Pubblico questo documento per iniziare a parlare dei G.A.P. anche friulani, per far capire come essi fossero strutturati in modo indipendente dalla Garibaldi e quindi non dipendessero dalla stessa se non quando Giacca si era presentato con un gruppo dei suoi nella Zona Libera del Friuli Orientale, dove era stato costretto a sottomettersi, ma più pro forma, da come si comportò poi, che realisticamente. Poi egli ed il suo gruppo erano svaniti nel nulla, si fa per dire, e nessuno sapeva dove fossero finiti e cosa intendessero fare. Questo per chiarire il mio pensiero e non solo mio intorno ai fatti di Porzûs. Ricordo infine che Mario Lizzero Andrea dopo l’attraversata dei monti da Tramonti al Pura con un gruppo guidato da Mario Candotti che era sopravvissuto anche alla campagna di Russia, era rimasto lì, dopo l’incidente occorsogli in moto, per guarire, e quindi era sceso incontrandosi a Feltrone con Romano Marchetti a fine gennaio 1945, e se ne era andato dalla Carnia dopo i fatti di Porzus.

Il documento che qui pubblico è presente in : I.F.S.M.L. – Fondo 24 –  Processo Porzûs. – Documenti in copia da Archivi di TribunalI. – Busta 1 –  IX° Corpo d’ Armata – Divisione d’ Assalto Garibaldi Natisone – Fasc. 18.

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«X° CORPO D’ ARMATA.
– DIVISIONE D’ ASSALTO ‘GARIBALDI NATISONE’.
– COMANDO DI ZONA DI MOBILITAZIONE.

ZONA 13/3/1945.

AL COMANDO DIVISIONE (SUA SEDE).

OGGETTO: RELAZIONE.   (N.d.r. Vi è poi un timbro con una carica ed un nome ed un segno presumibilmente per firma autografa ma illeggibile, presumibilmente di un cancelliere di tribunale quello che firma in fondo, che vidima, così, la prima pagina).

Siamo riusciti ad avere un contatto con due compagni della Federazione di Gorizia, i quali ci hanno fatto una relazione sull’attività nella zona, a questa riunione ha partecipato anche il comp. Andrea.

La situazione è questa: esiste una regolare Federazione diretta politicamente da quella di Udine con circa 200 membri del Partito divisi 120 in città il resto in Provincia, poggia su tre zone: Cormons, Gradisca e Romanus (Romans? N.d.r.), detta Federazione è composta attualmente da 4 elementi essendo stato arrestato il 5° (Fausto) elementi debolissimi con una mentalità tendente al compromesso che al giudizio del compagno Andrea non possono stare la Confronto con il nostro Commissario di Battaglione; questa debolezza è riconosciuta da loro stessi e sarebbero ben felici di aver un vero dirigente, in ogni caso il compagno Andrea ha detto che, dato che loro sono diretti dal comp. Franco noi non dobbiamo creare delle interferenze ma lasciare che della questione si sbrighi il compagno Franco stesso, tuttalpiù parlerebbe lui e ci farebbe parlare noi con il comp. Franco ed assieme si potrebbe vedere di migliorare.

Abbiamo fatto capire loro che il compito principale oggi è quello di mobilitare più largamente possibile le masse per la guerra di Liberazione e che quindi almeno il 25% di questi membri del Partito debbono raggiungere le nostre unità portando con sé un certo numero di simpatizzanti. (A) questo proposito riceverebbero istruzioni precise dal comp. Franco. Essi si sono lamentati di non riuscire a coordinare il lavoro in città con i compagni Sloveni, e ciò a causa di questi i quali per il loro lavoro vanno creando contatti a destra e sinistra, senza rivolgersi mai a loro che sono i soli rappresentati del P.C.
Il comp. Andrea ha detto che questo se è vero, è un vero e proprio sabotaggio e che loro facciano a proposito una relazione e che la inviino a noi. Non appena la riceveremo ve la manderemo.

Abbiamo parlato anche con due rappresentanti della Zona di Cormons i quali si lamentano che i compagni Sloveni con le loro azioni di requisizione rovinano il loro lavoro politico, abbiamo loro fatto osservare che se questo succede è a causa loro e che i reparti in montagna mangiano tutti i giorni e che loro non sono in grado di provvedere a questo, bisogna che i reparti provvedano da soli, in ogni caso li abbiamo invitati a fare una relazione portando fatti concreti e cercheremo nei limiti del possibile di porre rimedio.
Anche loro abbiamo dato le stesse direttive di quelle della Federazione di Gorizia.

Riguardo ai G.A.P. è secondo noi un vero casino. Esiste un gruppo Brigate che talvolta si intesta anche DIVISIONE G.A.P. comandato dal compagno Giacca i quali vivono in montagna dato che sono così grossi da non poter stare in pianura dimenticando che in queste condizioni mancano alla funzione essenziale della G.A.P. e non son dei partigiani dato che la loro disorganizzazione è troppo grande per essere in grado di assolvere la funzione di questi.

Il comp. Andrea è partito e parlerà con i compagni della Federazione di Udine a riguardo e ci ha detto di appoggiarlo energicamente nel colloquio che si procurerà con il comp. Franco. Secondo lui i G.A.P. devono lasciare immediatamente la zona, essere gran parte inviati nei nostri reparti ed i migliori inviati in pianura ad assolvere i loro compiti. Il comp. Andrea porrà anche la questione delle S.A.P. che secondo lui sono organizzazioni a base opportunistica in quanto servono a smobilitare le masse invece che a mobilitarle dato che inquadrano i giovani tenendoli gran parte inattivi, impedendo loro così di raggiungere le formazioni in montagna. À (Sic!) detto che G.A.P. e S.A.P. come vengono concepiti qui sembrano fatte apposta per impedire di avere un forte esercito in montagna.

In quanto ai gruppi Polizia secondo noi bisognerebbe riorganizzarli su altra base, la loro azione è preminentemente economica più che politica, la loro dislocazione ci impedisce il controllo delle loro azioni.

Abbiamo posto la questione al compagno Andrea il quale ha detto che il loro compito, data anche la dislocazione deve essere solo economica e che quindi dovrebbero dipendere dal Podrocije (comando di area? N.d.r.). Mentre la funzione di polizia politica deve essere svolta dai G.A.P. riorganizzati anche loro per questa funzione. Attendiamo da voi qualche decisione a proposito dato che a noi ci è impossibile controllare i gruppi più lontani considerando inoltre il fatto di una mancanza di un comando per tutti i gruppi, la loro direzione e organizzazione ci impedirebbero ogni altra attività per il momento.

Abbiamo fatto partire un gruppo di mobilitati al comando del comp. Robert il quale ha perduto armi e pattuglia; il quanto al comp. Nembo non siamo ancora riusciti a scovarlo.

Del Battaglione Caprera abbiamo chiesto una relazione al comp. Ricciotti che non ci è ancora giunta; dal comp. Furore che è qui abbiamo saputo che è un Battaglione nominale che si trova in pianura nella zona di Tarcento ed è comandato dal comp. Livio dato che elementi di questo eseguono prelevamenti ecc. e figura facente parte della nostra Divisione indagheremo a fondo facendo venire qui il comp. Livio personalmente; in ogni caso comunicateci eventuali provvedimenti da prendere a riguardo.

Fra qualche giorno ci arriveranno gli apparecchi radio e così avremo dei collegamenti rapidi che ci saranno utili soprattutto per le informazioni, fate partire immediatamente un radiotelegrafista con tutte le istruzioni del caso.

Saluti garibaldini.

MORTE AL FASCISMO                                                                                   LIBERTÀ AI POPOLI.

IL COMANDANTE                                                                                          IL COMMISSARIO

MORO                                                                                                                     BANFI

Segue firma autografa.                                                                                Segue firma autografa».

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N.B. Detto documento fu acquisito per uno dei processi per quanto accaduto a Porzûs, e porta non solo in fondo appiccicate 5 marche da bollo da 30 lire ciascuna, annullate con tre timbri, ma anche il timbro del Primo Cancelliere con firma autografa.

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Partigiani citati qui per quello che è possibile ricostruire. Andrea è Mario Lizzero, Franco è Ostelio Modesti, Fausto non sono riuscita ad identificarlo, Moro è Salvatore Bula, Banfi è Vincenzo Marini, Giacca è Mario Toffanin.

E per ora mi fermo qui, ma vorrei anticiparvi, miei lettori, che in seguito pubblicherò un articolo sui G.A.P. friulani che conferma quanto qui scritto e cioè che i Gap non dipendevano dalla Garibaldi ai tempi della strage di Porzûs, e quindi neppure dalla Natisone. Non solo: pure in questo documento si precisa che il loro compito istituzionale era la giustizia partigiana, quindi potete immaginarvi come reagì Giacca quando capì, giunto alle malghe, che aveva davanti la Turchetti, segnalata come spia, che stava lì a rassettare …. Quindi la strage di Topli Uorch potrebbe davvero esser stata una azione non premeditata (ma non per questo giustificabile), e Giacca poteva esser salito alle malghe solo a controllare cosa stesse succedendo, per esempio relativamente a quanto accaduto a Cancelier, oppure relativamente a voci che forse giravano su possibili contatti di Bolla con il nemico, mai però documentati.  

Laura Matelda Puppini

Foto di Mario Toffanin Giacca da: https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Toffanin. Foto pubblicabile in quanto mai pubblicata all’estero e con copyright scaduto. Laura Matelda Puppini 

 

 

 

 

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