Introduzione.

Alcuni mi chiedono in privato cosa penso della crisi al comune di Tolmezzo e per fugare ogni dubbio ve lo dico dopo aver pazientemente ascoltato tutto il consiglio comunale del 10 dicembre 2021 (1). Io credo che quanto accaduto faccia parte della normale prassi democratica, e pertanto non mi turba minimamente. Anzi, alla luce dei fatti, chi si è dimesso ha fatto benissimo perché non si capisce invero, per Francesco Brollo, Fabiola De Martino e Francesco Martini, in quella sede affratellati nel voto, che ci stesse a fare un consiglio comunale. Interessante per esempio la posizione di potere che palesa la De Martino: nessun consigliere a suo avviso può presentare un o.d.g al voto su problemi relativi alla sanità in Carnia se prima non è stato da lei vagliato, limato, corretto, par di capire, essendo sua la delega alla sanità. Ma nel silenzio tombale che caratterizza la sanità dai tempi del caso Agostinis (2), io credo che sia importante che i consigli comunali e non solo loro parlino, chiedano, si interroghino. Ed ancora una volta se erro correggetemi.

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Ma, ritornando a noi, a me è parso che in particolare Brollo e De Martino, per questioni di potere personale e per essere autoreferenziali abbiano spaccato la loro maggioranza su importanti prese di posizione relative a temi scottanti di ambito sanitario e socio-sanitario- assistenziale. E sapete che io sono dell’idea: “Ghe pensi mi” – No grazie”, cioè io non amo i metodi che scavalcano la base per accentrare con spirito dirigistico (3). E vi garantisco che questo non è un discorso pro o contro tizio o caio, ma esattamente il frutto dell’amaro in bocca che mi è rimasto dopo aver pazientemente ascoltato la registrazione del consiglio comunale di Tolmezzo datato 10 dicembre 2021. 

Inoltre le liste locali avevano fatto certamente un accordo con Francesco Brollo, che lo aveva accettato, per candidarlo a sindaco del centrosinistra anche con il loro sostegno, almeno presumo. Ma poi Brollo pare se ne sia andato per conto suo, snobbando alcuni che lo avevano sostenuto, non affrontando adeguatamente i temi cogenti tolmezzini, come per esempio quello della sanità, dell’ambiente, dei trasporti, del lento spegnersi del paese, ma rincorrendo la presidenza della comunità di montagna e preparandosi ad un passaggio ‘sotto qualsiasi cielo’ in regione (4), in sintesi facendo, sembra proprio ad una profana come me, una politica più autoreferenziale che altro, e chi aveva sottoscritto un patto con lui per portare un po’ di rinnovamento in questa disastrata Tolmezzo si è sentito,magari, tradito. Pensate un po’ voi, se, essendo di sinistra, uno da voi sostenuto improvvisamente cambiasse bandiera, quando magari ha fatto mezza campagna elettorale come volto anti-Salvini anche se, magari, dell’ultima ora!

Ma già l’operazione droga in autostazione, in periodo che precedeva quello pre-elettorale, promossa da Brollo seguendo Salvini allora Ministro dell’interno e volta ai ragazzi della Carnia giunti in corriera a Tolmezzo ma non a quelli di Tolmezzo, possibili elettori o figli di possibili elettori, che al centro studi giungono in macchina o a piedi, in me aveva destato qualche perplessità. (5). Ma veniamo alla seduta del consiglio comunale di quel 10 dicembre 2021, che segue quella del 30 novembre, interrotta per malore sopravvenuto ad un assessore.

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Su quell’Rsa sparita da Tolmezzo.

Il primo punto all’o.d.g., quel 10 dicembre 2021, riguardava quanto fatto da sindaco e vice- sindaco sul problema della Rsa di Tolmezzo, svanita nel nulla, con promessa di farla ritornare.

In quella sede il primo a prendere la parola è stato il consigliere di FdI Marioantonio Zamolo. Egli ha portato all’attenzione dell’assemblea una proposta di deliberazione relativa ai problemi sorti per la Rsa di Tolmezzo, alla luce di quanto appreso dalla stampa, richiedendo una seduta urgente del consiglio comunale per conoscere quanto fatto da sindaco e vicesindaco per superarli, dopo aver precisato  che, grazie ad una convenzione fra l’aas3 e l’Asp ‘Luigi Scrosoppi’, l’Rsa è gestita direttamente da quest’ultima, i cui membri del consiglio di amministrazione vengono nominati direttamente dal sindaco. Zamolo ha fatto inoltre presente ai convenuti che i consiglieri comunali erano stati ben poco informati sulle azioni intraprese nel merito di detta emergenza da sindaco e vicesindaco con delega alla salute, cioè da Francesco Brollo e Fabiola De Martino. Da ciò la richiesta di informazione immediata sulle azioni, se esistenti, finalizzate a scongiurare la chiusura dell’Rsa messe in campo dagli stessi, chiedendo poi di impegnare sindaco e vicesindaco con delega alla salute a fare tutto quanto di competenza coordinandosi con Asufc ed enti di riferimento, come appunto l’Asp, per porre in essere qualunque iniziativa volta a ripristinare il servizio Rsa, indispensabile per tutto il territorio montano. Ma sull’argomento era stato presentato pure un o.d.g. della maggioranza o di parte della stessa, con richieste similari, e, giustamente, i due testi si sarebbero potuti unificare, come ipotizzato da qualcuno.

Ma improvvisamente era comparso un terzo o.d.g., dell’ultima ora, firmato da Ivan Pascolo della Lega, che chiedeva, in sintesi e se ho ben compreso, di evitare la discussione del tema in seduta del consiglio comunale limitandolo ad un incontro fra capigruppo, e quindi, di fatto, esautorando lo stesso consiglio da qualsiasi informazione e presa di posizione nel merito, abbandonando un metodo democratico e sposandone uno oligarchico dirigistico, a cui si mostravano favorevoli sindaco e vicesindaco. Messo subito ai voti, incredibilmente, oltre al primo firmatario Pascolo, votavano a favore di detto o.d.g.  Francesco Brollo, Fabiola De Martino, Francesco Martini  ed Eva Dorigo, spaccando la maggioranza. (6).

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Non solo: alle parole del consigliere Zamolo, che a me, che notoriamente sono di sinistra, non parevano però per nulla astiose ma che domandavano e chiedevano rispetto al trasporto di metà dei ricoverati nell’Rsa tolmezzina a Gemona del Friuli e poi alla chiusura della stessa, secondo me Brollo e la vicesindaca rispondevano come si trattasse di un attacco personale, senza di fatto affrontare l’argomento in modo sereno. Non solo: dalla stessa seduta del consiglio comunale si è venuti a sapere che, sui problemi della casa di riposo della Carnia ‘Luigi Scrosoppi’, il consiglio era stato ben poco messo al corrente e che la vicesindaca ed il sindaco si erano mossi autonomamente. Quindi, nel corso della stessa seduta i consiglieri, finalmente dico io, venivano informati da De Martino in modo analitico su quanto fatto da Lei e dal sindaco dal mese di giugno 2021 in poi per risolvere il problema “atavico e radicato” – sono parole della De Martino – e quindi annoso, della mancanza di infermieri in Rsa ed Asp. Ma se detta carenza è di lunga data, a questo punto non si sa perché i due non si siano mossi prima, dato che Brollo è sindaco dal 2014, e la De Martino è subentrata a Gallizia, che però aveva tenuto per sé da esterna l’assessorato alla sanità e politiche sociali, nel dicembre 2015. Ma la lista “Indipendenti di centro” di cui le due facevano parte non mi consta fosse totalmente composta da persone di centro sinistra o di centro. (7).

Le azioni intraprese da Brollo e De Martino per l’Rsa e la Asp ‘Luigi Scrosoppi’.

Così riferiva al consiglio comunale, il 10 dicembre 2021, Fabiola De Martino. A fine giugno, appena insediatosi alla presidenza della casa di riposo della Carnia Flavio Cuzzi ed il nuovo cda, l’Asp ‘Scrosoppi’ mandava l’ennesima comunicazione all’Asufc e per conoscenza agli amministratori sulla carenza di infermieri che stava diventando sempre più importante.
Il 4 luglio vi è in Asp una riunione con Asufc, presenti Fabiola De Martino ed il presidente e la direttrice della ‘Scrosoppi’. Il problema quindi sbarca a Federsanità (8), e nel corso di un incontro con un rappresentante della stessa, a cui partecipa De Martino, ella denuncia una grave carenza di personale infermieristico alla casa di riposo e chiede al presidente di Federsanità di organizzare un incontro con la Regione, pur sapendo che si tratta di un problema che investe tutto il territorio nazionale. Il 9 settembre purtroppo arriva un’ulteriore lettera dalla casa di riposo in quanto sono subentrate nuove dimissioni di personale sanitario, non si sa perché.

Dopo questa missiva, il 14 di settembre 2021, De Martino incontra la direzione dell’Asp ‘Scrosoppi’; il 20 settembre 2021 richiede un incontro scritto all’Asufc; il 22 settembre il direttore del distretto sanitario a cui afferisce la Carnia, dott. David Turello, in precedenza in servizio a Codroipo,  comunica che sta attendendo una data dal direttore generale Denis Caporale per un incontro sul problema;  il 27 di settembre De Martino sollecita Turello; il 4 ottobre, finalmente, si fissa un incontro alla presenza del d.s. Asufc, che ha luogo il 6 ottobre, ma non è dato sapere, da quel consiglio comunale, chi ne siano stati i partecipanti. Nel corso della riunione l’Asufc si riserva di assumere le proprie decisioni, mentre la De Martino perora il mantenimento del servizio in loco e, par di capire, anche un interessamento dell’Asufc per provvedere al mantenimento della qualità assistenziale alla casa di riposo e la garanza dell’inserimento di altri anziani in grave difficoltà, (9), che però non si capisce se sia compito o meno dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, che copre un territorio immenso e davvero troppo vasto. Comunque la vicesindaca comunica al consiglio di aver dato, insieme a Brollo, all’Asufc e all’Asp il mandato di risolvere il problema del mantenimento di ambedue i servizi nel migliore dei modi. Ma l’Asufc è il referente corretto?

Perché secondo me neppure la gestione della Rsa, ora come ora, è in capo all’ Asufc, che può dare una mano, per carità, ma che sta cercando infermieri per sé prima che per altri, se è vero, come ha detto Zamolo documentandolo, che esiste una convenzione stipulata tra la ex Aas3 e la Asp ‘Scrosoppi’, siglata ben prima dell’insediamento dell’attuale consiglio di amministrazione, che prevede la gestione da parte dell’Asp della Rsa. Quindi sarebbe la Scrosoppi che dovrebbe assumere il personale. Perché allora la De Martino si è mossa praticamente da sola o con il sindaco ad incontrare vertici Asufc, senza avvisare o relazionare al consiglio comunale in materia così delicata se non il 10 dicembre 2021 e pare ‘obtorto collo’, rilasciando comunicazioni alla stampa ben poco chiare, attenta a prendersela con la minoranza (10)? Inoltre detta convenzione, come precisato da Zamolo, prevede che il presidente dell’Asp della Carnia possa venire a relazionare i problemi della struttura in consiglio comunale ma, a suo dire, non si era ed è mai visto nessuno. (11).

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Ma continuiamo ad ascoltare cosa ha detto la De Martino. Ella ha affermato che fino al 25 ottobre 2021 l’Asufc non si era fatta sentire, anche se più volte sollecitata sia da lei che da Flavio Cuzzi, presidente dell’Asp. Però all’incontro del 28 ottobre di Federsanità il direttore della casa di riposo di Pordenone aveva relazionato su di un incontro tenutosi in regione ‘con il medesimo oggetto’ con mancata risposta da parte della stessa per reale difficoltà a rispondere, non essendoci infermieri disponibili per il territorio. Il 29 ottobre iniziano a trapelare notizie sulla stampa (12), che la De Martino definisce non seguite o condivise da lei.  Ma quello che forse ha fatto stizzire la vicesindaca è il fatto che qualcuno, democraticamente, abbia informato del problema Simona Liguori, medico oncologo, consigliere regionale friulano di ‘Cittadini’, mentre forse doveva restare tutto celato, sepolto, sperando di velocemente risolvere il problema, peraltro irrisolvibile in tempi brevi. Ma questo è pensiero mio e può darsi non risponda a verità.

Ma la De Martino stessa cerca di giustificare, il 10 dicembre 2021 in consiglio comunale, ‘il riserbo’ da lei tenuto verso i consiglieri sulle sue azioni per risolvere gli annosi problemi dell’Asp della Carnia: «Io in realtà sono abituata ad operare così (…) Io trovo naturale operare in questo modo senza dare troppa pubblicità a quello che faccio. Spesso mi viene fatta osservazione che io ho un dovere di comunicazione e di pubblicità (ma) io sono abituata a lavorare in silenzio e questo può essere un mio difetto e ne prendo atto» (11) ma questo lo può dire in azioni private e contesti amicali o di volontariato, non in veste pubblica in un consiglio comunale, giustificando così il non aver relazionato al consiglio comunale problemi e tentativi di soluzione. Ed è credetemi, una giustificazione incredibile, perché, pur avvertita, ella è andata avanti per conto proprio, perché, a suo dire, lei è fatta così.

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E così poi ha continuato: «Questa è una situazione che ha preso una certa piega e potrei dirvi che il centro diurno è chiuso da più di un anno, per mancanza di oss, ed io sto diventando matta per cercare di farlo aprire: abbiamo trovato gli spazi, abbiamo trovato gli accordi economici, abbiamo trovato tutto: mancavano gli oss e il centro diurno non è partito». (12).

Ma qui mi perdo io, perché il centro diurno che conoscevo non ha bisogno di oss, ed era locato al piano terra della casa di riposo, ove si trovava un piccolo bar, gestito da volontari, e vi andavano anziani per lo più uomini a giocare a carte e parlare, oltre parenti in visita con i loro congiunti. Chiuso per il covid, poteva essere riaperto, ma io non so che nuova idea di centro diurno si sia messo in testa qualcuno, né di che cosa parli la De Martino. Ma sarà disinformazione mia, o il Messaggero Veneto si è dimenticato di comunicarcelo.

Però la De Martino ha pure detto di aver deciso, e quindi ancora una volta solo lei od al massimo con Brollo, di coinvolgere nella soluzione del problema Rsa l’assemblea dei sindaci, essendo tema comune. Pertanto aveva chiesto di convocare un gruppo ristretto alla presenza pure del direttore del distretto, che però sappiamo essere già stato chiamato in causa ma non in modo formale perché pare ora che gli incontri da giugno ai primi di novembre si siano svolti in modo informale. Il 3 novembre 2021 si tiene quindi il primo incontro formale sull’argomento, se ho ben compreso, che investe un gruppo ristretto che non si sa da chi formato, ma alla presenza del dott. David Turello, che in quella sede paventa a Brollo e De Martino, per la prima volta, l’idea di riprendere il servizio di Rsa della Carnia in gestione diretta Asufc, però tenendo una quota di posti a Tolmezzo e spostandone un’altra quota a Gemona. A detta proposta gli amministratori presenti, a noi però ignoti, si dimostrano contrari, chiedendo che restino tutti a Tolmezzo. A seguire, il 10 novembre avviene un incontro di maggioranza ove De Martino relaziona direi sul fallimento del suo modo di procedere. Ma la vicesindaca con delega alla sanità si giustifica dicendo che fino al 3 novembre di fatto l’Asufc non aveva preso posizione.

In quella stessa giornata però giungono rassicurazioni da parte del d.g. dell’Asufc dott. Caporale, in seguito anche a pressioni di Brollo e De Martino e di altri amministratori, che l’Asp ‘Scrosoppi’ sarebbe stata messa nelle condizioni di pre-convenzione, e quindi l’Rsa sarebbe stata assunta a diretta gestione dell’Asufc, come prima era stata a diretta gestione dell’azienda sanitaria, e con l’Asp si sarebbe sottoscritto un contratto di locazione e di servizi organizzativi e logistici. Però poi …. Però poi noi poveri cristiani sappiamo solo che l’Rsa di Tolmezzo ha chiuso i battenti.

Il consiglio comunale viene anche avvertito, sempre da De Martino, che pure il vice presidente Riccardi, nel mentre, ha partecipato all’incontro “dell’altra sera”, a noi ignoto, dove ha confermato, pare, la decisione di far passare l’Rsa tolmezzina sotto l’Asufc, accogliendo, sempre secondo De Martino, le rimostranze e le necessità di questo territorio. Però a me non pare proprio così, due mesi dopo, se si vedono i risultati: Rsa chiusa, degenti traferiti, dove a me non è chiaro.

Infine la De Martino chiude dando la sua disponibilità a parlare con chiunque, ma pare non a discutere insieme in consiglio comunale l’argomento, dando l’idea, come anche Francesco Brollo, di gestire la cosa pubblica con un sistema dirigistico autoreferenziale. E se erro correggetemi e mi si scusi: si vede che talvolta capisco male. La De Martino quindi dice di non aver votato il documento proposto da Faccin, viste le promesse di Riccardi, e così chiude il suo lungo intervento. (13).

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A questo punto, sempre nella seduta del 10 dicembre 2021 prende la parola Simona Scarsini della maggioranza che, pur dando atto dell’attività svolta dal sindaco e vicesindaco per l’Rsa di Tolmezzo, precisa che queste azioni non sono state portate all’attenzione né della maggioranza né del consiglio, insomma si è proceduto seguendo il metodo, dico io, del ‘fasin di besoi’, e forse da questo discende la preoccupazione del gruppo di minoranza.  Rispetto alle rassicurazioni dell’assessore Riccardi, nell’incontro dei capigruppo al consiglio comunale, che l’Rsa tolmezzina verrà riaperta ai primi di gennaio 2022, di cui si è avuta notizia dalla stampa, Scarsini precisa che ora, con il riacutizzarsi dell’epidemia, probabilmente le cose saranno  un po’ cambiate, e che o Riccardi o Caporale avevano fatto presente che la soluzione al problema era condizionata dall’andamento del covid.

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Quindi interviene Faccin dicendo che, a suo avviso, la De Martino non voleva trattare il problema Rsa in consiglio, e per questo ha presentato un documento da discutere ivi nel merito, avendo piacere di sentire l’opinione di tutti sull’argomento. Però, a suo dire, la giunta era al corrente delle criticità presenti in Rsa e casa di riposo fin dall’aprile 2020, ma se ne è discusso solo ora, ad avvenuto trasferimento degli ospiti. Ed il documento ha almeno permesso di parlarne e di sapere che il servizio verrà ripristinato in tempi si spera brevi. Ma quello che si sa, aggiunge, senza avere poi del tutto torto, è che dall’aprile 2020 Brollo e De Martino hanno ottenuto solo che gli ospiti Rsa fossero trasferiti.

Quindi Brollo mette ai voti il documento Faccin sulla gestione del servizio dell’Rsa di Tolmezzo: astenuti Anna Del Fabbro, Alessandro Benzoni, Eva Dorigo, Ivan Pascolo, Francesco Martini, Michele Mizzaro, Alice Marchi, Francesco Brollo, Fabiola De Martino. A favore gli altri tra cui: Marco Craighero, Simona Scarsini, Gabriele Moser e Chiara Anzolini. Il documento di Faccin è approvato. Astenendosi, di fatto il Pd ha fatto passare il documento di critica al modus operandi di Brollo e De Martino, praticamente costretti ad astenersi, sempre secondo me. Ma anche qui se ho capito male correggetemi commentando. Sapete io non sono proprio esperta di politica partitica.

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Problemi dell’ospedale di Tolmezzo e della sanità in montagna.

Quindi, sempre nel corso della stessa seduta, viene messo in discussione il punto 3 all’o.d.g.: “Tutela e monitoraggio della sanità territoriale carnica”, prima firmataria e proponente Simona Scarsini. La Scarsini legge il testo dell’o.d.g. che parla dell’Rsa che sarebbe stata riaperta a gennaio 2022, ma vi erano state promesse pure di riapertura al 1° dicembre 2021, aggiungendo che, a seguito di notizie a mezzo stampa ed interventi politici e pure di interrogazioni in regione, si era venuta a creare una situazione che stava mettendo a dura prova la tenuta della sanità regionale. Quindi passa a sottolineare l’importanza ed il ruolo sul territorio ed in regione dell’ospedale di Tolmezzo, ricordando pure l’importante funzione dei consiglieri comunali nella difesa della sanità in particolare in un periodo di pandemia, e precisa come l’ospedale tolmezzino, che fa asse con quello di San Daniele, sia importantissimo per le cure ai cittadini della Carnia. Non solo: la regione Fvg ha ottenuto dallo Stato 52 milioni di euro per la sanità, ed altre ingenti somme giungeranno: è necessario quindi capire come queste verranno utilizzate, e quanto andrà all’ospedale di Tolmezzo, quanto agli importantissimi servizi territoriali.

Infine bisogna stabilizzare ed incentivare la presenza dei primariati di pediatria, fisiatria, oncologia, nonché quelli di anestesia medicina d’urgenza e pronto soccorso (dove i lavori di ampiamento locali, per inciso, sono stati appaltati ma i lavori, causa covid, non sono mai iniziati), i cui primari sono vicini alla pensione, e la direzione del centro di salute mentale. Ma mancano pure infermieri sia nelle case di riposo che in ospedale. La direttiva aziendale non è stata ancora esplicitata e nulla risulta chiarito da parte della regione. Inoltre, a livello territoriale, si inizia ad evidenziare una carenza di medici di medicina generale anche a causa dei percorsi di assegnazione non andati a buon fine, e vi è ora preoccupazione tra la cittadinanza per la riorganizzazione dei servizi e dell’offerta socio sanitaria, e questi aspetti, a suo avviso, devono esser presi in carico fermamente dal sindaco e dall’assessora alla sanità.

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Detto questo, Scarsini continua sottolineando la preoccupazione e la necessità di tenere alta l’attenzione verso la situazione della sanità in montagna e nello specifico dell’ospedale di Tolmezzo, presidio indispensabile posto al servizio di tutto il territorio carnico.  Inoltre Scarsini chiede pure di deliberare di promuovere tutte le azioni possibili verso il Presidente Massimiliano Fedriga, l’assessore Riccardi, la Regione Fvg ed il direttore generale Asufc per raggiungere gli obiettivi esposti, e di informare le amministrazioni locali, i medici di medicina generale ed i cittadini sull’offerta ospedaliera in territorio montano, sulla situazione dell’emergenza covid, sulla situazione delle case di riposo presenti sul territorio, e sul piano vaccinazioni. Ma non solo: chiede pure di decidere di convocare una conferenza dei servizi dove invitare tutti i soggetti portatori di interesse, inserendola in un percorso di confronto a tutela dell’ospedale e di tutti i presidi di salute del territorio montano; e di domandare di stanziare parte delle risorse per potenziare l’ospedale di Tolmezzo e la medicina territoriale, tramite scelte concertate con i sindaci, utilizzando detta cifra pure per potenziare l’organico dei medici del pronto soccorso e del reparto di medicina dell’ospedale di Tolmezzo e per assumere personale specializzato nei reparti che denotano carenza, prevedendo incentivi per il servizio in montagna.

Inoltre chiede di deliberare che venga ripreso il servizio di chirurgia ortopedica, urologica, ginecologica ecc. d’urgenza e programmata; e vengano rafforzate le terapie intensive e semi intensive, il settore  ‘osservazione’ dell’ospedale di Tolmezzo e la medicina territoriale, anche tramite l’indizione di bandi di concorso nei settori carenti, e, in caso, utilizzando medici specializzandi in medicina generale, domandando pure il potenziamento della rete di cure palliative, le risorse umane e tecnologiche del dipartimento di prevenzione, e la creazione di reti collaborative fra medici di base e personale operativo sul territorio.

Quindi Scarsini continua chiedendo di deliberare il mantenimento della piena operatività del CSM anche sulle 24/24 h, e i posti di pediatria. Infine chiede di inviare il testo da lei illustrato, se approvato, a Massimiliano Fedriga, presidente della giunta regionale, Riccardo Riccardi, vicepresidente ed assessore alla sanità e salute, a Denis Caporale d.g. dell’Asufc ed a tutti i consigli comunali della Carnia per una azione il più possibile corale. E in questo modo termina il suo intervento.

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A questo punto interviene Marioantonio Zamolo che sottolinea l’importanza dei temi trattari nel testo presentato e parla della marginalità sanitaria della montagna. E se è noto che la sanità in montagna costa – aggiunge – di detto costo il resto della regione deve farsi carico.

Ma poi giunge il per me incredibile intervento di De Martino. Ella dice che il testo presentato da Scarsini tratta un tema che la riguarderebbe direttamente, essendo assessore alla sanità del comune, ma le è stato notificato solo il sabato mattina per un consiglio convocato il martedì. Quindi chiede alla giunta, ed all’assessore Marchi in particolare, se voterebbero un o.d.g. sul commercio senza essere direttamente coinvolti o a Craighero se lo farebbe per un o.d.g. sull’istruzione, presentato dal gruppo ‘C’entro’ senza minimamente parlare con loro. E cerca su questo aspetto la solidarietà dei suoi colleghi. Ma a mio avviso questo è un modo per cui nulla può essere proposto o scritto se non passa attraverso la supervisione dell’assessore, il che è micidiale per il metodo democratico. Infine De Martino, per questi motivi, dichiara la sua astensione, pur avendo qualcuno precisato che il testo le era stato recapitato non appena pronto.

Anche Brollo annuncia la sua astensione anche perché sulla stesura di questo testo non sono stati coinvolti direttamente lui e la vicesindaca, che poi dovrebbero di fatto trattare con l’Asufc. Sempre per lo stesso motivo, di carattere formale, anche Francesco Martini dichiara la sua astensione, e parla di umiliazione alla De Martino. Ma questo a me pare davvero falso, e ditemi un po’ voi a quale punto si è giunti. Craighero parla invece di una giusta elaborazione del suo gruppo politico sul tema della sanità, che non va contro l’assessore comunale alla salute né contro il sindaco, ma vuole portare delle tematiche all’interno del consiglio, senza intenti ostili. È un testo – continua Craighero – ragionato sui contenuti, buono nei toni, dove si è cercato di evidenziare tutte le criticità, e se se ne vogliono aggiungere altre nessun problema, e ben volentieri i rappresentanti della sua lista auspicano che si possa incidere, come proposto dalla vicesindaca, sull’atto aziendale. Inoltre afferma, rispondendo a De Martino, che egli non ha problemi a discutere in consiglio comunale un o.dg sull’istruzione o sulle manutenzioni presentato da altri. E invita a votare a favore di un testo importante, precisando che è indispensabile discutere su argomenti di interesse generale per tutti i cittadini, preannunciando il suo voto a favorevole. Anche Michele Mizzaro dà il suo voto a favore e parla di spostamento di ammalati da Rsa Tolmezzo a Gemona o San Daniele da riportare qui, ma sostiene anche che i problemi dell’Asp non sono direttamente connessi con la sanità, come invece quelli evidenziati da Scarsini, se ho ben compreso. La Lega si astiene perché l’argomento andava discusso in sede di conferenza di servizi.  Zamolo invece ritiene che detti argomenti debbano esser discussi in consiglio non in una conferenza.

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Posto a votazione al testo presentato da Simona Scarsini risultano favorevoli 11 consiglieri, ed astenuti 8 fra cui: Brollo, De Martino, Martini e Dorigo, che prendono la stessa posizione della Lega e cioè di Pascolo, Rinoldo, Bonanni oltre che D’Orlando. L’impressione, ad un ascoltatore esterno come me, è che Brollo e De Martino abbiano voluto dare, con il loro agire in questo consiglio comunale, un preciso segnale alla loro maggioranza: nulla deve essere portato in consiglio che non sia stato da loro supervisionato, e che abbiano voluto chiarire che per loro il consiglio vale ben poco e basta che si riuniscano i capigruppo, cosa che, per problemi di carattere generale, non si faceva neppure negli anni sessanta, settanta ed ottanta, che io sappia. Infatti i capigruppo potevano uscire per vedere il da farsi ma dopo che un argomento era già stato discusso in aula consiliare, e rientravano per comunicarlo. E non è detto che fossero tutti concordi.

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Infine la chiusa.

Infine la chiusa, secondo me targata Brollo – De Martino, e se erro correggetemi. Dopo il consiglio comunale del 21dicembre 2021 (14) il 31 gennaio 2022 sei consiglieri comunali della maggioranza, di tutto rispetto, in accordo con altri, pure di tutto rispetto, della minoranza, si dimettevano facendo cadere la giunta e l’amministrazione comunale. Erano: Simona Scarsini, Marco Craighero, Gabriele Moser, Chiara Anzolini, Alice Marchi e Michele Mizzaro per la maggioranza, Laura D’Orlando, Elisa Faccin, Del Fabbro, Leonardo Bonanni, Leonardo Rinoldo e Marioantonio Zamolo per la minoranza. Quello che è chiaro è che la frattura di Brollo – De Martino con il Pd e la sinistra era avvenuta già il 10 dicembre 2021 e così veniva consolidata. Ma hanno avuto ragione a mio avviso: che ruolo attivo avrebbero potuto avere con sindaco e vice-sindaco arroccati in questo modo?

E questo hanno dichiarato i dimissionari nel consiglio comunale tolmezzino: «Brollo e il gruppo di De Martino non hanno votato la proposta di tutela dell’ospedale da noi presentata in Consiglio comunale e questo lo riteniamo un atto grave sul quale è impossibile soprassedere. Inoltre, ex sindaco e vice avevano promesso la riapertura dell’Rsa a gennaio, che non è avvenuta, tanto che i nostri pazienti, in primis anziani e fragili, devono essere tuttora dirottati fino a Cividale o San Vito al Tagliamento». (15).

Ma vi è pure un problema di metodo: “Tale decisione si rende ora necessaria in considerazione del fatto che sono venuti a mancare tutti i presupposti che consentono uno svolgimento efficace, proficuo e utile alla Città, del ruolo per il quale sono stati/e eletti/e dalla popolazione all’interno dell’assemblea cittadina. Non sussistono più le condizioni affinché tale impegno possa essere svolto nel migliore dei modi, in quanto i rapporti di collaborazione, chiarezza e fiducia all’interno della compagine di governo cittadino si sono incrinati in maniera irreparabile, non permettendo di poter onorare l’incarico in maniera rispettosa del mandato ricevuto dalla cittadinanza». (16).

Brollo, quasi incredulo, ma che nulla ha fatto per ripianare i dissapori interni, fa fatica ad inghiottire il rospo mentre la De Martino, che pare che conosca solo sé stessa e non sappia che esistono pure delle ‘buone maniere’ ed un linguaggio formale, si lascia andare a commenti pubblici come minimo discutibili e direi da stadio: «Per il momento solo tre parole: INFAMI, SCHIFO, VERGOGNA. Vi assumerete le vostre responsabilità per quello che avete fatto a Tolmezzo, per la prima volta nella storia commissariata! Anzi, una quarta: TRADITORI!» (17), il che fa ritenere che non sia persona adatta a trattare ed al governo di una città, a mio parere, pur con il massimo rispetto per lei.  

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Io ho tentato di ascoltare e commentare, con le mie capacità un consiglio comunale direi strano, da cui molto ha avuto inizio, e con sindaco e vice-sindaco sulla difensiva, ma se non ho capito bene mi scuso subito in particolare con loro e con gli altri, chiedo venia e vi domando di correggermi commentando qui o scrivendomi in privato, senza però insulti perché non li pubblico. A questo articolo seguirà, presumibilmente, un altro mio su “criticità sanitarie in montagna”. Ma intanto con questo mio, in forma documentata, ho cercato di esprimere il mio pensiero nel merito della caduta di Brollo e De Martino, della giunta e del consiglio comunale di Tolmezzo, perchè alcuni avevano chiesto il mio parere.

Senza offesa per alcuno e scusatemi per la lunghezza del testo.

Laura Matelda Puppini.

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NOTE.

(1) Tolmezzo. Consiglio comunale 10 dicembre 2021. https://www.youtube.com/watch?v=pJqByfrx26E.

(2) L’ internista Paolo Agostinis che aveva osato chiedere pubblicamente che il laboratorio analisi restasse all’ ospedale di Tolmezzo e non fosse accentrato ad Udine, rischiò provvedimenti disciplinari e si dovette fare una raccolta di firme a suo favore. (Cfr. https://www.nonsolocarnia.info/su-quel-laboratorio-analisi-tolmezzino-dalla-sorte-incerta-almeno-pare/ e https://www.nonsolocarnia.info/se-perdo-te-ancora-due-considerazioni-sul-laboratorio-analisi-dellospedale-tolmezzino/).

(3) Il riferimento è al mio: “«Ghe pensi mi» No grazie. Sui problemi etici della sanità, sulla sua politicizzazione, sul laboratorio analisi tolmezzino”, in: www.nonsolocarnia.info, 9 gennaio 2016.  

(4) Tanja Ariis, Brollo guarda già alle regionali del 2023: nessuna preclusione sullo schieramento, in Messaggero Veneto, 22 dicembre 2021.  

(5) Laura Matelda Puppini, Droghe, sballo, nichilismo, lotta al narcotraffico ed allo spaccio. Perché no all’iniziativa del sindaco di Tolmezzo, in www.nonsolocarnia.info, 3 ottobre 2018.

(6) Tolmezzo. Consiglio comunale 10 dicembre 2021, cit.  

(7) Cfr. Nuovo ingresso in Consiglio comunale a Tolmezzo, in https://www.studionord.news/42849-2/. Però la stessa Gallizia nel febbraio 2014 faceva parte, con funzioni di presidente, della sezione della conca tolmezzina, del nuovo centro destra (Ncd) (https://aldorossi.altervista.org/tolmezzo-gallizia-presidente-del-nuovo-centro-destra-lei-e-zearo-lizza-per-la-candidatura-sindaco-per-la-destra/) che aveva come suo esponente di spicco in Friuli Paride Cargnelutti.

(8) Federsanità nazionale è la Confederazione delle Federsanità Anci regionali (articolo 27 Statuto Anci) che associa le Aziende Sanitarie Locali, Ospedaliere e gli Irccs insieme ai rappresentanti dei Comuni associati alle Anci regionali di riferimento. (https://federsanita.it/chi-siamo/). Qui presumibilmente qui Federsanità Fvg.

(9) Tolmezzo. Consiglio comunale 10 dicembre 2021, cit.

(10) Tanja Ariis, La vicesindaca sull’Rsa: falsità e critiche inutili l’opposizione collabori, in: Messaggero Veneto, 10 novembre 2021.

(11) Intervento di Marcantonio Zamolo in: Tolmezzo. Consiglio comunale 10 dicembre 2021, cit.

(12) Il riferimento è alle informazioni riportate da più testate per esempio nell’ articolo di Tanja Ariis “Infermieri in fuga dalla Rsa: gestione del servizio a rischio”, sottotitolo: “Su 17 dipendenti all’Asp di Tolmezzo che gestisce anche la casa di riposo ne mancano 7.  Liguori (Cittadini): l’assessore Riccardi intervenga. Il sindaco: chiesto un incontro” in Messaggero Veneto, 29 ottobre 2021, e “Pochi infermieri nella Rsa di Tolmezzo e il caso finisce in Regione”, in https://www.friulioggi.it/carnia/tolmezzo/rsa-carenza-infermieri-tolmezzo-29-ottobre-2021/.

(13) Tolmezzo. Consiglio comunale 10 dicembre 2021, cit.

(14) Tolmezzo – Consiglio comunale di martedì 21 dicembre in: https://www.youtube.com/watch?v=cjCkDrKZ6tY.

 (15) https://www.ilfriuli.it/articolo/politica/crisi-a-tolmezzo-le-ragioni-della-maggioranza/3/259825.

(16) https://www.studionord.news/tolmezzo-ecco-le-motivazioni-delle-dimissioni-dei-consiglieri-di-maggioranza/.

(17) https://www.studionord.news/tolmezzo-fabiola-de-martino-solo-4-parole-infami-schifo-vergogna-traditori/.

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L’immagine che accompagna l’articolo è di Vittorio Molinari e ritrae l’attuale Municipio di Tolmezzo ai primi del Novecento. LMP.

 

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