Domenica 11 novembre si è tenuto a Klagenfurt/Celovec, in Austria, un convegno  trinazionale in occasione della fine della Prima Guerra Mondiale. Esso ha voluto essere una riflessione sull’importanza della pace e della cooperazione tra i popoli, in occasione dei 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale; un incontro tra diversi movimenti della società civile presenti in Austria, Italia e Slovenia per far sentire una voce di fratellanza tra i popoli in una zona dove si è combattuto aspramente durante la “grande guerra”. Più di 50 organizzazioni di 3 stati della regione Alpe Adria hanno aderito già all’iniziativa, che ha preso il titolo da una nota canzone di John Lennon: War Is Over. (Note da: https://friulisera.it/fine-della-prima-guerra-mondiale-war-is-over-la-guerra-e-finita-per-sempre-se-lo-vuoi/.

Il convegno è stato promosso dalle Associazioni: ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti); ANPI FVG (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia); ARCI (Associazione Ricreativa e Culturale Italiana) comitato territoriale di Udine e Pordenone; dal Centro di accoglienza e di promozione culturale “Ernesto Balducci”; dal CEVI (Centro Volontariato Internazionale); dal CVCS (Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo, Gorizia); da Legambiente FVG, per l’Italia; e da alcune associazioni carinziane e slovene. (L’elenco delle associazioni promotrici ed aderenti all’iniziativa si trova in: https://cms.legambientefvg.it/temi/altro/1891-war-is-over.html).

Riporto qui l’intervento, per l’occasione, di Sandro Cargnelutti, Presidente Legambiente Fvg, come da lui giuntomi.

SANDRO CARGNELUTTI. INTERVENTO A KLAGENFURT.

Ich fühle mich sehr geehrt, heute hier zu sein. Diese deutsche Wörter verbrauchen sich hier, aber die Meinungen nicht. Und jetzt mache ich einen kleinen Vorschlag auf italienisch, so wie die Veranstalter mir verlangen haben.
Sono onorato di essere con voi. Le mie parole in tedesco si esauriscono qui ma non il nostro pensiero. Continuerò in italiano con una breve proposta, così come ci è stato richiesto dagli organizzatori.

Le persone dimenticano, le comunità dimenticano. I segni sulle rocce ci aiutano a ricordare. Le alpi Giulie e Carniche conservano le tracce della follia della guerra. Demone mai sopito, sempre all’opera. Papa Francesco ci ricorda, ora, la 3^ guerra mondiale a pezzi, la cultura dello scarto e le crescenti e insostenibili disuguaglianze.
Sono passati 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale e quasi 100 dalla firma del trattato di San Germano del 1919 che ha delineato il nuovo assetto europeo, centrato sulle nazioni. Potrebbe essere, quest’ultima prossima ricorrenza l’occasione per rinforzare la cooperazione transfrontaliera nell’ottica della pace e nello spirito della Convenzione delle Alpi.

L’Unione mondiale per la protezione della natura (IUCN) ha individuato diverse modalità di cooperazione transfrontaliera: le aree protette transfrontaliere, il paesaggio transfrontaliero di conservazione e l’area di migrazione transfrontaliera di conservazione. Designazione speciale è inoltre il Parco per la pace che può essere applicato a ognuno dei tre tipi di aree di conservazione transfrontaliere e dedicato alla promozione, celebrazione e commemorazione della pace e della cooperazione.
Può essere questa una delle prospettive per ricordare la fine della prima guerra mondiale e i cento anni dalla emanazione del trattato di San Germano, continuando a credere in un’Europa di pace e solidarietà.

Sul  monte Forno convergono i 3 confini. Ogni anno alla Festa dell’Amicizia si incontrano migliaia di persone per condividere una giornata conviviale e di fraterno spirito montanaro.
In prossimità dei confini insistono diverse  aree protette che costituiscono l’ossatura della protezione della natura nei tre territori transfrontalieri. Le ricordiamo:

  • In Austria: Naturpark Dobratsch, le aree della Rete Natura 2000 Villacher Alpe e Schütt – Graschelitzen che ricadono in parte nel parco naturale, Görtschacher Moos – Obermoos im Gailtal.
  • In Slovenia: Triglavski Narodni Park, le aree della Rete Natura 2000 Julijske Alpe e Julijci, che ricadono parte o integralmente nel Parco del Tricorno e lo Zelenci, la Riserva di Biosfera MAB Unesco Alpi Giulie.
  • In Italia: la Riserva Naturale Nazionale del Cucco e di Rio Bianco, le zone di conservazione speciale dei Valloni di Rio Bianco e di Malborghetto, della Conca di Fusine, del Jȏf di Montasio e Jȏf Fuârt e della Alpi Giulie.

In tutto, una superficie di oltre 130.000 Ha a testimoniare l’enorme importanza ecologica e naturalistica di questi territori ma anche il loro potenziale in termini di sviluppo sostenibile.

A ridosso di queste, altre aree transfrontaliere (es. Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie e Parco nazionale del Triglav) sono ormai realtà consolidate di cooperazione costante e buone pratiche.
Diversi progetti, anche transfrontalieri, sono già condivisi da tempo dalle realtà soprarichiamate come pure da altri soggetti pubblici e privati. Come non citare, ad esempio, l’esperienza delle Cime dell’Amicizia / Gipfel der Freundschaft / Vrhovi Prijateljstva, portata avanti dai Club Alpini di Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia?

Legambiente, associazione ambientalista, considera e propone che le aree tutelate in Carinzia, Friuli e Slovenia, possono costituire un’area transfrontaliera riconosciuta dall’IUCN come “paesaggio transfrontaliero di conservazione”. E’ un’area omogena dal punto di vista ecologico e paesaggistico e può comprendere sia le aree protette sia le aree destinate ad utilizzo di risorse (ad esempio la foresta di Tarvisio che gode di una legislazione transtatuale) attraverso uno o più confini internazionali e comporta forme di cooperazione. Può essere considerata anche Parco della Pace? Auspicabilmente si. Anche lo IUCN lo cita come possibile sito transfrontaliero che può richiedere questa speciale designazione. Una proposta rivolta al futuro per dare tardivo senso alle morti del primo conflitto mondiale.

La cooperazione potrebbe calarsi in progetti concreti. Ad esempio utilizzare nell’area una struttura militare dismessa per istituire la sede del volontariato internazionale proveniente dai 3 paesi, aperto anche a giovani rifugiati. Uno spicchio d’Europa che desideriamo. Un modo per declinare oggi la pace in attività di manutenzione degli habitat e di promozione sociale.
La cooperazione dovrebbe favorire la ricerca sull’impatto dei cambiamenti climatici su questa parte delle Alpi e facilitare il coordinamento dei relativi piani di prevenzione e adattamento.
La cooperazione può nutrirsi, infine, del sogno di un Europa dei popoli, comunità e cittadini, federale, presidio di democrazia, di sviluppo sostenibile e solidale.

La montagna non ha confini, così come il cervo che l’attraversa.

Sandro Cargnelutti Presidente Regionale FVG

L’immagine che accompagna l’articolo rimanda a: https://cms.legambientefvg.it/temi/altro/1891-war-is-over.html, anche se non è contenuta nel testo di riferimento, ed è tratta da: https://www.google.it/.

 

 

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