Il 25 giugno 2015 il sindaco Francesco Brollo ha invitato la popolazione ad ascoltare lui e l’assessore all’ambiente del comune di Tolmezzo dott. Simona Scarsini, sulla riqualificazione di piazza XX settembre, secondo me uno sperpero di soldi per qualcosa di inutile, e forse non sono solo io a pensarlo, senza offesa per nessuno.

La storia della riqualificazione della piazza di Tolmezzo, con un progetto tanto specifico che è praticamente la copia di quello scartato da Heidelberg per il piazzale davanti alla stazione centrale della città tedesca, inizia nel lontano 2009.

Secondo Antonio Martini, già presidente del consiglio regionale, con istanza datata 27 gennaio 2009, prot. n.2885, il Comune di Tolmezzo richiedeva alla Regione F.V.G. un contributo ai sensi della Legge regionale 2/2000 art. 4 comma 55 avente come oggetto: providenze regionali al fine di favorire un processo di riqualificazione dei centri minori, dei borghi rurali e delle piazze, in un’ ottica di sviluppo dei valori ambientali, sociali, culturali e turistici. (copia della lettera di Antonio Martini al Segretario Regionale della Regione FVG.; al dott. Renzo Tondo, Presidente della Regione FVG.; all’Assessore all’Ambiente e LL.PP. della Regione FVG.; Al Procuratore della Corte dei Conti del FVG.; Al Responsabile per la Carnia della Sovrintendenza dei Beni architettonici e del paesaggio del FVG., avente come oggetto: “Segnalazione urgente per grave danno erariale su nullità ed inefficacia della deliberazione della Giunta Regionale n.1234 del 28 maggio 2009”).

Il 14 maggio 2009 con delibera della Giunta Regionale n. 1084/2009, venivano concessi al Comune di Tolmezzo, sulla base della legge regionale 22 febbraio 2000 n.2, art 4 comma 55, 2 milioni di euro per dotare la cittadina carnica di un parcheggio a servizio del centro storico. (Regione Friuli Venezia Giulia, delibera di giunta n. 1084/2009, allegato A, p.10).

4 giorni dopo giungeva alla Giunta regionale una nota del Comune di Tolmezzo prot. N. 0014563 del 18 maggio 2009, firmata, (come scrive Martini nelle lettera citata), da un componente della Giunta comunale, con cui il comune chiedeva la devoluzione dell’importo di 2 milioni di lire alla riqualificazione della piazza XX settembre e delle vie adiacenti nel capoluogo, senza delibera di appoggio.

Il 25 maggio 2009 l’ufficio tecnico delle Opere Pubbliche del Comune inviava un fax alla Direzione regionale Ambiente ed Opere pubbliche, protocollato con n. 0015372, in cui si ribadiva la volontà di riqualificazione della piazza e zone adiacenti come opera prioritaria e la volontà di rinunciare al parcheggio in cambio della piazza. (Lettera di Antonio Martini, op. cit.)

14 giorni dopo aver approvato i 2 milioni di euro per il parcheggio, il 28 maggio 2009, la Giunta regionale modificava l’uso della cifra volgendola ai nuovi desiderata del Comune (di chi per esso non è dato sapere, sicuramente non del consiglio comunale).
Motivazioni? Si tratta «dell’unica saliente infrastruttura non compresa ancora nell’opera di ricostruzione» che è già stata completata con il rifacimento del palazzo del Tribunale e di quello del Municipio, il che rende «improcrastinabile riqualificare anche la piazza e le sue vie adiacenti, con il rifacimento della pavimentazione stradale e pedonale, degli impianti tecnologici sotterranei, l’ottimizzazione della circolazione, delle aree di sosta e pedonale» onde «dare nuovo impulso al commercio stanziale ed ambulante, al turismo, nonché migliorare il luogo di incontro degli utenti residenti e in transito nella città più importante della Carnia». (Regione Friuli Venezia Giulia, delibera di giunta n. 1234/2009, direzione centrale ambiente e lavori pubblici servizio disciplina tecnica edilizia e strutture a supporto residenza).

Spariva così il parcheggio, tanto utile, il che comporterà, successivamente, un’ulteriore spesa per il cosiddetto piano del traffico, che scontenterà i più; gli esercenti non risulteranno proprio contenti della possibile pedonalizzazione della piazza, gli ambulanti del mercato del lunedì rischieranno di uscire dal centro storico, per andar dove ancora non si sa.

Ma proseguiamo.
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Il 23 luglio 2009, il consiglio comunale, con delibera n. 46, resa immediatamente esecutiva, variava la relazione previsionale e programmatica delle opere pubbliche 2009-2011, inserendovi la riqualificazione della piazza, e apportando, quindi, le conseguenti variazioni in altri documenti. (www.comune.tolmezzo. ud.it/altofriuli/tolmezzo/delibere.nsf/5°44f7dbee ….).

Il 27 luglio 2009 con deliberazione n.204, la Giunta comunale di Tolmezzo demandava all’ufficio per il servizio tecnico manutentivo e delle opere pubbliche l’acquisizione, nelle forme previste dalla normativa vigente in materia, di uno studio grafico descrittivo preliminare alla progettazione di interventi volti all’individuazione di nuove vie d’accesso alla piazza anche sulla base dei flussi pedonali, con particolare attenzione al superamento delle barriere architettoniche; di un nuovo percorso per il traffico veicolare, di nuove aree, a ridosso della piazza, da destinare a parcheggio.
(Comune di Tolmezzo, Verbale di deliberazione della Giunta Comunale, seduta del 27/7/2009).

Il 30 luglio 2009, con documento protocollato con il n. 22243, il Comune di Tolmezzo invitava i professionisti a presentare la loro offerta, cioè il loro progetto.

Pervenivano così alla commissione comunale giudicatrice, formata dall’ing. Valentino Pillinini, dirigente dell’Ufficio tecnico manutentivo e delle opere pubbliche in qualità di Presidente, dall’ assessore all’ urbanistica, e dal responsabile del procedimento per il comune arch. Raffaele Di lena, dal sindaco, 5 progetti, fra cui veniva scelto quello dell’architetto Luigina Mazzorana dello studio Emmequadro di Tolmezzo, che risultava vincitore come da verbale di gara in data 29 ottobre 2009. La scelta veniva rattificata dalla giunta comunale.
(www.comune.tolmezzo. ud.it/altofriuli/tolmezzo/delibere.nsf/5°44f7dbee ….).

Al vincitore dello studio grafico-descrittivo preliminare, veniva concesso un premio di 4000,00 euro, agli altri concorrenti 1000,00 euro ciascuno come rimborso spese. (Comune di Tolmezzo, Verbale di deliberazione della Giunta Comunale, seduta del 27/7/2009).

Successivamente, in data 29 dicembre 2009, il Comune di Tolmezzo, apriva una gara negoziata per l’affidamento dell’ incarico di progettazione (e non studio preliminare) ed attività accessorie per la riqualificazione di piazza XX settembre e vie adiacenti, con scadenza per la presentazione delle domande il 29 gennaio 2010. A questo punto, e scusatemi per questo, mi chiedo cosa fossero serviti gli studi preliminari.

Relativamente a questo invito a presentare i propri elaborati progettuali, interveniva, il 18 gennaio 2010, vista la richiesta del comune di un esperto per la commissione, l’ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Udine, che contestava al Comune l’aggiudicazione secondo il criterio del prezzo più basso o dell’ offerta economicamente più vantaggiosa, ma pure il fatto che, per la riqualificazione di una piazza, non si poteva procedere come fosse un’opera stradale ordinaria in centro storico, ma con un concorso di idee o di progettazione. (Lettera del appc Udine al Comune d Tolmezzo ed altri, datata 18 gennaio 2010, prot. in uscita n.9223/G, firmata dal presidente dell’ordine, prof. arch. Giorgio Cacciaguerra).

Infine si riusciva a procedere e si formava la commissione giudicatrice che risultava così composta: Presidente sempre l’ing. Valentino Pillinini del comune di Tolmezzo, membri: il Responsabile del procedimento d’ ufficio dell’urbanistica, architetto Raffaele Di lena; l’ing. Adriano Runcio di Udine; il prof. Arch. Piotr Barbarewicz, professore dell’ Università di Udine; il prof. Arch. Francesco Amendolagine, docente di restauro architettonico presso l’università degli studi di Udine.

Venivano presentati 8 progetti, così classificati:

1° Lenna arch. Vanni in ATP ( associazione temporanea di professionisti): 83.20 punti
2° Mazzorana arch. Luigina in ATP: 68,40 punti
3° Schiavi arch. Francesco in ATP: 57,55 punti
4° Filipuzzi arch. Ombretta in ATP: 53,75 punti
5° Faccin arch. Albino in ATP: 41,45 punti
6° Cuffolo ing. Matteo in ATP: 27,50 punti
7° Riolino arch. Mario in ATP: 23,90 punti
8° Boz arch. Andrea escluso per un problema burocratico di sottoscrizione della parte economica.

(Francesco Brollo, Piazza XX settembre, ecco gli elaborati degli altri concorrenti, carnia.la 11 marzo 2011).
«La vittoria di Lenna, – si leggeva su carnia.la – era maturata non tanto nell’offerta economica, risultata la quarta come convenienza, ma quanto per la proposta/idea progettuale». (Ivi).

Lenna ed associati vincevano sia per la qualità ed idoneità tecnica dei candidati, sia per le caratteristiche qualitative dell’offerta, per la quale venivano assegnati al progetto 26,70 punti, contro i 20,10 a quello di Boz, che seguiva a ruota, ed i 16,85 a quello di Faccin.

Relativamente alle caratteristiche metodologiche dell’ offerta, risultava primo l’arch. Francesco Schiavi; rispetto all’offerta economica, la più vantaggiosa era quella dell’ing. Andrea Cuffolo, mentre Lenna ed associati risultavano quarti. (Ivi).

Con determinazione n.215 del 22 aprile 2010, l’ufficio comunale per il servizio tecnico manutentivo e delle opere pubbliche, affidava i lavori della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva ed attività accessorie, come da bando, alla costituenda, quindi neppure costituita, A.T.P. facente capo all’ architetto Vanni Lenna, mandatario capogruppo, e formata dall’ arch. Augusto Romano Burelli; dall’arch. Fabio Di Qual; dall’arch. Ivan Vergendo; dall’arch. Marco Lenna; dall’arch. Alessandro Parisotto; dall’ing. Serse Tacus, dal geom. Nevio Beorchia; dal geom. Monica Menotti; dal p.i. Valerio Iob.

Ma attenzione….

Nella determinazione di affidamento si legge testualmente: «Visti verbali della Commissione di gara parte in seduta riservata e parte in seduta pubblica, in data 17, 18 e 31 marzo e 6 e 14 aprile 2010, dai quali risulta che l’ offerta economicamente più vantaggiosa è quella formulata dal costituendo raggruppamento temporaneo a cui fa capo il professionista invitato arch. Lenna Vanni […] che ha totalizzato il punteggio più alto […]»

Ma questa è una svista notevole perché, secondo Francesco Brollo, che ritengo avesse avuto accesso agli atti, la proposta più economica risultava quella dell’ing. Andrea Cuffolo. Inoltre sinora cittadini e la minoranza in consiglio comunale ben poco sanno.

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Il 26 luglio 2010 la giunta comunale approvava, vista l’urgenza, il progetto preliminare datato 15 luglio 2010, prot. n. 20689, firmato dalla costituita ATP, il che fa pensare che il progetto originale fosse stato modificato, ma non si sa perché e su richiesta di chi. I due milioni di euro risultano così ripartiti: euro 1.445.000,00 per lavori, euro 515.000,00 a disposizione dell’ amministrazione. (Comune di Tolmezzo, verbale di giunta 26/7/2010).

Quanto chiede la costituenda associazione temporanea fra professionisti con capogruppo Vanni Lenna, per il progetto? Euro 65.484,22 comprensivi del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, e lordi (Ivi), al netto euro 53.500,18 (Comune di Tolmezzo, Deliberazione della Giunta comunale del 20/12/2010).

Sulla relazione metodologica, siglata in copertina Lenna/Burelli, e relativa al progetto si può leggere che, per rispondere all’esigenza di dare «un’identità propria alla piazza», si era pensato di centrare il progetto sul tempo che passa, sul passato che agisce sul futuro, attraverso la costruzione di un orologio solare, (cioè di una meridiana a suolo, non a parete n.d.r.), con gnomone perpendicolare per segnare il tempo, affiancato da un piccolo labirinto posto fra il Municipio e l’albergo Roma.  Detto labirinto, secondo gli estensori del progetto, rappresentava la «complessa e intricata storia della Comunità Carnica e di quella Friulana in generale» e per questo si prevedeva di scolpire, al centro del labirinto, lo stemma dell’aquila patriarcale.

Pare che allora nessuno si fosse accorto di quello che poi apparirà evidente ai tolmezzini: la meridiana non potrà mai funzionare bene perché vi sono i palazzi circostanti; l’aquila patriarchina è già posta, sul lato di fianco al duomo, in Palazzo ex – Garzolini o del tribunale che dir si voglia; i De Giudici, che abitavano in piazza XX settembre e che hanno, con un lascito testamentario generosissimo, permesso pure la realizzazione di varie opere e di terminare la facciata del duomo, Domenico Schiavi, e sicuramente altri benemeriti, non sono ricordati minimamente, a differenza degli scalpellini carnici, che però ben poco hanno a che fare con la piazza e Tolmezzo.

La pavimentazione sarà quasi tutta in porfido, che ha già dato poca buona prova di sé a Tolmezzo, i marciapiedi spariranno, la piazza potrà esser pedonale ma anche no, in “Corte del Romitorio” ora utilizzata per parcheggio dai residenti, saranno poste due panche in pietra, tra le due panche vi sarà la traccia di un gioco per bimbi, forse quello per saltare con il sasso in mano, in piazzatta via Spalto, cioè lo spazio davanti al Caratel, saranno posti degli alberi, che però esistono già, ma potrebbe restare anche parcheggio gratuito, come in effetti parzialmente è. Inoltre, se non erro, detta piazzetta era già stata sottoposta a sistemazione, come il corridoio che univa le due piazze, ove, se ben ricordo, era stato realizzato un progetto di Francesco Schiavi poi andato distrutto.
Inizialmente era prevista, per la piazza, una fontana bassa a ricordo di Linussio, poi sostituita, grazie ad un’ulteriore variazione al progetto originale, da una fontana, a raso, con i limiti che potrebbe comportare e che vedremo. (Lenna/Burelli, Relazione metodologica, Piazza XX settembre o la piazza degli uffici (dizione ottocentesca, a cui si rimanda).
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All’esposizione del progetto per consultazione, le critiche non mancano, come già scritto. Anche ad Antonio Martini quel progetto non piace, e mi telefona perché vada a vederlo, ma non è il solo che me lo chiede. Ci si ricorda del mio libro fotografico sulla vecchia Tolmezzo “Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo”, edito nel 2007 dal gruppo Gli Ultimi e da Cjargne Culture, di quanto ho riportato su quella piazza e sui dimenticatissimi De Giudici. Vado a vedere il progetto e quindi, il 25 settembre 2010, alle ore 11:09:02, scrivo il seguente commento sul blog Alto Friuli, di Davide Zanirato:

« Ho visionato il progetto depositato presso il comune giorni fa e mi pare che riguardi, sostanzialmente, la pavimentazione della piazza. A mio avviso la scelta del porfido, già fatta da precedenti amministrazioni comunali per altre zone della cittadina, ha mostrato i suoi numerosi limiti e richiede una manutenzione assidua pena il ritrovarsi con “buche e buchette”. Inoltre una visione di insieme della pavimentazione si può avere solo dall’alto. Ma come si può fare? Gli edifici della piazza sono proprietà privata e la piazza non si può certo sorvolare! Chi cammina sopra o ai bordi della piazza non coglie la visione di insieme per limiti dati dai “punti di vista”.Non bisogna dimenticare che sotto la piazza scorre la roggia. Se per qualche motivo si dovesse intervenire sulla stessa o derivazioni, non so se ancora presenti, si dovrebbe manomettere un’opera di “architettura urbana” (cfr. leggi al riguardo) e poi ricostruire sempre a spese della collettività. Non mi pare il progetto proponga panchine e non ho capito dove possano esser posti i parcheggi. Non nascondo che, ad una prima fugace occhiata, quella pavimentazione mi ha ricordato un campo di pallacanestro, ma è una mia impressione percettiva e come tale va considerata. Infine io,autrice del libro sul fotografo Vittorio Molinari che tratta anche della storia dell’evoluzione della piazza e non solo, non capisco come tale progetto possa ricordare Linussio ed altri personaggi “storici” quali per es. i dimenticatissimi Leonardo ed Emilia De Giudici, nella stessa residenti, a cui tanto Tolmezzo deve. Per terminare ricordo che nel 1991 se non erro, venne fatto dal comune un concorso di progetti per detta piazza, e mi chiedo perché non siano stati presi in considerazione ora. Naturalmente queste poche righe rappresentano un’opinione personale e come tali devono esser vissute. Credo si debba ricordare agli amministratori tolmezzini che ogni spesa va ben valutata e soppesata. Laura Matelda Puppini

Questo testo rappresenta due pensieri miei, ma pare che scrivere una critica sia una cosa inusuale per Tolmezzo, e piano piano questo progetto diventerà oggetto della mia attenzione.

Il 25 novembre 2010, chiedo a Marco Lepre di collaborare con me per organizzare sull’argomento un dibattito pubblico, prima mancato. Detto fatto: assieme a Antonio Martini organizziamo, come Gli Ultimi, Legambiente e Circolo Michele Gortani, un incontro per il 21 dicembre 2010, dal titolo: «Piazza XX Settembre e il centro storico di Tolmezzo: ieri, oggi … domani», relatori: Marco Lepre, Antonio Martini, Laura Matelda Puppini, e l’ architetto Fabrizio Smigliani, che aveva presentato un suo progetto negli anni ’90. Moderatore è Francesco Brollo.
Riempio capillarmente il centro storico di manifesti fai da te, ma il pubblico che interviene all’incontro non è molto. Il fatalismo tolmezzino, la paura di andare contro il comune, assieme all’avvicinarsi del Natale, pare facciano da padroni.

Nel corso del mio intervento, chiedo di quale riqualificazione della piazza si parli, illustro le modifiche nel tempo della stessa, con diapositive, pongo altri quesiti, che rimarranno senza risposta. Marco Lepre tocca il tema dello stato attuale della piazza, documentandolo con fotografie, Antonio Martini affronta il problema dal punto di vista storico, l’architetto Smigliani parla del vecchio concorso di idee, aperto anche ai cittadini, e del suo progetto. Anche se l’incontro non è seguitissimo, ha però il pregio di toccare il problema.

Si inizia così a discutere nei bar e nelle osterie della piazza, esponenti della sinistra sussurrano di piazza Lenna, ma io sono poco interessata al progettista, molto al progetto.
Poi, il 3 febbraio 2011 la “bomba” di Antonio Martini sull’elaborato vincente: è una copia del progetto, poi scartato, presentato dagli architetti Augusto Romano Burelli e Paola Sonia Gennaro, sua moglie, per la piazza antistante la stazione di Heildelberg nel 1998. Antonio Martini correda le sue parole con due immagini: il progetto di Burelli per la piazza della stazione di Heidelberg, dal volume: La città come investitore – Il piano di ricostruzione urbana”, Gaspari editore, 2007, p. 44 e p. 49, il progetto vincente la riqualificazione di piazza XX settembre a Tolmezzo. Che uno sia praticamente la copia dell’altro è sotto gli occhi di tutti. (carnia.la 3 febbraio 2011). Francesco Brollo pubblica pure la copertina della versione in tedesco del volume.

« Parlo da storico e da vecchio amministratore – dice Martini – e lo faccio per un principio di leale collaborazione, (…) perché avendo letto la relazione di Lenna e Burelli mi giungeva veramente strano che ci fosse una introduzione metodologica perfetta a cui però non seguiva la realtà. In quanto io, che conosco Burelli da un sacco di tempo e seguo anche le sue pubblicazioni mi ero accorto che la stessa identica piazza era stata già progettata – non realizzata – nella città di Heidelberg, […]. (…). C’è proprio da sperare che si ravvedano, che ritirino il tutto, perché c’è la possibilità che se il sindaco si accorge di aver sbagliato […]. (…). Per rimettere a posto la piazza, […], ci sia un altro tipo di metodo: più chiaro, con indicazioni ben precise, con confronto di progettisti, e come avevo detto anche al sindaco, siano la giunta ed il consiglio a dare le direttive, perché è l’unica piazza significativa che abbiamo, il cui valore è dato, più che dalla piazza, dalla sua storia e dai palazzi accanto». (Francesco Brollo, carnia.la 3 febbraio 2011).
E terminava: « Da questa pubblicazione si evince chiaramente che il progetto per la Piazza XX settembre non è uno studio fatto – come si evince dalla relazione metodologica – in modo nuovo, preciso, puntuale per Tolmezzo col recupero della storia eccetera, ma è la copia esatta, con gli stessi disegni, la piazzetta col ghirigori e l’orologio solare, fatto appunto dodici anni fa per Heidelberg. (…).». (Ivi).

Inoltre Antonio Martini, nella lettera indirizzata a suo tempo al sindaco, al procuratore della Corte dei Conti, alla Sovrintendenza per i beni architettonici ed altri, già citata, aveva evidenziato una serie di incongruenze e falsi storici. «A farlo infuriare erano stati i particolari scritti nella relazione illustrativa, a cominciare dalla data del primo consiglio dei consoli tenutosi a Tolmezzo (marzo 1275) che la relazione ipotizzava di scrivere in bronzo nell’orologio solare. “Non è vero”, recita la lettera di Martini, “questa data è ricordata solo negli annali di Francesco da Manzano, che la estrapola e riporta da altri (Thesaurus ecclesiae Aquileiensis di Odorico Susanna) senza commenti e col beneficio d’inventario: d’altronde subito dopo riporta una serie di date – non verificate – su Tolmezzo sicuramente inesatte: per esempio si cita il 1392 come data di erezione del Castello di Tolmezzo che è palesemente molto più antica”. Martini inoltre contesta anche il labirinto come rappresentazione della complessa e intricata storia della comunità carnica: “non è vero, la Carnia ha una storia unica ed affascinante”». (carnia.la 3 febbraio 2011). Ma l’esposto di Antonio Martini non conteneva solo questo, conteneva anche precise puntualizzazioni e domande sulla pratica relativa al progetto.

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La storia del progetto della piazza va assumendo toni nazionali, tanto che l’attuale direttore del Messaggero Veneto, Tommaso Cerno, allora giornalista di L’Espresso, il 3 febbraio 2011, scrive un articolo dal titolo: «Idea: do l’appalto a me stesso» che si riferisce, chiaramente, al progettista arch. Vanni Lenna, già assessore regionale Pdl e quindi senatore Pdl. Il sottotitolo riassume: «Un assessore decide il finanziamento per restaurare una piazza del suo paese. Poi diventa senatore, si dimette dalla Regione e oplà: come per miracolo i lavori vengono aggiudicati a lui, che è anche architetto». (Tommaso Cerno, Idea: dò l’appalto a me stesso, in L’Espresso 3 febbraio 2011 e L’Espresso on-line, 4 febbraio 2011).

Così scrive Cerno, che spero non me ne voglia se cito tutto il suo pezzo:
« Ma quale cricca? In Friuli non serve che l’architetto conosca l’assessore per farsi finanziare la piazza. E nemmeno che l’assessore conosca il senatore a Roma per trovare lo studio giusto per dare l’appalto. A Tolmezzo, una cittadina abbarbicata sulle Alpi della Carnia, c’è un sistema più veloce. E a prova di magistrati.

Succede, infatti, che l’assessore ai Lavori pubblici, l’architetto che vince la gara e il potente senatore siano la stessa persona. E gli appalti si finanzino da soli.

È la storia tutta italiana di una piccola piazza. Piazza XX settembre, il salotto di Tolmezzo, la capitale della Carnia. Il sindaco, dopo decenni, voleva sistemarla un po’. E così ha preso carta e penna e ha chiesto un finanziamento alla Regione Friuli Venezia Giulia. Non un grande sforzo, se si pensa che sulla poltrona di assessore regionale sedeva, coincidenza felice, proprio un architetto tolmezzino. Si chiama Vanni Lenna, è un fedelissimo del governatore Renzo Tondo, di Tolmezzo anche lui, e ha lunghi trascorsi politici da ex Psi, poi forzista e ora esponente del Pdl. Di professione progetta. Ed è il titolare di uno studio a 50 metri dalla piazza da appaltare. Ed ecco che subito la Regione scuce i soldi al sindaco e l’iter parte senza troppi intoppi.

Passano i mesi e l’assessore Lenna viene eletto in Senato, lascia la giunta e l’incarico in Regione e vola a Roma. Quando il Comune di Tolmezzo pubblica il bando di gara, lui se ne sta a Palazzo Madama, con le mani libere. Pronto a presentare un progetto per concorrere alla ristrutturazione della famosa piazza del paese che lui stesso aveva finanziato. Sarà la passione per la sua cittadina, ma fatto sta che è proprio l’architetto-assessore-senatore ad aggiudicarsi i lavori. Lui come capofila di una cordata fra cui anche il figlio Marco, sindaco di un paesino nei dintorni, Forni di Sotto, sempre fra le file del Pdl. E intascare una parcella da 55 mila euro. Da dividere con gli altri professionisti, precisa lui, fra cui appunto il figlio Marco.

In Friuli scoppia il caso, sollevato dal Messaggero Veneto. E la polemica monta. Prima i commercianti poi l’ordine degli architetti. Finché il Pd presenta un’interrogazione al governatore Tondo sul suo fedelissimo assessore-architetto-senatore.

Il consigliere Mauro Travanut denuncia come il finanziamento dell’intervento sia stato concesso dall’amministrazione regionale nel maggio 2009 proprio quando Lenna era l’assessore ai lavori pubblici e aveva proposto all’esecutivo il finanziamento di due milioni per la sua città. E chiede a Tondo se ritenga «politicamente ed eticamente corretto che Lenna partecipi e vinca una gara che aveva, in altra veste, contribuito in maniera fondamentale a finanziare».
Il senatore Lenna però si difende e contrattacca: «Sono orgoglioso di averlo fatto. È ovvio che da professionista sia innamorato della mia città. La commissione era composta da tecnici anche da fuori regione e non c’erano amministratori pubblici. Si sono presentati per il concorso di idee all’inizio una cinquantina di professionisti poi ridotti a dodici. Perchè avrei dovuto rinunciare a presentare, accompagnato da professionisti di fama, una mia proposta di valorizzazione del cuore di Tolmezzo?», ribatte. E suo figlio, il sindaco-architetto Marco? «La legge chiede di far partecipare giovani. Mio figlio è laureato da meno di tre anni. Perché non doveva essere in gara?».

Beh, per la verità i progetti previsti erano una cinquantina, quelli giunti otto, da che si sa, il progetto è copia di quello di Heildelberg e via dicendo, ma siamo felici di apprendere che l’architetto nutre affetto per la sua città, (città che è anche la mia e quella di Antonio Martini e Marco Lepre), e ne prendiamo atto.
Inoltre non si può negare che l’arch. Vanni Lenna sia conosciuto come professionista in comune di Tolmezzo: basta vedere la delibera del 20 dicembre 2010 della Giunta Comunale di Tolmezzo, o la delibera n.22 in ordine progressivo, n. 01090 – bis/10 di protocollo, datata 3 agosto 2010, dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona della Carnia “San Luigi Scrosoppi” con sede a Tolmezzo, tanto per fare due esempi.
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Il 14 marzo 2011, finalmente il progetto, già approvato, giungeva alla discussione in consiglio comunale. Fra gli interventi, mi pare preciso e puntuale quello di Mauro Biscosi, che fra l’altro, si chiedeva come avesse fatto il comune di Tolmezzo a far mutare la destinazione d’uso di un contributo, in soli 14 giorni, essendo in periodo pre- elettorale, e quindi funzionando solo l’ordinaria amministrazione; dichiarava che poteva esser per la regione motivo di orgoglio il riuscire a trasmettere delibere prima che fossero diventate esecutive, riteneva che si sarebbe potuto trattare sull’opportunità etica del fatto che l’ex assessore ai lavori pubblici della regione, che aveva caldeggiato il finanziamento, fosse anche architetto aderente all’associazione presentante il progetto, ma chiudeva tale aspetto passando oltre e dicendo che anche la politica ha le sue responsabilità. Riteneva che la giunta comunale dovesse assumersi la responsabilità della scelta della riqualificazione di quella che poteva esser definita la piazza Zearo; che sarebbe stato davvero opportuno confrontarsi sia con i consiglieri comunali che con i cittadini, per conoscere la loro idea di piazza, come luogo di aggregazione, confronto, passeggio, musica e spettacoli, e per consigliare alcune linee per la scelta alla commissione giudicante, prima di scegliere. Infine si soffermava sul fatto di aver inutilizzato gli elaborati propedeutici, spendendo per nulla soldi pubblici; e sul progetto che era il riadattamento di un altro, anzi i disegni erano pressappoco gli stessi; sullo scarso legame con il territorio della meridiana e sui significati noti dei labirinti. (www.carnia.la – Biscosi su Piazza XX settembre, https://www.youtube.com/watch?v=8JhX5is0BDg).
Interessanti risultavano anche altri interventi, come quello di Mauro Saro di Nuova Tolmezzo, che si chiedeva l’utilità di un progetto pavimentazione, che non risultava godibile, nel suo complesso, da chi attraversava la piazza, e poneva l’accento sulla multifunzionalità. (www.carnia.la – Saro interroga Burelli, in: https://www.youtube.com/watch?v=pzDbpbNB2Q0).

Da detto consiglio comunale si veniva inoltre a sapere, dall’architetto Burelli che lo ringraziava per i suggerimenti, che Walter Marcon, geometra, ma anche assessore ai lavori pubblici del Comune, aveva preso parte attiva al progetto, per esempio scegliendo il porfido. (www.carnia.la – Burelli su Piazza XX Settembre in: https://www.youtube.com/watch?v=jBvjXVgGs2E).

A questo punto uno potrebbe chiedersi cosa avessero fatto gli altri professionisti della ATP facente capo all’arch. Vanni Lenna, se il progetto era uno, ben poco rivisto, di Burelli e signora per Hieldelberg, presentato nel 1998, e le altre scelte erano di Valter Marcon, che aveva dato gratuitamente dei suggerimenti; ma può darsi non comprenda la complessità dell’opera. (Per gli interventi in detto consiglio comunale si consiglia di visionare su you tube le registrazioni di Francesco Brollo, carnia.la). La minoranza e la maggioranza uscivano dall’incontro sulle stesse posizioni di prima, tanto che il PD, Italia dei Valori e Nuova Tolmezzo così si esprimevano sul volantino distribuito alla popolazione sul consiglio comunale del 14 marzo 2011, stampato nella sede del PD:

«L’Amministrazione Comunale ha cercato di giustificare la scelta del progetto vincitore la gara per il rifacimento della piazza attraverso le spiegazioni e argomentazioni fornite dagli illustri autori del progetto (a cui è mancato l’elemento distintivo della specificità): il senatore Vanni Lenna ed il professore dell’Università di Udine Augusto Romano Burelli. Spiegazioni, che, tralasciando l’arroganza con cui sono state esposte, non hanno convinto né dal punto di vista del riferimento alla nostra cultura (meridiana e labirinto armonico) né dal punto di vista della funzionalità della piazza stessa, quale centro di aggregazione e di impulso alla visibilità e vivibilità della nostra città. Giunti a questo punto ci chiediamo se non sia il caso che l’Amministrazione faccia un passo indietro ed incarichi un altro progettista che sia in grado ed abbia la volontà di cogliere quanto di meglio è emerso in questi mesi anche dal dibattito di cui sono stati partecipi i cittadini».

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Infine il 18 aprile 2011 partiva una raccolta firme dei cittadini di Tolmezzo, che chiedevano al Sindaco ed all’Amministrazione comunale di ritornare sui propri passi, di fermare il progetto approvato in forma preliminare, di ripensare ad una possibile progettazione della piazza principale di Tolmezzo tenendo conto delle esigenze ed opinioni dei tolmezzini, e garantendo una procedura partecipativa degli stessi in materia così importante per la comunità, visto che, a loro avviso , il progetto scelto, quasi la copia di quello presentato per la città tedesca di Hildelberg, in un’ottica di recupero delle zone urbane degradate, non si sapeva come potesse rispondere alle esigenze del legislatore regionale; e che il progetto era stato steso senza aver in alcun modo interpellato i cittadini, che lo ritenevano non rispondente ai requisiti di una piazza godibile, funzionale, fruibile come centro di incontro, aggregazione, riposo.

Alla chiusura della sottoscrizione, la petizione aveva raggiunto le 464 firme.

Il 14 giugno 2011, Laura Matelda Puppini (cioè la sottoscritta) e Mauro Saro illustravano la situazione in una conferenza stampa da loro indetta presso l’albergo Roma.
Laura Matelda Puppini spiegava che la richiesta dei cittadini era quella di fermare il progetto e di ripensare la piazza tenendo conto delle esigenze ed opinioni dei cittadini e garantendo una procedura partecipativa degli stessi in una materia così importante per la comunità. La dott. Puppini spiegava che i cittadini erano stanchi che decisioni importantissime passassero sopra la loro testa; si sentivano presi in giro dal progetto copia di quello per Heildelberg; desideravano si studiasse, per Tolmezzo, una progettualità urbana globale. (Tanja Ariis, Tolmezzo 464 firme contro la nuova piazza, in Messaggero Veneto 15 giugno 2011).

Quindi le firme venivano consegnate al protocollo comunale e giungevano al Sindaco, il 16 giugno 2011. (Petizione per fermare il progetto di piazza XX settembre: la replica del sindaco, in http:www.comune:tolmezzo.ud.it/altofriuli/tolmezzo/edicolar6.nsf/EditWeb/575AE1..).

La risposta del sindaco non dava adito ad alcuna apertura, ma almeno Dario Zearo riconosceva che il progetto Lenna e soci non era il più economico ma neppure il più caro. Egli affermava che, a suo avviso, non vi era motivo giuridico o di altro genere per fermare il progetto giunto alla stesura definitiva e che, in fin dei conti, l’architettura è fatta anche di riproduzioni e riadattamenti, (Ivi) dimenticandosi che al progetto Lenna e associati erano stati assegnati ben 26,70 punti, il massimo dato, per le caratteristiche qualitative dell’offerta, in sintesi per la bontà dell’elaborato.

Infine il progetto veniva posto in visione in forma definitiva, e si poteva vedere che vi compariva una fontana a raso, sulla cui opportunità nutrivo seri dubbi, come sull’intero progetto.

Così mi esprimevo in proposito con una lettera la Messaggero Veneto pubblicata il 19 ottobre 2011.

«Con vero disappunto leggo sul Messaggero Veneto dell’8 scorso, che la Giunta comunale di Tolmezzo ha deciso, con la stessa determinazione con cui i carri armati sovietici avanzarono verso Praga nel lontano 1968, di continuare l’iter per l’attuazione del progetto di riqualificazione di piazza XX settembre. Alla Giunta poco importa se 464 persone hanno sottoscritto una richiesta di fermare il progetto per discuterne e non esser presi in giro; alla Giunta poco importa se il progetto vincitore era una copia del progetto Burelli per Heidelberg e se altri importanti problemi, come la manutenzione e riparazione dei marciapiedi e viabilità del centro, non sono ancora stati risolti.
E chiedo alla Giunta comunale perché il progetto in questione non è mai passato in consiglio comunale.
Ma è tutto legale, anche se possiamo dire addio alla democrazia ancora una volta!
Leggo pure che i lavori saranno appaltati nel febbraio 2012. Quindi ci attendiamo una piazza preclusa in primavera – estate 2012, mercato del lunedì spostato, (dove?), con aumento del traffico e scarichi nei paraggi della scuola elementare di via monte festa e di quella dell’infanzia, via Marchi. E il promesso, se non erro, piano del traffico dov’è assessore?
E ciò sarebbe il meno. Infatti ho visto il “nuovo” si fa per dire, progetto di riqualificazione della piazza e ho notato che è stata aggiunta una fontana senza vasca, con caduta dell’acqua dall’alto su canaletta a terra! Scusate, ma non sarà che ci bagneremo passando da quelle parti, e che la pietra (porfido o altro) diventerà sdrucciolevole?
Non accadrà magari, che d’inverno la fontana si ghiaccerà ed anche lo spazio circostante? O pensate di farla chiudere l’inverno, come fanno in Austria? Ma allora che aspetto assumerà la piazza? E non accadrà, magari, che le mamme non riusciranno a togliere da una doccia improvvisata i bimbi?
Inoltre sono tolte le 2 o 3 panchine ove si sedevano pensionati, mariti in attesa che la moglie uscisse di chiesa, lavoratori, donne affaticate…
Stupisce questo non valutare problemi pratici, stupiscono le pensiline aggiunte al progetto e quindi pagate dalla Regione, che pare donino terreno pubblico della piazza a 2 caffè privati per sempre, stupisce questo progetto che potrebbe esser attuato a Lignano come a Barcola. Ma tant’è: i soldi ci sono e bisogna spenderli: come per il supercarcere, come per il poligono di tiro. Laura Matelda Puppini».

Infine, nello stesso periodo, distribuivo un volantino, di analogo contenuto, in cui chiedevo che i soldi per la riqualificazione della piazza, cioè per la realizzazione del progetto Lenna e associati, fossero spesi per risolvere l’annoso problema della pavimentazione stradale e dei marciapiedi a Tolmezzo centro, cioè per le esigenze basilari dei pedoni.

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Il 16 aprile 2012 la giunta comunale deliberava  sul progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione della piazza xx settembre e della vie adiacenti nel capoluogo  (assente solo l’ assessore Francesco Martini), con voti unanimi e palesi, vista pure l’ autorizzazione con prescrizioni rilasciata dal competente Ministero per i beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i  Beni Architettonici e per il paesaggio del F.V.G.. 

Detto nuovo e vecchio progetto, scusate ma ho perso il conto nelle variazioni, delle delibere di giunta ecc., prevede la pedonalizzazione della piazza, ( ma il bando iniziale la richiedeva?), ed i 30 posti macchina facilmente, a detta dell’Amministrazione comunale, sostituibili dai parcheggi presenti nelle zone limitrofe: via Linussio, via Lequio, parcheggio ex- Delli Zotti, ulteriori parcheggi da costruirsi in via Caterina Percoto e la possibilità di costruire un parcheggio interrato nell’area ex Delli Zotti.  Ma allora non bastava costruire quest’ ultimo con i 2.000.000 euro già concessi, senza rivoluzionare il paese per fare questa benedetta riqualificazione della piazza, tanto contestata, tanto chiacchierata, tanto telenovela?

Inoltre il riparto della voci di spesa di detta delibera pare diverso dal precedente. Infine mi ero dimenticata che per coprire la spesa dei 2.000.000 di euro pare che il comune debba accedere ad un mutuo.

Non ho trovato che detta delibera sia giunta al consiglio comunale, ma può essere un limite mio, o che ne so, non serviva che la delibera passasse in consiglio comunale, o..

( Scusandomi con i lettori, aggiungo oggi, 25 giugno 2015, queste righe, che ho scritto in verde per questo, dopo aver letto sul Messaggero Veneto odierno che il progetto della piazza risultava approvato nel 2012).

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Infine un altro intoppo.

Forse nella tarda primavera o in periodo estivo 2012, prima usciva la notizia che i lavori erano stati aggiudicati ad una ditta locale, poi si rettificava. Vi è stato un errore: l’appalto è stato vinto da una grande impresa: Edilfognature spa con sede in via Palmanova, 35 a Gradisca D’Isonzo, per un importo di € 1.186.920,14 (IVA esclusa). (Città di Tolmezzo. lavori di riqualificazione della piazza XX settembre e delle vie adiacenti nel capoluogo. avviso di appalto aggiudicato. Post-informazione di riferimento all’avviso pubblico prot. 14353 del 21.05.2012, in: http://www.comune.tolmezzo.ud.it/altofriuli/conca/appalti.nsf/0/CD8802F424A7B626C1257ADB003614BC/$FILE/AVVISO%20APPALTO%20AGGIUDICATO%20%20PIAZZA.pdf.).

Così scriveva Tanja Ariis il 27 novembre 2012:
«Colpo di scena sulla riqualificazione della Piazza XX Settembre e delle vie adiacenti: i conti sono sbagliati, non sarà una ditta carnica a dare un nuovo volto al salotto della città, ma un’impresa di Gradisca d’Isonzo.
Pare proprio che l’iter progettuale e di aggiudicazione di questo intervento da 2 milioni di euro complessivi, capace di far gola, specie di questi tempi, a più di qualcuno, non sia nato sotto una buona stella. Si dava ormai quasi per assodato che fosse l’impresa Di Piazza Vante di Comeglians a essersi aggiudicata l’appalto, pur rimanendo la fase di verifica dei requisiti e certo non ci si attendeva che tutto potesse essere rimesso in discussione. L’azienda carnica in tutto ciò, va detto, non ha colpe. Durante le previste verifiche della documentazione presentata dall’impresa, prima dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto, è emerso infatti che, nella fase di selezione delle ditte che avevano richiesto di partecipare alla gara, venne attribuito dalla commissione comunale un punteggio errato a questa impresa che poi è risultata provvisoriamente aggiudicataria e che invece, sulla base del punteggio corretto, non avrebbe potuto partecipare alla successiva fase della gara. Il fatto è che non può essere dunque considerata valida l’offerta risultata vincitrice e il Comune ha quindi proceduto alla revoca dell’aggiudicazione provvisoria dei lavori all’impresa carnica e all’affidamento alla seconda classificata: la Edilfognature spa di Gradisca d’Isonzo. Qualora la documentazione prodotta da tale impresa risulterà in regola, si procederà alla aggiudicazione definitiva dell’appalto. L’assessore Valter Marcon esprime forte rammarico per quanto avvenuto, ma allo stesso tempo si dice «convinto che la fase dei lavori materiali, che a questo punto partiranno dopo Natale, scorrerà invece senza intoppi». Tutto si può dire tranne che questo progetto sia mancato di colpi di scena. (…).» ( Tanja Ariis, Piazza, colpo di scena La ditta vincitrice esclusa per un errore, in Messaggero Veneto, 27 novembre 2012).

Infine i lavori venivano bloccati a causa dei finanziamenti regionali, che non giungevano per il patto di stabilità. Ed ora il nuovo sindaco Francesco Brollo e l’assessore Simona Scarsini ci chiedono che ne pensiamo della piazza. Fate un po’voi.

Laura Matelda Puppini

P.S. L’immagine, solo per questo uso,  è ripresa da: Messaggero Veneto, 15 giugno 2011, ed è quella che correda l’articolo, citato, di Tanja Ariis, in quella data. Le parti in rosso sono citazioni e riportate così per motivi di editing, cioè per rompere la montonia del lunghissimo articolo. Se vi sono imprecisioni in questa mia cronistoria, mi scuso subito e vi è la possibilità di commentare. Se qualcuno si sente offeso da questa mia ricostruzione mi scuso subito, perchè non era mia intenzione il farlo. Le parti dalla lettera di Antonio Martini sono riportate con il suo permesso. Laura Matelda Puppini

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