Ricevo da Fabia Tomasino e volentieri pubblico questo comunicato relativo a quanto deciso il 9 ottobre 2023 dal Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Venezia relativamente al ricorso di A2A che non voleva dare nulla ai territori le cui acque sfrutta per produrre energia. L.M.P. 

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Questa sentenza ha possibili ripercussioni favorevoli anche per le altre Regioni. In Fvg, dei due Concessionari delle grandi derivazioni idroelettriche, Edison e A2A, solo Edison ha fornito energia gratuita ai Comuni delle Concessioni sulle aste del Meduna e del Cellina, nel rispetto della LR 21/2920. A2A, Concessionario delle derivazioni sull’ asta del Tagliamento, ha invece fatto ricorso contro la legge regionale.
Anche la Regione Lombardia, pur avendo fatto, come quella del Fvg, la legge per disciplinare con regole nuove le Concessioni idroelettriche, non ha ottenuto nulla.

Soddisfazione pertanto per la sentenza con la quale il Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Venezia, in data 9/10/2023, HA RIGETTATO il ricorso di A2A iscritta al nr. 926 del ruolo generale dell’anno 2022 contro la Regione Friuli Venezia Giulia.

A2A non volendo pagare la quota di energia gratuita sugli impianti con concessione ancora in essere (non scaduta) chiedeva alla corte di accertare insussistenza dell’obbligo di cessione di energia, disapplicare la D.G.R. Friuli-Venezia Giulia 11 febbraio 2022, ed in subordine di sollevare la questione di legittimità di fronte alla Corte Costituzionale o in subordine alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

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Senza entrare nel dettaglio del ricorso, è un lavoro dei giudici, è necessario sottolineare alcuni elementi della sentenza perché significativi:

Paragrafo 4.1 della sentenza: “Il ricorso è infondato e pertanto non merita accoglimento.”
“La disciplina delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, per i profili che vengono in rilievo nella fattispecie, è da tempo ricondotta dalla giurisprudenza costituzionale alla materia “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia”, di competenza legislativa concorrente.” Quindi le regioni sono legittimate a legiferare sul tema.

“La Corte Costituzionale ha chiarito che l’obbligo di cessione gratuita di energia elettrica è una componente del canone concessorio, come si evince dal fatto che l’art. 12 comma 1 quinquies, del citato d.lgs. n. 79 del 1999 prevede che la componente variabile del canone di concessione sia calcolata al netto dell’energia fornita gratuitamente al concedente (v. Corte Cost., n. 173/2023). Il che esclude che esso abbia natura di prestazione patrimoniale imposta”.

Paragrafo 4.2 della sentenza “Dal tenore letterale dell’art. 25, comma 5 della l.r. 21/2020, emerge in modo chiaro ed univoco che la norma si applica a tutti i concessionari, a prescindere dal fatto che la concessione sia scaduta o meno.”
La sentenza del tribunale è perentoria nell’affermare la legittimità della richiesta della Regione e l’obbligo di A2A sulla fornitura dell’energia gratuita come stabilito per legge.

I Comitati locali lombardi e friulani, unitamente al Comitato nazionale del Grande Idroelettrico Alpi e Appennini sono contenti di questa sentenza essendosi battuti per anni su questi temi per dare risarcimenti ai territori montani solo sfruttati. Non è sicuro che A2A pagherà subito, c’è sempre qualche appiglio per un altro ricorso in altra sede.

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Siamo purtroppo abituati a vedere i grandi concessionari che prima di pagare quanto stabilito dalla legge, non pagano e fanno ricorso. Questo danneggia i territori oggetto dello sfruttamento idroelettrico che si vedono privati di importanti risorse. Lo han visto anche in Regione Lombardia e in provincia di Sondrio ad esempio sulla questione dei canoni aggiuntivi richiesti dalla Regione rispetto alle concessioni scadute e comunque sfruttate dai concessionari scaduti in prosecuzione temporanea.

La provincia di Sondrio con 650 Mw di potenza nominale in concessione avrebbe diritto a più di 140 milioni di Kwh all’anno di energia gratuita. Per rendere l’idea sarebbero quasi 800 Kwh all’anno per abitante che corrisponde al 70% del consumo residenziale di energia elettrica in provincia. Regione Lombardia per prima con la l.r. 30 dicembre 2019, n. 23 e la d.g.r. n. XI/3347 del 6 luglio 2020 richiede la monetizzazione dell’energia gratuita ai concessionari e tutti gli anni fissa gli importi. Il totale per il 2022 è di 262 milioni di Kwh che monetizzati fanno 86 milioni di Euro.

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Il comitato lombardo, cui si uniscono i Comitati friulani e il Comitato nazionale Grande Idroelettrico Alpi e Appennini, anche alla luce della sentenza del Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Venezia, chiedono alla Regione Lombardia ed agli assessori competenti se risulta al vero che anche in Lombardia alcuni concessionari non hanno pagato la quota di energia gratuita sugli impianti con concessione non ancora scaduta. Se del caso invitiamo fortemente ad attivarsi per il recupero delle somme dovute e ad adire tutte le azioni necessarie.

A rendere pubblici per trasparenza verso i cittadini i dati relativi ai pagamenti reali dei concessionari rispetto alle somme determinate dalla Regione per gli anni 2020, 2021, 2022.
Un appello il nostro a svegliare anche i territori montani di altre regioni, ospitanti grandi dighe, invasi e impianti, a reclamare i propri diritti al pari del Fvg e della Lombardia.

Comitato per idroelettrico della provincia di Sondrio, Comitati Valcellina, Valmeduna, Tutela Acque Tagliamento, Comitato nazionale Grande idroelettrico Alpi e Appennini».

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L’immagine che accompagna l’articolo rappresenta la centrale di Somplago, ed è stata già da me utilizzata. L’ immagine precedente è stata tolta perchè presumibilmente coperta da copyright. L.M.P.

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