La mozione 158. Ordine di scuderia o testo per evitare qualsiasi contestazione a Fedriga?
Premessa.
Un paio di giorni fa ho ascoltato un comunicato di Simona Liguri di Patto per l’Autonomia e Cittadini che ci informava che anche sulla sanità il Presidente di Giunta Fedriga avrebbe chiesto l’approvazione da parte del consiglio del suo operato e di quello di Riccardo Riccardi, cioè, se ho ben compreso, un ok del consiglio alla linea del suo assessore, che però francamente io non ho capito quale sia, tranne che coinvolgere sempre più il privato impegnandolo nel sistema sanitario pubblico, con spese esorbitanti e servizi al lumicino.
Poi ho ricevuto dei comunicati nel merito del documento presentato (Mozione 158) sia da parte di Furio Honsell che di Massimo Moretuzzo, ed ho compreso che i presidenti del gruppo di maggioranza. Lista per Fedriga, Fratelli d’ Italia e Forza Italia hanno chiesto la fiducia più o meno, sull’ operato della giunta passato ed a venire, senza parlare di nulla e cercando di ricompattare la maggioranza stessa.
Ho quindi tentato di capire qualcosa di questi casini politico – partitici della maggioranza, mentre noi, cittadine e cittadini di questo ormai sempre più disastrato Fvg, ci saremmo augurati che la giunta, supportata dal Consiglio sinora relegato al ruolo di comparsa, iniziasse, a 7 anni dal suo insediamento, a trattare i problemi urgenti della popolazione e la salvaguardia e valorizzazione del territorio. Invece si continua con una politica auto centrata e colonialista nel sogno di continuarla con il terzo mandato mentre tutto affonda.
Alcune note sulla mozione da Il Gazzettino e considerazioni nel merito.
Ma ritorniamo a Massimiliano Fedriga ed alla mozione già pare, dal Gazzettino (https://www.ilgazzettino.it/nordest/pordenone/mozione_scaccia_crisi_fedriga_rafforzare_giunta-8921229.html) concordata con la maggioranza in consiglio regionale, e quindi presentata all’assemblea degli eletti solo per non trattare ogni argomento, ma questo già non succedeva, e per ottenere una specie di carta bianca, almeno io ho capito così e se erro correggetemi, dai consiglieri di maggioranza, ridotti a specie di guerrieri di terracotta, e per far perdere tempo, a questo punto, alla minoranza impossibilitata, sempre più ad agire.
Il Gazzettino scrive che, su questa mozione, che sarà votata con appello nominale il prossimo primo luglio, Fedriga ha posto la questione di governo. «Vogliamo rafforzare l’attività della Giunta e compattare la maggioranza nell’interesse della comunità del Friuli Venezia Giulia […] ha detto Fedriga – sgombrando il campo dalle strumentalizzazioni che vogliono solo spostare l’attenzione su altri temi e generare polemiche inutili». (Ivi).
In particolare pare proprio che Fedriga voglia far passare in consiglio, per quanto rigurda la sanità, come anticipato dal medico Simona Liguori, oncologa, le scelte Riccardiane di esternalizzazione a privati di parti del ssr e pure dell’intero ospedale di Spilimbergo senza gara ma con uno di quegli escamotage che solo la politica partitica fine a se stessa conosce, con, negli altri casi già gare bandite di squindon e vinte, in consiglio, a cose già fatte, con la scusa che ciò che di negativo vi è in sanità dipende, se ho ben compreso, dai governatori che lo hanno preceduto anni fa, cioè il povero Renzo Tondo, la Guerra, e che ne so io !!! Infatti questo è quanto ha dichiarato Fedriga nel merito: in sanità si è presentata una « “complessità” legata a “scelte adottate decenni fa” ed è questo a “generare una serie di incomprensioni che sono però state chiarite, individuando la strada corretta per continuare a lavorare insieme in modo ancora più coeso a favore dei cittadini”». (Ivi).
Dio mio, a questa affermazione, credetemi e socndo me, sarebbe proprio da rispondere ‘Boom!!!” come si fa quando uno ne racconta una proprio grossa, ma se erro correggetemi. Perché sono 7 anni che Fedriga e Riccardi gestiscono, se così vogliamo dire, la sanità regionale, collezionando, dal punto di vista dei cittadini che dovrebbero rappresentare, un disastro dopo l’altro: medici a termine ignoti senza che siano noti i titoli posseduti; macchinari nel privato convenzionato di cui non è nota la vetustà e quindi la precisione diagnostica, mancanza di diritti per il malato e di urp, liste di attesa lunghe anche per prestazioni urgenti, posti letto tagliati, turismo sanitario verso i centri urbani in aumento per la centralizzazione dei servizi, medici di base carenti numericamente, e rischi concreti davvero maggiori per la salute dei cittadini. Inoltre quelle di Fedriga sono solo parole, perché ai tempi di Renzo Tondo e della Guerra ed anche di Celotti, la sanità regionale funzionava eccome, e ve lo dico io, che ho 73 anni, ed in agosto ne compio 74.
Davanti a questa catastrofe, che pure risulta costosissima, Fedriga vuole serrare le file della destra, e questo lo ricorderemo ai suoi elettori che potrebbero sentirsi presi in giro.
Quindi Fedriga vuole pure modificare lo Statuto della Regione autonoma Fvg, forse per cercare una scappatoia che gli permetta il terzo mandato contro tutti.
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Il testo della mozione.
Ma ritorniamo un attimo indietro. Il testo della mozione n. 158 avente come oggetto. “Aggiornamento del programma di governo” non è stata presentata in realtà da Massimiliano Fedriga ma dai consiglieri Mauro Di Bert Presidente del gruppo della Lista Fedriga Presidente, Claudio Giacomelli Presidente del gruppo di Fratelli d’ Italia e da Andrea Cabibbo Presidente del gruppo di Forza Italia – Partito Popolare Europeo trasformando la volontà della stessa e del suo Presidente in quella del Consiglio Regionale a maggioranza, e non aggiorna nulla ma chiede, a mio avviso, piena fiducia nell’azione svolta e che si svolgerà: in sintesi chiude la bocca al Consiglio ed alla minoranza.
Il testo è il seguente: «Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia
PREMESSO che il programma di governo del Presidente della Regione costituisce il documento su cui si fonda l’azione politica dell’organo esecutivo e della Maggioranza consiliare che lo sostiene;
CONSIDERATO che il programma di governo della XIII legislatura è stato votato in maniera unitaria dalla Maggioranza nella seduta n. 4 del Consiglio dell’11 maggio 2023;
PRESO ATTO che, nel corso delle ultime settimane, in seno alla Maggioranza stessa vi è stato un confronto sui principi cardine da condividere per il prosieguo della legislatura e che una verifica di maggioranza li ha suggellati, riconoscendo nella figura del Presidente Massimiliano Fedriga il garante ed arbitro della coalizione;
CONSTATATO che, a seguito di detta verifica, la Maggioranza stessa ha espresso la volontà di rilanciare l’azione di governo per garantire la continuità della buona amministrazione attuata in questi primi due anni di mandato;
INDIVIDUATO come strumento più idoneo, a tale scopo, il programma di governo;
DEFINITI i temi chiave che dovranno essere affrontati in questa seconda parte di legislatura,
impegna il Presidente della Regione:
1) a prendere atto della volontà di questo Consiglio regionale di proseguire la legislatura al fine di dare continuità all’azione di governo che in questi anni ha garantito crescita economica, occupazionale e di conoscibilità al Friuli Venezia Giulia;
2) ad aggiornare il programma di governo rispetto ai seguenti temi:
– Attività produttive: proseguire nel percorso di sostegno alle realtà produttive del territorio, non solo attraverso il supporto finanziario che ha garantito la crescita certificata in questi anni sia nel mercato interno che nell’export e negli investimenti esteri ma anche potenziando gli strumenti legislativi in essere con novità normative già in fase avanzata di approfondimento da parte del competente assessorato;
– Salute: continuità e prosecuzione del processo di riforma del sistema sanitario, reso oltremodo necessario dalla complessa situazione ereditata sia dal punto di vista finanziario che organizzativo, al fine di garantire una migliore e puntuale risposta ai bisogni di salute del cittadino;
– Lavoro e famiglia: i dati sulla disoccupazione, che grazie a questa Amministrazione hanno toccato i minimi storici, rendono ora necessaria l’individuazione di misure che possano garantire forza lavoro, con un occhio di riguardo alla valorizzazione e al rientro dei cittadini del Friuli Venezia Giulia impegnati all’estero; proseguire nelle misure strutturali a favore della famiglia e della natalità;
– Autonomie locali: completata la trasformazione degli EDR nei nuovi enti elettivi si renderà necessario legiferare sulla nuova legge elettorale e, contestualmente, rivedere la stessa legge elettorale regionale che ha evidenziato criticità;
– Agricoltura: il nuovo ente pagatore regionale dovrà essere portato a regime con le ulteriori assunzioni necessarie al fine di garantire risposte puntuali e dare continuità al rafforzamento del fondo di rotazione;
– Patrimonio: proseguire nel percorso di razionalizzazione del patrimonio regionale ed in particolare, una volta completato il percorso di trasferimento delle sedi regionali di Trieste in porto vecchio, provvedere alla dismissione delle sedi inutilizzate cogliendo l’opportunità per rivedere i meccanismi di vendita del patrimonio al fine di renderli più snelli garantendo così una maggiore attrattività sul mercato;
– Ambiente: dare continuità e proseguire gli investimenti per la tutela e sviluppo sostenibile del territorio regionale con infrastrutture per la mitigazione del rischio idrogeologico e difesa della costa; garantire l’impegno del pubblico e dei privati nel settore energetico perseguendo i dettami del piano energetico regionale; proseguire il percorso di aggregazione delle società di servizi idrici e rifiuti e assicurare migliori servizi ai cittadini e maggiore competitività alle imprese;
– Infrastrutture: il piano paesaggistico regionale risulta, per certi aspetti, ancora troppo vincolante, in particolare per alcune aree del territorio regionale; rivederlo diventa prioritario;
– Cultura: concluso l’anno di Gorizia capitale europea della cultura il percorso proseguirà accompagnando il Friuli Venezia Giulia a Pordenone capitale italiana 2027; necessario dunque individuare gli strumenti utili all’avvicinamento a questo grande evento affinché il patrimonio accumulato garantisca un’importante eredità;
– Finanza: confermare gli accordi finanziari siglati nel corso delle ultime due legislature al fine di garantire all’Ente una capacità e autonomia finanziare sempre più importanti, consentendo manovre in grado di superare le difficoltà che, in particolare il contesto internazionale difficile, può presentare;
– Autonomia: è necessario rafforzare l’autonomia anche attraverso la modifica dello Statuto, affinché possa garantire maggiormente la nostra specialità;
3) prendere atto che tutte le scelte strategiche elencate troveranno un ancor più ampio spazio di confronto in seno alla maggioranza e a livello territoriale.
Presentata alla Presidenza il giorno 24.06.2025».
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La furbata di Fedriga e di questa amministrazione regionale con maggioranza in consiglio è, a cose già fatte per anni e per linee di azione già impostate, far passare queste come le scelte del consiglio regionale a posteriori però, dopo 7 anni di governo, e cercare di non avere opposizione interna alla maggioranza su temi scottanti come la diga di Dignano e a ttela del paesaggio o la sanità esternalizzata a metà con il caos che ne deriverà e tutto il sistema di assistenza territoriale ridotto al lumicino. Infatti la crisi innescata nel ssr per mancata programmazione e per tendenza alla sua emergenzializzazione, grazie all’uomo del Presidente Fedriga: Riccardi, è giunta al capolinea, per stessa ammissione di Riccardi stesso, il che gli permette di esternalizzare a piacimento gran parte dei servizi. O tempora o mores! Viodeit di sta ben, che achì non d’è sperance né di dì né di not, e una cosa è ormai certa: che tutti dobbiamo morire, prima o poi, ma ora più facilmente di prima. E se erro correggetemi.
Insomma a me questo testo pare una richiesta di sottomissione del consiglio alla giunta sul già fatto e sul da farsi, con garanzia del capo supremo, il che ha poco a che fare con la democrazia.
Per gli altri aspetti di questa mozione, si evidenzia la tendenza della Regione a praticare una politica di vendita di immobili senza aver bisogno sicuramente di liquido, avendo un bilancio miliardario, che ora implica vendite ma che ha comportato anche acquisti, per esempio, se ben ricordo, da parte dell’ assessorato alla sanità anni fa, la totale incapacità di capire cosa significhi cultura, relegandola per il futuro a quanto si farà a Pordenone, centro agricolo ed operaio, senza molto di più, per me, eletta a capitale della cultura, senza che si sappia che cosa offrirà; per le attività produttive vi è una indicazione generale di sostegno economico senza precisazione alcuna, come sempre fatto, e senza tener conto della crisi che si profila all’orizzonte, senza calcolare, nel numero degli occupati, chi ha un lavoro precario o stagionale e chi no. Per quanto riguarda la finanza, la mozione propone di continuare sulla linea seguita da Fedriga di sostegno ad alcuni ma non si sa a chi, trasformando la Regione in una finanziaria, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire, e via dicendo.
Infine la maggioranza tenta il colpo grosso con la modifica dello Statuto, nel senso di indebolire ulteriormente, almeno così pare, la minoranza, che di fatto non ha più potere configurandosi anche in Regione Fvg una oligarchia al potere che guarda al sogno del terzo mandato, bocciato per incostituzionalità. Infatti esso aprirebbe le porte ad un potere continuativo ed assoluto, che è quello che le destre sognano, distruggendo democrazia e costituzione. E per questo c’è chi cerca l’appoggio in toto di possibili ‘bravi soldatini’, pare. E se erro correggetemi.
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La voce di alcuni consiglieri della minoranza sulla mozione 158.
Queste alcune reazioni della minoranza al testo che andrà al voto martedì primo luglio, con la calura estiva.
Furio Honsell ha detto che «La famosa mozione di aggiornamento del programma della Giunta Fedriga, presentata dalla maggioranza, è un documento vuoto per Open Sinistra FVG. Inquieta solo la dichiarazione nella quale, si dice che si intende rivedere il piano paesaggistico in quanto vincola troppo la qualità del territorio. Dunque, lo psicodramma di un mese fa, che aveva visto ben sette assessori rimettere il mandato a seguito delle severe critiche alla programmazione sanitaria nel pordenonese da parte del Governo centrale a Roma, si è sgonfiata nel nulla. Le frasi su sanità, ambiente, grandi opere, enti locali sono di una genericità spudorata.
Dimostrano ancora una volta l’incapacità di un autentica programmazione della maggioranza Fedriga. Ciò è sconcertante, soprattutto per la sanità, dove le liste d’attesa sono fuori controllo e continua la fuga dal sistema pubblico dei lavoratori. Nulla si dice sulla sanità pordenonese.
Dispiace rilevare che di fronte a queste critiche chiare, la risposta del Presidente Fedriga sia stata l’espressione della sua volontà di cambiare la legge elettorale, aggredendo i Consiglieri che ritiene che non dovrebbero essere in Consiglio perché a suo avviso, hanno ricevuto come partito, troppo pochi voti. Nulla dice invece delle loro preferenze personali. Fedriga, non dovrebbe rispondere a critiche inconfutabili di contenuto, cercando di delegittimate consiglieri eletti regolarmente. La
democrazia e il rispetto degli eletti, dovrebbe essere una linea da non valicare mai. I consiglieri non sono dei cortigiani.”Così si è espresso Furio Honsell Consigliere Regionale di Open Sinistra
FVG». (Comunicato del 25 giugno 2025 dal titolo: “Documento vuoto – sanità, ambiente, grandi opere, enti locali – Non vi sono risposte concrete”).
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E così Massimo Moretuzzo: «Con la mozione sull’aggiornamento del programma di governo depositata a meno di 24 ore dall’inizio del dibattito in aula, la maggioranza di centrodestra è caduta nel ridicolo». Questa la dichiarazione netta del Capogruppo di Patto per l’Autonomia-Civica FVG, Massimo Moretuzzo, dopo aver preso atto della mozione che è stata depositata dalla maggioranza solo questa mattina e che verrà discussa in aula domani.
«Dopo la sceneggiata sulle finte dimissioni di 7 assessori su 10,» – prosegue Moretuzzo – «c’è voluto un mese per scrivere un documento totalmente inutile, che non entra nel merito di nessuno degli aspetti fondamentali dell’azione di governo. Suona persino comico il passaggio in cui si dice che il Presidente farà da garante della coalizione, come se con l’elezione diretta del Presidente potesse essere diversamente.
Evidentemente la posizione di Fedriga, dopo le sberle prese dagli alleati e il definitivo affossamento politico di qualunque ipotesi di terzo mandato, è talmente debole che serviva ribadire che il Presidente, almeno per ora, è ancora lui.
Un mese quindi di discussione sul nulla, con una crisi di maggioranza che evidentemente è stata determinata esclusivamente dagli interessi personali e dalla spartizione degli spazi di potere, come la vicenda delle nomine in Autorità portuale a Trieste ha dimostrato.
Nel frattempo il Friuli-Venezia Giulia continua a perdere occasioni per utilizzare al meglio le risorse che oggi ha a disposizione e affrontare le sfide che lo attendono ora e nel prossimo futuro». (Comunicato di Patto per l’Autonomia e Civica: “Moretuzzo: «Maggioranza caduta nel ridicolo»”, datato 24 giugno 2025).
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Ed ancora il giorno seguente: «”Una mozione irrilevante nei contenuti ma molto esaustiva nel suo significato politico: […]. “Nel merito – prosegue Moretuzzo – il documento su cui è stata posta la questione di governo non dice nulla sui temi rispetto ai quali è invece necessario capire cosa intende fare il centrodestra. Non entra nel merito nemmeno della sanità, questione su cui si è scatenata la polemica, innescata da un ministro della Repubblica che è entrato pesantemente nel dibattito di scelte territoriali e che è stata utilizzata per giustificare una crisi in realtà dovuta a ben altri motivi”.
Inoltre […] “nulla è stato detto sulle infrastrutture e sulle opere che hanno provocato profonde divisioni in seno alla maggioranza, dal traforo di Monte Croce carnico alla traversa sul Tagliamento, nulla sulla drammatica condizione in cui versano i Comuni del Friuli-Venezia Giulia, privi di personale e incapaci di spendere le risorse a disposizione, nulla sulle politiche ambientali e la necessità di adottare velocemente un piano di adattamento ai cambiamenti climatici che stanno avanzando molto più velocemente del previsto”.
“Dopo 7 anni di governo – aggiunge il capogruppo -, con risorse a disposizione mai viste prima, si continua a giustificare l’assenza di scelte strategiche e necessarie per mettere in sicurezza i settori chiave del sistema regionale dicendo che dipende da problemi ereditati dal passato. Dopo 7 anni! Preoccupa infine la sottolineatura sulla volontà di mettere mano alla legge elettorale, a prescindere dal confronto con l’opposizione e continuando a imporre il cambiamento delle regole democratiche a colpi di maggioranza, come nel caso dell’eliminazione in Parlamento del referendum confermativo sulle norme elettorali che rappresentava uno dei contrappesi all’accentramento del potere conseguente all’elezione diretta del Presidente». (…)». (Dal comunicato di Patto per l’Autonomia e Civica del 25 giugno 2025 intitolato: Moretuzzo: «Mozione inutile, Fedriga presidente ostaggio»).
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E così Serena Pellegrino di AVS: «Porre la questione di fiducia in Consiglio regionale all’operato del presidente Fedriga e della sua Giunta con una mozione promossa dalla stessa Maggioranza denota la fragilità della stessa compagine governativa. Tutto ciò è ancora più grave in un sistema maggioritario, dove chi vince ottiene una stabilità politica molto forte e acquisisce poteri molto importanti.
E se in un contesto del genere la mancanza di coesione e le problematiche all’interno della Maggioranza sono deflagrate in modo così netto, la questione non può essere derubricata a semplice dialettica, ma valutata per la sua complessità e gravità. (…). C’è stata la necessità di mettere in campo un iter istituzionale per un confronto e una valutazione di opportunità, promuovendo un percorso che ha definito, come soluzione finale, la figura del presidente non più come capo di una coalizione di governo, ma come garante di una Maggioranza litigiosa e divisiva. Dopo mesi di discussioni […] sondaggi, comunicati al vetriolo che descrivono una crisi tutta interna alla Maggioranza abbiamo ricevuto, poche ore prima della discussione, un documento ‘minimal’ che lascia in sospeso un percorso governativo che rischia di deflagrare alla prima contrapposizione fra le parti”.
“I problemi – incalza la consigliere regionale – che solo qualche settimana fa sembravano insuperabili, oggi, vengono derubricati a semplice dialettica politica. Tuttavia, ci sono alcuni passaggi che preoccupano non poco: la ricerca disperata di un appiglio per fare una forzatura costituzionale per ottenere il terzo mandato che, sebbene lo neghi, è tanto desiderato dal presidente della nostra Regione e che si fa portatore anche degli altri presidenti regionali; il dichiarare che, se la sanità è allo sbando è perché è stata ereditata, come se non fosse possibile modificarla dopo sette anni di governo senza soluzione di continuità, ovvero con lo stesso assessore; il mascherare come opere indispensabili quelle mega infrastrutture che vengono spacciate per installazioni necessarie a mitigare i rischi ambientali, ovvero superare quei fastidiosi orpelli dettati dalle tutele paesaggistiche che, vorrei sommessamente ricordare, sono posti addirittura tra i principi costituzionali”.
“Nessuna parola sulla doppia preferenza di genere […], nessuna per la mitigazione del clima, nessuna parola per le lavoratrici e lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fine mese, nulla sulle difficoltà di una sanità che era stata presa ad esempio da esponenti nazionali di governo per criticare l’operato della Giunta. Abbiamo, invece, assistito a una difesa dello stesso Fedriga al suo operato, visto che oltre il 93% dell’attività legislativa è propria della sua Giunta, lasciando al Consiglio solamente le briciole. Non è stato detto nulla del pasticciaccio che aveva portato alla restituzione delle deleghe da parte di ben sette assessori. Il dibattito in corso […] ha visto la Maggioranza difendere oggi, a spada tratta, l’operato della Giunta, come se la mozione fosse di censura e presentata dalla minoranza e non da chi governa la Regione da oltre sette anni». (Da post di Serena Pellegrino su facebook, 25 giugno 2025).
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Maria Rosaria Pompea Capozzi di M5S ha contestato la mozione a livello di metodo ed ha detto che fino alle ore 11 del giorno prima, non si conoscevano né il titolo né il contenuto, né il dispositivo finale dell’atto depositato anche se la conferenza dei capogruppo, dall’anno in corso, aveva deciso di non discutere in aula mozioni che non fossero state presentate e rese note dieci giorni prima della dibattito in aula.
Ma pare che questo debba valere solo per la minoranza. (ttps://www.facebook.com/m5sfvg/videos/742567558457446?locale=it_IT). Quindi così ha continuato, prendendo in considerazione il testo della mozione 158: «Questa mozione costituisce nulla più dell’epilogo di una querelle indecorosa che, alla fine, si risolve in un semplice aggiornamento del programma che ci era stato presentato già due anni or sono. Di quale crisi si sta dunque parlando, o si è parlato in precedenza, se all’interno di questo testo non è emerso un solo mea culpa? L’unica crisi che vediamo concretamente è quella dei valori e del rispetto per le Istituzioni”.
“Il casus belli che aveva fatto precipitare il Friuli Venezia Giulia in una crisi di portata regionale – ricorda l’esponente pentastellata – riguardava un assessore al quale, tuttavia, quest’oggi i consiglieri di maggioranza chiedono di proseguire con il processo di riforma del Sistema sanitario regionale. Si tratta di un passaggio istituzionale completamente privo di senso e Fedriga non ci ha spiegato se gli screzi e gli scricchiolii all’interno della sua Maggioranza si siano verificati per colpa dell’inaugurazione di un ospedale che, in realtà, è ancora chiuso oppure se persistano tuttora, a causa di una fiammella che solo il presidente vuole tenere accesa. Ovvero, quella legata al terzo mandato”.
“Si tratta di un passaggio formale – sottolinea ancora Capozzi – stabilito evidentemente nelle retrovie, piuttosto che prendere la decisione di venire a riferire in aula su quanto stesse accadendo. Sarebbe stata una forma di correttezza non solo nei nostri confronti ma, soprattutto, verso le cittadine e i cittadini che vivono in questa regione”.
“La Maggioranza si rivelerà unita – rimarca la rappresentante del MoVimento 5 Stelle – nel votare la mozione, ben sapendo che tale coesione deriva solo dall’interesse di poter gestire le risorse di manovre molto ricche. Fra un mese, infatti, si voterà l’Assestamento e va quindi ripagata la fiducia accordata”.
“Il documento proposto, in realtà, presenta un solo punto rivoluzionario rispetto al programma 2023: quello sulle infrastrutture. Ciò avviene, però, non per realizzare qualche opera utile per i cittadini, ma solo […] per rivedere un piano paesaggistico troppo vincolante e che non consente la cementificazione di alcuni territori. Altra cosa certa, infine, saranno gli Edr che diventeranno elettivi, ma non si sa se di primo o di secondo grado. Né se a decidere i propri rappresentanti saranno i cittadini o se verrà riproposto il listino bloccato. Perciò, rimane tutto da vedere, ma su una cosa paiono tutti d’accordo: creare il contenitore”». (Comunicato “Governo FVG, Capozzi: Querelle indecorosa, crisi non politica ma solo di valori, 25 giugno 2025 in: https://www.movimento5stellefvg.it/governo-fvg-capozzi-querelle-indecorosa-crisi-non-politica-ma-solo-di-valori/).
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Senza voler offendere alcuno, ma solo per esprimere la mia opinione che tale è e resta, più che una mozione a me questo testo della ‘158’ pare una specie di ordine di scuderia per irregimentare i soldatini che devono marciare tutti in fila per tre … dietro al comandante con i suoi generali e pure garante. Ma per carità, se ho capito male correggetemi, scrivetemi, commentate, in quanto io non sono una politologa ed a forza di sentir parlare di eserciti … potrei esser stata influenzata nel mio vedere le cose dalla propaganda bellicista.
Laura Matelda Puppini
https://www.nonsolocarnia.info/news-dalla-minoranza-regione-la-maggioranza-va-di-male-in-peggio/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2021/08/LogoCoA_of_Friuli-Venezia_Giulia.png?fit=195%2C253&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2021/08/LogoCoA_of_Friuli-Venezia_Giulia.png?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaPremessa. Un paio di giorni fa ho ascoltato un comunicato di Simona Liguri di Patto per l’Autonomia e Cittadini che ci informava che anche sulla sanità il Presidente di Giunta Fedriga avrebbe chiesto l’approvazione da parte del consiglio del suo operato e di quello di Riccardo Riccardi, cioè, se ho...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia
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