Stiamo passando in Fvg da una politica di dialogo ad una in mano ad avvocati? Chiediamocelo.
Voglio riprendere qui due argomenti che paiono superati, ma io non sono una persona che deve badare alla cronaca, e sono il caso delle firme richieste dalla Danieli e quello della denuncia di Riccardi per sputi e calci all’ auto della Regione, senza danno alcuno a niente ed a nessuno, ma certamente da non approvare, se realmente è andata così. E questi due fatti ci fanno riflettere su come, in particolare in Fvg, la politica della giunta regionale, dai tratti francamente autoritari, pare stia cancellando ogni partecipazione popolare, ogni possibilità di dialogo, quel dialogo che anche Papa Leone XIV, appena eletto, ha indicato come la via, scegliendo invece l’ imposizione ed un comportamento che chiude ad ogni confronto. Non so perché questo accada, ma so che porta alla sottomissione dei cittadini ed ad una politica quasi da ‘terzo mondo’ dove noi, che qui viviamo, possiamo avere ben poca voce, ove il rapporto fra i rappresentanti politici della maggioranza e della minoranza (che può portare anche allo scontro politico pur nei modi consentiti ed al discutere) viene gettato alle ortiche e sostituito dal linguaggio della legge, degli avvocati, mentre intorno la società, i diritti, i servizi vengono sgretolati. Ma se sono troppo pessimista, se non è così, e quanto scrivo non è realistico, vi prego: correggermi.
E mi sovviene una considerazione che ora reputo profetica con cui Romano Marchetti, intriso anche di pensiero vetero- testamentario chiude le sue memorie: «Ed ancora: l’autorità e la legge: due parole che mi frullano per la testa in chiusura di questo scritto. Sempre più si fa presente, ed allo stesso tempo incomprensibile per la maggioranza, il come risolvere i problemi della vita. Ciò significa che il rapporto giuridico ha ormai il sopravvento su quello umano. Ed allora sono i più abili a vincere, non i più umani. E se i più abili giudicheranno che il meno peggio, per loro e secondariamente per l’umanità, sia l’olocausto di molti altri, ciò avverrà, e lo sfruttamento dei più attrezzati a livello legislativo, potrebbe comportare un lievitare dell’ingiustizia che va di pari passo con il lievitare del numero delle leggi. La legge diventa, allora, un’arma da usare, secondo me, contro chi ne dovrebbe fruire a questo mondo». (Romano Marchetti (a cura di Laura Matelda Puppini), Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona. Una vita in viaggio nel ‘900 italiano, Ifsml e Kappa Vu ed. 2013, p. 347-348). Io credo che ormai siamo giunti a questo punto almeno in Italia e Fvg.
Ma per fortuna che qui come là, in particolare nel mondo americano a cui questa giunta pare guardi copiandone gli aspetti peggiori, coraggiosi avvocati cercano pure di difendere i diritti delle persone, come nel primo caso che ricordo, mentre il secondo fa riflettere sul ruolo politico ed asservito dei mass media, ormai più propagandistici che altro, che hanno tentato di far spostare l’attenzione dell’ opinione pubblica dai problemi reali della sanità a quelli secondari narrati da un assessore e due esponenti locali di FI, tanto anziani da ricordare come me certi linguaggi e situazioni da anni ’70/’80 che però non appartengono più alla società civile. E si narrava all’epoca, ma non so se sia vero, che un esponente della politica locale pensava di essere nel mirino delle Brigate Rosse, che avevano ben altro obiettivo. E vi è chi mi racconta che qui, in Italia ed in Fvg, con queste destre al potere, rispetto allo stato estero dove vive sua figlia si respira una aria pesante, molto pesante, e non so come dargli torto.
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Certamente circa 22.000 (21.974 per l’esattezza) cittadini devono ringraziare Furio Honsell per esser ricorso, assieme a Marino Visentini (unico già chiamato in causa dalla Danieli stessa come firmatario) e Paolo De Toni (già denunciato dal presidente della Danieli per offese alla sua persona, se ben ricordo), tramite gli avvocati Carlo Monai e Mario Sanino al Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tar Fvg che avrebbe obbligato la Regione Fvg a trasmettere alla ‘Danieli’ le firme dei sottoscrittori della petizione contro l’insediamento di una acciaieria della stessa società e dell’ucraina Metinvest in Porto Nogaro, tra Lignano e Grado, a due passi da Marano Lagunare. Ma le 21.974 persone devono ringraziare in modo particolare i giudici del Consiglio di Stato per aver ribadito che l’espressione democratica di un parere, sottoscrivendo una petizione che riporta pure dati personali ed indirizzata alla Regione Friuli Venezia Giulia, non implica che tali dati obbligatori possano essere trasmessi a terzi.
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Questo il comunicato di Furio Honsell, datato 4 aprile 2024, nel merito, intitolato: «Vittoria per la democrazia: il Consiglio di Stato tutela i firmatari della petizione Fvg “No acciaieria”».
«Alla fine il “diritto al dissenso” e la sua tutela hanno trionfato. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del TAR del Friuli Venezia Giulia che aveva consentito alla Danieli di disporre delle generalità dei 21.974 firmatari della petizione popolare “No Acciaieria”. L’appello è stato promosso da Furio Honsell, Marino Visintin e Paolo De Toni per tutelare la riservatezza dei nominativi dei quasi 22 mila cittadini che si erano opposti all’insediamento di una nuova mega acciaieria sulla Laguna di Marano.
“Riteniamo questa vittoria molto importante perché tutela il diritto ad esprimere il proprio dissenso a scelte di politica industriale, senza dover subire minacce di ritorsione o rivalsa da parte dei potenti contro- interessati. È una vittoria per chi ritiene una priorità la qualità dell’ambiente. È una vittoria per chi, mosso da slancio civile, potrà finalmente dormire sonni tranquilli. Siamo molto riconoscenti all’Avv. Carlo Monai, autentico vincitore legale, che grazie alle sue qualità ha saputo fare valere queste ragioni. Ammiriamo l’Avv. Monai che è sempre solidale con i più deboli.” Così Furio Honsell, a cui si aggiungono Marino Visintini e Paolo De Toni:
“Esprimiamo disapprovazione per il comportamento tenuto dalla Giunta Fedriga che non ha avuto il coraggio di difendere il diritto di opinione di oltre 22mila propri cittadini abbandonandoli a potenziali gravi rivalse, qualora fossero stati rivelati i loro nomi”.
La gioia per questo successo di civiltà è però offuscata dall’improvvisa morte del Prof. Avv. Mario Sanino che insieme all’Avv. Monai aveva patrocinato la causa al Consiglio di Stato. È stato uomo sempre al servizio del Diritto, che aveva preso molto a cuore da subito questa vicenda, cogliendone il senso profondo di autentica battaglia per i diritti dei cittadini nel loro ruolo di soggetti politici e non di sudditi delle multinazionali.”
“Infine si vede ristabilita la correttezza della valutazione originariamente fatta dal Segretario Generale del Consiglio Regionale, Stefano Patriarca, che aveva opposto il primo diniego alla pubblicità dei nomi. Diniego che in un primo tempo era stato invece superato dalla sentenza del TAR. Furio Honsell Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG».
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Questi i motivi espressi dal Consiglio di Stato come sintetizzati dall’avvocato Carlo Monai: «Il consiglio di Stato – spiega il legale – ha esplicitato il diritto del singolo firmatario a veder garantita la privacy e la riservatezza della sua opinione politica, perché trattandosi di materia ambientale, anche il riconoscere prevalente il diritto alla tutela dell’ambiente rispetto al diritto dell’impresa economica è una manifestazione di pensiero politico per la quale è giusto che il cittadino veda garantita la sua segretezza di voto e di opinione». (https://www.rainews.it/tgr/fvg/video/2025/04/danieli-ricorso-bocciato-niente-firme-anti-acciaieria-a6f288af-bd9e-4a7d-ac06-05b22f0f9839.html).
Inoltre vi è il Regolamento UE n. 679 del 2016 che riguarda il trattamento dei dati personali, a cui è stato dedicato un intero e-book che tratta ampiamente la materia. Ora in alcuni paesi esteri esiste pure uno specifico ‘spazio legale’ ove una persona che intende firmare una petizione dichiara se vuole che il suo nome venga reso pubblico o meno, ma questo non esiste in Italia, e quindi a tutti, tranne a coloro che, ricorrendo in giudizio, hanno esplicitamente dichiarato di aver firmato la petizione in oggetto, va applicata la legge sulla privacy.
Quello che stupisce, però, è la posizione del consiglio regionale e del dott. Massimiliano Fedriga Presidente di Giunta, che, dopo aver approvato all’ unanimità un testo sulla libertà di pensiero, e dopo che il Segretario Generale del Consiglio Regionale, Stefano Patriarca, aveva già espresso il parere che non si dovevano passare alla ‘Danieli’ i dati personali dei sottoscrittori la petizione detta brevemete e per comodità “No acciaieria” per ragioni di privacy, non sono ricorsi al Consiglio di Stato, come molti si attendevano, lasciando passare il tempo, e costringendo Furio Honsell, all’ ultimo momento, a prendere in mano la situazione ed ricorrere, con il primo risultato di bloccare la consegna per presenza del ricorso. (1).
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E passiamo al secondo argomento. Ora l’architetto Riccardo Riccardi, mai eletto, e designato da Massimiliano Fedriga come assessore dalla salute, carica che riveste da anni e anni facendo a mio avviso disastri per i cittadini che fra l’altro pagano, vuole denunciare sputi e calci, poi sputi calci e pugni alla sua auto dopo il flash mob tolmezzino, tenutosi il 28 di aprile davanti alla Comunità di montagna.
Ora è chiaro che pure la Costituzione dice che ciascuno può agire in giudizio, ma bisogna vedere poi cosa decide il giudice. Inoltre poteva chiamare le forze dell’ordine presenti e denunciare subito l’accaduto, non aspettare quasi una settimana da fatti dichiarati inizialmente solo da due noti esponenti politici locali del suo stesso partito che nessuno ha visto alla manifestazione: Luigi Cacitti e Dario Zearo (2), facendo in modo così di comparire per questo motivo un giorno sì e l’altro anche sui mezzi di informazione e quindi distraendo, grazie ai giornalisti, l’attenzione dallo stato in cui versa la sanità grazie a lui e solo a lui, e dalla trovata di privatizzare in parte tutti i pronto soccorso Asufc, (con tutto ciò che ne conseguirà), per tentare di salvare almeno parzialmente quello udinese, il più grande della regione, sprofondato in una crisi senza fine dopo esser stato il primo a venir trasformato in uno spezzatino pubblico – privato sia in Regione che forse nell’ intera Nazione.
E ricordiamoci, in questa storia che ha del giallo, di Luigi Cacitti e Dario Zearo che nessuno dice di aver visto al flash mob, che per primi hanno comunicato alla stampa che l’auto regionale era stata presa a calci e sputi, in quanto l’assessore ha così dichiarato alla stampa, relativamente a «dei calci, dei pugni e degli sputi con cui è stata bersagliata la sua auto di servizio che lo stava portando via da Tolmezzo al termine dell’ incontro con i sindaci della Comunità di Montagna ” : «Avevo scelto il silenzio su questo episodio. Ma visto che la notizia è uscita e che qualcuno persino nega i fatti presenterò denuncia portando anche la testimonianza del mio autista» (3), che pare quindi l’unico testimone oculare. Inoltre da queste righe si evince che, se Cacitti e Zearo non avessero comunicato alla stampa quanto sentito, dato che, se non erano lì, non possono aver visto nulla, se l’assessore denuncia è principalmente colpa loro oltre che essere una ripicca, par di capire, contro gli organizzatori del flash mob che non hanno visto nulla. Infine bisogna notare che l’assessore dichiara pure che «L’auto non ha subito danni particolari». (4).
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Comunque ed in ogni caso, per corretta informazione, noi cittadini avremmo preferito, francamente, che i mass media, invece di tediarci con lo “sfogliare la margherita” da parte dell’assessore: “Sporgo denuncia contro ignoti o non la sporgo?” come si leggeva sul Messaggero Veneto (5), ci avessero parlato dell’ incontro e ci avessero informato su quali sindaci hanno tenuto la bocca chiusa e hanno annuito per consenso e quali hanno detto la loro opinione davanti all’assessore, in reale rappresentanza dei cittadini, e cosa è stato detto in quella sede veramente, di cui nulla sappiamo essendo stato tutto ridotto all’ ‘affare dell’auto’ pare vandalizzata ma senza riportare danno alcuno, con l’assessore in primo piano e pagine riempite di sue fotografie, tanto per cambiare. E se erro correggetemi. Per esempio ha detto qualcosa Roberto Vicentini, che è il mio sindaco? Hanno parlato in difesa dell’ospedale il sindaco di Paularo, un pupillo di Fedriga che è corso a perorare la sua elezione anni fa sino al paese carnico, Michele Benedetti di Ampezzo, Fabio D’ Andrea di Rigolato, Domenico Giatti di Villa Santina, e via dicendo? O hanno solo ascoltato? Ma in particolare, ha detto qualcosa in difesa della sanità montana il sindaco di Ravascletto e presidente della Comunità di montagna Ermes De Crignis? Così, tanto per sapere quello che ci interessa davvero…
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Inoltre Riccardi ha dichiarato, e questo a mio avviso è gravissimo, che gli sputi, i calci e i pugni alla sua auto hanno rappresentato «una fase di tensione legata alla semplificazione fuorviante portata avanti da una certa politica» (6), dando già una sua personalissima lettura dei fatti ma senza specificare nulla. Ma se uno sa, essendo parte in causa ed ha prove certe, parla, altrimenti tace e può denunciare comunque se si sente parte lesa, ma non attua la notissima tecnica di gettare fango a destra e manca. Perchè sappia l’assessore che anche Casa Pound ha difeso anni fa l’ospedale non solo le sinistre. E dicendo così egli è come affermasse di sapere chi erano quelle persone e che appartenevano a dei precisi partiti o al Coordinamento. Ma se ciò non fosse vero, qualcuno potrebbe denunciare lui, a mio avviso, per tutelare la propria immagine. Perché neppure l’ arch. Riccardi può dichiarare e far pubblicare ciò che vuole, e questo sia chiaro.
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Per quanto riguarda il contrenuto dell’ incontro, da alcuni mezzi di informazione si è appreso solo di un ordine del giorno sottoscritto da tutto il consiglio comunale di Tolmezzo, successivo però all’incontro in Comunità di Montagna, e presentato dal gruppo di minoranza al Consiglio Comunale di Tolmezzo “Tolmezzo futura” che ha pure detto qualcosa sull’ incontro.
«Nell’audizione – […] – l’Assessore non ha dato tutte le risposte che richiedevamo. Non ha chiarito i motivi di una scelta che riteniamo non giustificata, dato che nelle condizioni attuali il Pronto Soccorso di Tolmezzo si trova in una situazione di sostenibilità e funzionalità, non ha garantito che non vi sia trasferimento di personale medico dal nostro territorio a Udine, non ha dato risposte chiare in merito al rafforzamento della sanità territoriale montana, non ha dato adeguate certezze sul radicamento e sulla continuità del personale esternalizzato». (7). In sintesi, par di capire, non ha detto nulla di nuovo ed ha ribadito solo quanto aveva già deciso con il dott. Caporale a nostra insaputa, coinvolgendo l’avvocato De Cet, dirigente in Asufc, per il bando di appalto.
Lo sportello del cittadino (servizio utilissimo) mi ha gentilmente fornito il testo dell’ o.d.g., presente anche all’ albo, e lo pubblicherò.
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Ma ritorniamo a Riccardi ed ai possibili sputi e calci, poi diventati sputi calci e pugni, all’auto della Regione Fvg, successivamente, con mio grande stupore, mi pare in un titolo del Messaggero Veneto o del Gazzettino per traslazione ipotetica diventati a lui, che però non è la sua auto. Il primo articolo sull’accaduto che ho letto era stato pubblicato da Radio Studio Nord, emittente locale con sede a Caneva di Tolmezzo, 4 giorni dopo la manifestazione del 28 aprile e riferiva che Dario Zearo e Luigi Cacitti avevano dichiarato di aver visto persone incivili, che a loro dire avevano partecipato al flash mob di protesta, prendere a calci e sputi l’auto di Riccardi, mentre questi lasciava, sulla stessa, la sede della comunità di montagna. E chiedevano «la condanna di questi comportamenti non degni di una comunità civile, che per causa di pochi trasformano con i propri gesti una legittima e civile manifestazione in un evento non consono allo spirito dei carnici». (8).
E lo stesso sindaco di Tolmezzo, di destra, si univa alle loro voci, non dicendo però di aver visto qualcosa, ma sottolineando «la correttezza del popolo della montagna presente che ha manifestato pacificamente nel piazzale antistante la Comunità di Montagna”» e continuava dicendo che pur esprimendo la propria solidarietà all’assessore, riteneva si trattasse «di un episodio isolato di pochi che non rappresenta la sobrietà e la correttezza della gente della Carnia». (9).
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A questo punto gli organizzatori rispondevano scrivendo che «Ieri un ex primo cittadino di Tolmezzo ed un ex vice sindaco hanno diffuso un comunicato, condannando calci e sputi verso l’autovettura dell’assessore, in procinto di andarsene dalla riunione. Atti che sarebbero avvenuti esattamente di fronte a Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri, che a quanto pare non hanno avuto alcunché da notificare, nonostante l’ottima visuale. Atti che molti presenti in piazza hanno testimoniato di non avere visto nei commenti dei vari articoli e post. Atti che vengono denunciati, di punto in bianco, a diversi giorni dall’evento. Atti a cui entrambi non possono aver assistito, non essendo stati presenti in loco. (…)». (10). E continuavano dicendo: «Capiamo meno come due politici locali tanto esperti, […], si prestino a fare da portavoce a queste accuse, mentre non li abbiamo sentiti esprimere alcun commento sull’esternalizzazione di parte dei servizi del pronto soccorso, sulla chiusura del servizi di chirurgia senologica, sul declassamento di ostetricia, ginecologia e pediatria, dell’ambulatorio di pneumologia, di dermatologia, delle mancate cure palliative sul territorio, dell’implantologia di peace maker, sulla riduzione dei posti letto, ecc Ad ogni. modo, se esistono prove di atti violenti, le esibiscano e il movimento ne prenderà le distanze fermamente». (11). Più chiaro di così. Mica gli organizzatori, come pare leggendo l’articolo di Seu, aveva pensato l’assessore, negavano i fatti, dicevano solo di non esserne a conoscenza, di non aver visto nulla e che le forze dell’ ordine non erano mai intervenute.
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Il primo testo del Messaggero Veneto, dedicato all’argomento, si limitava a riportare quanto detto da Luigi Cacitti e Dario Zearo in un articolo a firma di Tanja Ariis, intitolato “Sputi e calci all’auto di Riccardi dopo l’incontro con i sindaci carnici sul pronto soccorso di Tolmezzo”, pubblicato dopo 4 giorni dai fatti il 2 maggio 2025 online, e quindi uscito parallelamente a quello di ‘Radio Studio Nord’. Successivamente interveniva sulle pagine del noto quotidiano locale Riccardo Riccardi stesso, che dichiarava al Messaggero Veneto: «Ora denuncio. Non si soffi sulle piazze». (12).
Non so francamente cosa frullasse nella mente dell’assessore, che ascolta, pare, solo sé stesso, quando ha scritto queste parole, ma in materia di sanità in montagna nessuno ha soffiato mai verso alcuno, solo la gente si è incontrata quel giorno, a quell’ ora, in quel luogo, come organizzato dall’Auser, presumibilmente esasperata dalla situazione sanitaria in cui versa il territorio, per sapere qualcosa da lui, proprio da Riccardo Riccardi, perché ha sofferto, soffre e presumibilmente soffrirà per le continue trovate da lui e dal dott. Caporale apportate al sistema sanitario regionale ed al settore dell’emergenza urgenza destabilizzando un servizio sanitario che prima era una certezza. Quindi l’assessore lasci a casa possibili Eolo, e nessun vaso di Pandora si è scoperchiato. E preciso che io non ero presente al flash mob solo perché mi trovavo a Roma e sto scrivendo in base alle fonti reperite.
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Inoltre noi stiamo vivendo la debacle sanitaria sulla nostra pelle e su quella delle nostre famiglie e francamente speriamo che i nostri figli se ne vadano da questo Fvg per poter vivere decorosamente e sopravvivere, e possano abitare in un luogo dove la sanità non è da anni ed anni un problema per tutti quotidiano ed esasperante. Anch’io dissi anni fa a mia figlia Annalisa di restare qui, ma ora sono contenta che se ne sia andata, in particolare per come si sta modificando il sistema sanitario hic et nunc in Friuli. Non era tutto rose e fiori prima ma ora è da aver paura, secondo me, perchè come persone non si vale nulla, perchè tutto è governato da burocrazia e pensiero tecnocratico, perché non sai chi ti cura, ammesso tu trovi un medico anche di base, o una guardia medica che sappia bene l’italiano. Ed a me è accaduto di aver difficoltà di comunicazione con una di queste. Ed è davvero agghiacciante. Io vorrei che qualcuno capisse cosa significa vivere fra i monti senza magari MMG, con le guardie mediche rarefatte, ed ora anche il pronto soccorso diviso a metà, che era l’ultimo baluardo sanitario rimasto, solo per salvare quello di Udine, intaccato dalla politica dell’ assessore e di Denis Caporale.
Ma a mio sommesso avviso, e se erro correggetemi, l’assessore avrebbe dovuto mostrare il coraggio delle proprie azioni, avrebbe dovuto parlare con una folla composta per lo più da donne agé, come mostrano le foto, da persone pacifiche, almeno così narra anche Vicentini, non scappare o mostrare la supponenza di chi non vuol parlare con alcuno. Ed è inutile che Riccardi poi dichiari alla stampa, che pubblica ogni suo ‘fiato’: «io non mi sono mai sottratto al confronto costruttivo» (13), perché i cittadini del Fvg magari non sono propensi a credergli, ormai esasperati dai suoi atteggiamenti e dalle sue scelte, oltre che dalle sue continue dichiarazioni autoreferenziali che riempiono i mezzi di informazione. E c’è chi ha iniziato a scrivere che aveva votato a destra ma, a causa di Riccardi, non voterà più così, se egli permane. Ed “a buon intenditor poche parole”.
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Infine attenzione perché nessuno ha sputato all’assessore e non vi erano black bloc alla manifestazione che fra un po’ pare sia stata simile ad una di quelle troppo rosse o troppo nere degli anni settanta, mentre erano solo 600 cittadini di una certa età (quasi gli unici ormai che abitano la Carnia) ad attendere invano di ascoltar parlare l’invece fuggitivo, da quello che si vede e si capisce dai mass media.
Inoltre sputare e prendere a calci una macchina è un atto vandalico ad un oggetto di proprietà regionale, e di atti vandalici l’Italia è piena. Ma nessuno ha sputato all’assessore direttamente o la ha raggiunto con pugni e calci, sia ben chiaro. E un oggetto ed una persona non sono la stessa cosa. E se il mezzo avesse ricevuto qualche danno, essendo di proprietà della Regione, era questa che doveva sporgere denuncia anche all’assicurazione, e l’assessore esser chiamato come testimone.
Ma francamente sputi e calci e pugni ad una automobile possono raggiungere la stessa solo mentre passa tra la folla che la circonda e le impedisce di avanzare, ma così non è stato, perché altrimenti le forze dell’ordine presenti sarebbero intervenute a fare scudo, da che mondo è mondo, e quindi pare che Cacitti, Zearo e Riccardi stiano mettendo in dubbio anche il loro operato. O sbaglio? Anche perché una folla adirata non sputa e dà calci e pugni ad una automobile in silenzio, fra l’altro. Mai visto mai sentito. Comunque l’assessore è riuscito così di nuovo a porsi al centro di tutto e in particolare dei mass media che seguono solo lui, senza parlare dei problemi sul tappeto, che ben conosce.
Poi un giudice deciderà se quanto detto dall’assessore alla stampa senza dimostrazione di prova alcuna, tranne le parole di Zearo e Cacitti e la possibile testimoninaza del suo autista personale, pagato fra l’altro con i nostri soldi pur avendo, presumo, Riccardi la patente, sia vero o meno. Sarò la giustizia ad indagare. Ma se si trattava solo di atti vandalici, di sputi, calci e pugni ad una auto che fra l’altro non hanno lasciato traccia sul mezzo, forse la materia sarebbe di competenza della polizia municipale, come ogni danneggiamento ed atto vandalico ad oggetti, senza coinvolgimento personale. Ma intanto l’assessore è riuscito a cancellare il segno ed il significato della protesta, grazie anche a Dario Zearo ed a Luigi Cacitti, presidente del Bim. Ricordiamocelo.
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E pure Leonarduzzi, che nello specifico ha fatto come me, ha seguito i mezzi di informazione, si chiede: «Cos’è veramente successo a Tolmezzo lo scorso 28 aprile? Ma almeno ci dice che si trattava dell’auto blu della Regione che stava portando l’assessore via da Tolmezzo al termine dell’incontro con i sindaci della Carnia. «Ma qualcosa non quadra – continua su Leopost- visto che gli organizzatori della protesta parlano di una manifestazione pacifica, tanto che non ci sarebbe mai stato bisogno dell’opera di polizia e carabinieri, pur presenti sul posto. A Tolmezzo qualcuno parla di goffi tentativi di sminuire il movimento di protesta». (14).
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E così Serena Pellegrino, consigliera regionale, in un comunicato datato 5 maggio 2025: «Non c’è stata nessuna persona che abbia dato calci o sputato contro l’auto che riportava l’assessore Riccardi lontano da Tolmezzo, dopo l’uscita dal parcheggio privato della Comunità della Carnia, senza aver voluto dire nemmeno una parola alle centinaia di persone che lo aspettavano fuori chiedendogli spiegazioni sullo stato di salute in cui versa il sistema sanitario regionale”. (…).
“ (…) È evidente – incalza Pellegrino – che qualcuno è stato funzionale ad attivare quella macchina del fango che si è abbattuta sui cittadini e le cittadine della Carnia. Qualcuno che, in contumacia, ha gettato discredito nei confronti di chi confidava di apprendere dall’esponente di Giunta le sorti di un comparto sempre più depotenziato e consegnato, peraltro, a un privato sempre più interessato a un budget regionale che supera la metà dell’intero bilancio regionale”». (15).
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Ormai i problemi della sanità della montagna in sofferenza per mancanza di medici di medicina generale, per l’ospedale non più territoriale e scarnificato, per il turismo sanitario a cui ora si aggiunge il pronto soccorso spezzatino mentre era autosufficiente, sono a tutti evidenti e chi abita in Carnia paga davvero un prezzo caro e carissimo in ogni senso anche per salvarsi la pelle e curarsi. E questa situazione che ha portato al flash mob non può esser ridotta, dai mass media, ad un assessore offeso a morte per quanto accaduto, se è accaduto, alla auto regionale. Chiediamocelo.
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Senza voler offendere alcuno questo ho scritto, sulla base di quanto ho letto, non essendo stata presente al flash mob, e se non ho capito bene, dato che non c’ero ma ho seguito la stampa, correggetemi, scrivete, parliamone. Ma chiediamoci anche, con le 600 persone presenti al flash mob: Dove sta andando a finire il ssr in Fvg, in mano esclusivamente a Riccardo Riccardi? Nel prossimo articolo sulla sanità pubblicherò il testo approvato dal consiglio comunale di Tolmezzo, sperando non sia generico ma preciso, puntuale, approfondito.
Laura Matelda Puppini
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Note.
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/29/danieli-consiglio-di-stato-cittadini-acciaieria-firme/7785656/
- Luigi Cacitti è perito industriale, imprenditore edile ed un noto politico del partito detto attualmente Forza Italia da anni. È stato pure consigliere regionale ed è ora presidente del Bim. Dario Zearo altro politico era prima del M.S.I. poi mi pare passato a Movimento Sociale Fiamma Tricolore- Desta sociale ed infine a Forza Italia. Non so se ora, dopo il 2014, sia transitato a F. d’ I ma a me non consta.
- Christian Seu, Calci e pugni all’ auto Riccardi: “Ora denuncio. Non si soffi sulle piazze”, in Messaggero Veneto, 4 maggio 2025.
- Ibidem.
- Ibidem. La frase a cui mi riferisco è la seguente, riportata sull’articolo: «Ci ha pensato su per giorni, aveva deciso non accendere i riflettori su quella forma di protesta sopra le righe inscenata da una minoranza sparuta […]».
- Ibidem.
- https://friulisera.it/tolmezzo-importante-risultato-unanime-in-consiglio-comunale-a-difesa-del-pronto-soccorso/.
- “Cacitti e Zearo: «Calci e sputi sull’auto di Riccardi, tutta la politica condanni questi comportamenti incivili»”, in: https://www.studionord.news.
- Ibidem.
- Manifestazione sanità Tolmezzo, gli organizzatori: «Esterrefatti dalle parole di Cacitti e Zearo», in: https://www.studionord.news/.
- Ibidem.
- Christian Seu, Calci e pugni, op. cit.
- Riccardo Riccardi. La denuncia, in: Messaggero Veneto, 7 maggio 2025.
- HarakiriRiccardi Exxx…Polzive!!! Sugli sputi di Tolmezzo qualcosa non quadra. L’assessore vuole sminuire il movimento di protesta pacifica ma i carnici non si fanno coglionare. L’ammissione: Il sistema sanità è inefficiente. Craighero, Moser e Marchi contro Cacitti e Zearo: Che film avete visto?, in: https://leonarduzzi.eu/harakiririccardi-exxx-polzive-sugli-sputi-di-tolmezzo-qualcosa-non-quadra-lassessore-vuole-sminuire-il-movimento-di-protesta-pacifica-ma-i-carnici-non-si-fanno-coglionare-lammissione-il-si/).
- Pellegrino (acon): non si getti fango su popolazione Carnia in: https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=892223).
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L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta la manifestazione ed è tratta da: https://www.studionord.news/sanita-in-tantissimi-al-flash-mob-di-tolmezzo-nel-giorno-dellaudizione-di-riccardi/. Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/stiamo-passando-in-fvg-da-una-situazione-di-dialogo-ad-una-in-mano-ad-avvocati-chiediamocelo/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/05/Manifestazione-tolmezzo-rr33333.jpg?fit=800%2C444&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/05/Manifestazione-tolmezzo-rr33333.jpg?resize=150%2C150&ssl=1ECONOMIA, SERVIZI, SANITÀETICA, RELIGIONI, SOCIETÀVoglio riprendere qui due argomenti che paiono superati, ma io non sono una persona che deve badare alla cronaca, e sono il caso delle firme richieste dalla Danieli e quello della denuncia di Riccardi per sputi e calci all' auto della Regione, senza danno alcuno a niente ed a...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia

Messaggero Veneto 14 marzo 2025. “La Regione assicura; “Confronto con i sindaci sulle esternalizzazioni”. Ma poi tutto cala dall’ alto. Inoltre veniamo a sapere da un comunicato di Honsell, che Riccardi si è inventato un disegno di riforma complessiva del sistema salute che prevede tra gli obiettivi una severa contrazione dei servizi ospedalieri spoke.
E riporto questo comunicato di Furio Honsell: TRIESTE DISCUTE IL FUTURO DELLA SANITÀ: ANALISI E CRITICHE AL PIANO DI RIFORMA TARGATO RICCARDI
“Invitiamo la stampa e tutti i cittadini di Trieste alla conferenza stampa dedicata al progetto di riforma della sanità in Friuli Venezia Giulia, che si terrà mercoledì 14 maggio alle ore 10.30 presso il Caffè San Marco in via Cesare Battisti a Trieste.
Alla conferenza stampa parteciperanno il Consigliere regionale Furio Honsell (Gr. Misto – Open Sinistra FVG) e le Consigliere regionali Rosaria Capozzi (Gr. Misto – MoVimento 5 Stelle), Serena Pellegrino (Gr. Misto –
Alleanza Verdi e Sinistra) e Simona Liguori (Gr. Patto per l’Autonomia – Civica FVG). Inoltre, interverranno i rappresentanti dell’Associazione Costituzione 32, tra cui il dott. Walter Zalukar, che presenterà un documento dettagliato di analisi critica delle indicazioni e dei dati forniti recentemente dall’ARCS – Azienda
Regionale di Coordinamento per la Salute – in sede di III Commissione consiliare.”
“Il rapporto presentato metterà in particolare evidenza le diverse incongruenze ed errori nella presentazione di ARCS, anche rispetto ai dati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Corte dei Conti. L’approfondimento si focalizzerà poi sul tema del disegno di riforma complessiva del sistema salute annunciato dall’Assessore Riccardi, che prevede tra gli obiettivi una severa contrazione dei servizi ospedalieri spoke, ma senza dare alcuna indicazione riguardo al metodo utilizzato per definire tali obiettivi e le modalità atte a raggiungerli. L’incontro è aperto al pubblico.”
Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open
Sinistra FVG.