Gentilissimi lettori, vorrei ancora parlare di sanità Fvg in vista, pure, dell’ASSEMBLEA REGIONALE PER LA SALUTE PUBBLICA, che si terrà al Centro Balducci venerdì 24 giugno dalle ore 16.00 alle ore 19.30.

Innanzitutto i vari problemi che sono sorti intorno alla gestione della sanità Fvg, con la fuga di molti operatori sia medici che infermieri, a mio avviso sono riconducibili forse ad una unica causa: la ricerca di privatizzazione della sanità. E Riccardo Riccardi, fin dalla sua nomina da parte di Fedriga a assessore alla sanità e salute (per farla in breve) pare abbia sostenuto che in Fvg vi era troppa sanità pubblica e poca privata. Quindi il suo modus operandi si è concretizzato proprio in quella serie di passi che portano alla realizzazione della privatizzazione se pur parziale del ssr, ben descritti da Laura Frigo per il Veneto, e che ho riportato nel mio: Sanità Fvg, tra documenti variamente interpretati e tendenza alla privatizzazione, in: www.nonsolocarnia.info.  E del fatto che Fedriga e Riccardi siano favorevoli al meno pubblico e più privato nel sistema sanitario si sono accorti anche «Salvatore Spitaleri, della commissione Paritetica Stato-Fvg secondo cui più fondi a privati è scelta politica e la senatrice Pd Tatjana Rojc che lancia l’allarme e dice che difendere sanità pubblica è priorità nazionale». (2). Ed ancora così Spitaleri: «Il raddoppio dei fondi alla sanità privata è una scelta annunciata da Riccardi il giorno dopo la sua nomina: ora utilizza il Covid e la pandemia per portare a termine il progetto politico del centrodestra. Scegliendo di dare più soldi ai privati, la Giunta Fedriga nemmeno ci provi a nascondersi dietro ragioni tecniche». (3).

E così ancora Rojc: «Qui non è realmente in discussione il riconoscimento di un ruolo alla sanità privata ma  (…) siamo di fronte alla scelta politica della Giunta Fedriga di spostare molti milioni di euro dal sistema pubblico a quello privato: non è l’effetto di un’emergenza ma un’operazione a lungo voluta e pianificata. La difesa della sanità pubblica è una priorità nazionale e in Fvg dobbiamo vigilare su come si spendono le risorse straordinarie». (4). Quindi chi ha intitolato un articolo: “Sanità e liste di attesa, la svolta dell’assessore Riccardi «Servono più privati per ridurre i tempi», (5) credo o che si riferisse alle dichiarazioni dell’Assessore del 2018, o che non le conoscesse, non essendoci svolta alcuna nel pensiero di Riccardi ma solo una linearità sconcertante. Prima si toglie e poi si sostituisce, par di capire, guardando i fatti. E se il covid ha giocato un suo ruolo, non lo ha fatto però in ogni campo e continuativamente, ed anche la pandemia, con la situazione di emergenza, ha, a mio avviso, collaborato a creare le condizioni per un potere accentrato in sanità, togliendo qualsiasi dibattito che si poteva tenere anche online. E comunque il tempo per comperare la prestigiosa nuova sede per l’assessorato alla sanità e salute si è trovato e la nomina senza concorso di Amato De Monte a direttore della Sores non dipende dal covid.

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Preso atto di questo, dobbiamo chiarirci che il ssn era un gioiello italiano, e che in una regione ampia e vasta, con popolazione anziana, non credo proprio che un privato venga ad investire in sanità se non in quei settori che già si sono consolidati, come si nota pure dall’elenco delle società finanziate da Riccardi: estetica, qualche visita oculistica, qualche visita urologica, ma senza possibilità di interventi se non per la cataratta ed a livello urologico senza neppure avere, spesso, tutta la strumentazione idonea ma magari solo un ecografo, qualche visita diabetologica, esami radiografici, consulenze dietetiche, podologia, fisioterapia e visite sportive, analisi ematologiche e delle urine e poco altro. E la mia impressione è che il privato abbia bisogno spesso e massicciamente del pubblico, non viceversa. E se erro correggetemi. Ed avete forse voi visto in Fvg un efficiente pronto soccorso privato o un ‘San Raffaele’ come quello milanese, che però serve i ricchi? Non verranno mai, credetemi.

Inoltre pare che in Fvg si giunga sempre da buoni ultimi: infatti a Roma, che è Roma con tutti i suoi milioni di abitanti ed il suo entroterra popoloso e popolato, si sta facendo velocemente marcia indietro sul servizio di pronto intervento 118 esternalizzato. Infatti così si legge su di un articolo datato 30 giugno 2021: «È partito oggi, con la consegna delle prime 33 nuove ambulanze, il piano regionale di reinternalizzazione dei servizi di ARES 118. Un piano triennale che porterà a riassorbire tutti i 117 mezzi (tra ambulanze ed automediche) che attualmente operano, sull’intero territorio regionale, in regime di convenzione e/o appalto con l’azienda. “Quella di oggi – ha commentato D’Amato – è una giornata storica. Queste 33 nuove ambulanze rappresentano non solo il rinnovo del parco mezzi, ma sono una scelta di fondo: ovvero noi oggi diciamo che il servizio di emergenza lo gestisce l’Ares 118”. ““Una scelta strategica da cui non torneremo più indietro – ha continuato l’Assessore – Prevediamo che alla fine riassorbiremo tutto il servizio esternalizzato. Si chiude l’acquisizione dei servizi esterni e si apre quella del rafforzamento dell’area 118”».  (6). Questa scelta è stata nuovamente ribadita ora, come si evince da un articolo pubblicato su ‘Il Messaggero’ di Roma dal titolo: “Ambulanze: fuori i privati. Tutti i mezzi gestiti dal 118. «Già arruolati 150 autisti». E il Lazio era stata una delle prime regioni, anni fa, ad esternalizzare. (7).

Ora questo ritornare indietro, proprio in nome dell’efficienza, dovrebbe far riflettere anche in Fvg sui limiti dell’uso di cooperative o privati nell’emergenza-urgenza, già così deficitaria anche a causa della centrale unica Sores 112, ma invece non pare sia così. Ma se non mi credete, vi avviso che è appena uscita, relativamente al Fvg, questa pubblicazione: “Libro bianco – 5 anni di disservizi e ritardi di soccorso dopo l’attivazione del Nue 112 e della Sores- sala operativa regionale emergenza sanitaria – in Friuli Venezia Giulia” curato dalla senatrice Laura Stabile, che notoriamente è di Forza Italia, lo stesso partito di Riccardo Riccardi. Il testo è leggibile in: “http://www.laurastabile.it/wp-content/uploads/2022/05/LIBRO-BIANCO.pdf?fbclid=IwAR3q0tkqOWLC5wFgdIAFFLlnQLwC0ZmBd4VSakw_kbtBt5KQB7NqzaASXLg, ed alcuni casi citati riguardano la Carnia. Ma è recentissimo l’articolo intitolato: «Anziano investito in centro: “Un’ora per i soccorsi, il ferito steso a terra sotto il sole”» (8), datato 11 giugno 2022.

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Intanto la sanità si sta sfasciando in questa nostra regione, tra una dichiarazione dell’assessore e l’altra, mentre la tanto decantata Arcs (Agenzia Regionale di coordinamento per la salute) tenacemente voluta da Fedriga e Riccardi, continua a sconcertare non solo perché pare non sia mai riuscita a fornire delle linee univoche di programmazione alle aziende sanitarie regionali, ma anche perché sembra sia diventata luogo per ‘il gioco delle due carte’ con sorprendenti sostituzioni ai vertici, che io leggo così: se Polimeni è inviso ai pordenonesi ed ad altri per le sue scelte organizzative, lo si sposta improvvisamente in Arcs (9) ed ai vertici dell’ Azienda pordenonese (Asfo) si mette chi prima era a dirigere l’ Agenzia Regionale di coordinamento per la salute, cioè il dott. Giuseppe Tonutti, che mi pare avesse già occupato detta carica (10), criticato da alcuni per la carenza di omogeneità nei documenti programmatici ma ancor di più credo dai vertici per aver bocciato gli atti aziendali di tutte le tre aziende e poi averli approvati immediatamente, a meno che non fosse tutto un gioco per spostare l’uno e l’altro, perché io non ho capito nulla, solo che la programmazione latita ed è ancora in mano all’assessore, o almeno così sembra. E mi scuso per questi miei pensieri con i diretti interessati, ma quando non si comprende non si comprende ed è facile ipotizzare. E se erro correggetemi.

Comunque, sia come sia, Capozzella, consigliere regionale del M5S, così ha affermato nel merito di questo scambio ai vertici: «Portare un direttore generale reduce da un fallimento gestionale dall’Azienda sanitaria più piccola del Friuli Venezia Giulia a quella chiamata a coordinare tutto il sistema: siamo al cortocircuito». (11) Ed ancora: «Quanto accaduto nel Pordenonese in questi mesi ha evidenziato la difficoltà di Polimeni in termini di capacità di mediare. (…). E l’assessore Riccardi non trova di meglio che portarlo al vertice dell’Azienda che, più di altre, ha nella mediazione tra le diverse parti del sistema la propria caratteristica principale». Ma non è l’unico ad avere dei dubbi in proposito, viste le dichiarazioni nel merito di Spitaleri del Pd: «C’è da chiedersi perché Polimeni non venga cacciato senza tanti complimenti e sorge il dubbio se nel contratto del direttore generale, qualcuno si sia dimenticato di inserire la clausola della verifica biennale, prevista dalla normativa nazionale. (…). Quando esploderanno i malesseri che covano in Asugi e Asufc la tempesta sarà perfetta. Così Salvatore Spitaleri (Pd), dopo che l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ha deciso di rimuovere il direttore generale dell’AsFo Joseph Polimeni per nominarlo alla guida dell’Arcs, effettuando uno scambio di posto con l’attuale direttore generale Giuseppe Tonutti.“Riccardi tenta di disinnescare la disfatta del ‘caso Polimeni’ – spiega Spitaleri – con una promozione a direttore dell’Arcs, cioè dell’agenzia che si deve occupare della programmazione sanitaria della Regione e che in questi anni si è rivelata un contenitore vuoto. Il risultato è sconvolgente: invece di congedare un direttore generale che ha portato la sanità del Friuli Occidentale alla rivolta di professionisti e amministratori locali, chi lo ha nominato ora lo incarica di occuparsi della sanità di tutta la regione». (12).

E non bisogna dimenticare, in questo ‘carosello’ di nomine, che l’Arcs doveva essere il fiore all’occhiello del sistema sanitario Fedriga – Riccardi. Infatti l’Arcs doveva essere l’elemento base della nuova sanità leghista e di Forza Italia, comportante «una mutazione dell’assetto complessivo, destinato ora a ruotare, innanzitutto, su un ente denominato Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs) in grado di assicurare la duplice finalità di garantire il supporto alla direzione centrale e alle aziende sanitarie nel governo del sistema e di coordinare e dare attuazione ai servizi condivisi (quali acquisti centralizzati di beni e servizi, gestione accentrata di funzioni amministrative, valutazione dell’impatto di innovazioni e investimenti)». (13). Vorrei sapere da voi se è stato così.

Infine l’ultimo colpo di scena: il dott. Polimeni, nuovo direttore Arcs, ha ritirato, in autotutela, l’atto aziendale dell’Arcs, dopo lo stop al documento della Direzione centrale salute, notizia pare secretata, suscitando un indescrivibile clamore. Ma tutto pare sia stato spiegato, se si legge Il Piccolo che, insieme al Messaggero Veneto, uniti dallo stesso direttore, sembra siano il quotidiano della Regione Fvg, ma a pagamento. «L’Azienda regionale di coordinamento per la salute si boccia da sola e sospende il suo stesso Atto aziendale, approvato a febbraio e subito impugnato dalla Direzione centrale salute, senza che la notizia fosse mai emersa. Accade dopo il cambio al vertice dell’Arcs fra l’uscente Giuseppe Tonutti e il neonominato Joseph Polimeni. Il primo scrive e adotta l’Atto aziendale che organizza l’ente di coordinamento introdotto dal vicepresidente Riccardo Riccardi, ma si vede bloccare il documento dalla Direzione centrale, decidendo di tenerlo in vigore ugualmente. Il secondo si insedia, scopre il veto e sospende l’Atto per autotutela, assicurando comunque che la versione definitiva sarà approvata con modifiche in tempi brevi. È un nuovo capitolo delle difficoltà di funzionamento interno che il Sistema sanitario regionale sta incontrando e l’opposizione insorge contro la giunta Fedriga». (14).

E così fra un giallo e l’altro, ci si avvicina ad un nuovo periodo di ferie della sanità dove ancora una volta reparti verranno momentaneamente chiusi mentre tutti i problemi restano aperti ed insoluti, la sanità è allo sbando e la Direzione Centrale salute e l’Arcs forse definiranno i loro conflitti di competenze e temo di potere. E noi cittadini? Ma cosa vuoi che sia se più facilmente moriremo, fra una dichiarazione dell’ assessore e l’altra, forse basta che le baruffe chioggiotte possano trovare il loro spazio e la loro fine.

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Sempre più preoccupata per la sanità Fvg questo ho scritto e firmo, senza voler offendere alcuno, ma io in Fvg vivo e voglio continuare a vivere.  E vorrei che almeno una briciola dell’attenzione e dei servizi utilizzati per salvare gente incrodata, boy scouts imprudenti ed altri ancora  o per recupere il corpo purtroppo senza vita dello jumper australiano, sempre così ben descritti da radio studio nord news, venisse utilizzata per noi, vecchi, anziani giovani, bambini, donne uomini ragazzi, che sempre più sconvolti vediamo la possibilità di curarci allontanarsi dal Fvg, assieme alla possibilità di vivere meglio e maggiormente in salute. E vi prego di leggere pure il mio prossimo sulla sanità in montagna.

E VI INVITO TUTTI AL CENTRO BALDUCCI ALL’ASSEMBLEA REGIONALE PER LA SALUTE PUBBLICA VENERDÌ 24 GIUGNO DALLE 16.00 ALLE 19.30. ALMENO MORIREMO IN PIEDI. (16).

Laura Matelda Puppini.

Post scriptum. 14 giugno 2022.

Ricordo che la sanità privata, come ogni attività privata, ha come obiettivo il guadagno, che una struttura privata può esser chiusa a piacimento se non redditizia, che qui sono spesso medici in pensione dal settore pubblico che coprono il privato. E vi invito a guardare, se li trasmettono ancora, qualche filmetto della serie del dott. House, per capire come funziona una clinica privata, in particolar modo seguendo le scelte della dirigente e del finanziatore che compare ad un certo punto che, in cambio di un cospicuo lascito, vuole che la clinica propagandi un inibitore di pompa ‘nuovo’ che altro non è che quello vecchio con l’aggiunta di un nuovo eccipiente ma con la stessa sostanza base, da porre sul mercato a caro prezzo. L.M.P.

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Note.

(1) «Gli attacchi della Cgil, così come quelli di Pd e Mdp non fanno innestare la retromarcia a Riccardo Riccardi. No, l’assessore alla Salute continua a ritenere che, al momento della definizione della programmazione sanitaria, non possa essere “un tabù” valutare l’ampliamento dell’accreditamento dei privati in sanità «”per migliorare il servizio offerto ai cittadini». (https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2018/09/16/news/sanita-in-regione-domina-il-pubblico-riccardi-il-privato-puo-essere-d-aiuto-1.17254607).

(2) https://friulisera.it/sanita-fvg-rojc-spitaleri-piu-fondi-a-privati-e-scelta-politica/. Cfr. pure: Riforma sanitaria più soldi ai privati per ridurre i tempi d’attesa, in: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2019/12/05/news/riforma-sanitaria-piu-soldi-ai-privati-per-ridurre-i-tempi-d-attesa-1.38062124.

(3) https://friulisera.it/sanita-fvg-rojc-spitaleri-piu-fondi-a-privati-e-scelta-politica/

(4) Ibidem.

(5) https://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/sanita_liste_attesa_privati-6731011.html?refresh_ce

(6) https://www.ares118.it/news/1689-ares-118-al-via-il-piano-di-reinternalizzazione-dei-servizi.html

(7) https://www.ilmessaggero.it/roma/news/ambulanze_roma_privati_118_cosa_succede-6747561.html?fbclid=IwAR17Y8DJhF_zp_hhFAHxiVtJq4JICQey9LjmuNiu0YfTzrU-LGRF7bmRN5s 12 giugno 2022.

(8) https://www.udinetoday.it/cronaca/incidente-stradale/anziano-investito-via-stringher-attesa.html?fbclid=IwAR2XNwYoyJr1g8ONTr9sgwVlvdmfUUjHKc8BIqO64mXTUUr76KRN6nsAc_I

(9) https://www.udinesetv.it/2022/05/06/la-nomina-di-polimeni-allarcs-continua-a-far-discutere

(10) http://www.telepordenone.tv/articolo/Cronaca/RICCARDI_HA_DECISO-points-_GIUSEPPE_TONUTTI_NUOVO_DG_DI_ASFO/2/82952

(11) https://friulisera.it/capozzella-m5s-polimeni-in-arcs-confermerebbe-cortocircuito-della-sanita/

(12) https://www.udinesetv.it/2022/05/06/la-nomina-di-polimeni-allarcs-continua-a-far-discutere/

(13) https://www.ilnordestquotidiano.it/2018/10/15/riforma-sanitaria-del-friuli-venezia-giulia-si-cambia-passo-con-azienda-zero/ E cfr. pure https://www.quotidianosanita.it/friuli_venezia_giulia/articolo.php?articolo_id=67625 Qui si legge che l’assetto della riforma prevede «un’Azienda che assicuri la duplice finalità di garantire il supporto alla Direzione centrale Salute e alle Aziende sanitarie nel governo del sistema e di dare attuazione ai servizi condivisi, alla quale delegare funzioni di gestione sanitaria accentrata sulla base di tempistiche e determinazioni stabilite dalla Giunta regionale (Azienda regionale di coordinamento per la salute – Arcs, avrà sede a Udine e dal 1 gennaio 2019 succederà all’Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi – Egas)».

(14) https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2022/06/10/news/il-nuovo-direttore-di-arcs-congela-l-atto-aziendale-firmato-dal-predecessore-1.41501574?fbclid=IwAR2Qr4RBeIEHD5cGLKLAP2N2lZFFvavKBOXyk6aVtJJYfQDThiScq4kKDZw

(15) Il detto completo è il seguente: “”È meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”.

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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.liberacittadinanza.it/sedi/parma/articoli/debito-pubblico-e-privatizzazione-della-sanita. 

Vi invito a leggere pure la puntata precedente sulla sanità Fvg e cioè:Sanità Fvg, tra documenti variamente interpretati e tendenza alla privatizzazione. 

L.M.P.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/06/sanita-pubblica-image.jpg?fit=310%2C163&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/06/sanita-pubblica-image.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀGentilissimi lettori, vorrei ancora parlare di sanità Fvg in vista, pure, dell’ASSEMBLEA REGIONALE PER LA SALUTE PUBBLICA, che si terrà al Centro Balducci venerdì 24 giugno dalle ore 16.00 alle ore 19.30. Innanzitutto i vari problemi che sono sorti intorno alla gestione della sanità Fvg, con la fuga di molti...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI