Dopo aver riportato il testo di Legambiente Fvg sulla Cimpello – Gemona vorrei fare qualche considerazione su quanto riportato sul Messaggero Veneto del 17 agosto 2020 nell’articolo “Analizzare i benefici della Cimpello- Gemona”, a firma di Emanuele Zanon, consigliere regionale di Progetto Fvg per una Regione speciale /AR.

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Il primo aspetto che mi sento di sottolineare, per mostrare quanto l’universo di alcuni nostri politici sia distante dalla realtà è il fatto che Zanon pone la Cimpello – Gemona  fra le «rilevanti infrastrutture di utilità collettiva», così apriori, assieme ad altri tratti stradali, per un costo che nessuno ci dice ma notevolissimo, quando di strade ne abbiamo più che a sufficienza, per i quattro gatti che siamo. E la Cimpello Sequals è già superstrada a due corsie. (https://trail.unioncamereveneto.it/infrastrutture/cimpello-sequals/). E da Sequals a Gemona ci sono 30 km, e, se verrà realizzato questo tronco di autostrada, distruggeranno il territorio di Castelnuovo, Pinzano, Forgaria, paesi che sommano in tutto circa 3000 anime. E si creerà un ulteriore sfregio alla nostra regione, ove i corsi d’acqua vengono violati e per tratti rinsecchiti da centrali e centraline, mentre pare che ai fiumi blu si voglia sostituire quelli di asfalto, che diverrà, con gli aumenti di temperatura previsti, sempre più incandescente. E si andrà a deturpare anche il comune di Pinzano, il cui ambito così viene descritto: «La posizione geografica del territorio, che si trova nella fascia di transizione tra l’alta pianura friulana e i primi rilievi pedemontani, è di particolare pregio naturalistico e questo anche grazie all’abbondanza di boschi e corsi d’acqua, alla presenza dell’importante habitat costituito dal fiume Tagliamento, ed infine dallo scarso impatto dell’uomo sul territorio».  (https://it.wikipedia.org/wiki/Pinzano_al_Tagliamento).

E pensate a cosa prevede questa opera inutile: il raddoppiare la sezione Cimpello-Sequals, che attualmente si compone di una superstrada a due corsie di circa 30 km, trasformandola in autostrada; la realizzazione della Sequals-Gemona, sempre credo a quattro corsie tra Castelnuovo, Pinzano, Forgaria. Per questa sezione, in buona parte collinare, sono previsti tratti in galleria e 2 viadotti di 450 e di 380 metri sopra il fiume Tagliamento. Il progetto prevede due barriere a Zoppola (Pn) e a Majano (Ud) e tre caselli intermedi ad Arzene (Pn), Spilimbergo (Pn) e Sequals (Pn). Volete sapere il mio pensiero? TERRIFICANTE!!!!

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Il secondo aspetto deriva dal concetto di pubblica utilità, sottinteso a quello di utilità collettiva, perorato per ogni opera inutile o utile ad alcuni privati, che però non sono soggetto pubblico. E la sua introduzione nella Costituzione vuole salvaguardare i privati da espropri per opere non rispondenti a tale prerogativa.

Però, a mio avviso, da decenni, ormai, la gran parte dei partiti presenti nelle istituzioni, indifferentemente dal colore politico, che pare quasi si confonda in un grigiore perenne, pensano che il bene pubblico si faccia sovvenzionando i privati, e che i privati portino verso il progresso e facciano l’interesse pubblico, il che è una assurdità, mentre magari cittadini sempre più numerosi languono e si arrabattano per diversi motivi: mancanza di lavoro stabile, bollette e servizi sempre più onerosi che fanno aumentare le spese fisse, sanità allo sbando. E su questi temi dovremmo riflettere per capire cosa può essere bene per la collettività, non ipotizzare di spendere per progetti autostradali faraonici, non si sa per chi.  Ma poi chi ha detto che sovvenzionando con i soldi dei cittadini il privato, che nella regola liberistica dovrebbe utilizzare solo ed unicamente capitali propri, e non vivere di perenne assistenzialismo, si ottenga il bene pubblico, la pubblica utilità? Mistero.

Infatti, ‘cui prodest’ quest’ opera? Chiediamocelo. Sicuramente, secondo me, alle ditte di autotrasporto, tutte rigorosamente private e per tre quarti polacche, rumene, e dell’est europeo, che ci riempiranno di gas di scarico e rumore, facendoci dire addio al turismo, anche quello più qualificato, messo già a dura prova in questa regione che non sa vedere ed immaginare il futuro e, di conseguenza,  progettare per il pubblico bene, con i soldi pubblici; e forse a due industriali veneti ( ma noi siamo Fvg) e locali, che appartengono ai soggetti privati, che poi sono capaci di salutare e delocalizzare chissà dove, come in questa regione abbiamo visto tantissime volte. Inoltre con i chiari di luna attuali il mercato non tenderà ad ampliarsi essendo già saturo ed avendo portato a riempire il pianeta di ‘monnezza’ ed ad un punto di criticità per la sopravvivenza della stessa terra. Ed il sistema neoliberista, basato sull’iperproduzione anche concorrenziale, di cui ogni giorno vediamo e subiamo i disastri, è entrato in una fase di crisi senza ritorno.

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E tra queste infrastrutture, la cui utilità per privati è l’unica che appare, Emanuele Zanon, che ha ritirato fuori queste belle idee ancestrali, dei tempi dei dinosauri, e che ora, a mio avviso, non stanno più né in cielo né in terra, ha posto:

Il potenziamento e velocizzazione e aumento capacità di transito della linea ferroviaria Trieste Venezia via Portogruaro, non si sa per chi,  visto che la linea battutissima è la Udine – Venezia, già percorsa da Frecce Rosse e Italo, solo che molti non possono permettersi il costo del biglietto e vi sono molti pendolari, e moltissimi treni che viaggiano su questa tratta sono regionali per questo motivo, e la Trieste – Venezia via Udine e via Monfalcone esiste già (cfr. pure: https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Venezia-Trieste). E da Trieste si può raggiungere Palmanova e quindi Portogruaro con la A 4.   

L’adeguamento e completamento del raccordo autostradale A23 -A28 Cimpello- Sequals – Gemona, già da Cimpello a Sequals a due corsie, che comporterebbe di alterare per sempre il Tagliamento, e non si sa per chi, se la via più battuta anche da automobili, ma molto meno di un tempo, è quella che va da Pordenone ad Udine, centro naturale del Friuli. Ma sulla Cimpello- Gemona ho già scritto e invito tutti a leggere nel merito: L’autostrada Cimpello – Gemona, in: http://www.comitato-arca.it/joomla/DOC_VARI/nostra_posizione.pdf.

Il completamento della terza corsia tra Gonars e Villesse, tanto poi il traffico si intasa lì, e comunque la terza corsia è già prevista da Venezia a Trieste, e sino a Monfalcone da Udine giunge la A4, e quindi ci si porta sul Carso ove vi è già il raccordo RA 13, e la nuova SS 202/sopraelevata di Trieste, che sono stati collegati nel 2008. (https://it.wikipedia.org/wiki/Raccordo_autostradale_13).

Il traforo di monte Croce Carnico, che è una assurdità perché brucia la Carnia e la Val But. Infatti in una stretta valle o si promuove il turismo, o si fanno passare camion e macchine su grandi arterie, il che è una scelta dissennata. E se si può migliorare il percorso al valico di Monte Croce, non credo proprio che gli austriaci si sentirebbero di forare montagne, più o meno friabili. Inoltre questa idea credo risalga a ben prima che venisse costruita l’autostrada che porta da Amaro a Pontebba.

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Ma vediamo i motivi per cui il consigliere di Autonomia Responsabile vorrebbe ancora ferire la nostra Regione- Fvg, già deturpata dagli orridi tralicci dell’elettrodotto aereo (definito da Aldevis Tibaldi un ecomostro) che così si andrebbe sempre più a configurare, pure con opere di questo tipo, una Regione di transito ed anche inquinamento, e di sfruttamento da parte altrui, in sintesi una regione – colonia di altri.

«Le infrastrutture dei trasporti rappresentano elementi indispensabili per lo sviluppo economico dei territori e la maggior competitività delle imprese sui mercati».

Ma non siamo mica senza strade superstrade, autostrade, ne siamo zeppi, e questo è un modo di pensare che poteva toccare il Meridione all’epoca dell’Unità d’Italia o l’Africa terra per noi di conquista ai primi Novecento, in un’ottica coloniale, non certo il Fvg hic et nunc. E poi se si vuole superare il prossimo in velocità dei trasporti ora esistono i carghi aerei, e più di tanto non si può correre. E non credo che alcuno voglia trasformare la nostra regione in una mera via di transito, con tutto quello che ciò comporta.

«Presenterebbe una soluzione per accogliere il crescente traffico derivante dal prossimo completamento della Pedemontana Veneta, che diversamente si riverserà sulla viabilità regionale e locale».

A parte il fatto che spesso la Udine – Trieste è intasata, sulla doppia corsia, e che questo è un reale problema, mentre la Portogruaro – Conegliano, cioè la A 28 che è da tempo in uso, non pare asse portante, e comunque ha uscite a Pordenone, Porcia, Sacile, ecc. ecc., non vedo perché dovremmo spendere soldi europei, e tanti, per favorire magari ditte dell’est Europa che attraversano la nostra regione, prendendoci tutti i rischi, le perdite, l’inquinamento senza alcun vantaggio. Dovremmo rovinare ancora una parte della nostra, che fu una bellissima, terra, per trasformarla in una via per tir?
E ricordo che i flussi di traffico dipendono da vari fattori, e neppure la terza corsia risolve tutti i problemi. E poi basta questo mito della velocità, che permette solo ad autisti di tir di guadagnare di più con il cottimo, e favorisce incidenti stradali, dando lavoro al 112/118 ed alle pompe funebri!!! Infine non credo che si possa distruggere ancora l’ambiente in base ad un condizionale ‘presenterebbe’ ma neppure sulla base di un ‘presenta’.  

«Ridurrebbe l’inquinamento all’interno dei centri abitati attualmente interessati dal transito del traffico pesante, accrescerebbe il valore immobiliare dei paesi isolati e di quelli attualmente attraversati dal traffico».

Questa mi è incomprensibile. Ma mi scusi consigliere, di che paesi sta parlando? Di due o tre delle province di Udine e Pordenone? E poi in un territorio diventato una via di transito per energia, per auto, per i tir spessissimo targati est Europa, come fa a pensare che gli immobili aumenterebbero di valore? Inoltre vi sono anche mezzi pesanti che passano per centri abitati ma non seguono quel tragitto, e per esempio intasano la sr 355della Val Degano, e quella via dovrebbe venire rivista e dovrebbe esser posto un limite al  peso ed alla stazza dei tir in transito, altro che trafori in val del But! Inoltre molti guidatori di tir preferiscono evitare l’autostrada per non pagare il pedaggio, che a forza di raccordi autostradali, ecc. ecc. aumenterebbe, con il risultato, paradossale, di riversare ancor più traffico pesante su paesi e paesetti, già vessati.  E per fortuna si inizia ad usare il condizionale, che però non può essere alla base di una proposta di infrastrutture fortemente impattanti, in una regione quasi mignon, e già in sofferenza.

«Contribuirebbe al decongestionamento soprattutto del traffico pesante della viabilità esistente, come la S.S. N.13, E LA s.r. 463 e 464».

Ma i centri che attraversa la s.s. n. 13 sono: Venezia (Mestre) – Treviso – Conegliano – Casarsa – Ponte della Delizia – San Daniele del Friuli  – Pontebba – Tarvisio – Confine austriaco verso Thörl.  A questo punto a me pare che il consigliere Zanon si dimentichi della viabilità veloce già esistente. Inoltre è già in ballo la realizzazione del collegamento fra la ss13 pontebbana e la A23 – tangenziale sud di Udine. (CFR. Delibera regionale n. 987 del 3/7/2020).
Non vedo poi perché uno, con tir, dovrebbe percorrere la statale del Tagliamento quando vi sono alternative o dovrebbe ficcarsi a Spilimbergo. E comunque i problemi dell’autotrasporto privato non ci riguardano, dato che ha già vie più che sufficienza. E per due o tre paesi, neppure interpellati, si vorrebbe spendere cifre folli, e scomodare, invero senza motivo, l’utilità collettiva o pubblica utilità che dir si voglia? Infine, il trasporto merci su rotaia potrebbe essere preferibile ed è già attuato in regione. Ed esiste pure l’interporto di Cervignano.

«Raffigurerebbe nuove prospettive di sviluppo per le zone industriali della provincia e in particolare della pedemontana occidentale e del Sandanielese con conseguente crescita occupazionale, creerebbe nuove prospettive di sviluppo turistico grazie ai più agevoli e veloci collegamenti con l’Austria e in Nord Europa».

Questa poi, non si può sentire. Ma la comunità regionale del Fvg dovrebbe spendere cifre esorbitanti stornandole da altro, per San Daniele, che potrebbe lanciarsi un po’ e meglio a livello storico turistico? In fin dei conti Petris con la sua Wolf, fa prosciutti a Sauris, ma non mi pare che abbia chiesto un’autostrada! E poi quando ci si riferisce alla via che passa davanti San Daniele mica stiamo parlando di una stradetta ma di una via larga che lascia il paese sul colle di lato, in alcuni momenti percorsa da più tir in altri meno, e i camion possono benissimo andare da San Daniele a Gemona ed entrare in autostrada. Gemona è ad un tiro di schioppo! infine da quale testo di economia si ricava che se vi è una autostrada vi è aumento vertiginoso di posti di lavoro, e di quale ‘sviluppo’ stiamo parlando? Ma per cortesia!!! Sono le solite panzane che hanno creato disastri, mentre la disoccupazione ha continuato ad esistere ed a crescere, ultimamente. Ma poi di quale occupazione si parla? Di una occupazione ora spesso precaria, sottopagata e schiavistica, sempre più diffusa, mentre sono finiti i tempi delle grandi fabbriche e dei Cipputi!
Ma sapete che vi era anche chi aveva pensato di cementificare la laguna di Grado, ed il sindaco dietro? Ma sapete che, pur avendo l’albergo diffuso, si era pensato, in quel di Sutrio e dintorni,  comunque di riprendere in esame un progetto dei tempi di Enzo Moro cioè degli anni sessanta, che prevedeva di cementificare mezzo Zocolan con un enorme villaggio turistico?

Leggete almeno ‘Sulla pelle viva’ della Melin, per capire cosa raccontarono a quei quattro poveracci sfigati, per creare la diga del Vajont che poi li disintegrò. Avrebbe portato sviluppo, avrebbe portato posti di lavoro. Le vie, se si vuole vivere e sopravvivere, ora sono altre, ed indicano la cura della nostra regione che era bellissima prima che a qualcuno venisse l’idea del progresso liberal – liberistico, consumistico e consumatore di beni inestimabili quale il suolo ed il paesaggio. E le richieste turistiche non sono più quelle degli anni ’50. Inoltre perché andare in Austria per monte Croce, quando l’autostrada che porta da Udine a Tarvisio è comodissima? Velocizzare i percorsi non è problema che tocca la popolazione Fvg se non transfrontaliera. Ma non mi consta che un mondo si stia spostando da Paluzza a Mauthen.

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E per cortesia, consigliere Zanon, non scomodi il piano Marshall ed altro, quelli erano altri tempi, altre situazioni, altri scenari. Politici, per cortesia, informatevi sulle nuove tendenze in economia e turismo e sui problemi reali di questa nostra martoriata regione che non ha mai pace, prima di buttarla alle ortiche, e ricordatevi , per cortesia, che non vi è solo la mania quasi ossessivo – compulsiva, che accomuna i politici nello Stato, nelle Regioni, nei comuni a trattare solo il settore costruzioni e trasporti, ma vi sono anche altre vie per utilizzare oculatamente denaro pure europeo, (che se mal speso crea una catastrofe, altro che ‘sviluppo’) e per dare risposte ai problemi reali della popolazione, cioè pubblici, facendo in modo di non dilapidare, e di non costruire persino autostrade su fiumi e laghi, che alterano tutto, nel caso della Cimpello – Gemona il Tagliamento. E ripeto: serve distruggere ancora, in questo caso la zona collinare, quando siamo pieni di strade, autostrade, superstrade, anche ben poco trafficate?

Senza voler offendere alcuno ma per partecipare al dibattito, sperando in nuovi contributi, ringrazio Emanuele Zanon per avermi permesso questo intervento, sperando che lo legga anche Renzo Tondo, a cui avevo scritto anni fa, quando era presidente della Regione Fvg, in merito alle scelte per rispondere al nuovo turismo.

Laura Matelda Puppini

P.S.

Ho trovato ora, buttando via giornali recenti, due articoli ed una lettera che pongo alla vostra attenzione, due relativi ai problemi della viabilità Fvg, uno all’uso possibile del denaro del discovery found.

Il primo, a firma di Mattia Pertoldi,  si intitola:” Il governo sceglie di sbloccare anche la tratta Venezia- Trieste” – Sottotitolo “Conte annuncia il via libera della linea ferroviaria. Investimento da 1,8 miliardi, al momento sono stati stanziati solo 200 milioni” (Messaggero Veneto, 8 luglio 2020). L’articolo narra che il Governo ha deciso di velocizzare la linea ferroviaria Venezia – Trieste, inserendola tra i 130 lavori giudicati come strategici dall’esecutivo nazionale. La linea per cui è previsto l’intervento, è quella che va da Trieste a Venezia via Latisana e Cervignano. Invece Massimiliano Fedriga – si legge sempre sullo stesso articolo – vorrebbe spendere una cifra ben più alta degli 1,8 miliardi di euro previsiti dal Governo, e cioè circa 6-8 miliardi, per creare in Fvg la Tav, che è già dimostrato, a livello nazionale, che costa tantissimo, ha un forte impatto ambientale, è molto più inquinante, non rende, e questo lo dico io. L’intervento del Governo prevede un aggiornamento tecnologico della rete ferroviaria permettendo ad un numero maggiore di convogli di passare in un arco di tempo; un intervento sulla tecnologia, migliorandola, incrementando la sicurezza della linea ed eliminando alcuni passaggi a livello; tre piccole variazioni di tracciato: una a Latisana, una a Ponte sull’Isonzo, una, non ancora finanziata, tra bivio San Polo e Aurisina. Lascio perdere invece il fatto che Debora Serracchiani abbia asserito che questa velocizzazione porta sviluppo, il che accomuna la stessa a Zanon.

Il secondo testo interessante è una lettera firmata da Roberto Stefenello intitolata: “Pericolosa la strada per Portogruaro” riportata in: Messaggero Veneto, 7 agosto 2020. In detta missiva indirizzata al direttore, il signor Stefenello lamenta la pericolosità dell’arteria che collega Portogruaro ad Udine «non tanto per la struttura della strada in se stessa, che comunque presenta tante criticità, ma soprattutto per la indisciplina di troppi guidatori dei mezzi». Mancano controlli, continua Stefenello, i limiti di velocità non vengono in alcun modo rispettati, nei pressi di un ristorante e della pompa di carburante è posto un limite di 90 km orari! Ho letto con attenzione questa lettera perchè pone problemi seri e rilevanti rispetto al traffico, e non solo in questa tratta viaria.

Il terzo testo è da Avvenire del 22 luglio 2020, firmato da Gianni Santamaria, e riporta il plauso  di molti al sì unanime alla Camera alla proposta Delrio – Lepri sull’assegno universale per figlio. Servono 7 miliardi, ma saranno reperiti con il Recovery Fund. (Camera, un passo pro-famiglie. Sì unanime all’assegno unico, Avvenire 22 luglio 2020). Beh, io credo che sia preferibile spenderli così che in Tav. Poi, per inciso, in ambito scolastico non esistono solo i problemi contingenti di riaprire le scuole, cosa che deve avvenire per non creare una generazione di bambini e ragazzi in difficoltà, ma pure quello dei locali, che in Italia non hanno ricevuto spesso manutenzione alcuna, mostrando infine tutti i pericoli presenti e le criticità. Bene, piuttosto che una Tav Fvg, curiamo le scuole!!! 

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://tuttoggi.info/e45-autostrada-e-tap-sblocca-italia-spacca-lumbria-pedaggio-alle-stelle/246847/.

Laura Matelda Puppini

 

 

 

 

  

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/e45-autostrada-dottorini-0002-1280x720-1.jpg?fit=1024%2C576&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2020/08/e45-autostrada-dottorini-0002-1280x720-1.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniAMBIENTEECONOMIA, SERVIZI, SANITÀDopo aver riportato il testo di Legambiente Fvg sulla Cimpello – Gemona vorrei fare qualche considerazione su quanto riportato sul Messaggero Veneto del 17 agosto 2020 nell’articolo “Analizzare i benefici della Cimpello- Gemona”, a firma di Emanuele Zanon, consigliere regionale di Progetto Fvg per una Regione speciale /AR. ____________________________________ Il primo...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI