Ma poi in rete si trova un secondo studio sul lago di Cavazzo…
In rete ho trovato, per quanto riguarda il lago di Cavazzo, pure questo testo, intitolato: “L.R. del 5.5.2022 Art. 4 -C 5. “Studio specialistico volto ad approfondire le interazioni tra la Centrale idroelettrica di Somplago e il Lago dei Tre Comuni e a definire le conseguenti azioni di mitigazione sul breve e sul lungo periodo 3. Piano generale delle azioni di mitigazione sul breve periodo”, e leggibile in: https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA202/FOGLIA26/allegati/3._Relazione_medio_periodo.pdf.
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Esso riguarda uno studio che riporta in apice i loghi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dei Comuni di Bordano, Cavazzo Carnico e Trasaghis, ed è stato redatto sulla base di studi di diversi esperti, o almeno ritenuti tali, uniti in un gruppo di lavoro. Essi sono: l’Ing. Andrea Selleri di Cuneo dello studio tecnico ‘Pantidro’ esperto in idrogeologia ed idraulica; il dott. Massimo Pascale di Pinerolo (TO), biologo, tecnico di ecologia fluviale ed ittiologia iscritto all’ordine dei biologi; il dott. Fabrizio Merati di Laveno (VA) iscritto all’ordine dei biologi ed esperto in riqualificazione lacuale; il prof. Giovanni Bacaro di Trieste, facente parte del Dipartimento delle Scienze della Vita dell’Università di Trieste, esperto in monitoraggio della diversità vegetale.
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Non si sa però chi abbia scelto questi tecnici, se siano mai venuti a vedere e fare approfondimenti de visu e de facto in loco, e nessuno sa perché la regione FVG, quella dell’‘’Io sono Fvg”, tanto per esser chiari, non trovi mai nessuno specialista ed esperto qui, se non all’interno del Dipartimento delle Scienze della Vita dell’Università di Trieste, già da me incontrato in qualche mia ricerca sulla politica regionale, che ha tre dottorati da conseguire al suo interno: “ambiente e vita” “neuroscienze” e “scienze cognitive” ed una sola scuola di specializzazione in “neuropsicologia” (1), che temo ben poco abbia a che fare con il lago di Cavazzo, a meno che la Regione non voglia analizzare la comunicazione fra i pesci immessi o raramente presenti nello spazio lacustre. Esprimo però qui un mio pensiero personale, senza voler offendere alcuno, e se erro correggetemi.
Questo studio specialistico, che non sappiamo quanto sia stato da noi pagato per essere un ‘doppione’, non ha un biologo scelto qui, non un esperto in acque dolci, tanto da chiedersi se non siano da chiudere le facoltà di scienze biologiche dei due atenei del Fvg e quella di ingegneria civile ed ambientale di Udine e di ingegneria, settore “idraulica” di ambedue gli atenei. Inoltre i firmatari precisano che non è vincolante.
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Non ho trovato data alcuna per il prmo studio pubblicato e questo secondo testo, che però è configurabile come successivo alla data del 5 maggio 2022, e lo riporto integralmente alla lettura qui. Ma esso non è stato prodotto da Laboratorio Lago, e quindi non si sa perché sia stato commissionato. E ritengo che i Comitati abbiano preso posizione contro questa proposta per altro reperita non completa (mancano un paio di allegati, ma mi si dice che sia molto più corposo) e corredata da un disegno tecnico ormai direi vetusto, da attribuirsi all’ ing Giancarlo Pillini e datato 1990 cioè redatto 33 anni fa. Ma da allora ne è passata acqua sotto i ponti. Per visionare il testo di questo studio, fare clic sotto. L’ immagine che accompagna l’articolo ritrae il lago di Cavazzo è stata da me scattata nei primi anni Novanta. Laura Matelda Puppini
Fai clic per accedere a 3._Relazione_medio_periodo.pdf
https://www.nonsolocarnia.info/ma-poi-in-rete-si-trova-un-secondo-studio-sul-lago-di-cavazzo/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/01/FOTOLAGO1102.jpg?fit=1024%2C689&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2024/01/FOTOLAGO1102.jpg?resize=150%2C150&ssl=1AMBIENTEECONOMIA, SERVIZI, SANITÀIn rete ho trovato, per quanto riguarda il lago di Cavazzo, pure questo testo, intitolato: “L.R. del 5.5.2022 Art. 4 -C 5. “Studio specialistico volto ad approfondire le interazioni tra la Centrale idroelettrica di Somplago e il Lago dei Tre Comuni e a definire le conseguenti azioni di mitigazione...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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