Questo l’ultimo comunicato di Massimo Moretuzzo, che rappresenta l’alternativa a Massimiliano Fedriga, una alternativa concreta, seria, attenta ai problemi dei territori ed alla partecipazione dei cittadini. Anche lui come altre donne e uomini della minoranza regionale è stato con noi per questi 5 anni, quando abbiamo camminato insieme intorno al lago, quando ha parlato contro nuove centraline, quando a Rigolato ha sostenuto i piccoli negozi locali, che potrebbero venir potenziati attraverso dei buoni spesa da consegnare alle famiglie per spenderli in loco, a Paluzza anche con l’Anpi, contro i cogeneratori Siot, ed in altre occasioni. E così scrivevo dopo averlo incontrato di nuovo a Rigolato: «Sono contenta di rivedere Moretuzzo: è un uomo che si impegna parecchio».

Oggi voglio riportare pure alcuni dei suoi comunicati che ritengo significativi, relativi alla montagna, avendone già pubblicati altri di spessore, come quello sulle spese inutili, quasi uno sperpero di questa giunta, più che mai ricca di denaro, o come quello sulla nuova strada sul Lussari per il giro d’Italia.

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Moretuzzo: «Nessuno disturbi il manovratore: mancate risposte e accuse di denigrazione a chi dissente sull’operato della Giunta Fedriga», (quando qualcuno della sua giunta ritiene che non esistano mutamenti climatici).

«Nello stesso giorno in cui sono intervenuto in Consiglio regionale chiedendo conto della posizione della Giunta sulle dichiarazioni farneticanti di qualche consigliere di maggioranza che nega i cambiamenti climatici, sull’assenza totale di azioni di contrasto al riscaldamento globale e sui soldi buttati in interventi inconsistenti, non ricevendo nessuna risposta dalla maggioranza, il governatore Fedriga riesce nel triplo salto carpiato. Da un lato critica la “burocrazia” della par condicio che impedirebbe il giusto dibattito e il libero confronto, dall’altro bolla come denigratore chi si permette di criticare nel merito l’operato di una Giunta a nostro giudizio assolutamente insufficiente.

Delle due l’una: o si difende la democrazia e il diritto alla espressione e al dissenso sempre, o lo si fa solo quando conviene […]  – ha continuato Moretuzzo -.Sono certo che, a differenza di quanto avvenuto oggi e nei precedenti anni in Consiglio, il governatore uscente non si sottrarrà ai confronti e ai dibattiti che riguardano le azioni della sua amministrazione e il futuro della regione. Sappia Fedriga che il confronto ha per sua natura questa caratteristica: di solito avviene fra chi ha idee diverse. Per esempio, per restare al tema del giorno, noi (e la comunità scientifica all’unisono) crediamo che il riscaldamento globale sia reale, che il territorio vada messo in sicurezza subito dinanzi alla prossima estate in cui già sappiamo l’acqua scarseggerà. Crediamo anche che circondarsi di consiglieri che reputano il cambiamento climatico una favola per bambini sia inaccettabile e pericoloso. Per queste e altre domande rimaste inevase in questi cinque anni, […] rimaniamo in attesa dei tanti confronti così cari al nostro governatore». (1).

All’estrema destra guardando, Massimo Moretuzzo accanto ad un assorto Franceschino Barazzutti ad una manifestazione per il lago, le acque e la montagna. (Foto di Laura Matelda Puppini).

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Queste le conclusioni di un incontro a Venzone per la creazione di un coordinamento del Patto per l’autonomia per la montagna a cui hanno partecipato molti giovani. 

«Nelle aree interne, in particolare quelle montane, sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità, e, per cogliere il loro potenziale, bisogna saperne riconoscere le specificità. Sia per dare valore alle numerose realtà esistenti e agli operatori impegnati sul territorio (cooperative di comunità, associazioni culturali e sportive, varie forme di imprenditorialità, guide naturalistiche e storiche, centri di aggregazione), sia per adattarvi strumenti di programmazione, pianificazione e progettazione futuri”.

“Tutte le energie espresse dalla montagna friulana – conclude il comunicato del Patto per l’Autonomia – pretendono un’alternativa e vogliono partecipare, sul territorio e insieme, a una ridefinizione delle politiche per la montagna. Una realtà fragile per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo, ma che può giocarsi il suo futuro investendo, e anche sperimentando, sulla cultura, sulle filiere locali e sui beni comuni, sulla naturalità, con una dimensione d’area che supera i confini comunali. Lo sviluppo dei territori montani, nella loro diversità, non può seguire un sentiero uniforme, calato dall’alto, tracciato da forze estranee ai sistemi locali» (2).

Massimo Moretuzzo. Da: Patto per l’autonomia.

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No a piste forestali inutili e sì alla tempestiva sistemazione e manutenzione della viabilità ordinaria.

«La viabilità in montagna ha bisogno di manutenzioni tempestive, non di opere inutili e costose”, commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, annunciando in una nota un’interrogazione del Gruppo consiliare sulle tempistiche per il ripristino regolare della viabilità sulla strada che collega Forni Avoltri a Frasseneto, Sigilletto e Collina, facendosi, in tal modo, portavoce di numerose sollecitazioni pervenute da cittadini del territorio interessato.(…).

Da mesi, nulla si muove. La carreggiata in funzione è in grave dissesto e, dunque, pericolosa per chi la percorre. Una situazione che va sanata quanto prima – afferma Moretuzzo -: i residenti e l’avvio della stagione turistica hanno bisogno di risposte concrete. Mentre si discute del ripristino della viabilità agro-silvo-pastorale tra Casera Val Collina e il rifugio Marinelli, per il quale la Giunta Fedriga è disponibile a investire oltre 1 milione di euro con l’obiettivo dichiarato di metterla in sicurezza, anche nel tratto finale rispetto al quale si è registrata una forte mobilitazione popolare contraria all’intervento per il pesante impatto ambientale, la strada tra Forni Avoltri e Collina – per la quale è evidente l’esigenza immediata di messa in sicurezza – rimane ostruita per mesi.

«Una precarietà che caratterizza anche la viabilità di molte altre zone montane, ma la Giunta Fedriga preferisce destinare le risorse a nuovi impianti sciistici in buona parte dei quali, in pochi anni, non sarà più possibile sciare per effetto della diminuzione delle precipitazioni nevose e dell’aumento delle temperature – osserva ancora il consigliere – . Ancora una volta ribadiamo l’importanza di non disperdere risorse pubbliche preziose che servirebbero per ben altri progetti finalizzati al rilancio della montagna, anche dal punto di vista sociale, e all’imprescindibile manutenzione e messa in sicurezza delle strade esistenti».

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E per ora mi fermo qui, in questo mio escursus sul perchè sostengo e voterò Massimo Moretuzzo come presidente della giunta regionale e non Massimiliano Fedriga.

Laura Matelda Puppini.

Note.

(1) Comunicato di Patto per l’Autonomia del 15 febbraio 2023.

(2) https://www.consiglio.regione.fvg.it/pagineinterne/Portale/comunicatiStampaDettaglio.aspx?ID=743363

(3) https://www.triesteallnews.it/2021/05/viabilita-morettuzzo-patto-autonomia-in-montagna-necessarie-manutenzioni-tempestive/.

L’immagine che accompagna l’articolo è stata scattata da me sempre alla manifestazione a cui si riferisce quella all’ inteno dell’ articolo. Al centro, in maglia blu e jeans Massimo Moretuzzo, tra Bidoli e Sandro Cargnelutti, presidente regionale Legambiente.  L.M.P.

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