Ritengo, in questi tempi di rincari dell’energia elettrica a livelli tali da pensare di non usare neppure più il computer, di restare al buio o ritornare alle candele se si trovano ancora sul mercato, di ritenere lo smart-working una iattura, che hanno provocato, assieme alla guerra in Ucraina, al prezzo del carburante e delle materie prime, già 2.500 operai in cassa integrazione in Friuli, questo pezzo di Franceschino Barazzutti più che mai attuale. Esso è già stato pubblicato, non so se integralmente dal Messaggero Veneto e forse da qualche altra testata, ma per chi non lo avesse letto o se lo fosse dimenticato, lo propongo anche su www.nonsolocarnia.info. Buona lettura. Laura Matelda Puppini.

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«L’art.18 della Legge Regionale 6.11.2020 n. 21 in materia di grande idroelettrico, attuativa di quella analoga nazionale 11.02.2019 n.12 che all’art. 11 quater prevede il passaggio senza compenso dei grandi impianti idroelettrici in proprietà alle regioni alla scadenza o nei casi di decadenza o rinuncia delle concessioni, così recita:  “ I concessionari di grandi derivazioni d’acqua a uso idroelettrico sono obbligati a fornire gratuitamente e annualmente alla Regione, energia elettrica in ragione di 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione, da destinare nella misura del 100 per cento ai servizi pubblici e alle categorie di utenti dei territori delle Comunità di montagna e dei Comuni della Regione interessati dalle derivazioni, in base alla deliberazione della Giunta regionale di cui all’articolo 10, comma 3. In alternativa alla cessione di energia di cui al comma 1 può essere disposta la monetizzazione, anche integrale, dell’energia fornita gratuitamente.”

Nella nostra regione è stato deciso di monetizzare integralmente tale energia gratuita e di destinare l’equivalente ai territori montani interessati prevedendo l’assegnazione del 20% alle Comunità di Montagna e dell’80% ai Comuni, stabilendo anche la quota spettante a ciascuna Comunità ed a ciascun Comune. Tale suddivisione ha provocato contrapposizioni e polemiche tra i beneficiari il che ha impedito una doverosa riflessione sull’alternativa tra il diretto utilizzo dell’energia e la monetizzazione della stessa.

Certamente questi denari compensativi affascinano per la loro immediata trasformabilità in qualsiasi cosa e non possono non fare felici i Sindaci ed i presidenti delle Comunità di Montagna, che certamente li destineranno a beneficio dei cittadini e del territorio, ma non cambieranno la sostanza del rapporto tra concessionario ed il territorio, oltre al fatto che sono i kilowatt a sostenere l’occupazione e non le pavimentazioni rifatte delle piazze. Territorio che, ricevuta la compensazione, continua a restare escluso dall’essere attore e beneficiario dell’utilizzo idroelettrico delle sue acque, dalle quali potenti concessionari esterni quali Edison sul Cellina e Meduna ed a2a sul Tagliamento traggono profitti per i loro azionisti, mentre un vero autogoverno del territorio richiederebbe che i soggetti istituzionali che lo rappresentano fossero soggetti primari “dentro” il settore idroelettrico – dalla produzione alla distribuzione – e non tenuti “fuori” con una compensazione.

Utopia? No! Infatti l’esperienza della Provincia Autonoma di Trento dimostra che ciò è ampiamente possibile e pertanto essa va esaminata per trarre utili indicazioni anche per la nostra Regione Autonoma. Il settore idroelettrico in provincia di Trento è caratterizzato dai seguenti aspetti:

-l’energia gratuita ritirata dai concessionari non viene monetizzata, ma assegnata ai vari soggetti dalla Giunta provinciale con apposito piano e gestita dall’Agenzia Provinciale per l’Energia (APE). Nella stessa deliberazione sono indicati i beneficiari a titolo gratuito, quelli agevolati, la relativa tariffa e la quantità assegnata;

– l’assegnazione gratuita o agevolata dell’energia – non del denaro- ad enti ed istituzioni pubbliche produce un forte impatto positivo sul territorio e nella società irrobustendo il senso di comunità dei cittadini;

– i Comuni, singoli o associati, svolgono un ruolo primario nel settore energetico nella produzione, nella distribuzione ed hanno partecipazioni azionarie nelle società energetiche locali; 

– la Provincia ha costituito una propria società energetica “Dolomiti Energia” e perseguito una politica mirata ad avere il pieno controllo del settore rilevando le quote azionarie dei concessionari esterni.

La nostra Regione Autonoma ha monetizzato i Kw gratuiti perché impreparata ad impiegarli come tali, poichè ha sofferto nel passato e soffre nel presente di un’inaccettabile assenza di una propria politica energetica. Assenza dovuta a disinteresse o a una scelta ultraliberista di affidare il settore ai privati. Basta pensare che la proposta di legge 193 di costituzione di una società energetica pubblica regionale    presentata nel 2017 primo firmatario Revelant e sottoscritta da consiglieri di tutti i partiti non è stata ancora approvata! Mentre concessionari privati continuano a sfruttare le nostre acque. La presenza di tale società pubblica regionale è fondamentale per la gestione dei grandi impianti che la Regione riceverà gratuitamente, diversamente gli stessi ritorneranno di fatto nelle mani degli attuali concessionari.

È tempo che la Regione, le Comunità di Montagna e i Comuni si facciano attori nel settore energetico. Lo impone l’aumento delle bollette di questi giorni. Se dovesse essere difficile per loro prendere esempio dai colleghi trentini, possono sempre imparare dalla Società Elettrica Cooperativa Alto But (Secab) di Paluzza, fondata oltre 100 anni fa in tempi di miseria da uomini volonterosi che amavano la loro terra e la loro gente.

Franceschino Barazzutti, già presidente del Consorzio del Bacino Montano  (BIM) del Tagliamento».

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L’immagine che accompagna l’articolo è tratta dal mio: https://www.nonsolocarnia.info/o-ora-o-mai-piu-quale-legge-in-fvg-per-il-grande-idroelettrico/,  ed è una cartina delle derivazioni ad uso idroelettrico effettuate dalla S.A.D.E. in Carnia. Provenienza: Franceschino Barazzutti. In arancione “Corsi in secca a seguito captazione”. In blu derivazioni. In azzurro corso naturale. Quadretti neri: captazioni. Provenienza: Franceschino Barazzutti. L.M.P. 

 

 

 

 

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