Mi è giunto un comunicato di Furio Honsell in cui si parlava di un accorato appello di Paolo Agostinis, direttore della medicina interna dell’ospedale civile di Tolmezzo, alla ricerca di infermieri, per non incorrere nel ridimensionamento del reparto, fra l’altro, e questo lo aggiungo io, con il Pronto Soccorso diviso a metà, con due primari ed il caos che ne deriverà che già potrebbero mettere a repentaglio le nostre vite di cittadini della montagna ma anche dei turisti e di coloro che rientrano in Carnia per le ferie. Così ho cercato questo testo che ho reperito sul profilo facebook “Vieni in Carnia” e che riporto come ivi pubblicato, senza però firma autografa né timbro, né a chi sia diretto se non nelle ultime righe.

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Ricordo che il dott. Agostinis, che ama il suo lavoro, si era già esposto quando il laboratorio analisi venne, sotto la giunta Serracchiani, accentrato ad Udine, ritenendo che un reparto di medicina interna non potesse lavorare senza un laboratorio analisi presente nel nosocomio, a supporto dell’attività diagnostica e curativa, e il problema trattato e le sue implicazioni successive, si meritarono alcuni articoli, che elenco in nota 1, su questo mio sito/blog www.nonsolocarnia.info ed il mio “Je suis  Agostinis” in italiano “Io sono Agostinis” copiando la notissima frase “Je suis Charlie” che simboleggiava, nel gennaio 2015, la solidarietà con la redazione di Charlie Hebdo, colpita il 7 di quel mese ed anno da un attentato terroristico di matrice islamica. Questo per dire che il dott. Agostinis non è nuovo a dire ciò che pensa ma solo quando vede profilarsi un problema per i pazienti del reparto in cui lavora da anni.

Ma veniamo al testo attuale del dott. Agostinis.

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«Il reparto di medicina dell’ospedale di Tolmezzo non ha infermieri per mantenere aperti gli attuali 60 posti letto, indispensabili alla domanda di salute dell’alto Friuli.
Dal 18 giugno disporremo di un numero di infermieri appena sufficiente per coprire l’assistenza di 46 pazienti.
La riduzione dei posti letto avrà delle conseguenze immaginabili sul P.S. e sui pazienti che necessitano di un ricovero in ambito internistico.

La permanenza ad oltranza di pazienti in PS e in OBI (osservazione breve intensiva) RITarderà i processi diagnostici e terapeutici ed aumenterà il rischio clinico.
I disagi per i pazienti che attenderanno sulle barelle perché i posti in OBI sono esauriti saranno elevati così come sarà inaccettabile la logica del dimettere anticipatamente dalla medicina per accogliere dal PS in stato di sovraffollamento.

Molti infermieri e medici hanno lasciato il SSN dopo il COVID -19 che ci ha messi a dura prova. Alcuni infermieri, comprensibilmente, si sono ricongiunti alle loro famiglie e sono tornati al Sud.
Rispetto al passato abbiamo perso attrattività nei confronti dei professionisti che venivano dall’ Europa dell’Est e che ora, rispetto all’Italia, preferiscono altre mete in cui la gratificazione economica è maggiore.
Alcuni neolaureati della regione hanno deciso di lavorare da subito nel settore privato o di migrare in altri paesi europei, senza neppure sperimentare un primo impiego nel servizio pubblico e nella terra che ha dato loro istruzione.

Eppure i malati non mancano, i bisogni di salute per una popolazione che è sempre più anziana aumentano, il territorio spesso non dà risposte ad anziani policomorbidi con un problema acuto sopraggiunto.
Non rimane altra scelta che  attraversare la porta del PS, di fatto l’unica porta aperta 24 ore 7 giorni su 7, attraversata impropriamente anche da chi ha un bisogno sociale che non trova risposte sul territorio.
Questi ultimi casi, pazienti e non materia, vengono accolti in medicina in attesa che la macchina socio assistenziale trovi una soluzione.

Per questa situazione di emergenza rappresentata dalla carenza di infermieri sono a chiedere la vostra disponibilità per coprire turni in medicina interna, consentire di tenere aperti dei letti, evitare tutta una serie di ripercussioni e complicazioni che in ultimo andranno a ricadere sui pazienti e sulle loro famiglie.
Peraltro questa crisi di personale si va verificando nel periodo estivo, momento critico per elevato numero di accessi al PS e in medicina anche di turisti e vacanzieri, emigranti, nonché di pazienti anziani con malattie croniche che fuggono dalle città per cercare ristoro in montagna.

La medicina interna che dirigo è un buon reparto, vi lavorano degli ottimi professionisti, spesso dà risposte anche ad altri reparti del presidio come cardiologia, oncologia, nefrologia, medicina d’urgenza e terapia intensiva, dipartimento chirurgico, oppure ad altri ospedali.
La riduzione dei posti letto molto al di sotto della soglia di sicurezza avrà inevitabilmente ricadute negative sull’intero ospedale, sui distretti e sulle relazioni umane tra professionisti. È frustrante e genera rabbia anche tra gli operatori non riuscire ad assicurare un posto letto ad un paziente.

Se viene meno questo principio, viene meno la funzione stessa dell’ospedale. È una richiesta diretta agli infermieri del presidio ospedaliero di Tolmezzo e di altri presidi di ASUFC e agli infermieri con partita IVA per la difesa di un diritto fondamentale che è il diritto alla salute.

Dr. Paolo Agostinis – Direttore SOC Medicina Interna – Ospedale di Tolmezzo –
paoloagostinis@asufc.sanit.fvg.it»

(testo tratto dal profilo facebook “Vienincarnia”. Post del 17 o 16 giugno 2025).

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La prima cosa che viene in mente è quanto scritto da una commentatrice carnica al testo: Dove sono i nostri sindaci, i nostri politici locali, che pare non sappiano più adeguatamente rappresentare le richieste della popolazione civile e di noti professionisti che da anni operano in Carnia come il dott. Agostinis? Non lo so, magari ditemelo un po’ voi. Tacciono: ma in cambio di cosa? Di nulla? Ed allora perché tacere quando la barca affonda? Per esser ricordati per quello che non hanno saputo fare, per l’esser stati più pavidi che guerrieri e rappresentanti del popolo? Un altro commentatore, invece, si chiedeva chi, ora come ora, vorrebbe andare a fare l’infermiere, un’altra ancora, sottolineava come il personale sanitario non possa “essere ostaggio di una politica che sa solo umiliare i prfessionisti che invece dovrebberro venir valorizzati. (Commento al testo pubblicato su vienincarnia.it).

Ma ritorniamo al testo di Agostinis di cui parlano anche il Messaggero Veneto ed il dott. Zalukar che così si esprime nel merito: «Una presa di posizione guidata dall’etica e assai coraggiosa, visto che (il dott. Agostinis n.d.r.) si espone a prevedibili ritorsioni in quanto si sa che i vertici della sanità regionale non amano le critiche». (Walter Zalukar, estate di fuoco per gli ospedali – sensibile taglio dei posti letto – aumenta il rischio clinico per i malati).

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A me pare, invece, che l’appello di Agostinis presenti più chiavi di lettura. Potrebbe essere lo sfogo personale ed accorato di un medico che ama il suo lavoro ed al tempo stesso vede la situazione deteriorarsi; potrebbe essere un tentativo autonomo di risolvere un problema che la politica, che ormai domina la medicina in Fvg mostrando tutta la sua incapacità, non intende o non è capace di risolvere; una previsione per il futuro da cui il noto professionista vuol chiamarsi fuori o tutte e tre le cose insieme. Ed un grazie di cuore va dato al dott. Agostinis per esser uscito dal guscio ed essersi nuovamente esposto.

Inoltre quello del taglio di posti letto che inficia la capacità lavorativa e la presa in carico dei pazienti in modo adeguato nei reparti ospedalieri del Fvg è storia che data dai tempi di Serracchiani – Telesca – Marcolongo, ma ormai per l’Alto Friuli sta diventando una catastrofe sotto Fedriga – Riccardi, perché da forse 180 posti di medicina interna del San Michele di Gemona assieme al Sant’ Antonio abate di Tolmezzo, che rispondevano alle esigenze di ricovero di vari reparti, siamo passati a miseri 60 posti in Tolmezzo, con Udine che spesso ha una medicina d’estate chiusa per ferie e che comunque pare non versi in buone condizioni. Ditemi voi come un primario che ha a cuore la salute dei pazienti può lavorare in queste condizioni!

E più volte, nei 10 anni ed oltre dalla creazione di www.nonsolocarnia.info ho scritto sulla incresciosa situazione estiva degli ospedali regionali e friulani, riassumibile, se mi è concessa questa frase rubata al sommo poeta Dante, in “Lasciate ogni speranza, voi che entrate”, non a causa del personale in servizio che si arrabatta come può ma della disorganizzazione imperante e dell’ approssimazione ed improvvisazione gestionale che richiederebbero un andare a casa della causa prima di questa ‘disfatta di Caporetto’ della sanità, e cioè il mai eletto Riccardo Riccardi, con tutti i suoi d.g., che a me pare pensino in modo prioritario a come far entrare il privato nel pubblico, e ben poco altro. Ma mi scuso subito con loro se si ritenessero offesi e se erro correggetemi.

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Il comunicato di Agostinis vorrebbe sia far presente una situazione che si profila disastrosa, sia attrarre personale infermieristico verso l’ospedale di Tolmezzo o, al suo interno, verso il reparto di medicina, ma questo è di difficile attuazione perché non pare che a Tolmezzo, Udine o in regione vi siano poi molti infermieri, che scarseggiano anche a Cattinara, e il personale a partita iva, che lavora nel privato. ha comunque sottoscritto un contratto che non si può rescindere dall’oggi al domani.

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La risposta dell’assessore è stata la solita che non porta a nulla: buttare una ampia manciata di denaro una tentum, rigorosamente nostro e da spendere per noi, verso i neoiscritti a scienze infermieristiche dell’ Università di Udine e Trieste, che non risolve problema alcuno, perché poi non sono obbligati a restare in regione e non sappiamo se poi finiranno il corso, cifra che poi compete la formazione e non la sanità. Non solo: se in Fvg qualcuno sa che studenti vengono aiutati nel pagare l’affitto, fa semplicemente una cosa, nella esaltazione del mercato libero: aumenta il canone, mentre bisognerebbe che lo Stato calmierasse i prezzi reintroducendo l’equo canone obbligatorio.  (Sei mln di euro per incentivare Infermieristica. Saranno stanziati in assestamento di Stabilità per gli studenti neoiscritti al Corso di Laurea. Riccardi: “Oltre un premio individuale, pensiamo a risorse che permettano di ridurre il peso degli affitti per chi decide di venire a lavorare in Friuli Venezia Giulia”- 17 giugno 2025 in: quotidianosanita.it Friuli Venezia Giulia). Ed intanto il sistema sanitario continua ad andare a rotoli, fra una esternalizzazione ed una chiusura estiva. Neppure nel 1700 la sanità funzionava francamente così male, se si rapportano i mezzi e gli strumenti attuali a quelli dell’epoca.

Infine quello che la logica vorrebbe e cioè un sedersi intorno ad un tavolo di addetti ai lavori, non solo un paio di presidenti provinciali dell’ ordine relativo e una autorità nazionale, e politici o dirigenti che gestiscono i nostri soldi, per risolvere almeno il problema della carenza di infermieri nella sanità pubblica, che risale ad un paio di anni fa, non si vede in modo alcuno in Fvg dove Riccardi continua a fare da solo non risolvendo nulla. Ma ha, secondo lui, una scusante: infatti ha dichiarato, come molte altre volte che:«La carenza di professionalità infermieristiche è un problema che si presenta a livello nazionale». (Sei mln, op. cit.). Ma dire così non serve a nulla perché non appiana situazione alcuna.

E poi se un problema non si presenta solo qui, bisogna vedere quanto pesa su ogni regione, mentre qui i pazienti ‘affondano’ assieme al ssr, che i politici hanno sempre voluto autonomo anche per poter fare dello stesso quello che vogliono, alemno io penso così, con i risultati evidenti a tutti: ricchi e poveri, maschi e femmine, bambini mamme papà e gestanti. E se la scusa: “è un problema nazionale” riferito a mille situazioni sanitarie, mette in pace l’anima dei politici del Fvg, non accontenta noi, che abbiamo visto il creparsi e sfarniarsi di un ssr funzionante ed ormai in macerie, mentre l’assessore ed i direttri generali azinedali parlano, parlano, parlano … tagliano ed accentrano, tagliano ed accentrano  e chiamano privati ignoti e non si sa con che titoli a coprire alla meno peggio crepe insanabili.

E, per inciso, un altro problema economico verrà a gravare sulle famiglie stremate del Fvg: la scelta della giunta di privatizzare gran parte dell’assistenza agli anziani, con gran gioia, presumo, del forzista Massimo Blasoni (2) che se ha avuto qualche problemino, però continua imperterrito a creare le sue case di riposo ‘Sereni Orizzonti’ che ormai sono un business. E «a distanza di un mese dalle prime dichiarazioni, l’assessore Riccardi torna a parlare dei servizi residenziali per gli anziani in Friuli Venezia Giulia, ma invece di proporre un cambiamento strutturale del modello di assistenza, ripropone la solita strada: più posti letto, più privato, più istituzionalizzazione». (https://www.cgil-fvg.it/case-di-riposo-e-privati-ecco-perche-la-regione-sbaglia/). Non solo: manca anche, alemeno in Carnia, una efficiente sanità territoriale, che esisteva, mancano medici di base, manca ciò che permette la gestione domestica dell’ anziano anche autosufficiente, inviato qui e là in Regione per una visita o una consulenza, a cui giunge sfinito e con il caldo ancor di più. 

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Comunque, per ritornare al testo di Agostinis,  dopo Honsell anche Mentil del Pd lo ha commentato,  e commentato, mentre Denis Baron e  Mirco Dorigo, di Patto per l’Autonomia hanno pubblicato un comunicato da cui prendo alcune righe: “«L’appello del dottor Agostinis apre l’ennesima tristissima pagina sulle vicende sanitarie dell’Alto Friuli e dell’intera regione. E, nel tentativo di garantire il personale per assicurare al servizio almeno la sufficienza di posti, c’è da chiedersi perché debba essere un primario a doverlo lanciare e non l’azienda sanitaria, su indicazione dei suoi vertici o della classe politica che definisce gli indirizzi del sistema. In tempi recenti sono state riempite pagine di statistiche ottimistiche, di rassicurazioni suffragate dai numeri di importanti spese strutturali; il tutto senza farsi mancare polemiche “in famiglia” su inaugurazioni anticipate di un anno o su premi al personale da destinare solo ai “meritevoli” (secondo quale base?).

«Nel frattempo, tra chiacchiere e finte crisi che nulla hanno a che fare con le esigenze dei cittadini, l’unico fatto concreto riscontrabile in Alto Friuli dopo l’annunciata privatizzazione di alcuni codici del Pronto Soccorso di Tolmezzo, ha riguardato il reparto di medicina della stessa cittadina – ovvero l’unico su una cospicua parte del territorio regionale – che il 18 giugno sarà ridotto a un quarto dei posti originali. Meno di uno ogni mille abitanti del proprio bacino d’utenza, senza contare i turisti, pronti a visitare luoghi bellissimi, ma sempre più poveri di servizi di base per i propri stessi residenti. E in tutto questo tempo, in Carnia, nel Tarvisiano e nel Gemonese, tra un’inaugurazione e l’altra, nessun esponente locale della maggioranza regionale ha speso un’unica parola sul destino dei servizi fondamentali che la popolazione sta vedendo progressivamente erodersi».”. (Comunicato di Denis Baron e Mirco Dorigo, datato 18 giugno 2025).

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Ma i nostri fieri carnici, senza voltarsi mai indietro a guardare cosa è accaduto in sanità negli ultimi 7 anni, continuano forse a farsi abbindolare dalla destra votando Fedriga e Mazzolini. Ma mi dicano almeno perché o cosa pensano abbiano fatto per la Carnia. Perché io, intorno, vedo solo ‘macerie’ da un lato, e voglia di protagonismo dall’altro, mentre sindaci e Comunità di montagna tacciono. Ma perché mai lo fanno? Non so, attendo una risposta, se ve ne è una.

Laura Matelda Puppini

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(1) Articoli sul laboratorio analisi tolmezzino pubblicati sul mio: nonsolocarnia:

Su quel laboratorio analisi tolmezzino, dalla sorte incerta, almeno pare.

Ancora su quel laboratorio analisi tolmezzino e il caso Agostinis. 8 marzo 2015.

Divagando su quel laboratorio analisi tolmezzino tra medicina e pronto soccorso. 21 marzo 2015.

Se perdo te … ancora due considerazioni sul laboratorio analisi dell’ospedale tolmezzino … 12 gennaio 2016.

«Ghe pensi mi» No grazie. Sui problemi etici della sanità, sulla sua politicizzazione, sul laboratorio analisi tolmezzino. – 9 gennaio 2016.

(2) Massimo Blasoni fu arrestato con l’accusa di avere organizzato e diretto per anni una truffa milionaria ai danni delle Aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia e di altre cinque Regioni d’Italia, attraverso le case per anziani e le comunità per minori che il gruppo controlla. (https://www.messaggeroveneto.it/cronaca/sereni-orizzonti-tre-mesi-dopo-larresto-massimo-blasoni-e-tornato-in-liberta-lu8mchzr). Questo l’esito della maxi inchiesta condotta dalla Procura di Udine (https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/politica/19_ottobre_26/case-riposo-ispettori-richieste-danni-87f45c74-f7c5-11e9-8cd6-ff75fcc21155.shtml). La Mega operazione della Guardia di Finanza, ha contestato a Sereni Orizzonti 10 milioni di danno procurato al ssn. (https://primavercelli.it/cronaca/sereni-orizzonti-nei-guai-per-truffa-al-servizio-sanitario/).

E nel 2024 la Cgil riteneva che nelle strutture di ‘Sereni Orizzonti’ vi fossero gravi inadempienze e poche tutele per i lavoratori. (https://www.ilpiacenza.it/economia/cgil-nella-strutture-di-sereni-orizzonti-gravi-inadempienze-e-poche-tutele-per-i-lavoratori.html). Per quanto riguarda il suo appartenere a Forza Italia, Massimo Blasoni è stato pure vice-coordinatore regionale di Forza Italia nel Fvg e nel 2017 si era assunto il compito di rilanciare, con il centrodestra,  Udine e l’ospedale. (https://www.messaggeroveneto.it/cronaca/blasoni-unisce-il-centrodestra-compatti-rialzeremo-udine-b52b4l37. Articolo datato 7 aprile 2017. Ma se questi sono i risultati …. Ma un articolo del 29 aprile 2017 ci avvisava anche che, allora, Forza Italia aveva puntato tutto su Riccardo Riccardi e Massimo Blasoni. (https://www.udinetoday.it/politica/forza-italia-riccardi-blasoni-regionali-parlamento-azzurri.html).

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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.studionord.news/appello-del-dott-agostinis-agli-infermieri-aiutateci-a-coprire-i-turni-allospedale-di-tolmezzo/ e rappresenta l’ospedale di Tolmezzo. L.M.P.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/06/Ospedale-Tolmezzo2-1.jpg?fit=800%2C445&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/06/Ospedale-Tolmezzo2-1.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniSenza categoriaMi è giunto un comunicato di Furio Honsell in cui si parlava di un accorato appello di Paolo Agostinis, direttore della medicina interna dell’ospedale civile di Tolmezzo, alla ricerca di infermieri, per non incorrere nel ridimensionamento del reparto, fra l’altro, e questo lo aggiungo io, con il Pronto Soccorso...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI