LEGAMBIENTE CARNIA SOTTO I PONTI COME I CLOCHARDS?

In queste due giornate mi sono giunte più segnalazioni che prendo in considerazione perché riportano ad argomenti generali, e credo che si debba dare voce a tutti.

Da settimane Marco Lepre, presidente di Legambiente Carnia, è alla caccia di una nuova sede per la sezione, essendogli stato notificato di abbandonare anche l’ultima, posta negli scantinati, se ho ben compreso, dell’ex-scuola elementare, poi sede del liceo pedagogico. Per la verità quando ho visto le immagini di detta sede, quasi direi tugurio, ho pensato che non era neppure il caso di proporgliela prima, ma ormai ciò che è fatto è fatto.

Foto scattata da Marco Lepre

Il problema non è però questo. Non si sa perché Legambiente sezione carnica non abbia avuto sinora a Tolmezzo, capitale della Carnia, una sede data dal comune. Marco mi dice che ne aveva una, ma che poi la stessa, per un qualche motivo, non fu più disponibile ai tempi di Sergio Cuzzi sindaco. Quindi e per fortuna, gli fu messo a disposizione un locale dal comune di Cavazzo Carnico, ma poi, recentemente ha dovuto lasciare anche detta sede, e quindi gli è stata assegnata, a Tolmezzo, una stanza che, mi scusi il sindaco del capoluogo subito se la definisco così, mi pare proprio una topaia. Ora per grazia di Dio è stato sfrattato a causa di lavori imminenti nell’edificio. Ma dove andare? Ogni ‘albergo’ è pieno, e nessuna stalla è più libera?

Per inciso ricordo che Marco Lepre e Legambiente, sezione locale, molto hanno fatto per il territorio: i campi di Legambiente, organizzati e portati avanti con tanta fatica in particolare da Marco ma non solo, hanno contribuito a far conoscere la Carnia in Italia, hanno portato presenze, hanno permesso di pulire, a livello di volontariato, sentieri e ne hanno ripristinati. Ma quando c’è stato l’incontro “1998-2018: VENT’ANNI  DI CAMPI DI VOLONTARIATO IN FRIULI VENEZIA GIULIA”, tenutosi in quella disgraziata giornata in cui iniziò il quasi biblico ultimo alluvione della Carnia, e cioè il 28 ottobre 2018, in sala non c’era alcun rappresentante del comune di Tolmezzo, almeno per salutare i pochi venuti da fuori ed il Presidente Regionale di Legambiente Sandro Cargnelutti. A me non è parso poi che il comune abbia fatto una figurona, ma … e non era ancora iniziato a piovere.

Inoltre senza una sede, cioè senza un luogo fisico ove porre documentazione ed oggetti, e dove lavorare, come farà Legambiente Carnia ad organizzare i campi? Mistero. Magari vorrà dire che con i vent’ anni si chiuderà anche questa esperienza, tanto basta che resti la costosissima mostra di Illegio, che non mi pare attiri a vivere, per una settimana, sul territorio i giovani. Ma è parere mio.

Foto scattata da Alido Candido il 28 ottobre 2018.

Per inciso, poi, Legambiente organizza pure “Puliamo il mondo in… Carnia” attività di volontariato per la raccolta dei rifiuti disseminati sui territori, che ha coinvolto, sabato 28 aprile 2018, Tolmezzo e frazioni.  Vorrà dire che i rifiuti resteranno lì, se non vi è sede degna per organizzare l’attività. Ma suggerirei al comune di chiedere magari alle associazioni sportive e motociclistiche, che hanno sede e sfruttano il territorio per il loro divertimento, di fare questa opera meritoria di raccolta gratuita spazzature distribuite qui e là.  Chissà, forse qualche volontario si trova.

Vorrei poi sapere quanti locali sono a disposizione del comune di Tolmezzo dati per sedi varie e magari sottoutilizzati. Per esempio l’Anfaas potrebbe convivere in uno spirito di collaborazione, ma pare voglia più locali in esclusiva. E Marco narra che, quando il comune gli ha proposto di andare in una stanza lì, subito è giunta una lettera della presidentessa che diceva che non voleva altri lì. Io spero che non sia vero, perché proprio l’Anfaas parla di solidarietà, aiuto reciproco ecc. ecc., e mi dispiace sentire certe cose. E qui, capite, il problema non è cosa da risolvere con un:  “Non rompere e prenditelo a casa tua Lepre con le sue carte” – come magari pensa qualcuno, perché il comune è al servizio, notoriamente, dei cittadini, di tutti i cittadini, e se una sede occupata non si sa per quanti giorni l’anno l’ha anche Carnia Live, mi si dice, non si sa perché non debba averla Legambiente, sezione di un ente a livello nazionale, magari in condivisione.  

Gruppo di ‘Puliamo il mondo’ a Braulins. Da: http://cjalcor.blogspot.com/2014/09/puliamo-il-mondo-dal-tagliamento-ad.html

Inoltre io vorrei sapere chi sta occupando tutti i locali della vecchia stazione ferroviaria al primo piano, ma anche sotto. Legambiente non credo abbia preclusioni a condividerne uno. Inoltre ci sono i locali della ex caserma della finanza, e credo qualche locale sotto utilizzato stia anche dietro gli uffici comunali di Palazzo ex-  D’Orlando. Anzi, per la trasparenza, sarebbe interessante che il comune ci ricordasse quali associazioni stanno occupando spazi suoi cioè dei cittadini di Tolmezzo, e in base a quali criteri hanno avuto l’assegnazione.

INTANTO VISTA, ALMENO DA CHE MI SCRIVE MARCO, L’INDISPONIBILITÀ DI UN LOCALE PER LA SEDE DA PARTE DEL COMUNE DI TOLMEZZO, IO CREDO CHE MARCO DEBBA CHIEDERE AIUTO AI COMUNI LIMITROFI: ARTA TERME, ZUGLIO, VILLA  SANTINA, VERZEGNIS, e vorrà dire che organizzerà le giornate “Pulire il mondo” lì non per ripicca, ma per aiutare chi aiuta, in uno spirito di solidarietà reciproca. In fin dei conti è vecchio il detto che “Una mano lava l’altra e due lavano il viso”.

Senza voler offendere alcuno, sperando che infine una sede in comune di Tolmezzo, anche condivisa con altri, si troverà, mi scuso per la franchezza, e se ho scritto cose imprecise, per cortesia correggetemi. Laura Matelda Puppini

QUEL PALAZZO LINUSSIO VISITABILE, NON VISITABILE …

Sempre Marco Lepre, che, come presidente di Legambiente Carnia ha più di un sassolino da cavarsi dalla scarpa, mi scrive pure che la sua domanda di visitare con un gruppo di specialisti “Palazzo Linussio” è stata negata dal sindaco, ma forse la domanda doveva essere inviata alla giunta, o che ne so. Mica è Palazzo Linussio la casa del sindaco di Tolmezzo! Il bello è che, avendo letto solo quanto mi ha scritto Marco Lepre, non si capisce perché.

«Il 18 febbraio scorso, Legambiente del Friuli Venezia Giulia, attraverso il circolo della Carnia, avanza al Sindaco di Tolmezzo una richiesta per poter effettuare “con l’accompagnamento di personale dell’Amministrazione Comunale” e con tutti gli accorgimenti eventualmente necessari, “una visita a Palazzo Linussio e al complesso della ex Caserma Cantore”.
La richiesta è motivata “sia dall’esigenza di rendersi conto della situazione dell’intero complesso e degli edifici e delle opere d’arte presenti al suo interno, sia di raccogliere elementi per valutare ipotesi di riutilizzo e recupero dell’area, che costituiscono uno degli obiettivi del progetto ‘Tolmezzo Città Alpina 2017’”. Alla visita si precisa che dovrebbe partecipare una delegazione composta da non più di “una decina di persone, comprendente professionisti, esperti ed ex funzionari della Soprintendenza”.

Qualche giorno fa è arrivata la imprevista e sorprendente risposta di Francesco Brollo che, annunciando che la richiesta “non può essere accolta”, motiva la sua decisione con il fatto che, “da un lato, il sito, temporaneamente consegnato all’Ente, non è in generale accessibile a Terzi e, dall’altro, non si rinviene una motivazione che possa giustificare visite da parte di soggetti che non abbiano titolo istituzionale ad intervenire e svolgere le valutazioni da Voi indicate». Di quanto mi avvisava Marco Lepre.

L’incontro in Palazzo Linussio, per l’inaugurazione di Tolmezzo – città alpina. Da: https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/11/12/news/tolmezzo-avra-la-cantore-tanti-progetti-per-la-carnia-1.14402258.

Ma detta risposta lascia invero me perplessa, intanto per quel ‘in generale’, che pare presuppore che comunque vi sia possibile discrezionalità nel decidere, poi per quel “soggetti istituzionali” che non si sa che significhi. Forse che solo i politici possono entrarvi? Boh!!!!

Non pare che l’accesso sia stato negato per motivi di sicurezza, i lavori di restauro iniziati nel dicembre 2017 secondo Marco Lepre sono terminati, e credo che se si fosse potuto portare qui, a visitare detta sede prestigiosa, magari Serena Pellegrino e Moreno Baccichet, ambedue architetti, Tolmezzo ne avrebbe avuto solo da guadagnare. Insomma va a finire che Palazzo Linussio era più godibile quando c’era la caserma, che ha permesso concerti e manifestazioni, che ora!  E se vi è un motivo valido per negare l’entrata ad esperti nel palazzo, allora vorrei saperla, per essere anche in ciò che scrivo il più obiettiva possibile.

In sintesi io credo che il comune dovrebbe dare a tutti i cittadini una risposta chiara su chi sono i soggetti istituzionali che possono entrare nel Palazzo per una visita (gli interni sono stati negati anche al FAI nel 2017 e non consta siano stati oggetto di visite per le due giornate FAI di primavera 2019) e si vorrebbe sapere il perchè la visita, con accompagnatori, sia negata a terzi. E se Palazzo Linussio è comunale allora è della comunità, e la comunità ha diritto di sapere che si intende fare e se si può visitare. Inoltre il progetto per Palazzo Linussio doveva essere un «Cantiere di rigenerazione territoriale per la Carnia» e prevedeva «Il coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e di gruppi (formali e non), degli operatori della cultura, della scuola e della formazione, del mondo imprenditoriale e del turismo, di giovani studenti delle scuole e dell’università» (http://www.udinetoday.it/cronaca/villa-opificio-linussio-cantiere-rigenerazione-territoriale-carnia-tolmezzo.html).  Tutto finito già nel cassetto?

Senza offesa per alcuno, ma in attesa di capire. Laura Matelda Puppini

‘NUOVA ALABARDA’ FACEBOOK CHIUSO DAL TEAM FACEBOOK, O È ACKERAGGIO?

Mi giunge una terza segnalazione che mi informa che l’account “Nuova Alabarda” è stato chiuso dal team di facebook, ma non si capisce se sia così o se ‘il file sia corrotto’, in sintesi vi sia stata una azione di ackeraggio.

La prima cosa da sapere da Claudia Cernigoi che gestisce detto sito, poco amata da molti ma che ha il sacrosanto diritto, sancito dalla Costituzione, di esprimere le proprie idee, è se questa è la prima volta che accade che qualcosa le venga rimosso da facebook o no, perché non credo proprio che facebook chiuda un account senza che rientri nelle 5 grandi tipologie previste: contenuti con violenza e comportamenti criminali; contenuti deplorevoli; contenuti relativi alla sicurezza; contenuti che violino integrità ed autenticità ed il rispetto della proprietà intellettuale. (https://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-04-24/facebook-rivela-come-censura-post-e-utenti-possono-fare-appello-174907.shtml?uuid=AEnmdxdE).

L’immagine correda un articolo di La Repubblica che mostra uno degli aspetti positivi di facebook che ha lanciato un servizio per leggere ai ciechi immagini. Da: https://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2016/04/05/news/facebook_foto_ciechi-136952080/

In sintesi vengono censurati contenuti comportanti: Terrorismo, Odio organizzato, Omicidio di massa o seriale, Traffico di esseri umani, Violenza organizzata o attività criminale, Suicidio e autolesionismo, Nudità e sfruttamento sessuale di bambini, Sfruttamento sessuale di adulti, Bullismo, Molestie, Violazione della privacy e diritti di privacy sulle immagini, Contenuti che incitano all’odio, Contenuti visivi violenti,  Immagini di nudo (adulti) e atti sessuali, Contenuti che esprimono crudeltà e insensibilità.  Naturalmente uno può chiedere a facebook di chiudere il proprio account personale o quello di un parente deceduto, e il legale rappresentante quello di un invalido. (Ivi).

Non so invece perché avrebbe dovuto oscurare Nuova Alabarda facebook, che vi dico subito non sapevo neppure esistesse fino a stamani, in toto. Pertanto consiglio Claudia Cernigoi di rivolgersi subito al team di facebook per vedere cosa sia accaduto. Può darsi che qualcuno abbia segnalato per qualche motivo l’account di Nuova Alabarda, ma per rimuovere non un articolo ma l’intero account credo ci voglia un ben valido motivo del quale, in democrazia, chi lo ha aperto dovrebbe essere messo a conoscenza. Mi pare che in altro caso il soggetto fosse stato avvertito dei motivi per cui correva detto rischio, ed avendo perseverato, infine facebook gli avesse notificato la chiusura. E resta sempre possibile una azione di ackeraggio attraverso virus ecc. ecc.

Comunque Claudia Cernigoi tienici informati sui risvolti e contatta subito facebook, che non sia magari ackeraggio.

Claudia Cernigoi ha ribadito, dopo aver letto questa nota, che è stato il team di facebook ad aver chiuso definitivamente il suo account.

Laura Matelda Puppini.

CONCLUSIONI

Terminate le tre segnalazioni, saluto i lettori, e invito a non prendersela con me per quanto scritto, perché è solo finalizzato a cercare risposte a problemi comuni: una sede che non si trova, l’uso dei luoghi e degli spazi comunali per associazioni locali ed il possibile loro sottoutilizzo, la friubilità dei monumenti e palazzi locali, con garanzia che nessuno li imbratti; la possibilità di esprimere le proprie idee se non vanno contro la legge ed il decoro, ed il problema di facebook, che non è di oggi.

Laura Matelda Puppini

L’immagine che accompagna l’articolo è quella già posta all’interno dello stesso, ed è tratta da il Messaggero Veneto. LMP

 

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