Documento n. 2. Bollettino delle azioni svolte dalla 1^ Brigata gappista ’13 martiri di Feletto U.’ dal 20 dicembre 1944 al 17 gennaio 1945.1945.
Vorrei qui porre per confronto il “Bollettino di guerra” delle azioni gappiste della ’13 Martiri di Feletto U.” dal 20 dicembre 1944 al 17 gennaio 1945, che si configura come steso in modo similare al seguente, fino a giungere a quello del 10 febbraio 1945, che si presenta come diverso e firmato come altri due successivi acquisiti per i processi, già da me in precedenza citati in: Divagando su alcuni documenti relativi a ‘Porzus’ e sui problemi che pongono. sempre su www.nonsolocarnia.info.
Ho già già pubblicato su www.nonsolocarnia.info nell’ articolo intitolato: “Documento N. 1. Bollettino delle azioni svolte dalla 1^ Brigata gappista ’13 martiri di Feletto U.’ dal 28 gennaio al 9 febbraio 1945.”, il “bollettino di guerra” della stessa Brigata nel periodo in cui avvennero i fatti convenzionalmente definiti di ‘Porzûs’, di cui non vi è traccia, rigorosamente senza firma né nome alcuno in pedice. Si noti come alcune attività fossero del tipo di quelle proprie dei guastatori, altre fossero di tipo perlustrativo con relativi arresti, processi sommari e uccisioni di spie, collaborazionisti, appartenenti a forze nemiche anche incontrati per caso o atte a recuperare armi utili alla lotta. Inoltre non sempre i GAP uccidevano, ma in un caso si limitarono a disarmare. Riporto qui il testo del documento datato 17 o 19, ma presumibilmente 17 gennaio 1945.
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«CORPO VOLONTARI DELLA LIBERTÀ – COMANDO I^ BRIGATA G.A.P. 13 MARTIRI FELETTO U.
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BOLLETTINO DI GUERRA. 17-1- 45 (scritto a matita N.d.r.).
Il giorno 20 /12/1944 una pattuglia GAP del Battaglione “Ardito” cattura 4 repubblichini complici dell’uccisione del comp. Ardito, li disarma prendendo un Mitra, 3 moschetti e 5 bombe a mano; dopo sommario interrogatorio vengono giustiziati perché colpevoli di spionaggio verso i patrioti.
22/12/44 – 2 GAP della 2^ Brig. Vengono fermati da due loschi figure delle bande nere, in località Salt, questi intimano loro mani in alto e si esprimono in questo modo: “Vi uccideremo cani di partigiani”. Con un’abile manovra i GAP estraggono le pistole sparando a bruciapelo ed uccidendo così due nemici.
22/12/44 – Un GAP del Btg. “Giotto” riescono a mettere in salvo 7 aviatori americani, due dei quali feriti, 4 in località presidiata dai tedeschi, i quali sono stati preceduti da pochi secondi, tutti 7 sono stati inviati alle loro basi a mezzo formazioni di montagna. (la parte che va dal numero 4 alla parola finale montagna sono state poi cancellate con un taglio sopra le righe fatto a matita. N.d.r.).
24/12/44 – Due GAP del Btg. “Giotto” vengono fermati in località di Orsaria, da un tedesco e da un repubblicano, intimato (Sic! ma è intimati N.d.r.) da questi di alzare le mani, venne loro risposto con due raffiche ben piantate che atterravano i due nemici.
3/1/45 – Due GAP del Btg. “Ferruccio”, in via Pracchiuso a Udine, disarmavano due ufficiali repubblicani con vivo stupore dei presenti. (Frase con due correzioni a matita N.d.r.).
4/1/45 – Una squadra di GAP catturava due spie e confiscava i loro beni; dopo minuto interrogatorio viste le accuse ed esaminati i verbali venivano giustiziate alla presenza del Btg.
6/1/45 – I GAP del Btg. “Ardito” catturavano una spia camuffata da mendicante, da informazioni avute (qui era stato aggiunto “da compagno sloveno” poi cancellato con una riga a matita) ed in seguito ad interrogatorio, accertata la sua qualità di spia, venne giustiziato.
12/1/45 – Una squadra GAP del Btg. “Diavoli Rossi” attaccava a Varmo una caserma di Repubblichini. Riusciti a disarmare le sentinelle penetravano nell’interno disarmando la rimanenza dei repubblicani per un numero di 32. Riuniti tutti nel cortile della caserma stessa, venivano minacciati di fucilazione da parte dei gappisti, provocando pianti e implorazione da parte dei repubblichini. Di fronte a questi soldati vennero spezzati i loro moschetti rendendoli inservibili e catturando un fucile mitragliatore, 3 mitra e diverse munizioni.
13(1/45 – I GAP del Btg. Terribile in località di Melarolo si recevano nell’abitazione di un cittadino che aveva fatto la spia causando la morte del comp. Alpino e di altri due compagnai della SAP. Fu giustiziato all’istante dai GAP stessi.
15/1/45 – I GAP del Btg. “Terribile” catturavano una pericolosa spia al soldo tedesco; condotta presso il Comando veniva processata e giustiziata.
17/1/45 – Una squadra di GAP del Btg. “Diavoli Rossi” transitava a bordo di un camioncino sulla strada Castions – Muzzana de Turgnano incontrata una pattuglia tedesca, le veniva intimato di fermarsi. A tale imposizione i GAP acceleravano l’andatura, aprivano il fuoco con mitra e lancio di bombe a mano: tre tedeschi venivano uccisi e due rimanevano colpiti, da parte nostra nessuna perdita.
MORTE AI NAZIFASCISTI ===================================== LIBERTÀ AI POPOLI».
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In questo “Bollettino di guerra” troviamo però una lunga doppia linea tra “Morte ai nazifascisti” e “Libertà ai popoli” quindi utilizzata in questo caso, a differenza di quanto avevo ipotizzato prima, ma pare un escamotage del momento . Anche il documento qui riportato si trova in: Archivio Istituto Gramsci Roma, “Veneto – Friuli – Friuli – Varie – Fondo B.G. – Sez. IX – cart- 2 Fasc. 6 – ed è siglato: 09543 – 09544. Intendo poi pubblicare un documento datato solo ‘mese di gennaio’ della seconda Brigata G.A.P. che agiva nella seconda zona e che forse, in precedenza, era l’ufficio di polizia gappista, di cui parla anche Lizzero nel marzo 1945.
Qui appare secondo me palese che vi sono alcune correzioni in matita da persona che conosceva l’italiano forse un po’ di più dello scrivente. Infatti chi usa la matita pare tenti di sistemare errori di concordanza tra soggetto e verbo o di chiarire o cancellare precisazioni e quindi, secondo me, era, presumibilmente, il comandante di Brigata o qualcuno del Comando.
Si noti come i GAP non si sforzassero di precisare che nazisti, collaborazionisti e spie erano loro nemici, in quanto è sottinteso ed in alcuni casi agivano in perlustrazione e pertanto non a seguito di un comando disposto da altri.
Laura Matelda Puppini
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