Scusate se non scrivo ancora e solo di Ucraina, essendo, come ben specificava per sé Gino Strada, non pacifista ma contro ogni guerra, avendo già scritto e non avendo nulla da aggiungere, se non plaudere a Papa Francesco per la sua ultima presa di posizione contro le spese militari. Inoltre quel conflitto sta togliendo dalla nostra attenzione altri problemi, non meno importanti.

Ancora una volta prenderò in considerazione aspetti generali avendo come riferimento la ‘triste storia’ della pineta di Cattinara, su cui puntualmente mi informa Paolo Radivo, perché mostra pure il modus operandi della maggioranza in Regione FVG, come minimo discutibile.

Sulle Regioni incapaci a progettare ed a farlo in modo previsionale.

Già nei miei “Perché NO al progetto del Burlo come pediatria di riferimento ed hospice pediatrico per la regione” e “Sul ‘nuovo Burlo’ che non si capisce perché debba ora venir costruito. Fatti, antefatti ed un esposto alla Corte dei Conti”, parlavo del nuovo inutile per molti, ospedale Burlo, retto da una Fondazione con presenti Promoturismo Fvg e Confindustria (1) , quando migliaia di euro erano già stati spesi per rimodernare il vecchio edificio, dotarlo di un pronto soccorso efficiente ed avendo la Regione deciso, «nell’ottobre 2020, di finanziare con 7,2 milioni di euro l’acquisto dall’Opera San Giuseppe e l’adeguamento di tre edifici attigui alla storica sede di via dell’Istria, per consentirle di sopperire finalmente alla cronica mancanza di spazi»  (2).

Nel mio “Perché NO al progetto del Burlo, cit., ho scritto che, rispetto alla politica regionale, bisogna essere come le vergini sagge di una parabola del Vangelo «E per essere saggi non basta preoccuparsi dell’immediato, ma necessita una visione d’insieme, un pensare anche al futuro. […]. Perché siamo noi che pagheremo, che pagheremo tutto. Quindi è importante cercare di vedere bene ciò che sta accadendo» (3). Concordo quindi con chi ha scritto sul Messaggero Veneto del 25 marzo 2022 (4) che «Le Regioni vivono alla giornata e si muovono con lo specchietto retrovisore» (5), e «il limitarsi a ristorare nel breve non è solo facile da farsi (con i soldi pubblici) è soprattutto suicida». (6). Ed ancora: «Se le regioni di occupassero seriamente del loro mestiere e facessero, come previsto dalla Costituzione, seria pianificazione e programmazione delle loro risorse, dovrebbero rivolgere la loro attenzione non tanto a una compulsiva risposta all’ “emergenza perenne” quanto alla realizzazione di un contesto entro il quale famiglie e imprese si possano sentire più sicure e protette. Questa non è chiusura autarchica.  È “resilienza”».  (7). E quanto le Regioni, e quindi anche la nostra del Fvg, dovrebbero fare, è «pianificazione del territorio dotazioni infrastrutturali, programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali, promozione dello sviluppo economico e sociale». (8). Ma io direi che più che pianificazione qui si vede improvvisazione talvolta pare dettata dai voleri del singolo assessore o della giunta, pur non ravvisando nulla di illegittimo. Ma fra il compiere qualcosa di progettato e che guardi al futuro del popolo e limitarsi a fare qualcosa che non è illegale, vi è di mezzo un mare.

E basta leggere, sempre sul Messaggero Veneto di oggi, 25 marzo 2022: “Digitale e Pmi: ecco come saranno impiegati i fondi europei” di Maurizio Cescon, per capire che l’ottica per investire i fondi europei della Regione Fvg è un po’ retrò. Infatti si possono ‘modernizzare’, come si legge ivi, i territori regionali con il digitale, prevedendo una impossibile nella realtà popolazione iperconnessa, che non ha più bisogno di nulla e che si trasforma in una comunità di ‘animali da tastiera’, ma le comunicazioni di questo tipo hanno diversi limiti, e possono venir alterati dati, cancellati, il mezzo tecnico può guastarsi, subire attacchi, funzionare a rilento, costare alla lunga tantissimo ai singoli utenti, anche se usano solo un cellulare, ancor più vulnerabile. E comunità, collaborazione ed aiuto reciproco vanno a farsi benedire, in questo modo, mentre il soggettivismo aumenta in modo esponenziale, creando tanti mondi personali che non si incontrano.

Però il programma di investimenti di ben 500 milioni, sperando che Christine Lagarde dia ancora qualcosa, perché nessuno parla della Bce, ma si dovrebbe parlarne veramente (9), è passato con i voti di molti, con astenuti solo M5S; Patto per l’autonomia e Honsell – Open Sinistra Fvg. (10).

Ma una cosa è interessante: che ormai spesso le giunte regionali che propongono e decidono con la loro maggioranza sono formate da molti non eletti mentre le opposizioni, che contestano le loro scelte anche in modo documentato ed intelligente, sono formate da scelti dal popolo, il che a me pare un paradosso nella democrazia.

Il clima come fattore determinante per il futuro.

Gli occhi dei media e dei giornali sono tutti puntati sulla guerra in Ucraina e sugli spostamenti, sugli incontri (peraltro per ora infruttuosi se si guarda al cessare il fuoco bilaterale per aiutare la gente ucraina) sulle dichiarazioni dei potenti della terra, che a me fanno presagire solo foschi scenari per tutti. E non a caso sempre il Messaggero Veneto di oggi riporta la notizia che la guerra in Ucraina (che noi alimentiamo con l’invio di armi invece che proporci come soggetti di mediazione e pace) comporterà a breve la mancanza di cibo per altri 13 milioni di esseri umani, che vanno ad aggiungersi agli altri. (11). E basterebbe questo dato per far decidere chi ha il potere di far finire la guerra in Ucraina per il suo termine, ma non è così. Sembra talvolta e dai nostri media, che i grandi della terra e fra questi la Ue stiano giocando una partita sui social a suon di botte e risposte, invece che pensare realmente alle sofferenze della gente ucraina in primo luogo ma anche russa ed alla distruzione di una nazione, approfittando di quanto accaduto per ridisegnare posizioni di potere anche economico. Almeno questa è la mia impressione e mi scuso subito per aver pensato così, e se erro correggetemi, ma mi conforta che Papa Francesco sia sulla stessa linea. E pensate: spenderemo una follia ed ulteriormente in nuove armi e permetteremo che altri 13 milioni di abitanti della terra soffrano la fame e possano morire denutriti!!!! Questo è lo scandalo, questo è quello che ci fa pensare che il Male esiste veramente e ci auguriamo anche il “fuoco della Geenna”. Dio ci aveva dato un giardino, non abbiamo sinora saputo coltivarlo.

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Ogni giorno alzandomi guardo fuori dalla finestra, e continuo a vedere un cielo senza nubi, ora offuscato solo dall’incendio a due passi da Tolmezzo, ma il Cadore sta ben peggio di noi,  perchè stanno bruciando i boschi sotto le rocce dolomitiche, e mi chiedo quando pioverà. Distrattamente, fra una dichiarazione di tizio ed una di caio sull’Ucraina, sento due scarne parole, ma giusto due, sul Po in secca, a cui un tempo sarebbero stati, giustamente, dedicati “fiumi di parole”. Ma anche il Tagliamento è in secca, mentre qualche genio aveva proposto, per aumentare la produzione di elettricità e quindi aumentare le entrate per chi la eroga, di togliere il minimo deflusso vitale, qualora venisse a mancare il gas russo.

Ieri a Tolmezzo c’erano oltre 20 gradi, vi è stata, in questi ultimi mesi, una marcata escursione termica fra notte e giorno, ed incendi devastano le montagne. Una soluzione per la vita è quella, ora come ora, di mantenere gli alberi e piantarne di nuovi, di limitare l’inquinamento da traffico, di favorire il trasporto pubblico in alternativa a quello privato. Nulla di tutto questo è stato fatto.

Pertanto mi chiedo come la Regione FVG intenda intervenire e quando, per realizzare quel “Promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici (n.b. non far in modo che questi vengano limitati! Dico io), la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza” che si trova nei suoi programmi, o quel “Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento” (12).

Ma se gli obiettivi sono questi, come mai si è dato il via al progetto nuovo Burlo con la distruzione della pineta di Cattinara?

Vi garantisco che io, sarà perché sono anziana, non capisco più nulla della politica regionale, ma sarà limite mio. O forse vi è chi “Predica bene e razzola male?” O vale il detto che “La carta si lascia scrivere”? Infatti o chi ha riportato gli obiettivi regionali 21-27 sopra citati si è sbagliato, o come fa la Regione FVG a sostenere come suo obiettivo “Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane, e ridurre tutte le forme di inquinamento”, e riempire il quartiere di Cattinara di mega galattici parcheggi, di cemento su cemento, in una zona esposta a tutti i venti, sacrificando una pineta, cioè un’area verde, e favorendo il trasporto privato?

Mi comunica Paolo Radivo che “La Regione tira dritta! Giù gli alberi di Cattinara”(13), eppure quella pineta «è l’unica presente a Cattinara. Cominciò ad essere piantata nella seconda metà dell’800. Rientrava nei progetti di rimboschimento di zone prative e arbustive dell’attuale provincia di Trieste (e non solo) attuati dalle autorità di allora. La specie pioniera utilizzata fu anche a Cattinara il pino nero (Pinus nigra variante austriaca)», (14) e presumibilmente ha influenzato pure il nome del vicino asilo “Bosco magico” (15), che forse ora si dovrà chiamare in altro modo. Inoltre «[…] nella cartografia del 1822 si vede che l’intero settore sud-orientale dell’attuale pineta, di forma semi-rettangolare, era già bosco. E tutte le aree attigue erano verdi. L’unica parzialmente edificata era quella della parrocchia della Santissima Trinità, risalente al 1783-84. Nel 1881 fu inaugurato l’edificio della scuola con lingua d’insegnamento slovena, all’angolo tra strada di Fiume e l’odierna via Valdoni. La pineta lo lambiva.

Alcuni bassi edifici di civile abitazione vennero costruiti dopo la Seconda guerra mondiale a est della pineta, tra strada di Fiume e l’attuale via Valdoni. Salvo questi pochi manufatti, fino agli anni ’60 del ’900 la pineta era attorniata da aree verdi in parte coltivate. Ma la costruzione dell’ospedale di Cattinara a partire dagli anni ’70 le ha progressivamente soppresse tutte soppiantandole con moderne strutture edili.
In un cinquantennio da borgo sub-urbano Cattinara è stata ridotta ad estrema periferia cittadina, pesantemente infrastrutturata e sempre più saldata a Raute, Altura e Melara.

La Pineta di Cattinara è il principale polmone verde del comprensorio ospedaliero, e in particolare del suo settore settentrionale. Fino a una ventina di anni fa si estendeva anche a nord-est nell’area che venne disboscata per edificare l’asilo comunale “Bosco magico”» (16).

«La Pineta di Cattinara svolge un’importante funzione ecologica. Infatti cattura anidride carbonica e polveri sottili, produce ossigeno, trattiene e smaltisce nel terreno l’acqua meteorica, d’inverno smorza il vento e attenua il freddo, mentre d’estate garantisce ombra e fresco. Ha effetti terapeutici per i pazienti dell’ospedale.

Svolge poi una importante funzione sociale e ricreativa non solo per i residenti, ma anche per tutti i frequentatori dell’area, aumentati di numero con l’espansione del polo ospedaliero. A loro offre quiete, raccoglimento, serenità, tepore e/o refrigerio.

Per l’attiguo polo scolastico ha altresì una funzione didattica. In pratica costituisce il giardino esterno delle tre scuole retrostanti, il quale sopperisce alla limitatezza di quello interno. Il 18 febbraio 2022, in una radura del settore occidentale della pineta al limite del muraglione che sovrasta il parcheggio dipendenti, è stata inaugurata la cosiddetta “aula verde”, fatta di semplici ceppi sui quali sedersi. Nella circostanza si è tenuta una lezione ad alcuni alunni sull’importanza degli alberi.

Sotto molti aspetti la Pineta di Cattinara sembra quindi già rivestire di fatto un «notevole interesse pubblico» per il ruolo benefico indubbiamente svolto». (17). Infine «Il 21 gennaio 2022 alunni e insegnanti della Scuola media con lingua d’insegnamento slovena “Sveti Ciril in Metod” (“Santi Cirillo e Metodio”) e della Scuola elementare con lingua d’insegnamento slovena “Fran Milčinski” hanno collocato su alcuni pini delle graziose casette di legno per uccellini inserendovi anche del cibo. Scopo della simpatica iniziativa è di favorire il passaggio e il ristoro dei volatili in questo luogo ospitale. Altre casette per uccellini, pipistrelli e insetti impollinatori ne ha posizionate il 18 febbraio l’associazione Triestebella in collaborazione con le due scuole. La Pineta di Cattinara è divenuta così un attrattore di tali specie viventi» (18).  Ma …. Cosa vuoi che sia, se la pineta sparirà.

Poi c’ è anche un altro piccolo problema. La pineta, quando è stato costruito l’ospedale di Cattinara, era la sua area verde. Ma anche Tolmezzo era verde quando ero bimba e ragazzina, e vi erano alberi che portavano ombra e refrigerio, ma ora è un’agghiacciante colata di cemento e fa caldissimo d’estate, grazie alle varianti al piano regolatore ed al volere di vari politici, ed ha preso a spopolarsi.

Per quanto riguarda i parcheggi sotterranei, forse in occasione di un qualche giubileo, si è fatto scempio in Roma, fra il Vaticano ed il Gianicolo, costruendo un enorme parcheggio, il Terminal Vaticano, di 5 piani, che risulta pure talvolta quasi vuoto e che obbliga i pedoni a fare un ‘mezzo giro del mondo’ per andare a visitare San Pietro, se si trovano in zona lungo Tevere.

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Intanto non piove, si lascia che una inutile strage (19) continui, il morbo non si è fermato, ed a molti il pane manca. Ma cosa vuoi che sia … Per ora si tagli la pineta di Cattinara, e facciamo, sopra la zona parcheggio interrato, un parco dall’aria ammorbante, dall’erba che richiede molta acqua o di sintetico o di ghiaia, mentre gli alberi sono anche frangivento. Ma il nuovo Burlo sarà infine edificato, lasciando poi ai posteri l’ardua sentenza sulla sua reale validità, mentre già oggi molti pensano, come anch’io, sia davvero inutile e alteri un rione intero. E le montagne verranno riempite di carrarecce, cancellando il turismo alpino e favorendo i percorsi in moto di ogni tipo, con e senza targa, mentre persino la variante di Rigolato, per favorire il transito di enormi camion, che coprirà di asfalto la verde piccola piana del paese, verrà realizzata, quando si potevano far utilizzare mezzi di trasporto più piccoli. Si priva un paese di terra fertile per far passare super camion privati. Beh, ve lo garantisco, non alzo nessun calice per brindare a questi progetti che non guardano in modo alcuno al futuro ed a preservare il creato.

E, nel dire che questo testo rappresenta una mia opinione, che non intendo offendere alcuno e che mi scuso subito con chi si ritenesse tale, termino questo mio scritto con una frase che era presente su di un cartello ad Udine, oggi, 25 marzo 2022, alla manifestazione in piazza Venerio per il clima:

PER QUANTO VOI VI CREDIATE ASSOLTI, SIETE PER SEMPRE COINVOLTI.

(Ripresa in parte da “La canzone del maggio” di Fabrizio De Andrè).

Laura Matelda Puppini

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Note.

(1) Sulla ‘Fondazione Burlo’ e suo consiglio di amministrazione, cfr. https://www.nonsolocarnia.info/perche-no-al-progetto-del-burlo-come-pediatria-di-riferimento-ed-hospice-pediatrico-per-la-regione/.

(2) https://www.nonsolocarnia.info/sul-nuovo-burlo-che-non-si-capisce-perche-debba-ora-venir-costruito-fatti-antefatti-ed-un-esposto-alla-corte-dei-conti/.

(3) https://www.nonsolocarnia.info/perche-no-al-progetto-del-burlo-come-pediatria-di-riferimento-ed-hospice-pediatrico-per-la-regione/.

(4) “La politica deve saper anticipare i problemi” testo firmato da: “I componenti della Associazione per la Terza Ricostruzione (Presidente onorario Giorgio Santuz, presidente prof. Sandro Fabbro), in Messaggero Veneto, 25 marzo 2022.

(5) Ivi.

(6) Ivi.

(7) Ivi. L’articolo continua citando un documento redatto nel 2020 da una serie di esperti, che avevano operato su base volontaristica, condiviso sa varie Associazioni. Anci, Ance, Confartigianato, Legambiente, Cna, Ditedi, Inu, Confapi, Legacoop, etc.) inviato all’ attenzione del Presidente della giunta regionale del Fvg Massimiliano Fedriga. In esso si trattava «di come perseguire più autosufficienza energetica e alimentare, di come affrontare il problema di un maggior approvvigionamento e stoccaggio delle materie prime. Orbene, su temi così importanti la Regione non ha dato alcun segno, neppure un grazie per l’invio!

(8) Ivi.

(9) “L’impennata dell’inflazione ha messo la Bce sotto pressione per seguire le altre banche centrali, ossia la Fed degli Stati Uniti e la Boe della Gran Bretagna, accelerando il tapering e rialzando i tassi prima del previsto”. (https://www.agi.it/economia/news/2022-03-06/bce-impatto-guerra-ucraina-economia-euro-15887691/). «Nello scenario di base delle nuove proiezioni dei nostri esperti, che tengono conto di una prima valutazione delle implicazioni della guerra, la crescita del PIL è stata rivista al ribasso per il breve termine, a causa del conflitto in Ucraina. Le proiezioni indicano una crescita dell’economia del 3,7% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024. (https://www.ecb.europa.eu/press/pressconf/2022/html/ecb.is220310~1bc8c1b1ca.it.html). Christine Lagarde ha anche detto che sospenderà le trances future dei prestiti ai vari stati europei.

(10) Maurizio Cescon, Digitale e Pmi: ecco come saranno impiegati i fondi europei, in: Messaggero Veneto di oggi, 25 marzo 2022.

(11) Fabrizio Goria, Incubo fame, in Messaggero Veneto, 25 marzo 2022.

(12) Riquadro su “I finanziamenti europei 2021- 27. Distribuzione risorse obiettivo di programma per singolo obiettivo strategico (milioni), allegato all’articolo di Maurizio Cescon, Digitale e Pmi, op. cit.

(13) Questo il titolo del comunicato del 6 febbraio 2022 del Comitato spontaneo per la pineta di Cattinara.

(14) “La Pineta di Cattinara svolge una molteplice funzione benefica”, documento indirizzato alla Soprintendenza di Trieste, datato 3 marzo 2022 e firmato da: Paolo Radivo – Comitato spontaneo per la Pineta di Cattinara; Andrea Wehrenfennig – Legambiente Trieste – Circolo Verdeazzurro; Associazione di protezione ambientale riconosciuta del Ministero dell’Ambiente; Roberto Barocchi Associazione Triestebella. (Pineta di Cattinara- Appello alla Soprintendenza. Pdf).

(15) Ivi.

(16) Ivi.

(17) Ivi.

(18) Ivi.

(19) Così ha definito la guerra Benedetto XV, Papa, nella sua: Lettera del Santo Padre Benedetto XV ai Capi dei popoli belligeranti, 1°agosto 1917. https://www.vatican.va/content/benedict-xv/it/letters/1917/documents/hf_ben-xv_let_19170801_popoli-belligeranti.html.

L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta la pineta di Cattinara che verrà distrutta per un mega galattico progetto edilizio inutile perchè il Burlo c’è già ed è stato rinnovato, ed è tratta da: https://www.triestecafe.it/it/news/segnalazioni-appelli/nasce-il-comitato-spontaneo-per-la-pineta-di-cattinara-50-pini-saranno-abbattuti-30-giugno-2020.html. Un grazie di cuore a Paolo Radivo per i materiali che mi invia ed ha inviato. L. M. P.

 

 

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