Il 19 maggio 2023, corredato da una foto dell’assessore Sergio Emidio Bini che alza il calice con Fedriga, è comparso su ‘Domani’ un articolo a firma Yossef Hassan Holfato, intitolato: “Così l’azienda dell’assessore vince i bandi del Friuli”, in cui l’autore asseriva che il rinominato assessore alle attività produttive della Regione Fvg aveva ricoperto il ruolo di vice-presidente, fino al 2018, della cooperativa Euro&Promos, che si occupa di fornire servizi di ‘facility management’ con più di 6500 dipendenti distribuiti sul territorio nazionale. Nel 2020 detta società vinceva un appalto regionale di 3 milioni di euro. Un altro ex-socio sempre di Euro&Promos, risulta essere stato Alberto Sbuelz, poi presidente di ‘Udine mercati’. E Bini ha proposto un piano da finanziare con 22 milioni di euro del Pnnr in dotazione a Comune e Regione, proprio per l’ampiamento di ‘Udine mercati’. Infine vi erano dei problemi con dipendenti della Euro&Promos. Ma l’assessore, che fu democristiano, rispondeva di non aver fatto nulla di male.  Ma poi scoppiava il caso dell’acquisto, sempre da parte di Sergio Emidio Bini,  di immobili a Trieste, per 750 mila euro, da una società che aveva stipulato un leasing con Mediocredito Fvg.

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E così si poteva leggere su: ‘Bufera sull’assessore Bini: i ‘casi’ Mediocredito ed Euro&Promos nel mirino delle opposizioni’, in: https://www.triesteprima.it/politica/moretti-mediocredito-opposizioni.html, sottotitolato: ‘L’assessore Bini avrebbe acquistato da Mediocredito, in subentro da un leasing, tre immobili in via San Francesco 9, quando la banca era partecipata al 47% dalla Regione. Il Pd Regionale presenta una mozione di censura nei confronti dell’assessore. Dal Consiglio comunale, invece, il consigliere Salvati solleva la questione Euro&Promos”:

«Bufera in regione dopo il “caso” che vede coinvolto l’assessore alle attività produttive e turismo Sergio Emidio Bini. L’opposizione attacca la giunta Fedriga, cui chiede di “rispondere con chiarezza” per la vicenda emersa ieri sul quotidiano locale Il Piccolo: l’assessore Bini avrebbe acquistato da Mediocredito, in subentro da un leasing, tre immobili in via San Francesco 9. Un fatto risalente a un periodo (maggio del 2022) in cui la banca era partecipata al 47% dalla Regione. L’assessore ha replicato di aver agito “nel rispetto della legge e della trasparenza”. Attacchi anche dal Pd triestino, che si aggancia a questo fatto per rimarcare i problemi legati alla gestione dei servizi museali da parte dell’azienda Euro&Promos, che vede come socio di maggioranza lo stesso esponente della giunta Fedriga. (…).

Tornando in Consiglio regionale, per il capogruppo del Partito Democratico, Diego Moretti, “la Giunta Fedriga inizia la legislatura con una vicenda dalle tinte oscure e tutta da chiarire, dalla quale emerge un ramificato e consolidato sistema di potere che va ben oltre la politica”. Moretti annuncia che sarà depositata dal Pd regionale una mozione di censura nei confronti di Bini e pone una serie di domande: “Come faceva l’assessore, se Mediocredito non ha emesso un pubblico avviso di vendita, a essere a conoscenza del fatto che la banca dovesse chiudere un leasing deteriorato sulle tre unità immobiliari che poi ha acquistato? L’ha saputo solo dall’agenzia immobiliare che ha partecipato al rogito, come da Bini dichiarato?”

“E perché Mediocredito – continua Moretti -, i cui vertici sono stati indicati e nominati dalla Giunta Fedriga e dall’assessore Bini non ha emesso tale pubblico avviso? Il presidente della Regione e l’assessore alla Finanze, cui compete la vigilanza sulle partecipate, erano a conoscenza di quanto faceva l’assessore Bini in questo contesto?”.  Il capogruppo dem, come nota “di colore”, parla anche di “(presunta) falsa attestazione nel contratto sottoscritto per l’acquisto, dove Bini viene indicato con il titolo di “dottore”, quando dal curriculum depositato in Regione risulta essere perito agrario”. (…).

Altre questioni vengono poste dal capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo: “L’assessore Bini e il presidente Fedriga ritengono corretto che un esponente della Giunta regionale acquisti un bene immobiliare ceduto con trattativa privata da parte di un ente partecipato dalla stessa Regione? Quali erano i rapporti dell’assessore alle Attività produttive con Mediocredito nel periodo in cui questa trattativa si è svolta?” (…).

“È chiaro – aggiunge Martines – che non possiamo fermarci alle mere notizie di stampa, persecutorie secondo l’assessore”, sostenendo che “questa vicenda getta qualche dubbio sulla pulizia amministrativa e di governo di questa regione in tutte le sue articolazioni territoriali, così come sui rapporti fra l’attività della società dove l’assessore Bini è fortemente cointeressato nel capitale sociale e le realtà territoriali e/o pseudo pubbliche”.

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Un’altra questione che riguarda l’assessore Bini è stata sollevata dai consiglieri comunali del Pd a Trieste: l’annoso ‘caso’ Euro&Promos, azienda cui è stata appaltata le gestione del personale dei musei civici e di cui l’assessore è socio di maggioranza. Da tempo i lavoratori museali lamentano paghe molto carenti (cinque euro lordi l’ora). Giorni fa, in commissione trasparenza, l’assessore Rossi aveva fatto sapere che i suoi tecnici avrebbero una soluzione a portata di mano, che dovrà essere illustrata “entro giugno”, manifestando altresì l’intenzione di non interrompere il contratto con Euro&Promos nel 2024.

Così Luca Salvati (Pd): “il dato di fatto precede le eventuali valutazioni di legge, visto che Euro&Promos risulta appaltatrice di servizi a Enti locali del Fvg, configura un sistema bipolare in cui la stessa persona agisce nello stesso contesto come soggetto pubblico e come privato portatore d’interessi. Noi continueremo a pressare per la più veloce soluzione della vergognosa situazione degli operatori museali triestini ma la soluzione definitiva dovrebbe essere un’altra”.

La segretaria provinciale del Pd Caterina Conti, invece, menziona “una situazione di grave conflitto d’opportunità con le responsabilità di un amministratore pubblico, molto ben evidenziata dall’atteggiamento finora tenuto dalla stessa Euro&Promos con i lavoratori triestini. L’incompatibilità è nelle cose, se non è nella norma». (https://www.triesteprima.it/politica/moretti-mediocredito-opposizioni.html).

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Oggi mi è giunto dalla segreteria di Patto per l’Autonomia questo comunicato, nel merito, datato 31 maggio 2023 ed intitolato «Conflitto di interessi dell’Assessore Bini. L’opposizione: “Si dimetta immediatamente”».

«L’Assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini si dimetta immediatamente». È la richiesta unanime dell’opposizione di fronte al conflitto di interessi che vede protagonista l’esponente della Giunta Fedriga in qualità di socio di riferimento e dirigente della società Euro&Promos Spa, denunciato in Aula e nel corso di una conferenza stampa indetta dalle minoranze in Consiglio regionale.

«L’Assessore Bini ha dichiarato il falso in questi anni, ha sempre negato di avere ruoli di responsabilità nella società Euro&Promos Spa di cui è azionista di riferimento. Oggi – rispondendo a una nostra interrogazione – abbiamo scoperto che è un dirigente dell’azienda, dunque ha responsabilità nella sua gestione – spiega Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg –. È palese il conflitto di interessi con il suo ruolo di Assessore rispetto agli appalti che Euro&Promos Spa si è aggiudicata, come quelli vinti nel Comune di Trieste per oltre 35 milioni di euro, tra i quali quello per la vigilanza museale con gli operatori pagati appena 3,68 euro l’ora. In questa vicenda c’è una responsabilità dell’Assessore, ma c’è anche una responsabilità del Presidente Fedriga che ci auguriamo tolga subito le deleghe a Bini qualora quest’ultimo non rassegnasse le dimissioni. Fedriga – ricorda Moretuzzo – non si è espresso neppure sull’acquisto di immobili di proprietà di Mediocredito da parte dell’Assessore Bini quando la Regione era ancora azionista della società».

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«Dopo la mozione di censura depositata lunedì dalle opposizioni sulla vicenda Bini-Mediocredito e l’interrogazione odierna del collega Moretuzzo legata al suo ruolo in Euro&Promos, si rafforza ancor più la richiesta da parte di tutti i Gruppi di opposizione delle dimissioni dell’Assessore Bini. Riteniamo grave che dopo la risposta odierna egli non possa continuare a svolgere il ruolo di Assessore regionale come se nulla fosse, pur in presenza di un palese conflitto di interesse. Riteniamo inaccettabile il silenzio di questi giorni del Presidente Fedriga: intervenga ritirandogli le deleghe – afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti –. La questione non è di rispetto della legge, compete ad altri: questo è un tema politico, di opportunità, di etica, di morale che mai come in questo momento i cittadini chiedono a chi fa politica, soprattutto da chi riveste ruoli importanti come quello di Assessore regionale».

Infine c’è la storia della delibera per l’acciaieria …

«Le questioni sollevate in questi giorni sono dirimenti e infatti come Gruppo misto non abbiamo esitato ad aderire convintamente sottoscrivendo la mozione proposta di censura – sostiene la capogruppo del Gruppo Misto Pompea Maria Rosaria Capozzi –, ma Bini non deve rispondere solo su Mediocredito. Chiederemo conto anche dell’ordine del giorno votato all’unanimità dal Comune di Marano Lagunare con cui si chiede alla Regione di rettificare una delibera proposta da Bini che, a detta loro, riporta un assenso mai espresso sull’insediamento dell’acciaieria, che tanto fa discutere nella Bassa friulana». (Ivi).

 Staremo a vedere come va a finire.

 

Laura Matelda Puppini

La foto che accompagna l’articolo è tratta da: https://citinews-undinetoday.stgy.ovh/~media/horizontal-hi/31626874747073/sergio-bini.jpg. L.M.P. 

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