A inizio ottobre 2023, si è verificata una perdita alla centrale nucleare slovena di Krško, non nuova ad eventi di questo tipo e che si vorrebbe raddoppiare. La perdita è avvenuta in un luogo difficilmente raggiungibile e «l’impianto, in gestione alla Nuklearna Elektrarna Krško (Nek), che ha dato la notizia […]  è stato sottoposto a una riduzione della potenza del reattore, che è stato progressivamente spento del tutto per effettuare tutte le rilevazioni del caso e accertare le cause della falla». (https://www.wired.it/article/nucleare-centrale-krsko-slovenia-perdita/).

Per arginare il danno e per scoprirne le cause sono al lavoro nella centrale gli operatori di Nek insieme a quelli della Autorità nazionale per la sicurezza nucleare (Ursjv). Per ora non è possibile ancora parlare di quando si potrà riprendere l‘attività della centrale, che si trova a circa 120 chilometri da Trieste,e che costituisce una delle principali fonti di energia della Slovenia e della Croazia. Le autorità locali hanno assicurato che fin dai primi momenti in cui è stata rilevata la perdita, è stato messo in atto il protocollo di sicurezza.

Lo spegnimento del reattore era stato avviato già un’altra volta nel 2008 quando, a causa di una perdita del liquido di raffreddamento, era stato dato un allarme, poi rientrato. (Ivi).

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Massimo Moretuzzo e Giulia Massolino, consiglieri regionali di Patto per l’Autonomia – Civica Fvg, venuti a conoscenza di recenti perdite dalla, per noi vicinissima centrale slovena di Krško, hanno interrogato la giunta regionale Fvg nel merito. Questo il comunicato che mette in guardia anche sull’ idrogeno, la cui produzione, par di capire, dipenderebbe, a livello energetico dal nucleare, visto purtroppo come la panacrea di tutti i mali senza che si sappia, e questo lo dico io, da cosa derivarlo (che sappia io per ora solo dall’acqua dolce per elettrolisi, ma allora vi sarebbe un consumo fuori portata dell’elemento base per la vita che potrebbe portate le popolazioni alla sete) e gli effetti sul pianeta di un suo uso su vasta scala. Inoltre Moretuzzo sottolinea come Patto per l’Autonomia avesse già detto ‘no’ al raddoppio della centrale di Krško.

Moretuzzo: «Già nella scorsa legislatura il Consiglio regionale aveva espresso contrarietà al raddoppio dell’impianto». Massolino: «Spingere sulla transizione alla produzione da solare. Attenzione all’idrogeno». L.M.P.

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Depositata interrogazione sulle recenti perdite alla centrale nucleare slovena di Krško.

«I consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo hanno depositato un’interrogazione in merito alla perdita avvenuta giovedì scorso (6 ottobre, ndr) nella centrale nucleare slovena di Krško, che ne ha comportato la chiusura per almeno due settimane. 

«La Giunta era stata informata della situazione che si è verificata a Krško e di cui hanno dato comunicazione gli organi di stampa? L’Arpa è stata chiamata a rafforzare i propri controlli?». Ne chiede conto l’interrogazione, come riporta il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo, che più volte aveva portato in aula la questione nel corso della scorsa legislatura. «La centrale nucleare, risalente al 1983, è ubicata in una zona a rischio sismico e, contrariamente a quanto avrebbe dovuto avvenire sulla base degli accordi con l’Unione Europea, l’attività dell’impianto è stata prorogata fino al 2043, prolungandone quindi la vita di circa 20 anni. Nel mandato scorso era stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale una nostra mozione che impegnava la Giunta Fedriga a ufficializzare la contrarietà all’espansione della centrale, considerate le criticità tecniche e di sicurezza, richiedendo l’avvio di un percorso di VIA transfrontaliera – ricorda Moretuzzo –. La Giunta Fedriga darà seguito agli impegni presi e con quale modalità?».

«Una notizia preoccupante, anche considerando il nuovo interesse nei confronti della centrale dimostrato da alcuni attori del progetto della Valle dell’idrogeno transfrontaliera, per i quali l’impianto di Krško è ritenuto un elemento fondamentale – commenta la consigliera regionale Giulia Massolino, componente della IV Commissione dove si discuterà l’interrogazione di cui è prima firmataria –.  Qual è la posizione della Giunta in merito alla centrale, tenendo conto di questo nuovo incidente? È fondamentale spingere su una vera, giusta e sicura conversione ecologica, guardando con determinazione all’energia solare».

Comunicato datato 11 ottobre 2023 di Patto per l’Autonomia- Civica Fvg.

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Il giorno seguente all’ interrogazione, Scoccimarro, finalmente parla.

A questo punto, senza aver saputo nulla prima dalla Regione, dopo che era stata pubblicata da qualcuno la notizia e l’interrogazione, bontà sua, la giunta per voce dell’Assessore Fabio Scoccimarro, il 12 ottobre 2023, dichiarava quanto: «In merito ai rilievi dei sistemi di sicurezza della centrale nucleare di Krsko che hanno comportato il blocco dell’impianto sloveno la Regione e l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Fvg) sono state immediatamente informate secondo i protocolli di sicurezza vigenti. In particolare, nella giornata del 5 ottobre i sistemi di sicurezza nella centrale di Krsko hanno segnalato una piccola perdita di liquido refrigerante nel circuito interno. I tecnici della centrale hanno quindi dato avvio alle procedure precauzionali di spegnimento. Arpa Fvg è stata contattata dall’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare che era stato informato dalle autorità slovene. Da venerdì 6 ottobre a lunedì 9 ottobre il Centro Regionale di radioprotezione di Arpa Fvg ha intensificato i controlli sulla radioattività in aria non rilevando alcuna anomalia». (Blocco Krsko: Scoccimarro, Arpa subito attivata. Nessuna anomalia. Comunicato stampa datato 12 ottobre 2023).

Ed il comunicato continua così: «Arpa si è immediatamente attivata per intensificare il monitoraggio della radioattività ambientale, in particolare sul particolato atmosferico e ha iniziato a valutare le traiettorie delle masse d’aria provenienti dal sito della centrale tramite modellistica numerica per l’interpretazione dei risultati. Questo monitoraggio intensivo si è concluso nella giornata di lunedì 9 ottobre a seguito del completamento delle operazioni di messa in sicurezza all’interno della centrale».

I tecnici della centrale hanno comunicato che l’acqua fuoriuscita è comunque sempre rimasta all’interno dell’edificio della centrale e non è mai stato esposto all’ambiente esterno. “I monitoraggi di Arpa Fvg non hanno rilevato nulla di anomalo sia dalla strumentazione in continuo sia dalle più sensibili misure in spettrometria gamma effettuate sul particolato atmosferico raccolto su filtro”, ha precisato Scoccimarro. L’assessore ha ribadito poi “a maggior ragione dopo questo incidente, tutte le perplessità, per non dire contrarietà, all’ipotesi del raddoppio della centrale di Krsko2. Per concretizzare la svolta green occorre valutare soluzioni a medio-lungo termine come il nucleare pulito, a fusione e di ultima generazione ma soprattutto sulle rinnovabili, sfruttando l’energia del sole, del vento (dove possibile) e dei corsi d’acqua e promuovendo con questi impianti le comunità energetiche in cui l’autoconsumo garantirà l’abbattimento delle bollette. Puntare invece sul nucleare a fissione, a Krsko, in una zona a medio alto rischio sismico, ritengo non sia più concepibile nel terzo millennio”».

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Considerazioni su queste affermazioni e sul momento storico.

Vorrei far presente però all’assessore che, con questi chiari di luna, una famiglia per avere un impianto fotovoltaico dovrebbe preventivamente sborsare 24.000.000, 00 euro come minimo, ammesso che trovi una ditta disponibile, che i tetti condominiali non portano spesso un impianto per famiglia, che tante volte le famiglie del Fvg sono composte da anziani che tutto hanno in mente tranne che spendere in impianti fotovoltaici mentre la spesa sanitaria per singolo soggetto è aumentata di molto e talvolta senza grossi risultati in termini di diagnosi e cure, che l’area dell’emergenza urgenza è in default, e se devi operarti dovresti metterti in lista di attesa un paio di anni prima, quando nemmeno sai cos’ hai. Inoltre esistono diversi tipi di pannelli solari ma come si fa a scegliere? Non da ultimo c’è chi abita sottomonte, e il sole lo vede pochissimo, e chi ha il tetto terrazzato non può mettere pannelli solari. Infine non è detto che ogni domanda venga accettata, ed a fronte del 40% dato dalla Regione Fvg per impianto, vi è un altro 50% che verrà reso in 10 anni con dichiarazione dei redditi, che per un anziano è un tempo lunghissimo.

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L’ assessore parla di comunità energetica. La prima volta che ne ho sentito parlare fu un paio di anni fa o più da Massimo Moretuzzo nel corso di uno dei giovedì online che teneva, e mi è parsa subito una via difficilmente praticabile, perché prevede un contratto notarile con accordo comune, ed un concetto di comunità fra vicini forse mai esistito in Italia, dove anzi, la destra sarebbe favorevole ad un controllo del vicinato. Non solo: con la popolazione anziana che la Nazione ed il Fvg in particolare si ritrovano, chi si mette a fare una comunità energetica? Quattro anziani che devono spendere i soldi sudati per la dentiera, il pane ed il futuro dei figli? Pertanto di cosa stiamo parlando? Io vorrei che la giunta regionale, e mi scuso subito con gli assessori e preciso che lo dico solo per esprimere un mio parere criticabilissimo e non certo per offendere, scendessero dall’iperuranio ed iniziassero a mettere i piedi per terra quando parlano, quando fanno le loro proposte e deliberazioni, pensando anche a noi che li paghiamo.

Chiudo con questa riflessione l’articolo, mentre il mondo è sconquassato da guerre, bombe e fosforo bianco (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2023/10/13/wp-israele-ha-usato-il-fosforo-bianco-su-gaza_69c04215-aaee-4dfa-9787-58afd8e99f1d.html), droni e quant’ altro, bambini israeliani sono stati sequestrati da Hamas ed alcuni uccisi e centinaia di bimbi palestinesi sono morti con madri e famiglie, mentre altri nuclei familiari palestinesi si stanno trasformando in nuovi profughi imbottigliati. Un Dio vendicativo forse sta sostituendo il Dio della misericordia e la morale di mammona, di faccio quel che mi pare, dell’odio, del potere e della violenza ha ormai prevaricato la morale di Cristo e dell’amore? E la Ue ci parlava di bandire ogni totalitarismo? Eppure io credo che sia ebrei che palestinesi preferirebbero, anche ora, la pace alla carneficina e così i martoriati ucraini ed anche i russi costretti a combattere. Ma la logica del comando e del potere dominano, portando la nera falce della morte sopra il mondo intero.  Pensate solo quanto inquinamento portano e porteranno queste armi micidiali che solcani i cieli e le terre!  E Dio giudicherà, alla fine, l’operato degli uomini. Noi non vogliamo più il Dio degli eserciti, noi non vogliamo più sentire “Got mit uns”, (1) non crediamo in un Dio di un solo popolo e vendicativo, ma vorremmo davvero che valesse il principio evangelico “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

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(1) Nel merito cfr. https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/il-coraggio-necessarioper-non-arruolare-dio

L’’immagine che accompagna il testo rappresenta la centrale nucleare di Krško, ed è tratta da: https://www.wired.it/article/nucleare-centrale-krsko-slovenia-perdita/.

Laura Matelda Puppini.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/10/CENTRALE-KRSKO81406719.webp?fit=1024%2C576&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2023/10/CENTRALE-KRSKO81406719.webp?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniECONOMIA, SERVIZI, SANITÀETICA, RELIGIONI, SOCIETÀA inizio ottobre 2023, si è verificata una perdita alla centrale nucleare slovena di Krško, non nuova ad eventi di questo tipo e che si vorrebbe raddoppiare. La perdita è avvenuta in un luogo difficilmente raggiungibile e «l’impianto, in gestione alla Nuklearna Elektrarna Krško (Nek), che ha dato la...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI