Premetto che per me il 25 aprile ha una doppia valenza: quella di giornata dedicata a San Marco e quella di giornata dedicata al ricordo della Liberazione di Italia. Per quest’ultimo motivo mi sono recata ad Udine alla ‘ solita’ manifestazione.

Se mi avessero detto, però, che ad Udine alla festa per la Liberazione dal nazifascismo, avrei sentito parlare in prevalenza della guerra Russia – Ucraina e dell’invio di armi all’Ucraina, forse sarei rimasta a casa. Perchè condivido pienamente ciò che ha detto stamani alla radio se non erro Cesare Damiano: il 25 aprile è una festa italiana per la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ed è questo aspetto che dobbiamo ricordare.

E la festa per la Liberazione (avvenuta nel 1945) non ha nulla a che fare con l’attuale guerra in Ucraina, che avviene in un contesto storico diversissimo, che, fra l’altro, da che si è letto in articoli pubblicati prima del 24 febbraio 2022 (e da me mantenuti), è stato originata da una contrapposizione Usa – Russia, che ha poi generato l’invasione russa dell’Ucraina. (Albero Simoni – corrispondente da Washington -, Usa e Nato mostrano i muscoli alla Russia. Tremila soldati americani già in Polonia, in: Messaggero Veneto, 6 febbraio 2022, Giampiero Gramaglia, La ‘linea rossa’ secondo il Cremlino, in: Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2021; Alberto Simeoni – corrispondente da Washington -, Ucraina pressing finale, in Messaggero Veneto 8 febbraio 2022).

Inoltre al di là delle questioni di lana caprina e di principio, io, che sono cristiana e seguo l’insegnamento di mio padre, mia madre, dei miei nonni e di mio zio Umberto, che la fame l’hanno vista nella seconda guerra mondiale, quando si razionava, tramite la cosiddetta tessera del pane, il poco cibo che c’era come ora si vuole fare con il gas, e chi aveva qualcosa comperava il resto a mercato nero, mi dico: se alcuni vogliono spendere soldi italiani per inviare armi all’Ucraina, ora, e magari far crollare l’economia italiana con le sanzioni per il gas e petrolio russi che si ritorcono contro di noi, (mentre pare che la stessa Ucraina  usi gas russo comperandolo da terzi acquirenti diretti, secondo il Fatto Quotidiano) io che sono una briciola insignificante non posso fare nulla, ma l’Italia faccia questo passo solo quando sa, e lo può sapere, che nessuno sul suo suolo soffre fame e freddo e non ha un tetto, e così in futuro. Perchè lo Stato italiano ha delle priorità interne prima di guardare all’estero.

Ma invece quanti poverissimi e poveri ci sono in Italia? E quanti ce ne saranno per le sanzioni alla Russia? Ed è corretto, per uno stato sovrano, lasciare affamati, al freddo, senza un tetto ed in futuro senza un lavoro (si parla, solo se si passerà a sanzionare il gas russo, se ho ben compreso, di oltre cinquecentomila posti di lavoro in meno) i propri cittadini per sostenere con armi altri, che già arma ed ha armato abbondantemente, da che si sa, l’America? E se piangiamo giustamente sulle immagini di bimbi a donne martoriate, ed accogliamo, come si deve fare, chi fugge da qualsiasi guerra, perchè qualcuno però al tempo stesso non vede se anche da noi ci sono bimbi e donne in difficoltà e che lo saranno ancor di più?

E le guerre le pagano i civili: pertanto stop alla guerra in Ucraina, non alimentiamola portandola ad una escalation. E sarebbe importante che l’Onu cercasse davvero di mediare, ma quando Guterres ha deciso di recarsi a Mosca per cercare di por fine al conflitto, guardate cos’ha dichiarato, si ritiene in nome del presidente ucraino, uno del suo staff: «Non capiamo la sua intenzione di parlare con Putin» e ancora: «L’Ucraina esprime disappunto per l’incontro programmato dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin questa settimana. Non è una buona idea andare a Mosca: non capiamo la sua intenzione di parlare col presidente russo Vlamdimir Putin», e «”Guterres” non è autorizzato “a parlare per conto del governo ucraino nei suoi sforzi di pace”». Ora, a parte che io non credo proprio che Guterres vada a Mosca per conto di una singola nazione senza mandato perchè conosce le regole della rappresentanza ed il suo lavoro, ecco che si apprende che a Kiev è giunto un grosso rappresentante degli Usa, il sottosegretario Blinken. (Ucraina: Onu, tregua immediata a Mariupol. Il sottosegretario Usa Blinken è a Kiev, in: https://www.adnkronos.com/guerra-ucraina-russia-kiev-critica-la-visita-di-guterres-a-mosca_2TPjGBGgGptk8SNSqDRe3k?refresh_ce).

Non solo: dato che ormai i giornali scrivono di tutto, cosicchè noi poveri cristiani, amanti della buona e corretta informazione non sappiamo cosa sia vero e cosa sia falso: per il Giornale Putin ha rifiutato l’incontro con Guterres, anche se poi in una delle righe del testo non pare proprio così (Roberto Fabbri, La Nato alla conta di Ramstein: il bivio del consiglio di guerra. Guterres, missione-negoziato. “Ma a Putin non interessa più”, in: il Giornale 25 aprile 2022), mentre per Avvenire l’incontro sta per aver luogo. (Andrea Lavazza, Ucraina. Guerra giorno 61: per mediare ora in campo il segretario Onu e il leader turco, in Avvenire 25 aprile 2022). Nell’articolo di Andrea Lavazza citato, si legge pure che «Guterres prima vede Erdogan poi andrà da Putin e da Zelensky. Ma i margini per riaprire una trattativa sono ristretti. Mosca non rallenta l’offensiva. Attacchi “misteriosi” in Transnistria e Russia», mentre sull’articolo testè citato di Roberto Fabbri sul Il Giornale, si legge «Tre giornate destinate a lasciare il segno in ambito diplomatico. Sono cominciate ieri con la breve ma molto importante visita a Kiev del segretario di Stato americano e del suo collega alla Difesa. Proseguiranno domani con la delicata missione del capo del Pentagono in Germania per un vero e proprio consiglio di guerra con gli alleati europei, che è anche una specie di prova dell’effettiva capacità che il presidente Usa Joe Biden avrà di guidare Paesi in parte recalcitranti sulla strada da lui indicata. Domani comincia anche la missione del segretario generale dell’Onu Guterres, che andrà prima ad Ankara (dove il presidente turco cerca di rilanciarsi come mediatore tra Putin e Zelensky), poi a Mosca e infine a Kiev».

Ma allora cosa sta accadendo davvero?

A ciò aggiungo: basta inquinamento da guerra Russia Ucraina in ogni manifestazione civile. Pane e lavoro agli italiani ed abitanti in Italia, no armi all’Ucraina, pace per l’Ucraina. Sì ad una corretta informazione. 

Senza voler offendere alcuno, solo per esprimere un mio parere dettato pure da una festa un po’ moscia e per nulla ‘caciara’ per il 25 aprile, finendo poi anch’io per ‘parlare’ di Ucraina, queste righe ho scritto, e se volete contestare il mio pensiero in modo argomentato, fatelo pure. Siamo ancora in democrazia, e le opinioni possono essere diversissime e contestabili.

Laura Matelda Puppini

 

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