Se volessi riassumere l’assemblea caratterizzata da una presenza ‘nutrita e ’importante’ che si è tenuta al centro ‘Balducci’ di Zugliano il pomeriggio del 24 giugno 2022, direi che è stato un urlo contro l’abbandono dei territori a se stessi in sanità, contro i disservizi, contro una politica che vanifica la legge Basaglia, contro un assessore che non pare sufficientemente competente per il compito assegnatogli, e restio all’ascolto dell’utenza. E se erro correggetemi.

Correva l’anno 2022, ed a Zugliano, quel tardo pomeriggio del 24 giugno, si incontravano forze diverse unite da un tema: “Salute, bene comune. Un diritto non un affare”.  Temi all’o.d.g.: “Dopo la petizione di 15.000 firme presentata in Regione. Riflessione comune sulla sanità pubblica. Assemblea aperta”.
Dalla registrazione dell’evento, colgo qualche spunto che pubblicherò con articoli diversi, incominciando da Michele Negro, esponente di spicco del Coordinamento Salute FVG, a cui è stata affidata l’apertura e la chiusura dell’incontro. 

Michele Negro. Pordenone. Sanità Fvg. Un problema politico.
 
Nella sua relazione introduttiva, il dott. Michele Negro ha ricordato la raccolta di firme per la ‘Salute bene comune’, che ha portato, in 40 giorni, a 15.000 adesioni, presentate al consiglio regionale il 28 aprile 2022. Ma bisogna rammentare anche l’iniziativa del Coordinamento per la difesa della sanità pubblica triestina, rivolta al Presidente della giunta regionale Fedriga, che ha raccolto, sul territorio di Gorizia e Trieste, 9000 firme di cittadini pure preoccupati per l’Atto aziendale Asugi. (1).

In sintesi circa nei primi 5 mesi del 2022, 25.000 cittadini del Fvg hanno preso posizione, usando uno strumento di partecipazione diretta, sulla sanità regionale, per dire: “Così non va”, e cercare di farsi ascoltare. Il gruppo promotore delle raccolte delle firme, che si riconosce nella sigla “Coordinamento salute Fvg” si è incontrato più volte, anche con rappresentanti di comitati, gruppi o singoli che si occupano del problema, per definire un percorso comune.

Il testo della petizione è nato da un confronto serrato anche fra soggetti su posizioni diverse, ed attualmente sono 40 le persone che, a livello regionale, continuano a vedersi e confrontarsi su questi temi.  Ma sui territori ben 150 persone sono state coinvolte nella raccolta di firme. Ed adesioni importanti sono giunte in particolare dalla Carnia e dalla montagna friulana.

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Quindi si è giunti a questo momento di incontro, per capire come andare avanti, come cercare di invertire il senso di marcia che sta portando verso la deriva il ssr. Ma non si chiuderà certo tutto qui. Perché le diseguaglianze creatisi al suo interno richiedono risposte adeguate e precise. Ed ai gruppi consiliari, tutti invitati, qui rappresentati, si chiede almeno un piccolo sforzo per ascoltare ed un impegno per sostenere pure le proposte concrete che scaturiranno.

Riguardo alla politica regionale oggi due paiono essere i punti centrali: il giudizio su chi guida oggi la Regione, Fedriga-Riccardi, ed il cercare di volgere verso una nuova maggioranza regionale. Ma non si può però dimenticare che anche in Fvg più del 50% dei cittadini diserta le urne, mentre un pronunciamento, come in questo caso, sui veri temi che stanno a cuore ai cittadini, come la sanità, risulterebbe più che mai partecipato.

E non si può ridurre tutta l’azione politica a scelte geometriche senza saper fare invece, e per tempo, scelte programmatiche chiare e concrete su temi fondamentali come, per esempio ed appunto, la sanità,  aprendo un confronto con e sul territorio.

Ma non serve solo dire quello che non va: serve pure fare alcune proposte precise per salvare la sanità pubblica regionale. Ed è anche necessario che la politica scelga in modo oculato i dirigenti delle aziende sanitarie: i direttori generali, e che la posizione dei Sindaci, su alcuni temi, divenga vincolante. Non solo: ai direttori generali devono essere imposti degli obiettivi generali da raggiungere relativi alla salute dei cittadini, non solo finalità economicistiche e pareggi di bilancio.

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Certo si dovrebbe riflettere su queste ‘aziende’ a cui la sanità è affidata. Perché il termine ‘azienda’ rimanda subito al ‘profitto’.  E paiono ineludibili, per l’emanazione di atti fondamentali da parte delle Aziende sanitarie, la consultazione preventiva, un rapporto non subordinato con il territorio, un confronto attivo con i cittadini e le comunità presenti.

Ma occorre pure pensare ad una nuova organizzazione della sanità, che la Costituzione vuole pubblica, dove la componente elettiva locale abbia un peso importante. Ed il primo passo per volgere a questo ripensamento può essere una diversa normativa regionale, che colmi diseguaglianze e squilibri, e che permetta un ruolo attivo ai rappresentati dei territori.

Relativamente poi, all’audizione dei comitati per la salute, in terza commissione del consiglio regionale, si è svolto a Trieste, il 22 giugno, un confronto ampio e articolato, sia sul valore della petizione che ha raccolto un numero altissimo di adesioni, sia sulla situazione della sanità pubblica e sui sette punti programmatici che molti hanno sottoscritto. E per fortuna il dibattito, in quella sede, è rimasto, tranne poche infelici battute, rigorosamente all’interno dei contenuti, anche grazie ai consiglieri presenti che avevano sostenuto la petizione, e che hanno posto molte domande
permettendo adeguate spiegazioni pure sulle aree maggiormente critiche e sul problema del personale della sanità.  E il consiglio è parso voler continuare a trattare il problema attraverso una serie di audizioni del personale in primo luogo, incominciando dagli infermieri.

Invece, per quanto riguarda l’aspetto partecipativo in particolare dei Sindaci e consigli comunali alle scelte, pare che ci sia una distanza fra le tesi della maggioranza in Regione e quelle dei comitati.

 Per i Comitati infatti i cittadini devo essere attivi costruttori del sistema salute, che è o bene comune, o è un ‘affare’. E «la partecipazione siamo noi» non è una semplice espressione o imposizione di idee e di proposte, ma è ascolto e confronto.

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In chiusura Michele Negro ha ribadito che le finalità sia dell’incontro sia dell’attività del Coordinamento salute Fvg sono quelle di analizzare e diffondere i problemi relativi al Ssr, che se è vero che non sono stati originati ora, è altresì vero che pesano sempre più sulla popolazione e devono venire affrontati e risolti attraverso un lavoro lungo e difficile.

E deve venir ricostruito anche quel rapporto, andato perduto, fra persone, associazioni, gruppi, comitati, utenti, operatori, amministratori, per poter dare nuova linfa e forza al servizio sanitario pubblico che risponde, in larga parte, ai bisogni dei cittadini. E ogni territorio deve avere un sistema sanitario adeguato, e deve poter esprimere le proprie esigenze e proporre correttivi.

Invece in Fvg si governa ancora dall’alto, e le decisioni vengono prese da una o due persone, mentre gli altri devono obbedire. Ed anche nel corso dell’audizione in terza commissione, è mancata totalmente la partecipazione al seppur breve dibattito di una persona: l’assessore regionale, che è il maggior responsabile di questa situazione che oggi viviamo. E se è vero che i problemi in sanità non sono nati ora e che problemi esistono anche a livello nazionale, è anche vero che è inammissibile che non si voglia ascoltare, che l’assessore si chiuda nel proprio fortino rifiutando il confronto, magari ritenendo ogni proposta, ogni evidenza di problemi come aspetti ideologici.

Ed il prossimo passo sarà quello di indire una grande manifestazione all’aperto, e continuare a muoversi non solo nell’ottica di criticare, che è l’aspetto più facile, ma anche di costruire proposte concrete, nella cui stesura siano presenti pure territori e cittadini.

Laura Matelda Puppini

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Cfr. nel merito: (1). Lilli Goriup, Trieste, oltre 9mila firme raccolte «per la difesa della sanità pubblica: Fedriga ci ascolti», in: https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2022/05/27/news/trieste-oltre-9mila-firme-raccolte-per-la-difesa-della-sanita-pubblica-fedriga-ci-ascolti-1.41471933. In esso si legge pure: «il segretario generale Spi Cgil Adriano Sincovich ha lamentato il fatto che “Nonostante i nostri svariati tentativi di contattarlo”, Fedriga non ha ancora dato risposta ai cittadini».

L’immagine che accompagna l’articolo è tratta da https://www.friulionline.com/in-friuli/presentate-in-regione-a-trieste-le-istanze-sulla-salute-pubblica-ma-riccardi-tace/, e risulta quella di presentazione di detto testo. L.M.P. 

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