Riporto qui alcune considerazioni sul sistema sanitario americano, e su come andremo a finire noi, in Italia e Fvg, che pare essere ancor peggio a mio avviso,  se continua così. E con una sanità carente, ci si ammala e si muore più facilmente, sia che si sia ricchi, sia che si sia poveri. 

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«Il sistema sanitario americano garantisce a una parte della popolazione livelli di cure mediche piuttosto elevati, in continuo miglioramento grazie al contenimento dei tagli all’innovazione tecnologica. Tuttavia la situazione complessiva della salute della popolazione americana, come riportano i dati relativi all’aspettativa di vita e agli anni potenziali di vita persi, colloca il Paese nell’ultimo terzo della classifica stilata dall’Ocse, nonostante gli investimenti pro-capite siano maggiori rispetto a quelli degli altri Stati. È quanto emerge dal working paper pubblicato, a febbraio 2009, dal dipartimento americano dell’economia “Health care reform in the United States” (pdf 768 kb).

Le prestazioni mediche sono di alto livello, ma è su altri fronti che il sistema sanitario americano deve essere potenziato, ad esempio intervenendo sull’accesso alle cure. Secondo il rapporto economico 2008 del Presidente ci sono “sostanziali opportunità per riforme che riducano i costi, aumentino l’accesso, rafforzino la qualità e migliorino la salute della popolazione statunitense”.

Le proposte di riforma.

La preoccupazione pubblica per la crescita dei costi legati alla salute e per l’aumento delle persone non coperte da assicurazione sanitaria cresce. Nel lungo periodo la maggiore minaccia per la sostenibilità dei finanziamenti pubblici è la crescita della spesa per le cure mediche. I decisori politici a livello federale hanno provato a risolvere questi problemi attraverso:

  1. il passaggio a un’assistenza sanitaria gestita da organizzazioni di fornitura di servizi sanitari come le HMOs e le PPOs
  2. l’introduzione di conti per il risparmio sanitario
  3. la riforma delle cure mediche.

Tuttavia, queste riforme non hanno arrestato la crescita delle spese per il sistema sanitario e si è registrato un incremento delle persone non sufficientemente assicurate o del tutto non assicurate. Durante la campagna elettorale i due maggiori candidati alla presidenza Obama e McCain hanno proposto due opposte riforme del sistema sanitario: la proposta del candidato repubblicano era basata sulla competizione di mercato per ridurre i costi delle assicurazioni sanitarie, mentre quella dell’attuale presidente Obama era incentrata sul raggiungimento di una copertura sanitaria universale.

La salute della popolazione americana.

Il livello di salute della popolazione americana è inferiore rispetto a quello altri Paesi industrializzati, soprattutto per quanto riguarda l’aspettativa di vita e la mortalità infantile. Dagli anni ’60 ad oggi, nella maggior parte dei Paesi dell’Ocse, l’aspettativa di vita è significativamente salita, ma negli Usa questo incremento è stato decisamente minore. L’aspettativa di vita è passata dai 70,2 anni del 1960-62 ai 77,7 del 2003-05. L’aumento di poco più di 7 anni è stato decisamente inferiore, ad esempio, a quello registrato nello stesso periodo dell’Italia (>10 anni).

Anche le discrepanze nell’aspettativa di vita tra i diversi gruppi socio-economici sono un grosso problema per il sistema sanitario americano. Tra il 1980-82 e il 1998-2000, l’aspettativa di vita tra le classi benestanti è aumentata di 3,4 anni, tra quelle più povere solo di 1,4 anni. Per non parlar delle disparità in salute legate a questioni etniche, geografiche e di genere.

Negativi rispetto agli altri Stati dell’Ocse sono anche i dati sulla mortalità infantile e sulle morti evitabili, soprattutto se si tiene conto della spesa sanitaria pro-capite del Paese. Se si esclude il Messico, gli investimenti pubblici in sanità (46%) negli Usa sono molto più bassi rispetto agli altri Paesi, ma nonostante questo la spesa pubblica pro-capite è più alta.

La spesa sanitaria pro-capite.

Negli Stati Uniti la spesa sanitaria pro-capite fornisce copertura sanitaria solo ai disabili e agli anziani. Attraverso il programma di assicurazione medica Medicare, amministrato dal governo degli Stati Uniti, sono assicurate, soprattutto, le persone sopra i 65 anni, i disabili e le persone con malattie renali agli ultimi stadi. Una parte dei cittadini più poveri viene invece aiutata dal programma Medicaid and the State Children’s Health Insurance Program (SCHIP). In molti altri Stati dell’Ocse, invece, investimenti sanitari minori sono sufficienti a garantire una copertura sanitaria universale a tutti i cittadini.

La situazione è andata peggiorando negli ultimi anni: la crescita della spesa pubblica per la salute è stata maggiore rispetto alla media degli altri Paesi dell’Ocse e l’aumento di questa spesa è solo in parte riconducibile ai costi dei servizi sanitari. Il numero di medici per abitante e di visite mediche sono al di sotto della media dei Paesi in esame, così come quello relativo all’uso degli ospedali. Al contrario, il numero di infermieri, così come il costo dei farmaci è superiore alla media. Per quanto riguarda i medicinali, ciò si deve o al fatto che il prezzo non è stabilito dalle autorità competenti o a una domanda scarsamente elastica riconducibile al monopolio detenuto delle industrie farmaceutiche per via dei brevetti.

Alcune valutazioni di comparazione mostrano che nel 2005 la spesa sanitaria degli Usa ha superato di 477 miliardi di dollari gli investimenti di Paesi come Giappone, Germania, Spagna, Gran Bretagna e Italia. L’aspettativa di vita dei cittadini americani si colloca sotto la media attesa, probabilmente a causa, oltre che di una ridotta efficienza dei sistemi sanitari, di una serie di fattori come educazione alla salute, consumo di tabacco e alcol, dieta e inquinamento.

Anche il numero di malati cronici negli Stati Uniti è superiore a quello degli altri Paesi Ocse. Il tasso di obesità è di gran lunga superiore e così pure il numero di fumatori. Si calcola che il 5-7% della spesa sanitaria totale degli Usa possa essere attribuito all’obesità, contro il 2-3,5% di Canada, Australia e Nuova Zelanda.

L’assenza di una copertura sanitaria universale.

Gli Stati Uniti sono uno dei tre Paesi dell’Ocse, insieme a Messico e Turchia, a non avere una copertura sanitaria universale. Il numero di persone senza assicurazione è molto cresciuto negli ultimi anni, passando da 38 milioni nel 2000 a 46 milioni nel 2007. Il grande numero di persone non assicurate è in larga parte attribuibile all’atteggiamento dei datori di lavoro, sempre meno propensi a fornire copertura sanitaria ai propri dipendenti.

L’assenza di assicurazione è più diffusa tra i gruppi con reddito basso. Il 46% delle famiglie con reddito al di sotto del doppio della soglia di povertà sono privi di assicurazione, mentre sopra la stessa soglia è senza copertura sanitaria il 16% della popolazione. La crescita dei costi sanitari ha fatto crescere i premi delle assicurazioni e ha ridotto il numero delle persone assicurate. Le persone non coperte da assicurazione ricevono assistenza dagli ospedali no-profit, ma complessivamente i cittadini non assicurati ricevono molte meno cure (meno della metà) rispetto al resto della popolazione, con gravi conseguenze sulla salute (come per esempio una maggiore probabilità di morire di cancro per mancata prevenzione).

Come intervenire.

Il ritardo dei trattamenti per le persone non assicurate comporta non solo una minore efficacia dei trattamenti, ma anche un incremento dei costi. La percentuale della popolazione non assicurata è cresciuta dal 12% del 2003 al 20% del 2007. Un allargamento dell’accesso alle cure sanitarie per i cittadini con reddito basso potrebbe aiutare a ridurre parte delle disuguaglianze tra le fasce della popolazione e accrescerebbe l’aspettativa e la qualità della vita.

Creare raggruppamenti nel mercato delle assicurazioni sanitarie per ridurre il rischio di selezione avversa nei contratti assicurativi e fornire sussidi alle persone con basso reddito per dotarsi di assicurazioni necessarie, è uno degli approcci possibili per raggiungere quest’obiettivo. La spesa pubblica del programma Medicare per gli anziani e per i disabili è cresciuta più degli altri investimenti sanitari e la creazione di un istituto per confrontare i dati sull’efficacia (come dimostrano le esperienze di altri Paesi) potrebbe aiutare a migliorare l’efficienza del sistema sanitario americano».

(Titolo originale: La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti. Da: https://www.epicentro.iss.it/politiche_sanitarie/riformaUSA).

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USA: riforma Obama e tagli italiani e FVG.

Quindi nel 2010, Barak Obama ha riformato parzialmente il sistema sanitario americano, consentendo a milioni di statunitensi, che non avevano alcuna forma di assistenza medica, di stipulare un’assicurazione privata con un sistema di aiuti pubblici. «È stata pensata per ampliare la copertura offerta ai cittadini, visto che il sistema negli Stati Uniti è prevalentemente di natura privata. Con l’approvazione della legge, 32 milioni di persone in più sono state tutelate. Trump voleva eliminare questa piccola riforma detta ‘Obamacare’, ma non ci è riuscito. Bisogna ricordare che negli Stati Uniti non esiste un sistema sanitario nazionale, come ad esempio in Italia, che garantisce cure mediche universali finanziate attraverso la fiscalità generale. Per avere le cure, è necessario stipulare un’assicurazione sulla salute. Prima dell’Obamacare il servizio di assistenza gratuito, la Medicaid (gestito dai singoli Stati), era garantito soltanto alla parte più povera della popolazione, mentre il Medicare, ovvero cure sanitare agevolate finanziate con soldi pubblici, era riservato prevalentemente agli anziani con oltre 65 anni di età. Entrambe le misure coprivano complessivamente solo una parte minoritaria della popolazione statunitense: la maggior parte dei cittadini sottoscriveva una polizza sanitaria con una compagnia assicurativa, in genere stipulata attraverso il datore di lavoro.

Poi, con la riforma di Obama, le cose sono cambiate. L’Obamacare prevede sussidi per l’acquisto dei pacchetti assicurativi e imposte che finanziano il sistema con tasse sui redditi più alti. Ha esteso l’applicazione della Medicaid, che è passata da una copertura di 48 milioni a 70 milioni di persone. Tra i punti più significativi della riforma, ci sono innanzitutto sussidi federali per l’acquisto di una polizza per le famiglie di quattro persone che guadagnano non più di 88mila dollari all’anno. Le compagnie di assicurazione non possono poi negare la polizza ai malati cronici o a chi chiede di assicurarsi avendo precarie condizioni di salute preesistenti. È vietato togliere la mutua a chi si ammala o far pagare di più sulla base della storia medica o sulla base dell’età di una persona. Le assicurazioni devono inoltre includere i figli fino a 26 anni nella polizza di assistenza sanitaria dei genitori e devono coprire almeno il 60% dei costi di servizi e cure sanitarie. Nessuna famiglia deve mai spendere di tasca propria più di 11.900 dollari l’anno. È previsto infine un obbligo di assicurazione, con una multa pari a 695 dollari o il 2,5% del reddito, inflitta a chi non si dota di assicurazione sanitaria. Le aziende con 50 o più dipendenti vengono multate se non offrono copertura sanitaria ai loro impiegati». ( Obamacare, cosa prevede la riforma sanitaria Usa approvata nel 2010, in: https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/obamacare-cosa-e).

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Fra un po’ saremo perggio che nell’ America ante Obama? Perchè almeno in Usa non si chiudono ospedali e pronto soccorso, mai stati pubblici, con la scusa della privatizzazione, creando una situazione dove, in ipotesi, potrebbe essere chi chiude la causa della morte di migliaia di persone o della cattiva salute di una popolazione intera, bimbi compresi.

Il problema è che in Italia e in Fvg chi governa va avanti per la propria strada senza analisi alcuna delle ricadute delle proprie azioni, e senza programmazione alcuna e non tutelando più nè ricchi nè poveri. Ora la Regione Fvg ha deliberato, con i soli voti della maggioranza composta da Lega, Fratelli d’ Italia e Forza Italia di destinare il 6% del budget sanitario ( Sanità, Capozzi: Riccardi conferma 6% di spesa per la sanità privata, ma alcune aziende andranno ben oltre, in: https://www.movimento5stellefvg.it/sanita-capozzi-riccardi-conferma-6-di-spesa-per-la-sanita-privata-ma-alcune-aziende-andranno-ben-oltre/). E notate che noi, Fvg, abbiamo la piena autonomia del ssr, (richiesta e ottenuta anni fa, in questo campo) e si finanzia il privato, ma chi e per far cosa non si sa, mentre ho già scritto che hic et nunc il sistema assicurativo non è assolutamente pronto a coprire la sanità di tutti, ma neppure la sanità privata, pronta ad assere aggiuntiva al sistema sanitario pubblico ma non a sostituirlo.

Inoltre «benché venga confermato e per ora e per fortuna non alzato il 6% dell’intero finanziamento al sistema sanitario regionale destinato alle prestazioni erogate da soggetti privati accreditati, con questo disegno di legge si cambia la distribuzione delle risorse e in questo modo finirà per favorire concentrazioni in alcune aziende sanitarie a fronte di eventuali economie di altre». (Ivi). Ma il problema è che non vi è neppure una privatizzazione in senso americano, ma solo una dismissione del servizio sanitario e dei suoi servizi, ed in questo momento storico è difficile ipotizzare alternative meramente privatistiche da mettere ancora in piedi senza un disegno, in una nazione e regione dove la povertà è in aumento, cosicchè in ipotesi finiremo peggio che nell’ America ante Obama, semplicemente perché i servizi sanitari non ci saranno più e ci si troverà davanti ad una scritta ‘close’ un po’ dovunque.

Fedriga – Riccardi hanno in animo di chiudere il Pronto Soccorso di San Daniele, da quello che si legge, scaricando tutto su quello di Udine che è in affanno totale e senza un numero, almeno a Tolmezzo, di ambulanze tale da permettere un celere trasporto ivi di pazienti gravi, si chiudono reparti, o la loro apertura à limitata, la Carnia ha migliaia di persone senza medico di base, e tutto sta andando allo sfascio, mentre l’assessore ed il presidente di giunta paiono non accorgersi, e quest’ ultimo sembra voler interessarsi più al Giro d’ Italia che altro, (https://www.presidente.regione.fvg.it/massimiliano/fedriga/notizie/comunicati-stampa/dettaglio.html?det=129832) e di andare a spese nostre in Usa assieme a Bini, a procacciare affari, pare, non si sa per conto di chi e con quale mandato istituzionale. Ed invece di preoccuparsi del sistema sanitario qui tutto regionalizzato, la giunta pensa a stanziare 6,4 milioni di euro per potenziare il sistema sicurezza e favorire le guardie giurate a Lignano e Grado.  (https://www.savip.it/stampa/curiosita/item/5482-trieste-regione-stanziati-6-4-milioni-euro-per-piano-sicurezza.html). Ma mi piacerebbe che chi ormai non ha, pare, più contatto con noi, scendesse un momento dal piedestallo per ascoltare almeno chi paga il suo lauto stipendio. E se erro correggetemi. E scrivo questo come realtà dei fatti non certo per offendere alcuno, e per esercitare il diritto di critica.

TUTTI DOMANI IN PIAZZA A TOLMEZZO PER LA NOSTRA VITA E QUELLA DEI NOSTRI FIGLI!!!!!!

PANE E SALUTE NON ARMI E BOMBE !!!!!

Laura Matelda Puppini

L’immagine che accompagna l’articolo è quella che correda il testo di Simonetta Pagliani intitolato: “Garattini: Investire nel privato non giova alla salute pubblica”, a cui rimando, in: https://www.scienzainrete.it/articolo/garattini-investire-nel-privato-non-giova-alla-salute-pubblica/simonetta-pagliani/2023-02. L.M.P.

https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/05/SANITa-marek-studzinski-dInhWDrw38E-unsplash.jpg?fit=1024%2C683&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/05/SANITa-marek-studzinski-dInhWDrw38E-unsplash.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Laura Matelda PuppiniSenza categoriaRiporto qui alcune considerazioni sul sistema sanitario americano, e su come andremo a finire noi, in Italia e Fvg, che pare essere ancor peggio a mio avviso,  se continua così. E con una sanità carente, ci si ammala e si muore più facilmente, sia che si sia ricchi, sia...INFO DALLA CARNIA E DINTORNI