«Le Comunità del Friuli e della Carnia, alle prese con i consueti atteggiamenti dilatori e ostruzionistici degli Uffici regionali, del Commissariato agli Usi civici e, soprattutto, delle troppe Amministrazioni comunali che, invece di promuovere e sostenere i cittadini desiderosi di contribuire al Bene comune li contrastano, impedendo loro di gestire i propri Beni comuni, l’11 marzo sicuramente non perderanno l’occasione, offerta dalla “Cattedra delle Proprietà collettive”, per mettere a punto gli strumenti più utili per sostenere le proprie rinvedicazioni».

Lo afferma, a nome dell’“Alleanza friulana Domini collettivi”, Luca Nazzi, annunciando con soddisfazione che, venerdì prossimo, il servizio formativo promosso dal Centro studi e documentazione sui Domini civici e le Proprietà collettive dell’Università di Trento si occuperà della Legge statale 168/2017 “Norme in materia di domini collettivi”, offrendo un atteso quanto autorevole “Contributo per un’interpretazione autentica”.

Protagonista della lezione pubblica, che potrà essere seguita da tutti i canali informativi dell’Ateneo trentino (Zoom, YouTube, Web), sarà il professor Giorgio Pagliari dell’Università di Parma che, oltre ad essere professore ordinario di Diritto Amministrativo e avvocato cassazionista, è stato in Senato primo firmatario e relatore del provvedimento, approvato all’unanimità nel 2017, che ha completamente rinnovato la normativa statale dei cosiddetti “Usi civici”, prevedendone un riconoscimento pieno e un’amplissima tutela costituzionale.

«Ma nonostante la Legge 168 – denuncia Nazzi – nella Regione Friuli-V. G. c’è ancora chi si ostina a contrastare le Comunità che si sono già costituite in Dominio collettivo, eleggendo i propri Enti esponenziali, oppure cerca di dissuadere con lacci e laccioli burocratici, se non addirittura con vere e proprie intimidazioni, i cittadini intenzionati a riappropriarsi della gestione dei propri Beni collettivi, che sono soprattutto boschi e pascoli in montagna, aree naturali e agricole nel Friuli collinare e nella Bassa, oppure preziosissime Lagune e aree di pesca sulla costa».

Secondo l’“Alleanza friulana Domini collettivi”, la lista dei Comuni che, in diversi modi, stanno disattendendo le “Norme in materia di domini collettivi”, comprende Cavazzo, Forni Avoltri, Forni di Sotto, Ovaro, Ravascletto, Rigolato e Tolmezzo, in Carnia; Malborghetto-Valbruna e Pontebba, in Val Canale e Canal del Ferro; Marano, Muzzana e Grado, nella Bassa; Aviano e Budoia nel Friuli occidentale; Doberdò del Lago in quello orientale…

«Ma questo elenco è del tutto incompleto – dichiara Luca Nazzi – perché, in realtà, per ammissione della stessa Regione e del Commissario agli Usi civici (che hanno la responsabilità amministrativa di questo adempimento), sono oltre 90 i Comuni friulani ove non è nemmeno stato ultimato l’accertamento dei Beni di uso civico imposto per Legge già dagli anni Venti del secolo scorso e nella quarantina di Comuni in cui tale accertamento esiste, comunque, la maggioranza delle Amministrazioni municipali non gestisce i Beni collettivi in “amministrazione separata”, come stabilito dalla norma».

Nel Friuli-V. G., infine, secondo l’esponente dell’“Alleanza friulana Domini collettivi”, né la Regione né la maggioranza dei Comuni tiene effettivamente conto che il regime giuridico di tali Beni «resta quello dell’inalienabilità, dell’indivisibilità, dell’inusucapibilità e della perpetua destinazione agro-silvo-pastorale» e che su di essi il Codice dei Beni culturali e del paesaggio ha imposto il vincolo paesaggistico (come ribadito dall’articolo 3 della Legge 168).

La questione viene affrontata “on line” dalla “Cattedra delle Proprietà collettive”, l’11 marzo 2022.

L’incontro, intitolato “La legge 168/2017 Norme in materia di domini collettivi. Contributo per un’interpretazione autentica”, si svolgerà dalle 17 alle 19.30. A nome della “Cattedra delle Proprietà collettive” introdurrà i lavori il professorGeremia Gios delDipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni, si potrà consultare la pagina web: https://sites.google.com/unitn.it/proprietacollettive/cattedra.

LA VICìNIA www.friul.net/vicinia.phpvicinia@friul.net, protezion e avignî des propietâts coletivis in Friûl e te provincie di Triest- zašcita in razvoj skupnih posestev u Furlaniji in na Krasu – protezione e futuro delle proprietà collettive in Friuli e nella provincia di Trieste»

________________________________________

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta dal volume  “Beni civici e coscienza civica”- storia e memoria dei Beni civici di Collina dal Medioevo alle soglie del Millennio 2.0, di Enrico Agostinis, leggibile in: https://www.alteraltogorto.org/utilita/articoli/11-comune-di-forni-avoltri/collina/49-beni-civici-e-coscienza-civica-storia-e-memoria-dei-beni-civici-di-collina-dal-medioevo-alle-soglie-del-millennio-2-0.html. L. M.P. 

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/03/beni-civici-image01.jpg?fit=960%2C720&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/03/beni-civici-image01.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniAMBIENTE«Le Comunità del Friuli e della Carnia, alle prese con i consueti atteggiamenti dilatori e ostruzionistici degli Uffici regionali, del Commissariato agli Usi civici e, soprattutto, delle troppe Amministrazioni comunali che, invece di promuovere e sostenere i cittadini desiderosi di contribuire al Bene comune li contrastano, impedendo loro di...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI