Più di un anno fa, così scriveva Franco D’ Orlando sulla viabilità in Carnia. Non avevo pubblicato questo suo pezzo e pertanto lo faccio ora, per portare ulteriori temi alla discussione. La lettera è stata indirizzata al Direttore del Messaggero Veneto, come fa spesso D’ Orlando, che poi però invia le sue considerazioni anche ad altri.

Il testo era corredato da due righe di accompagnamento che sottolineavano come esso fosse stato pubblicato dal Messaggero Veneto il 10 marzo 2018,e continuava così: «Progetti irrealizzabili ma …. solo da noi perchè non c’è la volontà! Ricordo che, in occasione del referendum del 21 marzo 2004 (il 73% della Carnia ha detto SI), tra le varie iniziative da realizzare “in primis” c’era non solo il progetto del traforo di Monte Croce Carnico ma anche quello del Passo della Mauria nonchè la sistemazione della viabilità in montagna: il tutto ritenuto di primaria importanza per la vita e il rilancio del nostro territorio.
Qualcuno si ricorda di questo? E se così era ritenuto allora, adesso che siamo precipitati e …. continuiamo a precipitare dobbiamo per il nostro futuro accontentarci di seminare fagioli e patate e di rafforzare nella solitudine le case di riposo sempre più in espansione?
Ci sono le risorse (vagonate di miliardi di euro per una TAV pazzesca in Piemonte, stanno facendo ripartire la Sacile-Gemona in Friuli) per aprirci al mondo con iniziative che solo noi ci preoccupiamo di ignorare o di abbandonare: l’allegato articolo apparso sul MV del 16 gennaio di un signore di Trieste (!!!!) la dice lunga in merito e mi ha molto confortato non facendomi sentire fuori di testa.
Dobbiamo trovare la forza di realizzare questi progetti da tanti pensati nel tempo ma che con varie scuse (o per miseri interessi o per paura di invasioni barbariche) sono rimasti nel cassetto. Franco D’Orlando».

Ma vediamo insieme cosa scriveva allora D’ Orlando, che ritiene queste considerazioni sempre valide (1):

«Egregio Direttore, l’esistenza di una valida rete infrastrutturale viaria è indispensabile per la vita di un territorio soprattutto se in zone emarginate: le difficoltà si affrontano con un potenziale sviluppo adeguato ai tempi che si vivono non tralasciando o trascurando alcunché.

Parte della rete stradale carnica di primaria importanza necessita tuttora di interventi più o meno radicali; la costruzione del traforo di Monte Croce Carnico è ormai diventata indispensabile per ridare vitalità e fiducia a chi vive in questi luoghi e per ampliare i rapporti transfrontalieri della nostra regione. Alla stessa stregua desta molto interesse il movimento di tante persone sulle piste ciclabili da noi ancora in fase di costruzione o di perfezionamento su alcuni percorsi: occorre da subito valorizzare, riqualificandola lungo la strada regionale, la ciclabile che da Tolmezzo scende a Cavazzo Carnico per collegarla a quella ivi già esistente che correndo sulla riva destra del Tagliamento arriva a Venzone, luogo d’incontro con la ciclovia Alpe Adria.

Ciò che ora in Carnia manca è la presenza di un treno che con un dolce sferragliare contribuisca a valorizzare luoghi, persone, attività offrendo servizi ai cittadini, impulso turistico, nuove opportunità alle attività imprenditoriali. I trenini turistici operano in tante località alpine (Francia, Svizzera, Austria, Slovenia …) e così molti anche in Italia (famoso è quello della Val di Non in Trentino) con funzioni pure di trasporto pubblico (di persone, auto, bici, sci…). Da noi esisteva un tempo una linea ferroviaria ordinaria che da Stazione di Carnia arrivava a Villa Santina, proseguiva poi a scartamento ridotto sino a Comeglians mentre un altro ramo da Tolmezzo raggiungeva il Moscardo di Paluzza; situazioni contingenti hanno portato alla sua chiusura una cinquantina di anni fa. Convinti di quanto futuro ci sia nel passato, occorre pertanto ora in merito rivitalizzare anche questo ramo infrastrutturale e non solo a scopo turistico!

Nel presentare una interrogazione nel Consiglio Comunale di Tolmezzo del 26 marzo 2014 in merito al traforo di Monte Croce Carnico, ponevo in risalto l’opportunità di ricreare una linea ferroviaria che da Stazione di Carnia, passando per Tolmezzo, risalisse sul vecchio sedime lungo la Val But fino al Moscardo di Paluzza per proseguire con un traforo ferroviario e poi arrivare in terra austriaca a Kötschach-Mauthen. Un bel progetto, questo, che dovrà basarsi su un approfondito studio di fattibilità per portare economia e dare una speranza a questo territorio creando, tra l’altro, misure e interventi volti al miglioramento attrattivo dei servizi di trasporto pubblico locale con lo scambio treno, bus, auto e bici di cui si giovino così anche le località contermini.

Da Stazione di Carnia si correrà con il treno verso Amaro ondeggiando tra il monte Amariana e il fiume Tagliamento fino a Tolmezzo importante e attrattivo centro socio-economico-culturale della Carnia; di seguito si risalirà  l’affascinante e accogliente Val But  con l’area archeologica di Zuglio, le terme e la bellezza di Arta, il polo sciistico dello Zoncolan e la magia del legno  a Sutrio, i mosaici e i murales di Cercivento, l’artigianato della ceramica a Paluzza, il museo della grande guerra con i percorsi delle trincee e le piste di sci da fondo a Timau: un bel viaggio sereno e comodo con un mezzo di locomozione che ben si inserirà nel paesaggio della nostra affascinante montagna carnica.

I trafori stradale e ferroviario di Monte Croce Carnico faranno da collegamento, inoltre, con le infrastrutture viarie dell’Austria che consentiranno alla nostra Regione di aprirsi ad una parte importante d’Europa e di raggiungere con più rapidità l’Alto Veneto bellunese e l’Alto Adige. Trattasi per ora solo di un bel sogno: sappiamo però che sognare va a braccetto con sperare! Lo Stato, che qui ultimamente ha insensatamente  di molto ridimensionato la sua presenza istituzionale (chiusure tribunale, caserma,  commissariato polizia stradale…) e la nostra Regione, che supinamente lo ha in merito assecondato, hanno però ora il dovere di agevolare e porre in atto iniziative che permettano di salvaguardare e valorizzare questo territorio carnico per renderlo turisticamente accogliente e per consentire di condurre una vita dignitosa a chi lo abita e a coloro  che sullo stesso intendono intraprendere e operare: il sogno che proponiamo ha, pertanto, tutti i requisiti per essere trasformato in una utile splendida realtà.

Ringraziamo per l’attenzione. Buon anno 2018 e …. Mandi.

Franco D’Orlando e l’Unione Autonomista Alpina – (già Consigliere Comunale di Tolmezzo) – via Val But 22 –Tolmezzo»

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(1) Colloquio di Laura Matelda Puppini con Franco D’ Orlando, 5 febbraio 2019.

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L’immagine che correda l’articolo è di Vittorio Molinari, e fa parte dell’archivio Vittorio Molinari. Laura Matelda Puppini

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