Leggo su Friulisera un articolo di redazione che si intitola: “Sindacato Vigili del Fuoco: giù le mani dal soccorso pubblico, la Regione non sostituisca lo Stato” e alla fine penso che l’accaparramento del potere da parte di Riccardo Riccardi e tramite lui  da parte della Regione Fvg non ha fine. Già detiene la sanità in modo catastrofico, se poi vuole anche gestire ogni emergenza ….  Sapete, e ve lo dico subito, una come me, giunta verso il fondo della sua vita e che ha visto tempi ben migliori per l’organizzazione statale, per la sanità, e una democrazia più partecipata non riesce ad adattarsi a questo nuovo corso regionale che si regge sull’improvvisazione più che su altro. Ma se erro relativamente a quanto ho scritto sinora mi  scuso e correggetemi. 

L’articolo citato all’ inizio tratta dell’ ingerenza della Protezione Civile e dell’elisoccorso in situazioni dove è previsto l’intervento dei Vigili del Fuoco, secondo il sindacato di categoria Conapo. Ma in Fvg questo problema ha origine qualche anno fa, quando però era già in auge la prima giunta Fedriga, vecchia – nuova, ma poi i terribili incendi sul Carso del luglio 2022, che hanno pure lambito gli abitati e che hanno mostrato alcune problematiche nell’affrontarli, avrebbero dovuto consigliare la attuazione delle specifiche competenze in base alla legge ed il coordinamento tecnico da parte di esperti, non di un assessore.  Ma invece cosa sta riprendendo ad  accadere?

Riccardi, certamente con la benedizione di Massimiliano Fedriga, aveva deciso, già anni fa, di sostituire i Vigili del Fuoco con personale della Protezione Civile, per ora volontario, formato in corsi regionali non si sa da chi diretti e con quale personale docente, e di sostituire, con il Soccorso Alpino, privato, i Vigili del fuoco per interventi in montagna, poi in definitiva dati in mano all’elisoccorso sanitario. E questo ha causato un mare di spese anche in personale preparato, che i Vigili del Fuoco hanno già in organico, e senza richiedere un euro di rimborso, quasi che chi va in montagna da pirla o a cui, in questi tempi di crolli e valanghe, è accaduto qualcosa di grave, non potesse almeno farsi una assicurazione Cai e prima un corso debito, che mi dicono il Club Alpino Italiano promuove. Ma per capire come si muove in materia l’Assessore, si veda il mio Regione Fvg: incendi e mancata convenzione con i Vigili del Fuoco. in nonsolocarnia.info.

______________________________

In esso scrivevo che pareva che in questa più che mia martoriata regione, sotto questa giunta di destra vecchia – nuova, neppure le emergenze incendi godessero di un preciso piano di intervento dato che la giunta regionale  non aveva rinnovato la convenzione con il Corpo dei Vigili del Fuoco, volendo a tutti i costi affidare ogni problema alla Protezione civile, che qualche malalingua chiamava allora “l’esercito personale di Riccardi”, formata da persone non sempre sufficientemente preparate e senza mezzi di soccorso e sicurezza personale adeguati, come invece già hanno i vigili del fuoco. E come inizio della dotazione per emergenze ad altissimo rischio, l’assessore, da che si sa, «aveva allora acquistato con soldi nostri, una potente moto finanziando una associazione  privata: la “Motostaffetta Friulana”, che ha avuto pure il compito di allestire il mezzo, nell’ottica di far intervenire in particolari circostanze, i suoi motociclisti che, si pensa grazie all’acquisto: «saranno in grado di affiancare la Protezione Civile nelle operazioni di soccorso»  dove, come, quando Dio solo lo sa. E io non so neppure se siano mai intervenuti». (https://www.nonsolocarnia.info/regione-fvg-incendi-e-mancata-convenzione-con-i-vigili-del-fuoco/).

Non solo: Riccardi, sempre con soldi nostri e per la protezione Civile, aveva anche acquistato un semirimorchio per la gestione delle emergenze attrezzato per garantire l’autosufficienza del personale per più giorni. Detto semirimorchio – scrivevo allora e con fonte citata in pedice  – «è costituito da due estensibili di 8 metri su entrambi i lati lunghi del mezzo con aperture e ospita 3 ambienti indipendenti: zona cucina –anteriore, con accesso indipendente tramite porta laterale collocata sulla fiancata destra; zona dormitorio –parte estensibile con otto postazioni letto indipendenti ognuna da due letti per un totale 16 posti; zona servizi igienici –parte posteriore con due ambienti separati (doccia e servizi igienici). Nella zona posteriore è presente la seconda entrata sempre sulla fiancata destra». Non solo: «Il semirimorchio è realizzato con uno spazio multifunzionale centrale mediante l’apertura delle due zone dormitorio estensibili. Questo spazio potrà, assieme al tendalino perimetrale esterno, essere utilizzato come sala riunioni, sala da pranzo e/o video collegamenti». (Ivi). Inoltre esso contempla la presenza di un ‘trattore stradale’ in sintesi di una cabina per poterlo spostare. Dove sia finito nessuno lo sa, come la moto rombante, e quanto siano state utilizzate per le emergenze nemmeno. Eppure non era una spesa di poco conto, ma tanto sono soldi nostri non suoi. E vorrei pregare i consiglieri della minoranza di chiedere a Riccardo Riccardi dove siano finiti la moto e questa casa viaggiante. 

______________________________

Infine, sempre nel 2022, la Regione iniziava a formare personale in proprio, per creare una squadra antincendi regionale dipendente dall’assessore, pare, ma riprendevano, come ogni anno, anche gli incendi in varie zone del FVG, mentre i più si chiedevano perché non si fosse sottoscritta, da parte della Regione, la convenzione con i Vigili del Fuoco statali, giunta appena in tempo prima della distruzione di mezzo Carso a causa del fuoco.  E poco prima, Riccardi, bontà sua, aveva detto che non aveva problemi e che era disponibile a firmare la convenzione per l’intervento dei volgarmente detti ‘pompieri’ in caso di incendi boschivi, ma solo se un dirigente degli stessi si fosse messo a sua disposizione presso la centrale di Palmanova, cosa impossibile da farsi. Ed egli pensava che gli incendi boschivi potessero essere pure di pertinenza del Corpo Forestale regionalizzato privo, per questa tipologia di interventi, sia di mezzi che di personale preparato.

______________________________

Ed ora il problema si ripresenta ma attenzione: queste scelte politiche regionali, come la semi-esternalizzazione dei Pronto Soccorso e pure dell’intero ospedale di Spilimbergo e metà di quello di Latisana, oltre quella completa della radiologia pordenonese, pone a mio avviso, e se erro correggetemi, in serio rischio le nostre vite, quelle dei nostri figli e nipoti se abitano qui, e i nostri beni, e pure la debacle sanitaria in toto mica è uno scherzo o materia dibattere al bar! E sui rischi per il cittadino di non sapere che preparazione abbiano i medici che si trovano a gestire l’emergenza urgenza e magari a dirigerla senza concorso, si trova pure un recente articolo su “www.quotidiano sanita.it”, nella sezione studi ed analisi intitolato “Aou senza riconoscimento giuridico: allarme su nomine illegittime e privatizzazione della sanità” di Ettore Jorio,  dove per Aou si intende Azienda Ospedaliera Universitaria. Leggetelo, vale la pena.

Ma passiamo all’ articolo pubblicato da Friulisera, per il quale ringrazio Fabio Folisi, intitolato “Sindacato Vigili del Fuoco: “giù le mani dal soccorso pubblico, la Regione non sostituisca lo Stato” pubblicato il 20 luglio 2025, ed aggiornato il 21 luglio 2025, che riporta l’ultima puntata di questa telenovela dei soccorsi in Fvg. 

 ______________________________

«È un vero e proprio grido di allarme quello lanciato dal Conapo, sindacato autonomo vigili del fuoco, in merito alla gestione del soccorso pubblico in Friuli Venezia Giulia. Nella regione FVG, denuncia il più rappresentativo sindacato del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il soccorso pubblico, di competenza statale, sembra davvero essere sottomesso ad un desiderio di potere della politica regionale che, oltre a moltiplicare le spese, rischia di compromettere l’efficacia e l’efficienza del soccorso stesso.
Accade così che, attraverso leggi regionali palesemente impugnabili presso la Corte Costituzionale la Regione si spinge a legiferare in materie fuori dalla propria competenza e tutto ciò avviene nell’inerzia del Governo e del Ministero dell’Interno.
In FVG si assiste all’operare di un vero e proprio “soccorso parallelo” che interviene sostituendosi, di fatto, ai vigili del fuoco. La conseguenza diretta è la sottoutilizzazione dell’apparato Pubblico di Soccorso Tecnico Urgente, titolare legittimo dell’attività in questione e l’impiego di risorse anche del Servizio di Elisoccorso Sanitario, integrate con altre, di tipo volontario, che intervengo al posto dei Vigili del Fuoco, impegnandosi in operazioni di soccorso tecnico per le quali non posseggono né le competenze né le attrezzature ed i DPI (dispositivi di protezione individuale) indispensabili! La conseguenza indiretta è senza dubbio un aumento della spesa sanitaria regionale per interventi di Soccorso Tecnico Urgente, che non competerebbero alla Regione! Basti pensare che ogni qualvolta un elicottero sanitario su alza in volo per effettuare un soccorso tecnico urgente, da un lato la spesa regionale aumenta ingiustificatamente, dall’altro rimane al suolo un elicottero dei vigili del fuoco molto meglio equipaggiato per il soccorso tecnico urgente e sostanzialmente già pagato dai contribuenti! Praticamente, una doppia spesa intollerabile per chi paga le tasse!
A lanciare il grido di allarme sono il segretario regionale Conapo, Damjan Nacini e il vice segretario regionale Conapo, Cristian Busolini.
“Continuamente, denunciano i sindacalisti, interventi di chiara competenza dei vigili del fuoco vengono trasferiti all’elisoccorso sanitario regionale o a squadre di una specifica organizzazione di volontariato; un modo contrario anche a quanto previsto nel Disciplinare Tecnico Operativo del NUE 112, che oramai è divenuto assurdamente routine”.
“Molti poi, continuano Nacini e Busolini, possono essere gli esempi. Uno fra tutti, il recente evento in Val Rosandra che ha visto coinvolto un tredicenne, rimasto ferito dopo essere caduto sulle rocce tuffandosi nel torrente da una altezza di oltre 10 metri, durante il quale è stato addirittura impedito all’elicottero dei vigili del fuoco, giunto tempestivamente sul posto, di intervenire. Incredibilmente in tale occasione, nonostante la ben nota importanza del fattore tempo in simili eventi, è stato atteso l’arrivo dell’elisoccorso regionale sanitario giunto dopo ben due ore dato che risultava impegnato in un altro intervento e che necessitava pure di effettuare rifornimento.

Due lunghe ore in cui l’elicottero dei vigili del fuoco invece era lì sul posto e poteva tranquillamente effettuare l’intervento di soccorso pubblico”.
“Quali siano le ragioni e gli interessi che si celino dietro tale modus operandi della regione Friuli Venezia Giulia sono ignote, ciò che è noto è lo sconfinamento di competenze, l’aggravio di spese e il rischio potenziale per il soccorso ai cittadini e pertanto, concludono i sindacalisti del Conapo, ci appelliamo direttamente al Presidente del Consiglio Meloni, al Ministro dell’Interno Piantedosi e al Sottosegretario di Stato Prisco affinché intervengano tempestivamente e con decisione a tutela delle competenze dello Stato, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e del soccorso ai cittadini». (https://friulisera.it/sindacato-vigili-del-fuoco-giu-le-mani-dal-soccorso-pubblico-la-regione-non-sostituisca-lo-stato/).

______________________________

Eppure, invece di tanti protocolli, basterebbe coordinarsi. Perchè se sarebbe stato più opportuno chiamare l’elisoccorso sanitario libero e vicino nel caso dei 3 giovani periti nelle acque del Natisone, qui invece sarebbe stato più utile permettere l’intervento dei Vigili del Fuoco. E si sa sin dal tempo dei tempi che, nel caso di soccorsi urgenti, interviene il mezzo di soccorso libero più vicino, ma quello che si sta perdendo è il buon senso e l’insegnamento dei padri, affossando, pare, anche un soccorso urgente in un mare di burocrazia e conflitti gestionali.  

______________________________

E così nel merito Walter Zalukar:  «Ad un mese dalla tragedia del Natisone, mentre resta aperta l’inchiesta giudiziaria su eventuali responsabilità nel mancato salvataggio dei tre giovani, l’attenzione si sta ora concentrando sul ruolo svolto dal sistema di allarme in capo alle Centrali NUE 112 e SORES – Sala Operativa Regionale Emergenza Sanitaria – di Palmanova. In particolare, ci si chiede perché pur avendo due elicotteri disponibili a 20 km dal fiume, 6 minuti di volo, nessuno di essi è stato allertato subito dopo la prima richiesta di aiuto al 112. C’era un’allerta meteo gialla, la pericolosità del Natisone è ben nota, gli idrometri fluviali a monte – Pulfero e Cividale – erano schizzati verso l’alto, c’era quindi una situazione ad alto rischio evolutivo. Eppure, l’elicottero è rimasto a terra. L’assessore alla Salute e alla Protezione Civile Riccardi ha giustificato il fatto affermando che la prima chiamata aveva una caratteristica di misura tecnica urgente, quindi non sanitaria, per cui come da protocollo è stata girata per competenza ai Vigili del fuoco. Infatti, in base al protocollo la Centrale NUE 112 per il soccorso tecnico attiva i Vigili del fuoco. Per il soccorso sanitario allerta la SORES che ha fra i suoi compiti quella di attivare il servizio di elisoccorso con sede a Campoformido. Quest’ultimo è deputato anche al soccorso tecnico con verricello (HHO – Hoist Helicopter Operations), ed è in grado di raggiungere in FVG il luogo dell’intervento in tempi più brevi dell’elicottero dei Vigili del fuoco, che ha sede a Venezia. Quindi in caso di soccorso tecnico urgente (un esempio ne è proprio la tragedia del Natisone) la Centrale del NUE 112 sembra trovarsi nell’impossibilità di fare la cosa giusta». (Walter Zalukar, Perchè l’elisoccorso del Fvg non è riuscito a salvare i ragazzi travolti dal Natisone? – post sul suo profilo facebook datato 4 luglio 2024). Ma poi in montagna a salvare gli incordati od i mezzo assiderati anche agè, ci va l’elisoccorso. O tempora o mores! 

______________________________

Che dire, che fare? In primo luogo ricordarsi che un pessimo sistema di emergenza urgenza sia sanitario che per altre calamità mette a repentaglio la vita di ciascuno di noi, se ci troviamo nel mezzo. Inoltre bisogna ricordarsi che era stato deciso nel corso della prima giunta Fedriga che la dichiarazione dello stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale “a partire dal 18 marzo 2022 fino a nuova comunicazione”,  sarebbe stata fatta fatta dai volontari della Protezione civile, non dal Corpo Forestale seppur regionale, (https://www.protezionecivile.fvg.it/it/previsione-ed-allerta/eventi/dichiarazione-dello-stato-di-massima-pericolosita-gli-incendi-boschivi) ed anche nel 2024 era così, con competenze che viaggiano e volano, senza che alcuno ci capisca nulla quando nelle emergenze tutto dovrebbe funzionare come un orologio. Ed anche messaggi di stare a casa venivano ufficializzati tramite un altoparlante da un furgoncino della Protezione Civile, su base volontaria, senza sapere per ordine di chi ed in contatto con chi.  (https://www.udinetoday.it/cronaca/nuovo-messaggio-altoparlante-protezione-civile-fvg.html).

______________________________

E così il Consigliere Furio Honsell ieri nel merito: “Esprimiamo piena solidarietà al CONAPO, il sindacato dei Vigili del Fuoco, che ha denunciato l’assenza di coordinamento con gli altri organi di gestione dell’emergenza a guida regionale. Prendendo spunto dall’episodio in Val Rosandra, che ha visto una gestione degli elicotteri incomprensibile e sulla quale, come Open Sinistra FVG, abbiamo già fatto un accesso atti. Il CONAPO ha fatto appello al governo nazionale per una migliore intesa tra servizi statali e servizi regionali. Condividiamo questa forte preoccupazione. I servizi di emergenza, vanno coordinati in modo preciso. La preparazione e la disponibilità di certi mezzi da parte dei Vigili del Fuoco non può essere sostituita con servizi a gestione regionale, anche per motivi di costi. Da tempo chiediamo, attraverso interrogazioni in Consiglio, che si giunga ad un coordinamento efficace senza tentativi di “regionalizzare” ciò che non serve. Purtroppo, le risposte che riceviamo dalla Giunta non sono mai espresse in modo limpido». (Comunicato del 21 luglio 2025). 

______________________________

A me sinceramente pare che Riccardo Riccardi sogni il potere assoluto come si può avere in un regime, e credo sia ora che vada a casa e con lui Fedriga dato che lo sostiene a spada tratta. E se erro correggetemi. E preciso che lo chiedo per salvaguardare la mia salute e quella della mia famiglia non per antipatia personale, perché per loro non provo nulla, solo indifferenza. Inoltre mancano corsi sulla sicurezza e sui comportamenti idonei non nei luoghi di lavoro o a scuola, ma in tutte le altre situazioni, e sulla prevenzione incendi, mentre sempre più dilaga il ‘Paron son mi’ e questo nell’Italia tutta.  Senza voler offendere alcuno questo ho scritto e sulla base di quanto sapevo e so. E se vi sono problemi informatemi e correggetemi. Ma non si può andare avanti così. 

Laura Matelda Puppini

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2025/07/incendio-a-borgo-piave-bruciati-30-ettari-di-vegetazione-e-una-struttura-in-legno-6c09ca3a-ea6c-4f68-a520-4ba8fc4d3d65.html. L.M.P. 

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/07/vigili-fuoco-1752399876728_vigili.jpg?fit=1024%2C768&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/07/vigili-fuoco-1752399876728_vigili.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀLeggo su Friulisera un articolo di redazione che si intitola: “Sindacato Vigili del Fuoco: giù le mani dal soccorso pubblico, la Regione non sostituisca lo Stato” e alla fine penso che l’accaparramento del potere da parte di Riccardo Riccardi e tramite lui  da parte della Regione Fvg non ha...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI