Dato che questo mio blog si chiama volutamente “nonsolocarnia”, talvolta dedico un articolo anche ai problemi triestini, tenendo conto del fatto che Trieste, città dove ho abitato per 10 anni, è nella nostra regione. Ed approfitto per ringraziare Paolo Radivo, che mi fornisce materiale interessante.

Andrea Pierini scrive in un suo articolo intitolato: “Il Burlo è nella ‘top 150’ globale dei 150 migliori ospedali pediatrici,” in Il Piccolo, 8 gennaio 2022, che «il Burlo Garofolo è tra i 150 migliori ospedali pediatrici al mondo», e nella classifica occupa l’82° posto, preceduto da 4 nosocomi italiani, con al 19° posto, primo fra i pediatrici della penisola, il ‘Bambino Gesù’ posto in territorio Vaticano. Questa classifica è stata ideata per permettere a famiglie di conoscere e quindi scegliere dove curare loro figlio, ma è completamente inutile, perché non solo chi non ha soldi od ha un bimbo gravemente ammalato non può sempre fare voli internazionali per curarlo, ma anche perché questo sarebbe solo appannaggio di ricchi. Inoltre alle spalle sta una visione non corretta del mondo, dove basta che i genitori scelgano l’ospedale migliore perché il figlio viva, mentre bambini inesorabilmente muoiono, se la malattia che hanno porta ad esito totalmente infausto. Ed è la vita che contempla la morte e l’immortalità è un sogno.

Inoltre la classifica è stata stilata ponendo alcune domande, ma non si sa quali, a 40 mila sanitari, ma a nessuno dell’utenza. E questa è solo una mia critica alle modalità con cui vengono fatte indagini di opinione, in questo caso mondiali. Inoltre, non sempre i bambini vengono curati in strutture pediatriche e, negli scenari di guerra, tanti cuccioli d’uomo, magari saltati sulle mine, vengono curati negli ospedali di Emergency o Medici Senza Frontiere.

E non finirò di ripetere che un bimbo ha bisogno anche di contesti familiari, di persone che parlino bene la sua lingua madre, di vivere il più possibile fra oggetti e persone noti e cari. Inoltre l’idea che con qualche giorno di ospedalizzazione le tribolazioni di un bimbo affetto da una patologia di rilievo e della sua famiglia siano finite è onirico. Ed esistono la Carta dei diritti del bambino in ospedale, stilata seguendo le linee della ‘Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’, approvata dall’ Onu. E fin qui sto esprimendo pensiero mio.

Ma passiamo ora alla salvezza della pineta di Cattinara, che significa, pari pari, stravolgere il progetto del nuovo Burlo, impedendo che la zona si copra di cemento e l’aria si faccia irrespirabile. I motivi del no del comitato spontaneo per la pineta di Cattinara sono ampiamente descritti anche in un appello che lo stesso ha inviato ai consiglieri regionali. (Comitato spontaneo per la pineta di Cattinara, Salviamo tutti gli alberi di Cattinara! Nuove strade, parcheggi e costruzioni impattanti danneggerebbero ambiente e salute. Il Burlo resti in via dell’Istria! – Appello ai consiglieri regionali, d’ora in poi solo ‘Comitato… Appello ai consiglieri, op. cit.’).

Dallo stesso si viene a sapere che la Prima commissione del Consiglio regionale ha approvato, giovedì 2 dicembre 2021, le norme relative al bilancio per l’anno 2022, tra cui 2,3 milioni di euro per la nuova viabilità d’accesso all’ospedale di Cattinara, che comprende pure una nuova rotatoria. È atteso inoltre il prolungamento di via Valdoni fino a via Rio Storto: in questo caso la strada sarebbe al servizio della foresteria che dovrebbe nascere sopra via rio Spinoleto e di un altro park dipendenti. Oltre a quelle della Regione, ulteriori risorse sono e saranno messe in campo anche da Comune e Anas (Ivi, citazione da: Il Piccolo, 3 dicembre 2021). Ma ciò avverrà solo quando si sarà posta la prima pietra per il nuovo Burlo.

Tutte le opere previste a Cattinara, compreso il ‘nuovo Burlo’, rientrano nell’Accordo di programma per il “Riordino della rete ospedaliera triestina – Ristrutturazione e ampliamento dell’Ospedale di Cattinara e nuova sede dell’IRCCS Burlo Garofolo”, firmato, nel 2007 dalla Regione FVG, dal Comune di Trieste, dall’Azienda Ospedali Riuniti di Trieste, dall’IRCCS Burlo Garofolo, dall’ANAS e dalla Provincia di Trieste nel 2007, aggiornato nel 2009, quindi nuovamente nel 2014 ed ancora nel 2020. Di tale “Accordo” fa parte integrante il Piano Regolatore Particolareggiato Comunale del comprensorio ospedaliero di Cattinara, approvato dal Comune di Trieste nel 2009. (Ivi).

Ma ora, secondo me, i principi urbanistici ed i valori soggiacenti al costruire ed edificare sono mutati, e si andrebbe ad aggiungere, in una città chiusa fra il monte ed il mare, dove il verde non è davvero molto, senza che l’effettiva necessità sia dimostrata, in zona Cattinara, un nuovo complesso ospedaliero che, secondo il progetto definitivo, datato 2014, prevede «una volumetria complessiva di 235.000 metri cubi, di cui 125.000 interrati o seminterrati e 110.000 fuori terra». (Ivi).

«L’edificio misurerebbe 79.967 metri quadrati su 5 livelli superficiali. Sorgerebbe sopra l’attuale parcheggio dipendenti e il settore occidentale della pineta, tra la torre chirurgica, la palazzina di Anatomia patologica e Medicina legale e la piastra servizi sanitari da un lato e la scuola e la chiesa dall’altro». (Ivi). Ed in aggiunta, «l’autosilo al servizio del nuovo Burlo richiederebbe lo scavo di 130mila metri cubi di materiale, occuperebbe due piani sotterranei e offrirebbe 728 posti macchina. Il suo perimetro sarebbe più che doppio rispetto a quello dell’edificio. Si svilupperebbe sotto gran parte della pineta, risparmiandone solo il settore meridionale e, a nord, una striscia retrostante l’asilo». (Ivi).

Inoltre «il sito prescelto per il nuovo Burlo non potrebbe essere più inadatto: lontanissimo dal centro cittadino, a circa 5 km in linea d’aria da piazza Unità, in cima a una collina, a 250 metri d’altitudine, nel punto più alto dell’area urbana sud-orientale, in battuta di bora, soggetto a notevoli escursioni termiche, e per giunta su terreno cedevole dove tendono a formarsi pozze superficiali a seguito delle piogge. Difficilmente si sarebbe potuto trovare un luogo più periferico e incongruo. Tale discorso vale naturalmente per l’intero polo ospedaliero di Cattinara: una scelta infelice fatta a fine anni ’60, un capriccio urbanistico che ha comportato tante spese e complicazioni». (Ivi). E, tra l’altro, il nuovo Burlo infittirebbe la parte edificata del comprensorio ospedaliero, già ora saturo e asfittico. Aumenterebbe ancor più il cemento, l’asfalto e il vetro. Ridurrebbe ulteriormente la copertura vegetale. La sommità del rilievo diverrebbe ancor più artificiale e meno naturale». (Ivi).

Non solo: «il maggiore inquinamento sia atmosferico sia acustico, la maggiore cementificazione e la minore copertura vegetale costituirebbero altresì fattori patogeni. La potenziata “cittadella della salute” di Cattinara sarebbe quindi concausa di malattie. Naturalmente i disagi che il cantiere del nuovo Burlo causerebbe sia ai pazienti e agli operatori dell’ospedale di Cattinara sia ai residenti sarebbero notevoli. Per giunta l’autosilo del nuovo Burlo si sommerebbe, senza integrarsi, alla “cerniera di mobilità” da 170 posti auto che il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, approvato dal Consiglio comunale di Trieste il 27 luglio 2021, prevede di realizzare entro il 2025 nell’area verde privata tra via Forlanini e strada di Fiume, davanti al supermercato Zazzeron, che ospitò il cantiere della Grande viabilità. (Ivi).

Inoltre, «un articolo del “Piccolo” pubblicato il 7 ottobre 2021 ha reso noto che il Burlo Garofolo è tra «le principali società scientifiche in ambito pediatrico, promotrici di un documento dal titolo “Inquinamento atmosferico e salute nei 1000 giorni di vita”, volto a “proporre azioni per preservare la salute dei più piccoli”. Il testo “è focalizzato sull’inquinamento dell’aria dovuto a particolato atmosferico, biossido di azoto e ozono, prodotte da mezzi di trasporto, riscaldamento domestico e emissioni industriali”». (“Salviamo tutti gli alberi di Cattinara! Nuove strade e parcheggi danneggerebbero ambiente e salute”- di redazione – in: https://www.triestecafe.it/it/news/politica/salviamo-tutti-gli-alberi-di-cattinara-nuove-strade-e-parcheggi-danneggerebbero-ambiente-e-salute-4-dicembre-2021.html). E dalla stessa fonte apprendiamo che «asma e otiti, obesità, autismo, nascite prima del termine sono gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini, ormai confermati da numerose evidenze scientifiche. Possono avere un impatto sulla salute in età adulta ma anche avere effetti trasmessi di generazione in generazione». (Ivi).
E sconcerta il fatto che «il nuovo Burlo, attirando nuovo traffico privato a Cattinara, ospedale pediatrico e di neonatologia e nascita, dopo aver abbattuto alberi benefici, indurrebbe la produzione proprio di quelle sostanze nocive “prodotte da mezzi di trasporto” che causano le anzidette patologie». (Ivi).

«Il cronoprogramma del progetto definitivo del 2014 […] stabiliva di iniziare subito con la costruzione dell’edificio servizi C1, la ristrutturazione del nucleo centrale e della torre chirurgica e il trasferimento della medicina iperbarica. I lavori complessivi si sarebbero protratti per otto anni. Il cantiere del nuovo Burlo sarebbe dovuto partire dopo due anni, “previo trasferimento parcheggio dipendenti nell’edificio C1 e centro iperbarico nella nuova sede”. I lavori per il nuovo nosocomio pediatrico sarebbero dovuti durare cinque anni, dal terzo al settimo anno dei lavori globali. Ma le strutture interrate del Burlo avrebbero dovuto venir completate entro due anni, cioè al termine del quarto anno complessivo.
Però nel novembre 2020 ASUGI e Rizzani De Eccher hanno incomprensibilmente deciso di dare la precedenza assoluta alla costruzione del nuovo Burlo rispetto a tutte le altre opere previste a Cattinara, annunciando che i lavori sarebbero partiti nella primavera 2021 per concludersi nel 2024, ossia dopo appena 3 anni». (Comitato… Appello ai consiglieri, op. cit.).

Il progetto esecutivo presentato dalla ditta Rizzani De Eccher nel marzo 2021 prevedeva una spesa complessiva di 170 milioni di euro per tutti lavori previsti nel polo ospedaliero di Cattinara. Non è chiaro quanto costerebbe il nuovo Burlo». (Ivi).

«Con delibera n. 107 del 15 marzo 2021 la Giunta comunale di Trieste ha ritenuto conclusa la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica della “Variante al PRPC di Cattinara […] – (con un) provvedimento di esclusione dalla valutazione ambientale strategica (VAS) e dalla verifica di significatività o valutazione d’incidenza (VINCA)”, redatto dall’architetto Pietro Cordara. In pratica ha con ciò approvato il progetto per la bretella tra la superstrada e il polo cardiologico, valutando che “la proposta di Variante al P.R.P.C. di Cattinara non sia da assoggettare a valutazione ambientale strategica, né a verifica di significatività o di valutazione d’incidenza di cui al DPR 357/1997 e della DGR 1323/2014″». (Ivi).

L’8 agosto 2021 dal quotidiano “Il Piccolo” si è venuti a sapere che «il via ai lavori per il nuovo Burlo era stato differito perché il progetto esecutivo era ancora sottoposto alla valutazione di tre organi tecnici: i Vigili del fuoco, la Commissione sismica e la società Rina. I Vigili del fuoco avrebbero dato parere positivo a inizio agosto. La Commissione sismica “ha approvato il fabbricato del nuovo Burlo, ma ha chiesto alla Rizzani incontri a settembre, per discutere i contenuti della documentazione integrativa riguardante i lavori sulle due torri”. La Rina ha invece chiesto integrazioni sia sulla parte tecnica sia su quella economica». (Ivi).

Il gruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale ha reso noto il 2 ottobre 2021 di aver domandato, insieme con gli altri consiglieri di opposizione, la convocazione della III Commissione in merito al progetto di “Riordino della rete ospedaliera triestina – Ristrutturazione e ampliamento dell’Ospedale di Cattinara e nuova sede dell’IRCCS Burlo Garofolo”, ma anche il dott. Walter Zalukar, consigliere regionale, ha presentato una interrogazione a Riccardo Riccardi sulla pineta di Cattinara ed il nuovo Burlo, e l’argomento è giunto in consiglio comunale.

Ma la realtà, secondo Paolo Radivo, coamministratore del gruppo Facebook del Comitato spontaneo per la pineta di Cattinara, è che Regione, ASUGI e Rizzani De Eccher ignorando gli accorati appelli del Comitato spontaneo per la salvezza della pineta di Cattinara, intendono tirare dritto. «Precedenza assoluta in gennaio all’autosilo sotterraneo e in estate al soprastante nuovo Burlo! Le altre opere edili e viarie previste nel comprensorio ospedaliero di Cattinara seguiranno a ruota». (Comunicato firmato da Paolo Radivo, datato 18 dicembre 2021).

Nel frattempo, la Regione FVG, che ha destinato «decine di milioni per costruire con urgenza il nuovo Burlo a Cattinara, ha però deciso nell’ottobre 2020 di finanziare con 7,2 milioni di euro l’acquisto dall’Opera San Giuseppe e l’adeguamento di tre edifici attigui alla storica sede di via dell’Istria, per consentirle di sopperire finalmente alla cronica mancanza di spazi».(Comitato… Appello ai consiglieri, op. cit.).

Così Paolo Radivo, da cittadino di una repubblica democratica, ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, sottolineando come «L’autosilo sotterraneo del nuovo ‘Burlo’, per la sua enorme estensione e i numerosissimi posti disponibili, costituirebbe un formidabile attrattore di nuovo traffico privato. Causerebbe perciò ulteriore congestionamento stradale e inquinamento sia atmosferico sia acustico non solo a Cattinara, ma anche nei rioni limitrofi, oltre che lungo le direttrici stradali di partenza e destinazione. A risentire dell’accresciuto afflusso di veicoli privati sarebbe in definitiva l’intera città.
Eppure il lastrico solare per visitatori dell’attiguo autosilo di via Valdoni, costruito nel 2007 proprio in funzione del futuro “Burlo” a scapito del preesistente verde, è spesso quasi del tutto vuoto, mentre il settore seminterrato per dipendenti ospedalieri non è costantemente pieno… (…). Per giunta l’autosilo si sommerebbe, senza integrarsi, alla «cerniera di mobilità» da 170 posti auto che il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, approvato dal Consiglio comunale di Trieste il 27 luglio 2021, prevede di realizzare entro il 2025 […]», domandandosi, quindi, se la spesa per il nuovo autosilo sia giustificabile. (Esposto alla Corte dei Conti presentato da Paolo Radivo sul progetto ‘Cattinara – Nuovo Burlo’, 30 gennaio 2021, pp. 1-2).

Non solo: «Obiettivo dichiarato del trasferimento del “Burlo” a Cattinara è l’integrazione funzionale dei due ospedali, in modo da rendere possibile la gestione interaziendale di alcune aree per consentire di condividere campi di sviluppo e collaborazione. Ma nell’era dell’informatica e della virtualità è proprio così indispensabile l’affiancamento fisico?» (Ivi, p. 8).

Infine «la Regione non ha ancora alcun progetto circa l’odierna sede di via dell’Istria dopo il malaugurato trasferimento a Cattinara. La venderebbe a imprenditori interessati al lucro? Il Piano Regolatore Generale Comunale del 2016 qualifica l’area come «O1 – Miste commerciali, direzionali e ricettive». Non dunque come «S4 – Attrezzature per l’assistenza e la sanità», al pari del polo ospedaliero di Cattinara. Il rischio di speculazione edilizia è alto, considerando quanto avvenuto nella limitrofa area dell’ex Maddalena…» (Ibidem).

E così termina il testo dell’ esposto, che riprende quasi integralmente quanto riportato nell’appello del Comitato spontaneo per la salvezza della pineta di Cattinara indirizzato ai consiglieri regionali: «Alla luce degli elementi sopra esposti, mi rimetto alla Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia affinché valuti se vi sarebbe danno erariale nel costruire a Cattinara il nuovo “Burlo Garofolo” e il relativo autosilo con i soldi di quella stessa Regione FVG che proprio ora sta finanziando la ristrutturazione e l’ampliamento della sede storica dell’ospedale materno infantile in via dell’Istria». (Ibidem).

Infine il 13 gennaio 2022, Paolo Radivo, che è la mia fonte per questo argomento, ha scritto una pec ad ASUGI e Regione chiedendo di poter avere una copia in formato digitale del progetto esecutivo della ditta Rizzani De Eccher per il “Riordino della rete ospedaliera triestina – Ristrutturazione e ampliamento dell’Ospedale di Cattinara e nuova sede dell’IRCCS Burlo Garofolo”, nonché dei relativi pareri tecnici degli organismi di verifica. (Nota da Paolo Radivo, datata 13 gennaio 2022).

Per ora termina qui la seconda puntata della storia del progettato nuovo Burlo, ipotizzato nel 2009 sempre credo dalla destra, ed ora giunto alla corte dei conti. Preciso, infine, che questo articolo informativo è stato scritto sulla base della documentazione inviatami da Paolo Radivo.

Laura Matelda Puppini

L’immagine che presenta l’articolo è quella già utilizzata per il testo precedente che tratta lo stesso argomento. Laura Matelda Puppini

 

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