Franceschino Barazzutti, per conto del Comitato difesa e valorizzazione del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, del Comitato Alto But, del Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento mi ha inviato questo ordine del giorno ritengo da sottoscrivere,e altro materiale sull’insediamento da parte della società italiana per l’oleodotto transalpino (Siot) di impianti con due gruppi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e di calore da fonti fossili (metano). Lo pubblico subito anche in previsione del dibattito di domani. L.M.P.

Ordine del giorno

Oggetto: insediamento da parte della società italiana per l’oleodotto transalpino (Siot) di impianti con due gruppi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e di calore da fonti fossili (metano) di potenza nominale 7,7 mw, di potenza termica nominale 17,1 mwt e delle relative opere ed infrastrutture connesse in comune di Cavazzo Carnico frazione Somplago e nei comuni di Paluzza e Cercivento frazione Enfretors.

premesso che

1 – la Società per L’Oleodotto Transalpino di Trieste (SIOT), con sede legale in Comune di San Dorligo della Valle (TS), via Muggia n. 1, con nota del 22.12.2021 ha richiesto alla Regione l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio nelle aree delle stazioni di pompaggio di Somplago e di Paluzza di un impianto con due gruppi di cogenerazione per la produzione di energia elettrica e di calore da fonti fossili (metano).

2 – in data 14.2.2022 la Direzione Centrale Difesa dell’Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Servizio Transizione Energetica ne dava comunicazione a vari enti tra cui al Comune di Cavazzo Carnico dando avviso dell’Avvio del procedimento e di indizione della Conferenza dei Servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona ed indicando la data del la data del 26.02.2022 quale termine perentorio entro il quale poter richiedere, ai sensi dell’art. 2 comma 7 della legge 241/1990, integrazioni documentali o chiarimenti relativi a fatti, stati o qualità non attestati in documenti già in possesso dell’amministrazione stessa o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni, e la data del 12.04.2022 quale termine perentorio entro il quale rendere le proprie determinazioni relative alla decisione oggetto della conferenza; in caso di richiesta di integrazioni documentali, tale termine potrà essere differito per un periodo non superiore a 30 (trenta) giorni, in conseguenza della sospensione dei termini di conclusione del procedimento che tale richiesta comporta

3- il Comune di Cavazzo Carnico ha inoltrato nei termini le proprie determinazioni contrarie al citato insediamento della SIOT e sostenuto tale contrarietà anche in sede di detta conferenza dei servizi dove, a detta del sindaco, ha incontrato più chiusure da parte dell’assessorato che di SIOT;

4- il progetto SIOT è stato approvato come risulta dalla risposta all’IRI del consigliere Morettuzzo: ”E’ stato trasmesso via PEC il 30.05.2022 alla Conferenza dei Servizi il verbale che ha approvato il progetto. Emesso il decreto n. 3423/AMB del 06/07/2022, anticipato alla ditta, da trasmettere alla conferenza via PEC.” Per completezza si riporta l’intero testo della risposta.

considerato che

 – tale impianto, attraverso due camini alti 15/16 m., emetterà nell’aria polveri sottili e gas composti da anidride carbonica, anidride solforosa e ossidi di azoto che si sommeranno a quelli già notevoli prodotti dall’autostrada creando una situazione inaccettabile di inquinamento atmosferico. Infatti la stazione di pompaggio di Somplago è ubicata nella Val del Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. E’ una valle stretta che si sviluppa sull’asse nord-sud in cui le correnti umide adriatiche provenienti da Sud si scaricano incontrando le montagne. Tale conformazione morfologica determina la ricaduta in valle di tutte le emissioni inquinanti prodotte dai generatori a metano che la SIOT intende costruire. Emissioni inquinanti che si sommano a quelle notevoli prodotte dall’autostrada e che trovano uno sbarramento nell’alta rupe di San Candido e nei monti circostanti creando una situazione inaccettabile di alto inquinamento atmosferico. Sull’argomento l’ing. Dino Franzil, già docente di tecnologia industriale all’Istituto Tecnico Industriale “A. Malignani” di Udine ha eseguito degli studi specifici sull’inquinamento prodotto dai cogeneratori a metano e dal traffico autostradale che si allegano per la parte riguardante i calcoli, dai quali risulta che i cogeneratori produrranno Q = gassosi 161,5 + solidi (polveri) 14,5 = 176 t/anno, mentre l’autostrada produce Q = 191,4 Gas + 7,2 Polveri = 198,6 t/A per cui la sommatoria annua è di Q = 374,6 t/A.

– già l’ubicazione della stessa stazione di pompaggio con relativo enorme serbatoio cilindrico sulla riva nord del lago costituisce uno sfregio all’ambiente che l’installazione dei due generatori funzionanti a metano potrà solo peggiorare oltre a compromettere “il recupero delle condizioni di naturalità del lago e della sua fruibilità anche turistica” previsto da una serie di leggi regionali, quali il Piano Regionale di Tutela delle Acque e la L.R. 6 agosto 2019 istitutiva del Laboratorio Lago. Leggi che prevedono la realizzazione di un bypass che porti lo scarico della centrale idroelettrica, responsabile del deterioramento delle condizioni del lago, a valle dello stesso;

– le emissioni inquinanti di gas e di polveri sottili costituiranno un pericolo diretto per la salute ed inoltre, ricadendo sui terreni, provocheranno inquinamento di orti, campi e pascoli ed inevitabili ripercussioni negative indirette sui prodotti agricoli e quindi sulla salute degli abitanti. Tali emissioni ricadranno anche sul lago peggiorandone ulteriormente la situazione già seriamente compromessa.

sottolineato che

a) Il Codice dell’Ambiente (Lgs. 152/2006 di cui Allegato III – progetti sottoposti a VIA e di cui Allegato IV – elementi di verifica per l’assoggettamento VIA di progetti dell’allegato III ) prevede  che le caratteristiche dei progetti debbano essere considerate tenendo conto oltre che della dimensione del progetto, anche del cumulo con altri progetti e del conseguente inquinamento e disturbo ambientale nonché della localizzazione dei progetti in funzione della sensibilità ambientale delle aree geografiche che possono risentire dell’impatto (Comma 1, 2, 3 dell’allegato IV));

b) Il Protocollo Energia attuativo della Convenzione Internazionale delle Alpi, cui aderisce anche l’Italia, al Capitolo II. Misure specifiche. Art 12 recita: Valutazione dell‘impatto ambientale 1. Le Parti contraenti sottopongono preventivamente i progetti concernenti la costruzione di installazioni energetiche, di cui agli articoli 7, 8, 9, 10 del Protocollo, e le modifiche sostanziali di questi impianti, ad una valutazione dell‘impatto ambientale, conformemente alle legislazioni nazionali vigenti ed alle Convenzioni ed Intese internazionali. 2. Le Parti contraenti concordano sulla opportunità che siano adottate, per quanto possibile, le migliori tecniche disponibili volte ad eliminare od attenuare il disagio ambientale prevedendo anche, come parte delle alternative possibili, l’eventuale smantellamento di strutture in disuso non ecocompatibili.

c) Il Protocollo “Protezione della natura e tutela del paesaggio” attuativo della stessa Convenzione Internazionale agli art. 9 e 10 recita:

Articolo 9 – Interventi nella natura e nel paesaggio 1. Le Parti contraenti creano i presupposti affinché, nei casi di misure e progetti di carattere privato o pubblico, suscettibili di compromettere in modo rilevante o duraturo la natura e il paesaggio, siano valutati gli effetti diretti e indiretti sull’equilibrio naturale e sul quadro paesaggistico. Il risultato della valutazione è da considerare nell’autorizzazione e/o nella realizzazione delle opere, assicurando in particolare che non si verifichino compromissioni evitabili. 2. In conformità con il diritto nazionale, le compromissioni inevitabili devono essere compensate mediante misure di protezione della natura e di tutela del paesaggio, mentre le compromissioni non compensabili possono essere ammesse solo a condizione che, valutati tutti gli interessi, non prevalgano le esigenze di protezione della natura e di tutela del paesaggio; anche in questi casi si deve comunque provvedere a misure di protezione della natura e di tutela del paesaggio. Articolo10. Protezione di base 1. Le Parti contraenti perseguono nell’intero territorio alpino la riduzione di impatti ambientali e compromissioni a danno della natura e del paesaggio tenuto conto anche degli interessi della popolazione locale. Esse provvedono affinché tutti gli usi di rilevanza territoriale avvengano nel rispetto della natura e del paesaggio. Esse adottano inoltre tutte le misure idonee a conservare e, per quanto necessario, a ripristinare particolari elementi strutturali, naturali e quasi naturali del paesaggio, biotopi, ecosistemi e paesaggi rurali tradizionali.

rilevato che

1 – Nell’esame della richiesta della SIOT si è proceduto con evidente inedita sollecitudine verso l’approvazione del progetto, senza tener conto della contrarietà del Comune di Cavazzo Carnico e degli altri Comuni rivieraschi di Bordano e di Trasaghis, né di quella della Comunità di Montagna della Carnia e di quella del Gemonese, né di quella degli abitanti della Val del Lago e del suo comprensorio chiaramente espressa nella manifestazione a Somplago del 8/5/22. Come contrarietà è stata chiaramente espressa nella manifestazione popolare de 5.6.22 a Paluzza contro quel insediamento di cogeneratori a metano.

2 – Si è proceduto in modo sbrigativo con l’avvio del procedimento e l’indizione della Conferenza dei Servizi decisoria in forma semplificata e modalità asincrona escludendo la procedura di VIA.

3 – Si è proceduto considerando il progetto proposto dalla SIOT in modo del tutto isolato dal contesto ambientale, dalle previsioni di sviluppo turistico della Val del Lago delle stesse leggi regionali vigenti, dalla sommatoria di altre fonti inquinanti qual è l’autostrada, senza considerare i sopracitati protocolli della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Alpi e il D.Lgs.152/2006.

4 – Si è proceduto senza considerare la grande centrale idroelettrica ora a2a che ha sconvolto il lago, un tracciato autostradale fortemente impattante con un inaudito viadotto, nonché lo stesso oleodotto con relativa impattante stazione di pompaggio sulla riva nord del lago.

5 – Si è proceduto senza considerare i sopracitati calcoli dell’ing. Franzil sulle emissioni inquinanti degli installandi cogeneratori a metano e di quelle dell’autostrada.

6 – Si è proceduto, ciò è molto grave, senza considerare l’approfondito, dettagliato ed interessante parere tecnico, che si allega, sul progetto di cogenerazione SIOT da installare a Paluzza eseguito dall’Agenzia per l’energia del Friuli Venezia Giulia (APE). Sì, Agenzia Regionale! Parere che così conclude “ Si ritiene pertanto opportuno e di pubblico interesse indagare ulteriormente su tutti gli aspetti summenzionati per valutare in maniera esaustiva la costruzione  di quattro impianti che, se i calcoli e le stime presentate dovessero essere confermati, rivelano la natura prevalentemente economica di questi investimenti senza evidenti benefici per l’ambiente ed i cittadini”.

sottolineato che        

mentre l’umanità è impegnata a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili per evitare le tragedie conseguenti ai cambiamenti climatici e lo stesso PNRR con i relativi finanziamenti si pone lo stesso obiettivo – e non quello d’incentivare l’uso del metano –  non è comprensibile che la SIOT ricorra proprio al combustibile fossile metano addirittura nel delicato contesto delle ristrette valli alpine.       Con di più, come nel caso della stazione di Somplago dove la stessa è separata solo dalla strada dalla grande centrale idroelettrica a2a, dotata di ben tre potenti turbine, dalla quale SIOT ha attinto l’energia, quella sì pulita, sin dall’inizio e pure ora ( come dimostra l’allegata foto) e dalla quale può attingere tutta l’energia di cui necessita anche per produrre il calore per fluidificare il petrolio: è arcinoto, che l’elettricità è trasformabile in calore! Peraltro anche nella Val del But abbonda l’elettricità.

tutto ciò premesso impegnano la Giunta Regionale

– ad esercitare il proprio potere per un riesame del progetto SIOT alla luce delle motivazioni sopra riportate e per ragioni di opportunità di ordine più generale, senza rinunciare a una interlocuzione con la dirigenza della SIOT affinché riveda il suo piano;

a far valere le motivazioni soprariportate anche in sede di esame della richiesta della SIOT, non ancora approvata, di installare due analoghi cogeneratori nella stazione di pompaggio di Paluzza;

– che venga debitamente analizzato l’effetto cumulo del carico inquinante complessivo e non solamente quello relativo al singolo progetto SIOT;

– che il progetto SIOT venga sottoposto all’esame sia della Convenzione che della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (Cipra) per valutarne la compatibilità con le prescrizioni di tali organi internazionali;

– che venga sottoposto alla procedura di VIA e in seguito avviata la procedura di VIA per tale progetto, come previsto dal “Protocollo Energia” della Convenzione Internazionale delle Alpi;

– a tenere in debita considerazione la ferma opposizione all’installazione dei cogeneratori a metano nelle stazioni di pompaggio SIOT di Somplago e di Paluzza fermamente espressa da tutta la popolazione, da tutti i Sindaci della Carnia e del Comprensorio del lago, dalle Comunità di Montagna della Carnia e del Gemonese. Il comprensorio è il cratere del terremoto del 1976 e della ricostruzione modello che ha reso onore al Friuli ed alla Regione e pertanto va rispettato e difeso».

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Gli allegati inviatimi da Franceschino Barazzutti uno dei quali è la riproposizione dei dati dell’ing. Dino Franzil sull’impatto ambientale di detti cogeneratori, ed uno è lo studio dell’ Ape per quello di Paluzza,  vengono  pubblicati separatamente. L’immagine che accompagna l’articolo mi è stata inviata da Franceschino Barazzutti e fotografa la riva nord del lago, dove dovrebbe sorgere pure il nuovo impianto Siot. Laura Matelda Puppini.

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