Devestazione dei magredi del Cellina. E poi, uno scempio dopo l’altro, cosa rimarrà di questa nostra regione che fu bellissima?
Riporto qui due comunicati giuntimi sullo scempio ai magredi del Cellina (detti ‘la steppa del Friuli e coperti da Natura 2000) a causa di mezzi militari. Ormai non vi è più legge né rispetto ambientale alcuno, e pare che a questo punto sia inutile perdersi a parlare di ed a lanciare territori, come fatto lodevolmente a Cimolais, se poi resterà solo la loro descrizione sulla carta. Ed anche i magredi del Cellina ‘ritrovati’ sono nuovamente perduti, mentre la Regione Friuli Venezia Giulia ha loro dedicato un intero studio intitolato: “Magredi ritrovati. Guida alla conoscenza delle praterie friulane ed al Progetto Life Magredi Grasslands”, in: https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA405/allegati/Magredi_ritrovati_prot.pdf che vi invito a leggere online. Detto testo, fra l’altro, ha goduto della presentazione di Stefano Zannier, attuale assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali e ittiche.
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«Devastazione dei magredi del Cellina. Honsell annuncia interrogazione in consiglio regionale.
Esprimiamo tutto il nostro sdegno per l’ennesima violazione delle più fondamentali norme di tutela del paesaggio e della natura che stanno avvenendo nella nostra straordinaria regione, proprio sotto il profilo della biodiversità. Abbiamo denunciato le devastazioni che sono state compiute sugli argini dei alcuni fiumi in Friuli chiamate “sfalci”. Oggi è la volta di un sito Natura 2000, tutelato da due Direttive europee e dalla legge regionale 9/2015, che è stato utilizzato come luogo di esercitazioni con mezzi militari pesanti nel periodo proibito. La denuncia di quanto avvenuto nei Magredi da parte di una pastora, della forestale di Maniago e di varie associazioni non deve lasciarci indifferenti. È un fatto molto grave. Come Open Sinistra FVG faremo un’interrogazione come per lo scempio relativo agli argini. Il FVG ha più biodiversità di tutte le isole britanniche, dobbiamo tutelarla per le future generazioni”.
Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG per la circoscrizione di Pordenone». (Comunicato datato 10 giugno 2025).
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«Grave danneggiamento nei Magredi del Cellina: il Patto per l’Autonomia – Civica FVG presentata interrogazione alla Giunta regionale.
Trieste, 11 giugno 2025.
La consigliera Giulia Massolino e i consiglieri Marco Putto e Massimo Moretuzzo del gruppo Patto per l’Autonomia – Civica FVG hanno presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per fare piena luce sul grave danneggiamento dei prati stabili della Zona di Protezione Speciale “Magredi del Cellina”, in particolare nell’area del Dandolo di Maniago, a seguito di recenti esercitazioni militari.
«Secondo quanto denunciato da numerose associazioni ambientaliste regionali, tra cui Associazione Naturalistica Cordenonese, LIPU FVG, Legambiente Pordenone e GREF –spiegano la consigliera e i consiglieri –, nei giorni scorsi il passaggio di mezzi militari pesanti, tra cui carri armati, avrebbe compromesso habitat di altissimo valore naturalistico, tutelati a livello europeo nell’ambito della rete Natura 2000 e oggetto, negli ultimi anni, di interventi di ripristino finanziati con fondi comunitari attraverso progetti LIFE per un valore superiore al milione di euro».
«Il danno – affermano Massolino, Putto e Moretuzzo – risulta ancora più grave perché avvenuto in piena primavera, durante il periodo di fioritura di specie botaniche rare e di nidificazione di uccelli protetti. Un impatto che rischia di compromettere anni di lavoro e risorse pubbliche investite per la conservazione di questo straordinario patrimonio ambientale».
Attraverso l’interrogazione, i rappresentanti del Patto per l’Autonomia – Civica FVG chiedono alla Giunta se fosse a conoscenza delle esercitazioni e se queste fossero state correttamente autorizzate, quali misure di tutela siano attualmente vigenti nell’area interessata e se siano già stati effettuati sopralluoghi per verificare l’entità del danno. Si chiede inoltre di sapere se le attività militari abbiano violato le normative europee, statali o regionali in materia di conservazione degli habitat, e quali misure di contenimento o ripristino siano state eventualmente disposte.
«Chiediamo massima trasparenza – concludono i consiglieri – e che siano accertate al più presto eventuali responsabilità. Non possiamo permettere che attività non compatibili compromettano irrimediabilmente aree protette, il cui valore ecologico e culturale è riconosciuto ben oltre i confini regionali». (Comunicato di Patto per l’Autonomia e Civica, 11 giugno 2025).
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Che dire, che fare, se non continuare a sottolineare che questa regione FU bellissima? Anni fa la Protezione Civile, se non erro, distrusse la Val Rosandra facendo infuriare persino don Di Piazza, ora si passa ai magredi del Cellina, distrutti da pesanti mezzi militari che non si sa perché avessero dovuto passare di lì e se la popolazione ed i comuni fossero stati avvisati di tale transito, fino a giungere alle montagne violate dalla fissazione di alterarle con nuove carreggiabili non si sa perché, magari senza una seria valutazione della loro friabilità e vulnerabilità. O ricchezze naturali e paesaggistiche del FVG addio per sempre? Non da ultimo, i magredi friulani erano stati l’unico ambiente italiano nel concorso della Commissione Europea per Natura 2000, indetto nell’ anno 2020. (https://www.udinetoday.it/cronaca/concorso-natura-2000-awards-2020-magredi.html).
Laura Matelda Puppini
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La zona dei magredi del Cellina è evidenziata in: https://www.regione.fvg.it/rafvg/export/sites/default/RAFVG/ambiente-territorio/tutela-ambiente-gestione-risorse-naturali/FOGLIA203/allegatiMappe/IT3310009_Magredi_del_Cellina.pdf. L’immagine che accompagna l’articolo ritrae prato con fiori in magredi friulani ed è tratta da https://www.lanuovaecologia.it/progetto-life-magredi-grasslands-finalista-premio-natura2000/. L.M.P.
https://www.nonsolocarnia.info/devestazione-dei-magredi-del-cellina-e-poi-uno-scempio-dopo-laltro-cosa-rimarra-di-questa-nostra-regione-che-fu-bellissima/https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/06/magredi.jpg?fit=640%2C480&ssl=1https://i0.wp.com/www.nonsolocarnia.info/wordpress/wp-content/uploads/2025/06/magredi.jpg?resize=150%2C150&ssl=1Senza categoriaRiporto qui due comunicati giuntimi sullo scempio ai magredi del Cellina (detti 'la steppa del Friuli e coperti da Natura 2000) a causa di mezzi militari. Ormai non vi è più legge né rispetto ambientale alcuno, e pare che a questo punto sia inutile perdersi a parlare di ed...Laura Matelda PuppiniLaura Matelda Puppinilauramatelda@libero.itAdministratorLaura Matelda Puppini, è nata ad Udine il 23 agosto 1951. Dopo aver frequentato il liceo scientifico statale a Tolmezzo, ove anche ora risiede, si è laureata, nel 1975, in filosofia presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Trieste con 110/110 e quindi ha acquisito, come privatista, la maturità magistrale. E’ coautrice di "AA.VV. La Carnia di Antonelli, Centro Editoriale Friulano, 1980", ed autrice di "Carnia: Analisi di alcuni aspetti demografici negli ultimi anni, in: La Carnia, quaderno di pianificazione urbanistica ed architettonica del territorio alpino, Del Bianco 1975", di "Cooperare per vivere, Vittorio Cella e le cooperative carniche, 1906- 1938, Gli Ultimi, 1988", ha curato l’archivio Vittorio Molinari pubblicando" Vittorio Molinari, commerciante, tolmezzino, fotografo, Gli Ultimi, Cjargne culture, 2007", ha curato "Romano Marchetti, Da Maiaso al Golico, dalla Resistenza a Savona, una vita in viaggio nel Novecento italiano, ed. ifsml, Kappa vu, ed, 2013" e pubblicato: “Rinaldo Cioni – Ciro Nigris: Caro amico ti scrivo… Il carteggio fra il direttore della miniera di Cludinico, personaggio di spicco della Divisione Osoppo Carnia, ed il Capo di Stato Maggiore della Divisione Garibaldi Carnia, 1944-1945, in Storia Contemporanea in Friuli, n.44, 2014". E' pure autrice di "O Gorizia tu sei maledetta … Noterelle su cosa comportò per la popolazione della Carnia, la prima guerra mondiale, detta “la grande guerra”", prima ed. online 2014, edizione cartacea riveduta, A. Moro ed., 2016. Inoltre ha scritto e pubblicato, assieme al fratello Marco, alcuni articoli sempre di argomento storico, ed altri da sola per il periodico Nort. Durante la sua esperienza lavorativa, si è interessata, come psicopedagogista, di problemi legati alla didattica nella scuola dell’infanzia e primaria, e ha svolto, pure, attività di promozione della lettura, e di divulgazione di argomenti di carattere storico presso l’isis F. Solari di Tolmezzo. Ha operato come educatrice presso il Villaggio del Fanciullo di Opicina (Ts) ed in ambito culturale come membro del gruppo “Gli Ultimi”. Ha studiato storia e metodologia della ricerca storica avendo come docenti: Paolo Cammarosano, Giovanni Miccoli, Teodoro Sala.Non solo Carnia

Dei magredi del Cellina si è occupata anche La Repubblica, con un articolo di Marco Angelillo intitolato “La steppa friulana a rischio. “I Magredi devastati da esercitazioni militari e gare di rally” pubblicato il 25 giugno 2025. Esso parla della denuncia di Legambiente e Lipu e di altre quattro associazioni ambientaliste dopo le operazioni militari che mettono a rischio Habitat ricchissimi di biodiversità nell’alta pianura del Friuli Occidental.e. “Uno sfregio in primavera quando la natura si risveglia”. Ma sull’argomento è intervenuta anche la consigliera Serena Pellegrino con questo comunicato del 26 giugno 2025:
“AMBIENTE. PELLEGRINO (AVS): DANNI DA ATTIVITÀ MILITARI SUI MAGREDI. ACON) Trieste, 26 giu – “Considerato che le attività militari svolte nelle aree oggetto di tutela ambientale del Dandolo hanno prodotto danni al delicato ecosistema dei Magredi, è evidente che i disciplinari d’uso tra la Regione Fvg e il ministero della Difesa sono insufficienti per la corretta programmazione e gestione delle attività che fanno capo all’esercito italiano. I danni ci sono stati, e in proposito l’assessore regionale Zannier ci ha rassicurato, in risposta alla mia interrogazione di oggi in Aula, sul fatto che il servizio Biodiversità e il Corpo forestale regionale hanno già effettuato le necessarie verifiche sugli impatti negativi recentemente causati nei siti della Zona di protezione speciale (Zps) Magredi di Pordenone e della Zona di speciale conservazione (Zsc) Magredi del Cellina”.
Lo dichiara in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), illustrando la discussione attorno all’interrogazione con la quale sollecitava la facoltà della Regione a segnalare al ministero dell’Ambiente quanto accaduto al Dandolo.
Precisa Pellegrino: “Abbiamo saputo anche che in conseguenza è stata coinvolta l’autorità giudiziaria e che le azioni di ripristino delle aree coinvolte dal passaggio di mezzi gommati verranno effettuate nella stagione più opportuna. Danni reversibili, come li ha definiti l’assessore regionale, senza peraltro ricordare quanto tempo e denaro serviranno per ottenere buoni risultati e concretizzare quanto, non molto tempo fa, ha sostenuto la viceministra dell’Ambiente dell’attuale Governo, ovvero che la riparazione del danno ambientale e la restituzione di un ambiente risanato alla collettività rappresenta un imperativo morale per il mandato politico del Governo e l’attività istituzionale del ministero”.
“Aver riscontrato che i danni sono reversibili – entra nel dettaglio la consigliera – tuttavia non risolve il problema di evitare che le attività militari svolte nel futuro nuovamente interferiscano con la tutela ambientale assicurata ai Magredi e con il diritto, di noi tutti, a saperli protetti e conservati quale patrimonio per le future generazioni. Inoltre, scongiurata per questa volta l’ipotesi di danni irreversibili, non va dimenticato che la capacità degli ecosistemi di reagire ai guasti inferti, pur se reversibili, e rispondere positivamente alle operazioni di ripristino diminuisce quando gli impatti negativi continuano a ripetersi”.
Il nocciolo della questione, per l’esponente di Avs, è che “la coesistenza tra l’ambiente naturale dei Magredi, così importante che persino a livello nazionale la stampa proprio ieri si è occupata della devastazione causata al Dandolo, e le attività militari è oggetto di un disciplinare, del quale non è dato conoscere i contenuti, limite che, sottolineo, confligge con il diritto dei cittadini alle informazioni ambientali e con la trasparenza di tutto ciò che riguarda il patrimonio naturalistico e paesaggistico pubblico. Sappiamo che il disciplinare vigente scade nel 2026 e insisteremo per poter verificare quali contenuti siano inadeguati ad escludere gli impatti delle attività militari, e vadano pertanto meglio sviluppati e con maggior efficacia resi ineludibili”.
“Nella selva di deroghe di cui beneficiano le attività militari sul territorio – conclude la consigliera di Centrosinistra – restano fermi, comunque, i limiti posti dalle norme paesaggistiche e i principi generali, come il ‘chi inquina paga’: per quest’ultimo profilo, mi pare indiscutibile il fatto che il danno da riparare non è imputabile alla collettività regionale mentre sulla questione paesaggistica va fatto un urgente approfondimento, visto che sulla stampa leggiamo della possibile costruzione in area Magredi di un secondo villaggio talebano per le esercitazioni militari di assalto”. ACON/COM/rcm