorevole a questo tipo di gara enduro, di cui non si conosce il numero dei partecipanti fino alla fine delle iscrizioni, e nell’ipotesi di rifinanziarla, poteva almeno fare uno studio di impatto ambientale della stessa e sulla nostra salute, con variazione del numero degli iscritti da un massimo ad un minimo, tenendo conto anche degli altri aspetti, perchè le analisi lineari sono passate di moda da un pezzo. Senza offesa per alcuno, scusandomi subito se qualcuno si sente offeso, solo per esprimere il mio pensiero.

Laura Matelda Puppini

L’immagine è la scannerizzazione di un articolo, relativo alla gara dell’anno scorso, comparso sul Messaggero Veneto del 30 maggio 2016.  Laura Matelda Puppini

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