Introduzione.

Non c’è giorno che uno possa sorridere in Fvg. Infatti oltre l’amore di Massimiliano Fedriga, rieletto con il voto dei più e con il non voto della maggioranza, che ripeterà i soliti schemi di politica da anni ’50, a ridosso delle elezioni siamo venuti a sapere di una società olandese-ucraina, con capitale di minoranza anche Danieli che, visto che a casa loro, magari, non vogliono acciaierie ne piazza una in Fvg con la benedizione di Fedriga e c. Ma onestamente egli aveva detto che vuole ogni multinazionale qui, anche donandole soldi nostri, perciò chi ha votato il vecchio per paura del nuovo, mettendocelo sopra la testa per i 5 anni a venire, che saranno determinanti per la nostra terra, non protesti più e si arrangi anche in sanità. In fin dei conti basta avere la penultima tappa del giro d’Italia sul Lussari ‘asfaltato’ e migliaia di persone ad un qualche Crazy Bob o concertone con la benedizione del ristoratore Mazzolini. E chi ha rivotato Fedriga, che porta con sé Riccardi e c., si consideri corresponsabile dell’imminente catastrofe non solo in ambito sanitario ma anche di vita, dato che, non piovendo più da mesi, tranne poche gocce, Fedriga e Mazzolini faranno bacini di raccolta non si sa di quale acqua piovana solo per fare neve artificiale. E, al di là dei soliti bla bla bla, nessuno ha iniziato a realizzare un progetto serio relativamente alla rete idrica, ma siamo ancora alla concessione a Kronospan di pescare direttamente dalla falda uno sproposito di acqua dolce per la sua fabbrica per i prossimi trent’anni. (1).

Ma ritorniamo a noi.

Correva l’anno 2021 quando su https://www.ilfriuli.it/economia/ compariva, il 14 maggio 2021, un articolo intitolato: “Muggia, intesa sul nuovo impianto Danieli-Metinvest” da cui non si capiva certo che trattavasi di una acciaieria. Sottotitolo: Ok della Giunta al Protocollo d’intesa per la realizzazione di uno stabilimento ecosostenibile di prodotti finiti laminati in acciaio”. Foto a corredo: quella di Sergio Emidio Bini.

E invito chi sta dicendo in giro che Fedriga di questa acciaieria non ne sapeva nulla a leggere questo illuminante articolo. E mentre noi lottavamo, con una sanità surreale e che conta i molti morti, contro il covid e le vigili attese con tachipirina, la giunta regionale ci piazzava una acciaieria in casa, senza tanti se e ma. E stranamente di questa ideona non ci dava subito notizia neppure il Messaggero Veneto, sempre pronto a narrare le mirabilia di Fedriga e dintorni, “segno indiscutibile di una stampa libera ed obbiettiva”, (2) per dirla, un po’ ironicamente, con Antonello Venditti. 

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Cosa leggiamo ancora in questo illuminante articolo?

«Con l’intesa approvata oggi si apre la strada a una rilevante opportunità industriale per il Friuli Venezia Giulia, sia in termini di nuovi posti di lavoro, sia di potenziamento dei traffici per il porto di Trieste. Il progetto presentato da Danieli e Metinvest si inserisce perfettamente nelle politiche di sviluppo economico di questa Amministrazione regionale che in questi anni ha lavorato proprio affinché si creassero le condizioni per rendere attrattivo il retro porto triestino a nuovi insediamenti ecosostenibili”. L’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, ha commentato così l’approvazione oggi, da parte della Giunta regionale, del Protocollo d’intesa che accoglie la manifestazione di interesse finalizzata a realizzare un impianto integrato nell’area Noghere della zona industriale di Trieste, nel comune di Muggia.

La proposta mette a frutto la sinergia industriale tra la Danieli & C. Officine Meccaniche e Metinvest BV per la realizzazione di un impianto industriale ecosostenibile di prodotti finiti laminati in acciaio, mediante la trasformazione di bramme di acciaio in coils laminati a caldo e con ulteriori lavorazioni da eseguire sul posto.

Impianto di Metinvest. Da: https://www.youtube.com/watch?v=-sFqJIyj5xo.

L’industria occuperebbe un’area di circa 480mila metri quadrati nella zona delle Noghere e sfrutterebbe la rete logistica portuale e retro portuale per il rifornimento della materia prima e il successivo invio del prodotto finito verso i clienti del Friuli Venezia Giulia e del resto d’Italia e d’Europa». (3).

Insomma anche l’acciaieria è uno di quei progetti calati dall’alto senza interpellare nessuno, frutto della giunta Fvg Fedriga, incredibilmente rivotato da triestini, goriziani in minor misura, e friulani.

Ma immediatamente l’associazione ‘Podemo’ di Muggia prendeva posizione contro il progetto dell’allora definito laminatoio non ancora acciaieria, con un comunicato pubblicato da “Il Piccolo” il 27 giugno 2021, che qui riporto: ««La proposta di laminatoio alle Noghere non rappresenta solamente una svalutazione di oltre 48 ettari di terreno di fronte a pochissimi posti di lavoro, ma è posta in un’area geografica in cui vi sono già tre impianti simili in funzione. Questo esclude quindi una valenza strategica per il progetto e lo pone in un’ottica strettamente politica». «Di fronte – prosegue la nota – all’inflazione di laminatoi presenti in zona (ex Ferriera e Cargnacco, Udine) non sarà possibile quindi in alcun modo sostenere la “strategicità” del proposto impianto muggesano, che pare invece basarsi esclusivamente su scelte politiche». (…). (4). E, nel contempo, il Circolo Miani e Trieste Verde, insieme al Comitato Noghere, si davano da fare ad organizzare una terza assemblea pubblica per manifestare il loro “no” al laminatoio. (5). Ed il 9 luglio 2021, per voce del suo rappresentante Arlon Stok, Podemo ribadiva il suo netto ‘No’ (6), mentre la Fiom si precipitava a chiedere ragguagli. (7).

Piantina di dove sarebbe dovuto sorgere il laminatoio alle Noghere. (Da: https://www.triesteprima.it/danieli-laminatoio-muggia.html).

E Muggia rimandava al mittente quella industria sul suo territorio che per la giunta regionale era invece un vero affare. Infatti così dichiarava l’assessore alle attività produttive e turismo di allora, Sergio Emidio Bini: «L’Esecutivo ha ritenuto che il progetto proposto rappresenti un investimento di importanza primaria per l’intero territorio regionale. (…). Vi sono motivi di rilevanza sia per le risorse economiche impiegate che per lo sviluppo industriale oltre che logistico-portuale che ne deriverebbe. Quanto alla ricaduta occupazionale diretta, la stima è di 400 addetti a cui si aggiunge un impatto economico significativo su altre industrie regionali di supporto e sull’indotto”. Nell’accogliere positivamente il progetto, la Regione ha pesato anche la movimentazione di materie prime e semilavorati in entrata e prodotti finiti in uscita, che ricadrà sul traffico merci del porto di Trieste. “A fronte di molti punti di vantaggio, ci è sembrato corretto che la Regione si facesse parte attiva nel favorire la realizzazione di questa progettualità” ha dichiarato ancora Bini». (8).

E pare che nessun assessore di allora abbia detto nulla, abbia chiesto qualcosa: tutti favorevoli, tutti consenzienti a questa trovata. E vi garantisco che ai componenti di questa giunta io non darei un soldo dei miei sudati risparmi da investire e se mi proponessero un investimento fuggirei dall’altra parte. Infatti l’impressione è che la giunta Fedriga abbia accettato tutto quello che nessuno vuole più in quanto contempla consumo di carburanti fossili ed inquinamento, mentre vorrebbe, magari, che noi chiudessimo il “spolert”, che scalda i poveri.

Foto dell’interno di una acciaieria. Da: https://www.alfaacciai.it/acciaieria-alfa-acciai

Comunque nel maggio 2021, la giunta Fedriga era già in procinto di firmare il Protocollo d’intesa tra Regione, Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana (Co.Selag), Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale – porti di Trieste e Monfalcone, Comune di Muggia, Danieli e Metinvest BV, con l’obiettivo di verificare la fattibilità tecnica del progetto e l’esistenza dei presupposti necessari per la successiva stipula di un Accordo di programma che definisca in dettaglio il percorso per giungere alla realizzazione dell’impianto». (9). E ciò perché il nuovo stabilimento veniva considerato di rilevanza per il settore siderurgico nazionale, e per questo l’intesa prevedeva di valutare successivamente anche il coinvolgimento dei ministeri dello Sviluppo economico e per la Transizione ecologica. (10).

Pertanto se qualcuno pensa che questa acciaieria sia stata una trovata nazionale si ricreda: è tutta regionale, è dei 4 rieletti che ci porteranno alla fine. E non sono una prefica: so fare solo 2 + 2 dopo essermi informata.

E qui credo termini la prima puntata di questa nuova telenovela Bini/Fedriga/vecchia giunta che, purtroppo, sarà anche la nuova a causa degli elettori, di quelli che vedono solo sport, ‘balòn’, ‘tajuts’, di quelli che scambiano ogni ‘attività produttiva’ come un bene per loro ed il territorio, e che si farebbero pure ammaliare dal pifferaio magico di Hamelin. 

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Ma poi compare d’improvviso l’acciaieria di San Giorgio di Nogaro.

Il 4 marzo 2023 (notate con quale tempestività giornalistica) compariva un articolo che ci aggiornava sul laminatoio, diventato nel frattempo una acciaieria. Ma non si parlava più del laminatoio di Muggia e delle Noghere, ma dell’acciaieria di San Giorgio di Nogaro. Ed il titolo del pezzo, molto realistico, era il seguente: La mega acciaieria che Trieste non ha voluto e che si vorrebbe a San Giorgio”.  (11). Ed infatti il committente è lo stesso, il suolo che occuperebbe lo stabilimento pure, vi è uno studio in essere pagato dalla Regione con soldi nostri (800 mila euro) funzionale alla sua realizzazione e via dicendo, solo che la localizzazione è cambiata.

Il perché lo si dovrebbe chiedere a Fedriga, ma egli pare abbia candidamente dichiarato che: «il progetto non esiste». (12). Magari quel giorno aveva riposato male o che ne so, ma insomma, come ha fatto a dire una cosa del genere? Comunque sia come sia il progetto “laminatoio a Muggia” in un batter di ciglia, si fa per dire, si è trasformato in quello “Acciaieria a San Giorgio di Nogaro”. E che prima si fosse progettata una acciaieria a Servola, il che è un po’ diverso da un laminatoio a Muggia, e che poi tale progetto fosse stato abbandonato, ce lo ha raccontato la Danieli, partner di minoranza però nel progetto, nelle sue pagine di reclame informativo sul Messaggero Veneto e mi si dice anche su ‘Il Gazzettino’.

E per inciso scrivo che è strabiliante come le aziende informino i cittadini più della Regione Fvg su fatti di loro interesse di cui la Regione stessa è partecipe, e che questo sia accaduto anche per la Siot/Tal ricevuta dal Presidente di giunta Fedriga nel dicembre 2019, nella sala d’ onore della sede Regionale, particolare di cui egli però ci aveva lasciato all’oscuro, (13) non avendolo magari comunicato al Messaggero Veneto.

Prima parte del reclame dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro sul Messaggero Veneto del 1° aprile 2023.

Comunque sulla pagina reclame dell’acciaieria del Messaggero Veneto del 1° aprile 2023 si legge che chi ha concertato con la giunta regionale Fvg la realizzazione di questa acciaieria come di un’altra in Italia è la Metinvest” B.V. «una multinazionale ucraino-olandese attiva nei settori minerario e siderurgico che opera prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti d’America». (14). Magari il nostro Presidente di giunta uscente e rinnovato sarà andato in Usa nel 2022 anche per questo, e lo penso io dato che nessuno sa cosa sia andato a fare realmente, mancando una relazione al consiglio regionale sul perché ha speso soldi nostri per volare negli States, e non avendo avuto delega alcuna. Ma cosa volete, con Fedriga è così, e questo suo modus operandi durerà ancora 5 lunghissimi anni.  Ed al suo: “Xe pensi mi”- si dovrebbe rispondere: ”No grazie” ma invece il popolo del Fvg o non va a votare allegramente o approva in maggioranza Fedriga e quindi gli dà delega totale.

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Ma facciamo un passo indietro ritornando all’articolo della Dazzan ed al solito modus operandi della giunta Fedriga

Dall’articolo della Dazzan veniamo a sapere che, già il primo aprile 2021, il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Giuseppe Nicoli, aveva promesso un’interrogazione urgente poiché aveva appreso dalla stampa «che due grandi gruppi siderurgici come Metinvest e Danieli stanno ipotizzando di installare alle spalle dell’area ex Aquila, a Trieste, un nuovo impianto di lavorazione dell’acciaio che darebbe lavoro a oltre 400 persone, più circa 500 di indotto» e, pertanto, «vogliamo conoscere tutti i dettagli di questa operazione, e che impatto ambientale avrebbe». (15).

E lo stesso esponente politico così lamentava: «Nonostante il riserbo menzionato dalla stampa, molti dettagli sono già noti. Il Consiglio regionale Fvg, tuttavia ne è ancora all’oscuro, così come i cittadini di Trieste che, dopo la chiusura della Ferriera di Servola, hanno il diritto di sapere cosa accadrà nel loro territorio». (16).

Ora la destra non mi verrà a dire che gli unici che protestano perché il consiglio regionale non viene sufficientemente informato sono Furio Honsell e qualche consigliere di minoranza! Infatti Giuseppe Nicoli è il capogruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale.

Però neppure Nicoli otteneva risposte alla sua interrogazione tanto che la Dazzan scrive: «In risposta c’è solo il silenzio che, un mese dopo, viene rotto dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini», (17) a cose fatte, cioè il 14 maggio 2022, giorno in cui la giunta regionale approvava il Protocollo d’ intesa con Metinvest e Danieli. (18).  

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Ma come mai si giungeva poi al cambio di ubicazione?

Seguendo sempre l’articolo di Dazzan, si viene a sapere che anche esponenti del M5S avevano chiesto informazioni e spiegazioni sull’acciaieria ancora prevista in territorio muggesano, ma sono certa che non sono stati loro ad aver fatto cambiare idea alla giunta Fedriga aulla collocazione dell’industria siderurgica.

Inoltre veniamo a sapere che Bini, con una tecnica giuntale già presente e qui consolidata, iniziava a magnificare ‘Mitinvest’ a San Giorgio di Nogaro, come prima aveva fatto Fedriga con la Siot nella sala regionale di prestigio: «Metinvest è un gruppo molto importante sia per il valore della produzione che per il numero di occupati in tutto il mondo e per il Friuli Venezia Giulia è un onore annoverare questa azienda tra i suoi insediamenti produttivi», sottolineava Bini in occasione dell’inaugurazione della nuova linea di taglio al plasma nello stabilimento di San Giorgio di Nogaro di Metinvest, il 26 novembre 2021, alla presenza dell’amministratore delegato Viktor Dembitskiy, dell’assessore regionale alle Infrastrutture Graziano Pizzimenti, del sindaco di San Giorgio di Nogaro Pietro Del Frate e di Roberto Tomé, direttore del Cosef, Consorzio di sviluppo economico per l’area del Friuli». (19).

E se a San Giorgio di Nogaro erano tutti così entusiasti di Metinvest, perché, penso io, cercare di piazzare una acciaieria nel golfo di Trieste con la gente che attendeva con i forconi, invece che porla a San Giorgio di Nogaro, dove già vi era uno stabilimento di quella multinazionale?

Tanto i friulani non dicono mai nulla … E poi i sorestants hanno pur spiegato a nativi ed affini la bontà dell’insediamento …E lo scrivo non solo con ironia ma con una grandissima amarezza.

Massimiliano Fedriga, da https://www.camera.it/leg17/29?shadow_deputato=302983&idLegislatura=17

Così di botto e senza spiegazione la acciaieria della multinazionale ucraina/olandese finiva a San Giorgio di Nogaro, quando, essendoci molte acciaierie in Italia ed essendo fra l’altro il mercato dell’acciaio in ribasso, per il bene in primo luogo nostro, visto l’inquinamento e la co2 che produrrà, questa acciaieria non si deve assolutamente lasciar fare in Fvg. 

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 Cosa veniamo a sapere dalla reclame informativa della Danieli.

Sul reclame informativo dell’acciaieria, il riquadro, posto accanto ad una foto di una zona coperta con alberi ed alberelli oltre che infrastrutturata con una via ed una grande rotonda, dice che la creazione di questo nuovo impianto siderurgico è una occasione da non perdere. Ma questo ce lo ha già detto la giunta regionale uscente. 

Quindi ci dice che, praticamente e se ho ben compreso, dobbiamo accettare l’acciaieria perché la Metinvest vorrebbe investire 2 miliardi di euro il Italia (ma per gli utili suoi mica nostri, dico io), ma bisogna dire sì entro settembre 2023. (20). Perché fare le cose in fretta e furia non è dato sapere, e ritengo che abbia ragione Renzo Tondo, persona di destra molto più accorta e prudente secondo me di Massimiliano Fedriga, quando dice che: «Sarà importante definire qual è il modello di sviluppo che si intende perseguire per il Friuli Venezia Giulia alla luce dei profondi elementi di cambiamento intercorso negli ultimi anni nel sistema produttivo. (…). Appare evidente a tutti che il problema dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia riguarda soprattutto i giovani, che tendono ad andare all’estero, più della manodopera che si rendesse invece necessaria nel comparto manifatturiero, dove, molto spesso non si trovano maestranze qualificate e devono essere importate dai Paesi terzi (vedi Fincantieri). Riteniamo che il Friuli Venezia Giulia debba valorizzare soprattutto le proprie notevoli risorse turistico ambientali e la bellezza del proprio territorio. Non riteniamo, al contrario che un processo di industrializzazione costruito sulla necessità di ulteriori immigrati coincida con gli interessi della regione». (21).

Grazie Tondo per averlo sostenuto anche tu: prima di piazzare acciaierie qui e stradoni là, e di asfaltare ed inquinare la terra friul-giuliana dai monti al mare, invitiamo Fedriga e c. a fare una riflessione su cosa vogliamo per il Fvg di domani, ricordandoci che una famosa acciaieria è l’Ilva di Taranto, con tutto ciò che ne è conseguito in morti, malformazioni in bambini che vivevano nel circondario, in inquinamento, cancro e in svalutazione del territorio intero e contermine. (22). E io credo che ora Taranto non sia più meta turistica per nessuno. 

Seconda parte del reclame dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro sul Messaggero Veneto del 1° aprile 2023.

Ed anche la acciaieria ucraino/olandese di maggioranza non sarà esente da inquinamento. Infatti sul solito reclame informativo si legge che «l’acciaieria prevista per Servola avrebbe avuto un impatto ambientale venti volte superiore a questa ora progettata per Porto Nogaro». (23). Quindi l’impatto ambientale negativo dell’acciaieria c’è.  

 Ma ahimè, Danieli «che comunque costruirà l’impianto, supporta la scelta dell’area in Friuli Venezia Giulia» (24), ed è ovvio perché Metinvest B. V. ha già preso accordi precisi con la giunta regionale, ed una così condiscendente non la troverebbe, temo, in tutta Italia. Ed almeno in altre regioni avrebbero presentato il progetto al consiglio regionale, recependo pure critiche provenienti dallo stesso, prima di dire sì ad occhi chiusi, per poi finanziare con una cifra enorme uno studio di impatto ambientale a Protocollo di intesa già siglato.

Infine il reclame firmato dalla Danieli termina propagandando la propria acciaieria e, a proposito dell’ habitat della Laguna e del turismo’, sostiene che l’Arpa non ha fatto ancora indagine alcuna sulla sostenibilità ambientale dell’opera, ma poco importa: «la qualità del progetto garantisce fin d’ora un più che corretto impatto ambientale» (25) quando io mi chiedo cosa significhi corretto impatto ambientale e come una acciaieria, che si insedia fra l’altro in una zona con alberi e vicino all’acqua possa essere  ecocompatibile, consumando inoltre suolo in una regione dove il suolo stesso non edificato è al lumicino.

E non dimentichiamo che l’acciaieria ora sbarcata in Friuli, verrebbe costruita nel golfo tra Lignano e Grado, praticamente cancellandole come turismo. Ma cosa vuoi che sia … in compenso avremo una grande acciaieria per far lavorare manovalanza estera, con la benedizione della giunta regionale Fedriga! Guardate quanto inquina una acciaieria, e voi che avete votato Fedriga chiedete a lui e agli altri della giunta che cavolo hanno fatto!

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Inquinamento da impianti per acciaio.

Da quanto si legge in rete: «Le acciaierie emettono tanta CO2 non solo per l’enorme quantità di calore che serve a fondere il metallo, ma anche perché per trasformare l’ossido di ferro dei minerali in ferro metallico, si usa carbon coke, che, ad alte temperature, si combina con l’ossigeno del minerale, producendo CO2, lasciando dietro ghisa (ferro addizionato di circa il 5% di carbonio), fusa e pronta per essere colata.

Per ogni tonnellata di ferro prodotto servono circa 500 kg di carbone, che a loro volta producono 1,5 tonnellate di CO2: visto che il mondo sforna circa 1,5 miliardi di tonnellate di acciaio l’anno, le emissioni correlate sono intorno ai 2 miliardi di tonnellate di CO2, cioè 5 volte quelle annuali dell’Italia». (26). E la multinazionale Metrinvest M.B. ha dichiarato che emetterà ‘solo’ 100 chilogrammi di Co2 per tonnellata. MA PENSATE CON LE VARIAZIONI CLIMATICHE IN ATTO, CON L’EUROPA CHE CI PARLA DI GREEN E DI FARE SUBITO, COSA SIGNIFICANO 100 KG DI CO2 SPARATI NELL’AMBIENTE PER TONNELLATA DI ACCIAIO PRODOTTO, QUANDO UNA ACCIAIERIA PUÒ PRODURRE OGNI ANNO ANCHE  97,3 MILIONI DI TONNELLATE DI ACCIAIO. FERMIAMO QUESTO SCEMPIO PER NOI, PER I NOSTRI FIGLI E PER I NOSTRI BAMBINI !!!! 

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 Ho scritto questo articolo senza voler offendere alcuno, men che meno la multinazionale ucraino/olandese di cui è socio di minoranza la Danieli, perché se una società trova una giunta regionale che le apre porte e finestre senza domandare nulla e le permette di fare il comodo suo, non vedo perché non debba approfittarne. Invece mi pare che si debba aspramente criticare e fermare Fedriga e la sua giunta e contestare il solito modus operandi che attua senza portare in consiglio regionale scelte cruciali e firmando in proprio protocolli (Novartis docet) o non chiedendo od obiettando nulla per cogeneratori Siot/Tal, quasi che la Regione fosse sua. E se non ho ben compreso qualcosa o la mia ricostruzione sulle fonti trovate è manchevole o inesatta, avvisatemi e correggetemi.

Laura Matelda Puppini

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(1) Cfr. m5s: difesa fontane, altra riuscita manifestazione pubblica, in: https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne//Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=760396) citato anche in: https://www.nonsolocarnia.info/moretuzzo-e-fedriga-due-modi-agli-antipodi-di-vivere-economia-societa-cultura-partecipazione-perche-dopo-5-anni-di-fedriga-io-credo-che-sia-un-dovere-morale-verso-la-nostra-terra-votare-massimo-m/.

(2) La frase si trova nel testo della bellissima canzone “Penna a sfera” di Antonello Venditti.

(3) Muggia, intesa sul nuovo impianto Danieli-Metinvest” 14 maggio 2021, in: https://www.ilfriuli.it/economia/.

(4) Da: “Il Piccolo” del 27 giugno 2021, in: http://www.comune.muggia.ts.it/rassegna-stampa/rassegna-stampa-giugno-2021. ‘Podemo’ significa ‘Possiamo’ in triestino.

(5) Ivi.

(6) Podemo sulle Noghere: “No al laminatoio, sì alla free zone allargata” in: svegliatrieste@telequattro.it. Udibile in: https://www.youtube.com/watch?v=VftUgEhsmG0.

(7) Marco Relli, Laminatoio alle Noghere: vogliamo risposte sul progetto, in: svegliatrieste@telequattro.it. Udibile in: https://www.youtube.com/watch?v=NhWdyvgC2so.

(8) “Muggia, intesa sul nuovo impianto Danieli-Metinvest”, cit.

(9) Ivi.

(10) Ivi.

(11) Anna Dazzan, La mega acciaieria che Trieste non ha voluto e che si vorrebbe a San Giorgio, in: https://www.udinetoday.it/cronaca/progetto-acciaieria-muggia-san-giorgio.html, 4 marzo 2023.

(12) Ivi. Sottotitolo.

(13) https://www.nonsolocarnia.info/siot-in-realta-ora-tal-transalpine-pipeline-fedriga-e-la-posizione-di-legambiente-fvg/

(14) Da: reclame informativo dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro pubblicato sul Messaggero Veneto del 1° aprile 2023.

(15) Ivi.

(16) Anna Dazzan, cit.

(17) Ivi.

(18) Ivi.

(19) Ivi.

(20) Le informazioni sull’ acciaieria sono riportate nel reclame informativo dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro pubblicato sul Messaggero Veneto del 1° aprile 2023.

(21)Le dichiarazioni di Renzo Toldo si trovano in: https://www.udinetoday.it/cronaca/prime-distanze-regione-acciaieria-san-giorgio.html.

(22) https://ilgiornaledellambiente.it/ilva-di-taranto-disastro-ambientale/; https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/06/06/news/ex_ilva_studio_conferma_aumento_mortalita_a_taranto-228080297/; https://epiprev.it/attualita/ilva-di-taranto-cosa-ne-dicono-gli-epidemiologi e altri.

(23) Reclame informativo dell’acciaieria, cit.

(24) Ivi.

(25) Ivi.

(26) https://www.qualenergia.it/articoli/20180521-ilva-e-le-altre-come-rendere-piu-sostenibile-l-industria-siderurgica/.

(27)

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L’immagine che accompagna l’articolo è una di quelle presenti al suo interno. L.M.P.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/04/acciai-processi-alfa-acciai-07.jpg.jpg?fit=672%2C1024&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/04/acciai-processi-alfa-acciai-07.jpg.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀIntroduzione. Non c’è giorno che uno possa sorridere in Fvg. Infatti oltre l’amore di Massimiliano Fedriga, rieletto con il voto dei più e con il non voto della maggioranza, che ripeterà i soliti schemi di politica da anni ’50, a ridosso delle elezioni siamo venuti a sapere di una...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI