No a 70 km per motoslitte in alta Val Tagliamento! Qualche riflessione anche sui testi normativi.
Premessa.
Ho letto due interessanti articoli sulle motoslitte, e da uno ho appreso che: «La legge italiana non permette la circolazione sulle montagne con le motoslitte. I casi rarissimi sono considerati eccezioni. Troppo pericoloso, sia per le persone che per le cose: capita che le valanghe vengano causate proprio da passaggi maldestri con le motoslitte in neve fresca in alta quota. Quei rari anelli dove i turisti possono provare l’emozione della guida sono tutti su terreni privati e quindi limitati. Con una sola eccezione: a Madesimo, una fortunata serie di circostanze e l’iniziativa di un gruppo di privati supportato dalle istituzioni turistiche locali ha creato una sorta di parco delle motoslitte: qui si contano oltre 70 km di piste battute dove si può circolare in piena sicurezza e accompagnati da guide specializzate all’interno di un’area in quota intorno al Lago dello Spluga, proprio sul confine con la Svizzera». (1).
Ma siamo in Lombardia, e, nel 2012, anche in Lombardia il Cai temeva leggi troppo permissive sull’ uso selvaggio e turistico delle motoslitte. E così si legge nel merito: «Nei giorni scorsi il Club Alpino Italiano lombardo ha […] pubblicato sul proprio sito un documento che elenca alcune indicazioni rilevate in merito al progetto di Legge così come è stato presentato. Innanzi tutto sul problema dei percorsi effettuati dalle motoslitte che “dovranno essere individuati in bassa quota, e localizzati solo ed esclusivamente in prossimità di territori antropizzati – come per esempio comprensori sciistici già esistenti – e comunque non dovranno mai interferire con tutti i percorsi sci-alpinistici, alpinistici ed escursionistici. A questo si dovrebbe aggiungere la limitazione o addirittura il divieto in aree protette, quali parchi e riserve, o nelle zone della rete ecologica regionale, ovvero quei particolari territori della regione ritenuti strategici per la conservazione delle risorse naturali. Di questi ultimi fanno parte territori quali Alta Valtellina, Val di Livigno e la zona dall’Aprica al Mortirolo in cui le motoslitte non dovrebbero circolare sia per l’inquinamento che i gas di scarico potrebbero produrre, sia per l’impatto che potrebbero avere sull’ambiente e il paesaggio». (2). E per carità, abbiamo copiato, presumo, la Lombardia in sanità e ci è bastato, non facciamolo anche in altri ambiti!!!
Inoltre: attenzione, perché devono venir approntati, da che ho compreso, tracciati particolari delimitati per motoslitte, cioè ‘circuiti’ o ‘anelli’, con cancelletti etc. etc., e se ho mal compreso correggetemi.
Ed ancora: in Svizzera si lamentava già nel 2003, nell’uso di motoslitte, che era «carente l’applicazione delle norme vigenti, i controlli potrebbero evitare abusi. Questi veicoli inizialmente previsti per il trasporto di merci vengono sempre più utilizzati per il tempo libero, nonostante ciò non sia permesso». (3). Ed infine sicuramente il Canton Ticino ha preso soluzioni chiare e drastiche: basta leggere il “Regolamento sulle slitte a motore, sui veicoli per la preparazione delle piste e sulla circolazione fuori strada” per rendersene conto. (4).
Infine vi è chi ha cambiato rotta: per esempio coloro che gestiscono il rifugio Angelo Dibona, locato sulle Dolomiti, non intendono più, dai tempi del covid, gestire il servizio motoslitte, e pensano invece di offrire «agli amanti della montagna un luogo in cui trovare natura, tranquillità e silenzio». (5).
Inoltre la Regione di ‘Io sono Fvg’ (da cui mi dissocio sentendomi italiana ed al massimo cosmopolita) invece di copiare di corsa la Lombardia, poteva almeno enucleare i percorsi già presenti sul territorio, che non sono citati: infatti esiste già la possibilità di fare giri in motoslitta a Sappada, (6) ed a Sauris. (7), e forse anche in altri luoghi.
70 chilometri decisi dalla regione Fvg in alta val tagliamento, la più bella della Carnia, per motoslitte, con approvazioni varie di uffici regionali ma nessuno studio serio di base sull’impatto globale ambientale.
Mi sono state inviate la copia della delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022 che contiene l’estratto del processo verbale della seduta del 28 ottobre 2022 e il Decreto Presidenziale regionale n. 0152/2022 con cui la giunta regionale ed il Suo Presidente Massimiliano Fedriga, veronese e triestino, hanno tranquillamente deciso di trasformare 70 chilometri della Carnia, della zona più bella e cioè quella dell’’Ampezzano, Sauris compresa, di piste forestali e strade ad ‘uso interpoderale’ della Carnia in pista per motoslitte, vietando così il transito a chi fa sci alpinismo e cjaspolate, ma anche a chi deve muoversi lungo questi assi viari per altri motivi, ma cosa volete che sia. Infatti così si legge sul decreto presidenziale «Preso atto che i percorsi di cui trattasi interessano tracciati esistenti di viabilità forestale, strade aventi finalità di prevalenza agro-silvo pastorale e strade aventi finalità di servizio rispetto ad ambiti di rilevante interesse naturalistico, quali aree all’interno della rete Natura 2000».
Ж
Chi controllerà il rispetto delle norme? La polizia municipale della Comunità della Carnia. Ma è possibile?
Dovete sapere, miei lettori, che le motoslitte sono mezzi molto potenti e velocissimi, e la loro guida prevede casco, luci accese e patente b, ma purtroppo il resto è affidato al buon senso dei cittadini. E qui parliamo di un circuito su vie percorse anche per altri motivi, dove il transito a piedi essendo piste forestali, non so come possa venir vietato. Inoltre il compito del controllo della guida è demandato alla polizia municipale che interviene «per verificare che le regole minime di sicurezza, casco, assicurazione valida, corretto comportamento di guida e rispetto delle distanze di sicurezza e delle aree di transito, siano rispettate». (8).
Peccato che questo non possa accadere per esempio in territorio di Forni di Sopra, perché il Comune non ha convenzione con la Polizia municipale, qui “utizzata” all’egida del risparmio, e non è compito dei Carabinieri detto controllo. Non solo. La Polizia Municipale della Carnia non credo proprio riesca pure a controllare la circolazione in alta montagna di motoslitte, non solo perché a stento riesce a coprire, su di un territorio così vasto, quello che già fa, ma anche perché non è suo compito muoversi fra boschi e valli, fra l’altro con i mezzi che ha in dotazione, per seguire turisti desiderosi di adrenalina (9), quando, per inciso, lo stesso effetto si può avere anche in un tunnel degli orrori in un luna park.
Dove parcheggeranno poi i nugoli di adrenalina- cercasi? E io non vorrei vivere a Sauris, dopo questa trovata.
Poi vorrei sapere dove questi ‘nuovi colonizzatori’ lasceranno le auto, e quanto impediranno ad altri il passaggio sulla strada principale, oltre che come vivranno poi i saurani, e io non vorrei essere uno di loro per il rumore, che rimbomberà nella conca, i fumi e gli animali magari impazziti, ma questi sono ulteriori problemi e cosa volete, i 7 assessori, tra Lega Fratelli d’Italia e Forza Italia non possono pensare a tutto, basta, per Ceschia, che abbiano firmato la delibera non si sa da chi tanto attesa.
Ж
Come si è giunti a questo scempio normato dalla maggioranza in regione, Lega, Fd’I, e Forza Italia.
Il 9 febbraio 2022 si svolgeva a Sauris un incontro tra il Servizio foreste e Corpo forestale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, diretto dal dott. Rinaldo Comino, e le Amministrazioni comunali di Sappada-Plodn, Sauris-Zahre, Forni di Sopra, Prato Carnico e Ampezzo, nel quale venivano esaminati i possibili percorsi per le motoslitte ricadenti nel territorio di competenza di tali Comuni. Questa informazione, contenuta nel testo della Delibera Giuntale, riferiva che i Comuni di Forni di Sopra e Ampezzo, retti dai sindaci Marco Lenna e Michele Bendetti, a seguito dell’incontro, avevano manifestato interesse segnalando dei percorsi per le motoslitte, mentre il Comune di Prato Carnico non aveva proposto alcun tracciato. E un grazie di cuore vada ad Erica Gonano ed ai suoi.
Così si giungeva alla delibera giuntale che dice che, assenti Fedriga, Gibelli e Roberti, la giunta regionale «ha discusso e deliberato» senza, pare, un minimo di approfondimento sui temi ambientali e generali implicati, e in base ad una legge regionale pure ‘datata’ (1991), superata, ma, gioiosamente per i sostenitori di questa operazione ancora in vigore, relativamente ai percorsi «sui quali è consentita la circolazione delle motoslitte nei territori sottoposti a vincolo idrogeologico all’interno dei Comuni di Sappada-Plodn, Sauris-Zahre, Ampezzo e Forni di Sopra, di cui all’elenco allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione». (10).
Quindi continua dicendo che i percorsi individuati dovranno essere adeguatamente segnalati, a cura di coloro che li realizzeranno, «con indicazioni riguardo ai limiti di utilizzo, nel rispetto della normativa ambientale e paesaggistica» (11) che io, che non sono però una esperta in materia, mi chiedo se permetta il passaggio, ipoteticamente anche di nugoli di motoslitte non per necessità ma per piacere, con tutto ciò che ne deriva, essendo questi ‘percorsi’, tra l’altro, piste forestali o terreni fra proprietà o rifugi, almeno io ho capito così.
Ж
Inoltre si viene a sapere che nella realizzazione di detti percorsi si deve tener conto del rischio valanghe, che per inciso vengono facilitate dall’uso di motoslitte, che non è cosa di poco conto, quindi la giunta intende che venga predisposto un piano di gestione che identifichi nella mappa i settori del tracciato con particolare riguardo a quelli a rischio, e che si debba individuare un responsabile della “sicurezza valanghe” in possesso dei titoli previsti, che non è chiaro però chi pagherà, come del resto il piano. E tutto questo ‘progetto’ non mi si dica che non intacca i posti più belli della Carnia motorizzandoli, ed impedendo il passaggio a piedi su piste forestali e strade che uniscono realtà montane!
Ma poi si introduce il termine circuito, che in ambito sportivo significa “percorso ove il ritorno porta al punto di partenza”, e che pare implichi la creazione di un anello di 70 Km. E viene deliberato che verranno predisposti «circuiti ad uso esclusivo dei mezzi a motore, interdetti ad ogni altro “utilizzatore”. In caso contrario i Sindaci saranno responsabili anche degli escursionisti che vi transiteranno» (12), non quindi solo per motoslitte ma anche moto e quad, e qualsiasi altra diavoleria, ed interdetti ad ogni altro “utilizzatore” a piedi o con gli sci, che magari abbia una attività nei paraggi, od a locali che vogliano prendere una boccata d’aria, che in tal caso, secondo me, non sono paragonabili ad escursionisti. E i Sindaci saranno responsabili anche di coloro che vi transiteranno. Insomma le vie ed i territori saranno sottratti ai residenti e proprietari e ‘regalati’ a società e pure a foresti, per loro divertimento, fra una variante di piano regolatore e l’altra, quattro comuni che coprono gli spazi più belli della Carnia favorevolissimi e una politica a mio avviso dissennata del territorio alla base del tutto.
Insomma il sogno, datato tanti anni fa, di un politico tolmezzino della destra di trasformare la montagna della Carnia in un grande parco divertimenti per chi va a motore, pare qui concretizzarsi in modo definitivo, senza se e senza ma, e quelli a piedi, gli alpinisti, gli scialpinisti, quelli delle cjaspole, gli abitanti del luogo, che magari devono vedere dei loro appezzamenti, che rispettano l’ambiente e godono della natura, perderanno ancora diritti ed andranno in Slovenia. Ma anch’io. Per inciso questa estate Forni di Sopra era piena di turisti la domenica, ma poi era per tre quarti vuota, il che fa pensare ad un turismo, mi pare per lo più veneto, ‘mordi e fuggi’.
Ж
Inoltre le motoslitte viaggeranno in zone quasi incontaminate della Carnia, e in alcuni casi comprese nelle aree della rete Natura 2000 e per la precisione: ZPS IT 3230089 Dolomiti del Cadore e del Comelico” e “ZSC IT 3230085 Comelico-Bosco della Digola- Brentoni–Tudaio”, nel Comune di Sappada/Plodn, e “ZSC IT 3320007 Monte Bivera e Clapsavon”, nel Comune di Sauris- Zahre” (13), e verranno pure posti dei cancelletti nei punti di accesso al “circuito”, che implicano però un transennamento, perchè dovranno pur essere sorretti da qualcosa, che magari ucciderà qualche animale, forse in fuga dal disturbo da motoslitta, ma poco importa, e che consentiranno pure «la verifica del funzionamento degli appositi sistemi elettronici atti a garantire un idoneo intervento di soccorso». (14). E questo, secondo la Regione Fvg, non avrebbe impatto paesaggistico alcuno!!!
E che si preveda di fare un vero circuito si potrebbe ritenere dal fatto che, al punto 4 della delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022, così di legge: «Qualora si rendesse necessaria la realizzazione di opere infrastrutturali sui percorsi di cui all’elenco allegato A queste sarebbero soggette a procedimenti di autorizzazione paesaggistica».
Ma all’inquinamento per il territorio ed all’ impatto ambientale chi pensa? Non si sa, ma non di certo la Regione che però paghiamo e manteniamo con i nostri soldi. E neppure i quattro comuni che hanno deciso questo progetto da terra di conquista e colonizzazione per motoristi.
E se qualcuno volesse, in 70 Km, rifocillarsi o avesse un ‘urgenza?
Inoltre se questi ‘utilizzatori esclusivi’ da ora in poi del nostro territorio, per 70 chilometri, dico 70 chilometri di terreno, paesaggio, villaggi e casere che non sono loro, decidessero di portarsi dietro da mangiare e bere, almeno per il percorso, e buttassero carte e contenitori, di latta di plastica sui bordi del tracciato? Chi se ne frega, non è previsto nessun controllo. Così, magari, i luoghi più belli della Carnia, che certo non si trovano in comune di Paularo o in val del But, ma nell’alta Val Tagliamento, hanno la concreta possibilità di trasformarsi ‘in una mezza discarica’, si fa per dire, con rifiuti, che possono essere anche mangiati da animali.
Ma tranquilli: qui tutti voteranno Lega per non avere i migranti, quando qui non se ne vede quasi in giro, o perché si deve abolire il reddito di cittadinanza, senza sapere neppure chi ne fruisce, e prendendo tutti per scansafatiche, essendo gli abitanti della Carnia spesso ripieni di propaganda di destra ed estrema destra, o magari in cambio di un bicchiere al bar e una foto con Stefano Mazzolini, come mi dicono sia successo, che non so cosa abbia fatto per la Carnia, senza pensare al loro territorio, tutelato e salvaguardato dagli avi, ora messi in cantina, al creato, alla montagna come risorsa, non come nuovo ‘parco dei divertimenti’. E se a qualcuno non consta questo, sarò io la prima ed essere felice che mi venga detto che mi hanno raccontato balle.
Ж
Chi è responsabile di questo per me scempio.
Chi ha proposto questa ideona, fin dal 2018, è sicuramente Stefano Mazzolini che, se la riteneva tanto importante e bella, poteva realizzarla a Tarvisio, a casa sua, non nostra. Infatti così postava sul suo profilo facebook il 24 marzo 2018: Forni di Sopra Sauris Sappada in motoslitta #iovotoMazzolini Forni di Sopra/di Sotto Sauris Sappada un territorio incredibile da valorizzare!! Ascolta le mie proposte e aiutami a far SENTIRE LA NOSTRA VOCE!» corredato da video dove egli primeggia in sella ad una motoslitta. (15).
Ricordiamoci poi bene chi ha scelto questo scempio, sostenuto poi anche da Massimiliano Fedriga (Lega): Riccardo Riccardi (F.I.), Sergio Emidio Bini (Lega), Sebastiano Callari (Lega), Alessia Rosolen (che ha viaggiato, se ho ben compreso, tra An e F.I. e già dirigente nazionale delle organizzazioni giovanili del MSI, Fabio Scoccimarro (Fd’I), Stefano Zannier (Lega) Barbara Zilli (Lega).
E ricordo che la Carnia, in nome della produttività per altro privata, di energia elettrica, ha fornito a soggetti non pubblici e magari neppure regionali l’uso di ogni rio, con il risultato che il dissesto idrogeologico non credo proprio sia diminuito, ma che anche quelli delle centraline devono passare.
Inoltre io non so chi sia la “struttura regionale competente”, ma per logica dovrebbe essere la Direzione Foreste, che ha fatto l’attività istruttoria, ma allora perché non è specificata, e se è tutto così lodevole, bello, ‘trendy’, perché ometterlo?
Ж
Cosa hanno concesso i comuni.
Inoltre i comuni interessati, che hanno dato parere favorevole, e da mandare velocemente a casa, sono:
SAPPADA-PLODN, (parere positivo del Comune di Sappada-Plodn del 22/12/2021, prot. n. 7821/U riferito ai percorsi Sappada – Passo Digola (percorso principale e variante) (16);
SAURIS-ZAHRE: parere positivo del Comune di Sauris del 17/01/2021, prot. del SFCF n. 2822/A, riferito ai seguenti percorsi: 1) Sauris di Sopra – Casera Mediana – Casera Razzo; 2) Pamelouche;
3) Sauris di Sopra – Monte Ruke – Stavoli Beinte; 4) Sauris di Sopra – Hotzac – Stavolo Pront;
5) Maina Pileichele – Stavoli Raitern; 6) Stavoli Raitern – Rifugio Eimblateribn; 7) Rifugio Eimblateribn – Rio Novarzutta; 8) Casera Novarzutta. (17). Praticamente ha dato parere favorevole per i luoghi migliori saurani, e che raggiungono posti dove anche altri con sci e cjaspole giungevano pure a rifocillarsi.
Comunque Sauris sparirà sicuramente, dopo queste novità, dal novero dei villaggi che gareggeranno per the “Best Tourism Villages”, ve lo garantisco. perché lo è ora, ma non lo sarà più. E la sua valle rimbomberà, giorno, dopo giorno, giorno dopo giorno del rumore delle motoslitte, e vi dico io cosa si prova, che ho sentito per anni la cosiddetta pista guida sicura, nominata anche ‘autodromo della Carnia’ ed ‘il poligono di tiro tolmezzino’, ed il rumore dei vari motoraduni e rally e via dicendo. Si impazzisce.
Inoltre questi percorsi, per farli attraversare da un nugolo di motoslitte, costosissime, non necessitano di una preventiva autorizzazione paesaggistica espressa, per la Regione, ma il paesaggio verrà alterato eccome, se non altro dalle possibili recinzioni e dai cancelletti, se non altro da possibili rifiuti gettati al lancio lungo il percorso, se non altro da pipì, escrementi umani, etc. se uno in 70 chilometri ha bisogno di fermarsi per una urgenza, e se non altro da animali, che d’ inverno sono in equilibrio precario, e che potrebbero impazzire!!!! Perché anche i futuri moto-slittisti e guidatori di mezzi a motore di ogni età possono avere qualche problema con il freddo anche magari di stomaco, anche magari di cistite e diarrea e sono degli umani.
Ж
Infine le motoslitte con il loro carico umano passeranno anche per siti Natura 2000, ma, dopo il parere positivo del Servizio biodiversità del 03/02/2022, prot.n. 7791/P, sul tracciato che collega località Molini con Casera Mediana che ricade nell’area della rete Natura 2000 “ZSC IT 3320007 Monte Bivera e Clapsavon”, non c’è problema: si attiverà la procedura di valutazione di incidenza prevista dalla normativa vigente in materia (18), e vai!!!! Per inciso, così, tanto per sapere, vorrei conoscere chi compone il “servizio biodiversità”, ma sul sito regionale non ho trovato neppure detto servizio. Mi aiutate per cortesia a reperirlo?
Attenti comunque che vi è anche in zona il poligono Nato del Bivera, ma capisco che gli assessori non possono pensare a tutto, vivaddio!
Inoltre e per inciso, la Rete Natura 2000 della UE, definita dalle Direttive “Habitat” ed “Uccelli” tutela la biodiversità generale tutelando quella locale in siti caratterizzati dalla presenza di «habitat e specie di flora e fauna di interesse comunitario da mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente». (19) https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA203/). E su questa fonte si può trovare anche l’elenco dei luoghi tutelati. Ma noi ‘Siamo Fvg’ e perché mai dovremmo tutelare il nostro territorio? – mi chiedo polemicamente.
Ж
POI VI È IL COMUNE DI AMPEZZO. Con nota del Comune di Ampezzo di data 21/02/2022 prot. 12152/A, esso ha segnalato i percorsi che possono essere utilizzati dalle motoslitte: strada del Passo Pura (versante lago sul Lumiei), strade forestali “Scalotta”, “Vual”, “casera Bernone”. Ma la strada del Pura è strada di normale transito, anche verso il lago, perchè non so come uno possa raggiungere Sauris altrimenti, e così Sauris risulta ormai accerchiata da auto e motori, con questo sconsiderato progetto della giunta leghista ed associati. Ed anche il proverbio dice che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
E io se fossi il comune di Ampezzo non dormirei sogni tranquilli: infatti così si legge sul testo della delibera: con «nota del Servizio foreste e Corpo forestale del 14/09/2022 prot. n. 0132339/P/GEN e nota del Comune del 21/09/2022 prot. N. 143153/A/GEN, […] viene comunicato al Comune, che prende atto e riscontra positivamente, che nel percorso individuato è compreso il tratto, denominato “strada del Passo Pura” che rientra nella viabilità ordinaria di competenza dell’Amministrazione comunale e che, pertanto, l’adozione di atti amministrativi e autorizzativi finalizzati all’utilizzo della strada e a garantirne la corretta gestione e fruibilità in caso di transitodi motoslitte, rimane onere del Comune di Ampezzo». (20). Ma forse il Comune di Ampezzo non ha capito bene che oneri si sta accollando per le motoslitte.
Inoltre il regionale “Servizio pianificazione paesaggistica, territoriale”, ritiene che costruire una pista da motoslitte per 70 chilometri in alta montagna, con cancelletti, non sia problema paesaggistico, e ne prendiamo atto, e invierà alla Soprintendenza il suo parere, il che sta a segnalare che questa pista attraverserà luoghi di alto valore, e li cambierà per sempre. E noi, amanti della natura e molto meno delle trovate ‘Lombarde’ andremo in Slovenia. Ma poi il testo precisa che non è prevista valutazione paesaggistica in quanto non è prevista la realizzazione di opere e/o interventi progettuali (21), il che fa appunto pensare che non ci sarà recinzione alcuna dei tracciati e neppure cancelletti, inutili se non vi è recinzione, ma che le motoslitte seguiranno la viabilità normale di piste forestali etc.. Ma è così? Ma non è così?
Ж
INFINE VI È IL COMUNE DI FORNI DI SOPRA, dove a me è successo, questa estate, di vedere gente che utilizzava la pubblica via senza permesso per fare prove di slalom su pattini, scendendo come frecce, senza segnalazione alcuna. Ho scritto al Comune in data 18 agosto 2022 un esposto dettagliato, ed anche alla Polizia della Comunità di Montagna, che però mi ha precisato che non ha in detto comune, per espressa scelta dello stesso, titolo ad intervenire.
Con nota del Comune di Forni di Sopra di data 18/03/2022 prot. 19233/A, il comune ha segnalato, tra i tracciati che possono essere utilizzati dalle motoslitte: la strada verso Casera Tartoi, la strada verso Casera Tragonia – Casera Mediana – Sella di Razzo, le Casere Tragonia e Mediana, ma il Servizio biodiversità sempre della Regione Fvg in data 28/04/2022, prot.n. 30892/P, ha dato parere negativo al tratto tra le Casere Tragonia e Mediana, in corrispondenza del sentiero che le collega. (22). Inoltre anche questa volta il ‘Servizio pianificazione paesaggistica, territoriale e strategia’, ha comunicato, il 7 giugno 2020, che, per quanto riguarda i rimanenti tratti di percorso, essi «non necessitano di una preventiva autorizzazione paesaggistica espressa», in quanto non è prevista la realizzazione di opere e/o interventi progettuali, ma poche righe più sotto proprio questa delibera determina che vi sarà un ‘piano di gestione’ che i percorsi vanno segnatati, e prima parlava di cancelletti. Insomma io temo che non ci si intenda su cosa significa ‘paesaggio’ e ‘progettazione’ e neppure su cosa siano dei ‘cancelletti’.
E poi i Comuni carnici, come faranno a garantire che non vi saranno incidenti con pedoni, con mezzi magari anche militari che si muovono sul territorio, scialpinisti, quelli delle cjaspolade, quelli che sul territorio hanno stalle ed animali? Beh, questa ultima novità per me distruttrice, arrivata come regalo di Natale, in chiusura di legislatura, la giunta leghista ce la poteva pure risparmiare.
Ж
Ma poi scusate, per un intervento così massivo su posti incantevoli che ne verranno stravolti, perché non si è passati per il Consiglio Regionale, perché non si è chiesto il parere della Comunità di montagna, ma si è deciso solo sulla base di una delibera giuntale e di un decreto presidenziale secondo me inutile? Bastano 7 della giunta fra eletti e non + 4 rappresentanti di comuni e 1 presidente di Giunta per stravolgere la Carnia e darla gratis ai motori, trasformandola in un grande slitt- autodromo nei tratti non interessati da stradons o in Val But, che francamente non può eguagliare la Val Tagliamento ed il sappadino?
E vi prego, se ho una visione un po’ pessimista scrivetemelo, e se erro correggetemi. E poi perché 4 comuni carnici si sono stretti ed hanno stretto a noi carnici la corda al collo? Chiediamocelo. Anche perché la delibera così recita, come già più volte sottolineato: «circuiti ad uso esclusivo dei mezzi a motore, interdetti ad ogni altro “utilizzatore”. In caso contrario i Sindaci saranno responsabili anche degli escursionisti che vi transiteranno». Non però ai locali che lavorano ivi o che vanno a fare una passeggiata, che può non esser considerata una escursione, a quelli delle centraline, ai militari….
Inoltre chi andrà a recuperare le motoslitte, se uno le lascia a metà strada o una si ferma o…? I comuni? Un servizio regionale? Il gestore del tutto, che sarà, a mio avviso, un grande fortunato, però? Ma sapete quanto può costare un giro in motoslitta anche per spazi più brevi? Inoltre chi controllerà che a qualcuno non venga in mente di trasformare questo lancio ‘adrenalinico’ (in genere i giri in motoslitta vengono propagandati così) per le montagne con motoslitta in un safari?
Infine se non abbiamo sanità neppure per noi, come potrà Asufc e l’ospedale di Tolmezzo staccare una ambulanza anche per questi? Per cortesia Riccardi, ce lo dice?
Ж
Quindi vi è il decreto presidenziale di Massimiliano Fedriga che è giunto solo a suggellare questa ideona di 70 km di piste ‘per motori’, non solo per motoslitte in Alta Carnia, facendo propaganda mascherata alla Slovenia. In esso ritroviamo alla base normativa del progetto un comma di un articolo di una legge regionale ancestrale, la L.R. 15/1991, Art. 3, Comma 1 ter., che individua nuovamente i percorsi sui quali è consentita la circolazione delle motoslitte nei territori sottoposti a vincolo idrogeologico all’interno dei comuni di Sappada-Plodn, Sauris-Zahre, Ampezzo e Forni di Sopra. (23).
Detto decreto, di cui io non ho capito la necessità, come la delibera giuntale, cita solo un paio di leggi regionali, e nessuna nazionale, come noi non facessimo parte più dell’Italia, ed avessimo un mezzo governo assoluto della giunta. Il comma citato e le norme rigorosamente solo regionali di riferimento, però, non specificano il motivo per cui si possa fare passare motoslitte, e quindi non precisano neppure che lo si possa fare per turismo massivo.
Ж
Infine, dopo aver citato la delibera di giunta, così si legge nel decreto: «Preso atto delle richieste presentate in data 06.08.2022 e in data 06.12.2021», non si sa però da chi fatte, visto che la dicitura, citata nella delibera giuntale, è molto vaga e parla di «richieste di informazione e delucidazione di cittadini e imprese, di aprire un confronto con i Comuni in contiguità territoriale rispetto ai richiedenti, al fine di una valutazione complessiva sui percorsi da individuare nella zona» (24). Inoltre una richiesta è datata a posteriori rispetto l’aver consultato i comuni, quella del 6 agosto 2022. Per noi esiste quindi come proponente solo Mazzolini Stefano del tarvisiano. Se magari conoscessimo anche il nome degli altri …. così. magari, per trasparenza … Eppoi se detto progetto è così fashion e trend anche per l’ambiente, secondo la Regione, perchè omettere i nomi di detti “benefattori”?
Ж
Ed il decreto Presidenziale parla della predisposizione nei punti di accesso al “circuito” di cancelletti, e riprende il termine ‘circuito’ (per motori n.d.r.) che non fa ben sperare, e che implica ben altro a livello normativo, e precisa che i percorsi di cui trattasi interessano tracciati esistenti di viabilità forestale, strade aventi finalità di prevalenza agro-silvo pastorale e strade aventi finalità di servizio rispetto ad ambiti di rilevante interesse naturalistico, quali aree all’interno della rete natura 2000; ma nessuno sa come si riuscirà a contemplare tutti gli usi di questo martoriato territorio. Ma una cosa sappiano i paesi interessati che il rumore e i percorsi motoristici svalutano gli immobili di proprietà ed allontanano popolazione stanziale.
Ж
E ricompaiono le parti di tracciato ricadenti in Natura 2000, con la precisazione che basta introdurre poi, l’attivazione della procedura di valutazione di incidenza, e altra valutazione a cura del servizio valutazioni ambientali regionale.
Alla delibera giuntale è allegato l’elenco dei percorsi specifici su cui è consentita la circolazione delle motoslitte ai sensi del comma 1 ter dell’articolo 3 della legge regionale n. 15/1991, nei territori amministrativi dei comuni di Ampezzo, Forni di Sopra, Sappada/Plodn e Sauris/Zahre, che non specifica però il motivo, potendo essere solo anche per il trasporto legna e merci, perché in Carnia, non essendo essa l’Alaska, nel 1991 nessuno sapeva neppure cosa fossero le motoslitte. Inoltre nel 1991 non vi era attenzione all’ambiente, problema poi posto da una serie di norme europee e nazionali, e non si sa come detta normativa regionale del 1991 possa essere applicata al comune di Sappada che allora era sotto il Veneto.
Ж
E per finire scrivo quello che penso: che quello che non era riuscito ad altri riesce, grazie a pochi, ora alla giunta di Massimiliano Fedriga: cioè la colonizzazione della parte più bella della Carnia da parte degli amanti dei motori, quadrando i cerchi ed arrampicandosi sui vetri, su ‘circuito e non circuito’ e nel definire i percorsi senza analizzare se vi siano leggi statali e convenzioni come quella delle Alpi a tutela. E se avviene un incidente per passaggio di non motorizzati, risponderanno i comuni che non hanno vigilato, e che sarà meglio si affidino da ora in poi, con preghiera costante, assieme ai loro cari, a qualche Madonna locale.
Ж
Senza voler offendere alcuno, ma solo per esprimere così a caldo le mie perplessità, ovviamente discutibili, dettate anche dall’amore che ho per la mia terra di montagna, ereditato dai miei genitori e nonni, questo testo ho scritto, invitando, dopo questa chicca, a non votare più quella destra che questo per me scempio ha proposto, e sperando che finalmente qualche associazione ricorra alla legge per chiedere almeno se ciò è ammissibile. E se vi sono errori o non ho ben compreso, vi prego, correggetemi.
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P.S. Nella patria di Stefano Mazzolini: Tarvisio, si moltiplicano, invece, le adesioni a progetti europei Interreg con Austria e Slovenia, legati pure alla cultura ed al turismo sostenibile, che presumo Mazzolini, che ha un albergo a Tarvisio, sappia bene cos’è. E in : http://tarvisiano.org/it/20796/sostenibilita si legge che «Il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, di Sella Nevea e del Passo Pramollo, grazie al percorso di sostenibilità incominciato nel 2020, ha ottenuto il certificato di destinazione per il turismo sostenibile secondo gli standard internazionali GSTC (Global Sustainable Tourism Council). Il comprensorio del Tarvisiano è la seconda destinazione ecosostenibile riconosciuta a livello italiano, dopo la Valsugana, che ha ottenuto la sua certificazione GSTC nel 2019.
L’iniziativa è stata intrapresa nell’ambito del progetto Interreg WoM365-365 Days World of Mountains, di cui il Consorzio del Tarvisiano è partner e il cui obiettivo principale è la promozione della regione transfrontaliera Tarvisiano-Nassfeld-Pressegger See, in un’ottica di turismo sostenibile che rispetti le risorse e l’ambiente». Avete o non avete, carnici, capito che cosa sta accadendo? A noi rumori e motori a Tarvisio il green ed il turismo sostenibile. perché loro sanno cosa scegliere. Carnici, svegliatevi!!!!
Laura Matelda Puppini
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Vi invito a leggere, se non lo avete ancora fatto, la prima puntata sulle motoslitte in alta Val Tagliamento, pubblicato semrpe su www.nonsolocarnia.info ed intitolato: “
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Note.
(1) Enrico Maria Corno, La motoslitta: un modo innovativo di vivere la montagna. Dove si può andare e le regole, in: https://corriereinnovazione.corriere.it/cards/motoslitta-modo-innovativo-vivere-montagna-dove-si-puo-andare-regole/occasione-piu-unica-che-rara_principale.shtml
(2) https://www.montagna.tv/38516/cai-lombardia-motoslitte-vietate-nei-parchi-e-limitate-alle-basse-quote/
(3) Motorschlitten in der Schweiz (Motoslitte in Svizzera) in: https://www.cipra.org/it/pubblicazioni/298.
(4) https://m3.ti.ch/CAN/RLeggi/public/index.php/raccolta-leggi/legge/num/445.
(5) Il rifugio Dibona dice basta al servizio motoslitte. (https://gognablog.sherpa-gate.com/il-rifugio-dibona-dice-basta-al-servizio-motoslitte/), articolo datato 7 dicembre 2021.
(6) https://holidoit.com/esperienza/motoslitte-sappada-dolomiti/?gclid=CjwKCAiAqaWdBhAvEiwAGAQltvTePYIQOw3B3fjbNvaUCIah9-bpj5AkSBVAEh2ygN-zn2alsELwpRoCxoUQAvD_Bw.
(7) https://holidoit.com/esperienza/escursione-in-motoslitta-a-sauris/?gclid=CjwKCAiAqaWdBhAvEiwAGAQltgfAap_cPP-SxrUNy8f02ncsSxrUuLs94ATXJDkhNKPDQdqPq7_pehoCQw0QAvD_BwE
(8) https://motori.quotidiano.net/comefare/motoslitta-norme-regole-poterne-guidare.htm).
(9) Il legame tra andare in motoslitta ed ‘adrenalina pura’ e frasi similari si trovano spesso sul web in siti che vogliono propagandare le motoslitte ad uso turistico. Cfr. per esempio: Escursione adrenalinica in motoslitta a Casera Mediana (https://freedome.it/attivita/escursione-motoslitta-casera-mediana/). Fra le altre cose, detto sito è corredato dalla foto di una motoslitta che si inarca tra le nevi senza un percorso da seguire, scorrazzando liberamente.
(10) Punto 1 del ‘delibera’ in delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022.
(11) Punto 2 della delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022.
(12) Punto 3. c della delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022.
(13) Elenco inviatomi da un lettore, ma forse noto alla regione Fvg.
(14) Punto 3. F. della delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022.
(15) https://www.facebook.com/stefanomazzolinifvg/videos/2008432686074862/, dove pare, tra l’altro, fuoripista. Ma può darsi non abbia visto bene io. Non sono riuscita ad attivare l’audio del video, fatelo magari voi.
(16) Delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022.
(17) Ivi.
(18) Ivi.
(19) https://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA203/.
(20) Delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/2022.
(21) Ivi.
(22) Ivi.
(23) Decreto n. 0152/Pres. Trieste 15 novembre 2022.
(24) Delibera della giunta Regionale Fvg n. 1622/.
L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.airzoone.com/motoslitta/svalbard-speciale-motoslitta/?doing_wp_cron=1672174268.3979780673980712890625. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/no-a-70-km-per-motoslitte-in-alta-val-tagliamento-qualche-riflessione-anche-sui-testi-normativi/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/12/canada-motoslitta.jpg?fit=690%2C577&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2022/12/canada-motoslitta.jpg?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTEECONOMIA, SERVIZI, SANITÀETICA, RELIGIONI, SOCIETÀPremessa. Ho letto due interessanti articoli sulle motoslitte, e da uno ho appreso che: «La legge italiana non permette la circolazione sulle montagne con le motoslitte. I casi rarissimi sono considerati eccezioni. Troppo pericoloso, sia per le persone che per le cose: capita che le valanghe vengano causate proprio da...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
«L’uso delle motoslitte aveva avuto un boom dagli anni ’80, e abbiamo continuato a tenere attivo il servizio» – ha dichiarato a il Dolomiti.it Nicola Recafina, gestore insieme al padre Riccardo del rifugio Dibona (a quota 2.083 metri) ai piedi della maestosa Tofana di Rozes,- relativamente alla decisione di dire basta al servizio motoslitte. «Oggi però abbiamo deciso di dire basta prendendo una decisione che crediamo riavvicinerà la nostra struttura principalmente ad escursionisti ed alpinisti (…). Desidero offrire agli amanti della montagna un luogo in cui trovare natura, tranquillità e silenzio». (…)».
«Utilizzavamo tre motoslitte, però il tutto stava prendendo una piega che non mi portava nulla e il rifugio stava diventando una specie di parco divertimenti. Oltretutto la gestione dei mezzi era anche pericolosa». (https://gognablog.sherpa-gate.com/il-rifugio-dibona-dice-basta-al-servizio-motoslitte/)
Il 30 dicembre 2022, ‘lavocedeltrentino.it pubblicava un articolo/lettera, proveniente dalla redazione trentina, intitolata: ««Il Trentino Alto Adige, un luogo da sogno con persone (spesso turisti) da incubo». In esso così si legge:
«Egregio Direttore,
Di recente sono stata in vacanza in una località trentina e, nonostante sia andato tutto bene, almeno a livello di ospitalità, sono rimasta basita di alcuni fatti.
Partendo con ordine, le piste da sci: strutture e piste perfette, ma tanti ragazzi abbastanza fuori controllo. E direi anche adulti poco obiettivi riguardo alle loro reali capacità.
Perché imboccare una pista se poi a metà si deve togliere gli sci per arrivare in fondo? Non era più semplice arrivare alla seggiovia attraverso una pista alla propria portata?
E poi, comprendo la mania di condividere stories e media con i propri follower o amici, ma è davvero necessario fare video e selfie mentre si è in pista? Capisco chi risponde o scatta foto stando ai lati, ma non chi scende palesemente facendo un video. Non si ha nemmeno la corretta attenzione su quanto accade intorno.
Inutile spintonarsi o darsi contro verbalmente dopo essersi scontrati: sugli sci servono attenzione e responsabilità. Ci sono già abbastanza incidenti sulle piste, non serve andarsele proprio a cercare piazzandosi in mezzo alla pista mentre si fa una videochiamata.
In aggiunta, so che le piste vengono controllate continuamente, ma verso sera ho incrociato più di una persona che sugli sci barcollava parecchio, ovviamente dopo la pausa aperitivo. Non so se fosse una farsa per i social o se fosse la pura realtà, però ecco non è stata una discesa rilassante. Alla fine continuavo a voltarmi per controllare che la persona non cadesse.
Insomma, un luogo da sogno con persone (spesso turisti) da incubo».
Cristina M., Trento.
https://www.lavocedeltrentino.it/2022/12/30/il-trentino-alto-adige-un-luogo-da-sogno-con-persone-spesso-turisti-da-incubo/