Io credo che in uno stato realmente democratico Riccardo Riccardi dovrebbe venir mandato a casa perché, pieno di sé stesso (e se erro correggetemi), pare non si volti mai indietro a guardare il prodotto del suo lavoro. E vi dico subito cosa mi porta a fare questa considerazione.  Primo problema: i tempi di attesa, che peggiorano.

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Chiedo giorni fa una serie di visite di controllo (si chiamano così ma ora pare non compaiano più nel mansionario e sono utili come prevenzione e per calibrare cure se già in atto) per me e per altra persona. 

PRIMI POSTI DISPONIBILI PER 2 PERSONE CHE ABITANO A TOLMEZZO E QUINDI CHE DOVREBBERO AVERE COME RIFERIMENTO ASUFC:

DENSIOMETRIA OSSEA Udine 26 giugno 2026. Se nel frattempo ti si rompe qualcosa perché magari l’osteoporosi è già in essere, affari tuoi e puoi sempre andare in Pronto Soccorso dove però ci sono ora i medici privati che Dio solo sa se capiscono qualcosa, dato che noi non sappiamo neppure che titoli abbiano.

VISITA GINECOLOGICA: Latisana 16 marzo 2026 prenotata telefonicamente col cup regionale. In ospedale a Tolmezzo il cup mi ha detto che si deve andare in reparto a vedere prima se c’è posto per una visita: ordini dall’alto ma non si sa perché. E pareva fosse l’unico modo per prenotare una visita ginecologIca. Ma poi telefonicamente … Inoltre per chiedere la possibilità di una visita ginecologica nella segreteria tolmezzina ci sono già stata una volta e mi è stato detto che è sempre tutto pieno. Pertanto ritengo che andare a perorare una visita alla segreteria tolmezzina in questo modo sia tempo perso.

GLI RX GINOCCHIA sarebbero gli unici per cui si trova un posto nel 2025: il 23 settembre 2025 a Gemona del Friuli.

Ma poi la VALUTAZIONE ORTOPEDICA con possibili cure è rimandata a non si sa a quando. È stato attivato un nuovo escamotage IL PERCORSO DI TUTELA CHE NON HO CAPITO BENE COSA SIA MA LO DEVI CHIEDERE E PUÒ ESSERE NON ACCORDATO, SE NON VI È POSTO. Insomma da quello che ho capito io, serve per coprire le rinunce, ritengo sempre più numerose, e utilizzare i possibili posti rimasti liberi, alla faccia della programmazione e tempestività nell’approccio terapeutico. E se il percorso di tutela va male si sono persi anche i posti del 2027? Non lo so, ditemelo un po’ voi.
Non solo: un MMG non stacca una prescrizione se uno non sta male, per sentire magari gli anatemi di qualche politico che pensa di insegnare pure ai medici come fare il loro mestiere. Ed inoltre con questi chiari di luna, cosa deve fare? Visionare esami e visite specialistiche due anni dopo aver staccato una prescrizione quando non sa neppure più di cosa si stia parlando?  Ma vivaddio questo è vivere, sia da parte del paziente che del MMG, in un incubo sanitario!

VISITE DERMATOLOGICHE: 1 per me e 1 per altra persona: primi posti liberi: Gemona del Friuli 17 maggio 2027 e Manzano 19 maggio 2027. Se poi uno avesse un neo da controllare, cosa vuoi che sia se passa un anno fra la prenotazione e la visita o se ne passano quasi due ….

VISITA OCULISTICA. Primo posto libero Tarcento 15 aprile 2027 oppure a Monfalcone 22 giugno 2026.  Se peggiora una cataratta ti arrangi, tanto la sanità non è per te quando ti serve, ma in funzione dell’assessore e della giunta di turno. Questa a Monfalcone l’ho chiesta io per me perché ormai in Asufc non c’è nulla, tranne parole, parole, parole.

Confesso però di aver rinunciato ad una prima visita a Cervignano ma in una data vicino ad un’altra fermata. La povera signora del cup, pro- forma mi chiedeva pure se le date ed i luoghi mi andavano bene ma le ho risposto che nel 2027 Dio solo sa se saremo vivi. E sarebbe meglio non chiedessero nulla.  MA VI RENDETE CONTO DI COME È RIDOTTA ASUFC SOTTO DENIS CAPORALE, RICCARDI, FEDRIGA? SIAMO AL MORITURI TE SALUTANT? E mi scusino i politici lo sfogo: ma cosa direbbero loro se superati e non di un anno i settanta, si trovassero in questa situazione? Perché siamo ridotti al quasi nulla sanitario, secondo me, e pare siano state eliminate le convenzioni con i privati per visite pubbliche, perché non è dato sapere, ma si sa che i privati si lagnavano di non guadagnare abbastanza con le convenzioni, rimaste ferme come parcelle, e puntavano al tutto in privato, obiettivo quasi raggiunto

Nel frattempo il primario di medicina di Tolmezzo, dopo la sua lettera accorata, ha chiuso, da che si dice, in primo luogo per carenza di infermieri un piano dell’ospedale ed ha accentrato tutti i pazienti nei rari posti letto rimasti al terzo, con il personale risicato. E quello che ciò comporta è presto detto. Basta leggere la lettera accorata del primario Agostinis in:  https://www.nonsolocarnia.info/sanita-carnica-lappello-accorato-di-un-primario-ed-alcune-considerazioni-nel-merito/.

Inoltre le Aziende Sanitarie indicono per lo più concorsi a termine, poco appetibili come pare per chi voglia lavorare nella sanità Fvg, che è una Regione piena zeppa di soldi che sta conducendo la sua popolazione alla miseria sanitaria, mentre la politica energetica e del riarmo, dataci dalla ‘follia’ europea appoggiata anche dal governo, sta portando tutti in povertà. Che fare, che dire, dato che non possiamo, si fa per dire, prendere i forconi? Almeno protestare per un sistema globale sanitario che in Carnia conta più le assenze, il tolto rispetto a prima, che le presenze, e quindi che non va.  Dio mio, penso fra me e me, dove siamo andati ed andremo ancora a finire con queste destre, che a me paiono incapaci di rispondere in assoluto ai bisogni della popolazione italiana e regionale?  Non lo so, ditemelo un po’ voi. Non solo. Quando si innesca con una spinta ad un oggetto una forza verso il declino, esso rischia di andare avanti da solo per inerzia e magari, se su di un piano inclinato, senza che si riesca più a fermarlo, come in sanità e fino al baratro.

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E, sempre secondo me, in questa regione c’è poco da star tranquilli, anche se mi pare siano Asufc e Asfo che si contendono il primo posto per problematiche date ai loro pazienti. Ma forse si dovrebbe spiegare ai loro dg che vi sono malattie reali che portano alla morte, non solo frotte di ansiosi, variabilmente anche depressi, con cui nessuno ha tempo da perdere e che popolano la visione del mondo di Riccardo Riccardi, pare, da quanto detto anni fa. Ma sempre e comunque se erro correggetemi.

Le liste di attesa ad Asfo per neurologia, per la verità, sono solo e forse un pelino meglio di quelle in Asufc per altre patologie (Prenota una visita neurologica al Cup: è a novembre 2026, in: Il Gazzettino, 11 luglio 2025), In Asugi invece è quasi impossibile prenotare una visita dermatologica (A Gorizia agende prenotazione per dermatologia chiuse fino al 2027- la legge lo vieta ma non viene rispettata, post di Walter Zalukar, 14 luglio 2025). Asugi ha laconicamente risposto che non sono chiuse le agende, sono terminati i posti disponibili. Insomma mentre qui la popolazione invecchia sempre più e i bambini che nascono sono sempre meno, nella visione onirica della sanità della politica di destra, la sanità dovrebbe funzionare come una catena di montaggio che sforna solo un numero determinato di pezzi, che devono essere fatti nei tempi stabiliti ecc. ecc. Per questo la popolazione del Fvg, se può, cerca la via del privato, che però, come tante volte ho scritto, pare qui boccheggi, appoggiandosi quando va bene, a medici del pubblico in pensione, e meno sono le prestazioni nel sistema pubblico, meno introitano le aziende sanitarie pubbliche a totale vantaggio del privato ormai spesso puro.

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Ma voglio completare questo articolo riportando l’ultimo comunicato di Honsell nel merito delle risposte date, in una sola seduta di commissione, a tre interrogazioni presentate che si risolvono in: se non faccio così si chiude. Ma vi rendete conto? Ed è inutile che Asugi precisi che le agende sono aperte ma i posti sono finiti, che Caporale dichiari al Messaggero Veneto che la situazione dell’ospedale di San Daniele, che verrebbe privato, se ho ben compreso, del Pronto Soccorso e ridimensionato, è causata da chi era prima di lui e da quanto accaduto nel post covid, chissà perché. Ed egli ha fatto queste considerazioni in risposta a Manuela Celotti del Pd che sosteneva, in un articolo del 14 luglio 2025, che l’intero nosocomio di San Daniele è a rischio. Ed ancora il dott. Caporale ha detto che da parte sua non vi è volontà di depotenziamento per il nosocomio sandanielese, tentando di togliere da se stesso ogni responsabilità attribuendola a qualcosa al di fuori della sua persona, perché se togli ad un ospedale il Pronto Soccorso, esso si ritrova depauperato sicuramente. Ed ancora: notate cosa afferma il dott. Caporale per sostenere la sua buona volontà: che San Daniele, come del resto Palmanova, Tolmezzo e Latisana resta un ospedale spoke. Ma bisogna vedere, dico io, cosa significa “ospedale spoke” raggio del perno udinese, nell’ ottica del duo Riccardi -Caporale, se poco più di un poliambulatorio. Perché quello che è tragico è che le aziende sanitarie ora, a differenza delle aziende di gorgonzola, non sanno neppure utilizzare gli strumenti più moderni per programmare, ma invece seguono i loro sogni spendendo la marea di soldi che hanno per gettonisti ed affini. E non è certo mia intenzione offendere il dott. Caporale, e se erro correggetemi.

Quindi Caporale ha accusato, se ben ho compreso, Serrachiani – Telesca, che erano però al governo della sanità in Regione sette e fra un po’ otto anni fa, del taglio drastico, qui come là, dei posti letto, dimenticandosi della nuova riforma Riccardi e del suo strapotere, delle rivoluzioni che ha fatto con l’introduzione dei privati, ed il depotenziamento degli spoke per la politica dei grossi poli e pochi, altro sogno di una notte di mezza estate. Ma io credo che abbia ragione il consigliere Mentil quando risponde a critiche di questo tipo che se un allenatore allena male una squadra di calcio, viene mandato giustamente a casa e sostituito con un altro. Ma costui, anni dopo, non può sostenere che i cattivi risultati della squadra da lui diretta dipendono dall’allenatore mandato via anni prima, perché la causa è solo sua. E questo vale sia per Riccardi che per Caporale. Siamo in sanità sull’orlo di un baratro e questi signori ci riempiono di tesi difensive di loro stessi? E pensano che gli crediamo? Non solo: Caporale ritorna a parlare del personale mancante, dicendo che, se si tornasse agli organici pre – covid, ritornerebbero anche i posti letto tagliati per il covid. Ma ai tempi del covid era meglio di così ed ora Paolo Agostinis è stato costretto a chiudere un intero piano della medicina a Tolmezzo ed a ridurre i posti letto al lumicino. A causa di chi, dott. Caporale? E se manca personale, oltre cercare professionisti da privati, che cosa avete fatto dalla fine 2022 in poi? Convegni sull’ Ai e sulle neuroscienze? Demolizioni e ristrutturazioni di edifici? Non lo so e me lo chiedo. Ma ripeto che è pensiero mio e se pensate che sbagli ditemi la versione corretta dei fatti.

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Ma ritorniamo al consigliere regionale Furio Honsell ed al suo comunicato del 15 luglio 2025: egli così si è espresso:

«Oggi, in terza commissione sanità, abbiamo ricevuto risposta a tre interrogazioni dall’Assessore Riccardi che avevamo posto più di un anno fa.
Nella prima chiedevamo chiarimenti sulle esternalizzazioni dei pronto soccorsi a Udine, San Daniele, Palmanova e parzialmente a Latisana.
L’Assessore ha confermato, dichiarando che o si esternalizzava oppure si doveva interrompere un pubblico servizio. Rimane però, senza risposta, la domanda come mai sia possibile, trovare personale che è disposta a fare tale lavoro per aziende private, mentre non fa domanda ai concorsi pubblici, o si dimette?

La ragione, non può essere solamente economica, ma riguarda il clima che ormai si è ingenerato nelle aziende e il fatto che i bandi per reclutare non sono a tempo indeterminato.
La situazione descritta dall’Assessore è però gravissima. Se si interrompono i pronto soccorsi, cosa rimane della salute pubblica?

Nella seconda interrogazione, che risale a più di un anno fa, riguarda quali incentivi si pensano di introdurre per contrastare le dimissioni volontarie in radiologia e il ricorso ad esternalizzazioni.
L’Assessore ha dichiarato che intende investire 40 milioni a questo fine. La domanda che però rimane senza risposta è perché si è aspettato tanto tempo per agire, quando l’opposizione anche su sollecitazione del
Comitato di Salute Pubblica aveva fatto proposte analoghe più di un anno
e mezzo fa?
Nella terza interrogazione avevamo chiesto della campagna di prevenzione contro l’epatite C e del perché tante associazioni fossero state coinvolte solamente quando i kit stavano scadendo. Dalla risposta emerge
che solamente il 30% delle persone aveva risposto in un primo tempo anche perché la privacy non era stata garantita in modo assoluto. Quindi circa il 40% dei kit ordinati è scaduto prima di poter venire utilizzato
per un costo di alcune decine di migliaia di euro. Abbiamo invitato l’Assessore ad imparare da questi errori, mantenendo certamente gli screening, ma programmando in anticipo di coinvolgere tutte le associazioni interessate prima che scadano i kit. Così si spenderà in modo più efficace».

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Che dire che fare? La popolazione pare spaventata, anche se cerca di darsi coraggio, Riccardi è nella mente di tutti e sulle pagine dei giornali continuamente, forse ora però un po’ meno, e di lui ci ricorderemo, e si ricorderanno i nostri figli ed i figli dei nostri figli, per la situazione di quasi privazione sanitaria a cui ci ha condotto, che è diventato un problema nel problema generale della vita oggi. Manca una organizzazione in Asufc che risponda realmente alle esigenze degli acuti, se mancano letti e professionisti, manca una sanità territoriale che dicasi tale, manca la speranza di avere la propria salute tutelata. Insomma non vorrei che fossimo già giunti al “Quando verrà verrà”, del vecchietto che non riusciva neppure a raggiungere il medico di base. E per ora mi fermo qui augurandovi ‘buona vita’ nonostante tutto.

Laura Matelda Puppini

P.S. 16 luglio 2025. Vi invito pure al leggere su “ilpassogiusto.eu” l’articolo di Alessandro Zannier: “La salute in montagna non può essere gestita con l’emergenza”, ed anche l’articolo sul Messaggero Veneto “Stop al punto prelievi in tre centri collinari. Scatta l’interrogazione”. Notate il nuovo linguaggio di Lucia Aviani ‘Scatta l’interrogazione’, a cui forse l’assessore risponderà fra tre o quattro mesi se va bene, quindi non siamo certi che scatterà la risposta. E per cortesia leggete anche il mio commento ad integrazione. L.M.P. 

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da: https://www.infermieristicamente.it/articolo/18554/sanita-pubblica-in-crisi:-punto-di-non-ritorno? L.M.P.

 

 

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