Oggi è la festa dei lavoratori e sto pensando al lavoro che non c’è ed all’aumento di morti sul lavoro. I quotidiani, come per esempio La Repubblica ed Il Fatto Quotidiano hanno pubblicato i dati inail, che sono allarmanti: il 16% in più di morti sul lavoro nel 2015 rispetto al 2014. 1172 persone hanno perso la vita, in Italia, per motivi di lavoro, contro le 1009 del 2014. (http://www.repubblica.it/cronaca/2016/04/30/new/inail_infortuni_sul_lavoro_2015_aumentate_del_16_per_cento_le_morti_bianche_-138764513/
Inoltre pare che i vaucher coprano vero e proprio lavoro nero ed anche infortuni.
 
Inoltre pare che lo jobs act non abbia prodotto gli effetti che il governo sperava non si sa come.
Martino Mazzoni sottolinea su left come le statistiche 2015 dicessero che lo jobs act non funzionava come motore di occupazione, come solo il 20% delle nuove assunzioni fosse a tempo indeterminato, con dato in calo rispetto al pregresso, mentre il tasso di occupazione dei giovani ha toccato il livello più basso. http://www.left.it/2015/12/10/le-statistiche-dicono-che-il-jobs-act-non-funziona-i-risultati-di-una-ricerca-sugli-effetti-della-riforma/).
 

«Il fallimento del Jobs Act è segnalato dall’aumento degli inattivi. I dati Eurostat indicano un passaggio cospicuo di persone dall’inattività alla disoccupazione e numeri più bassi della media europea nella transizione tra disoccupazione e occupazione (tradotto: più gente smette di cercare lavoro che in Europa, meno gente trova lavoro che in Europa). La legge, come evidenziato anche dagli ultimi dati rilevati dall’Istat Jobs sta riducendo il tasso di disoccupazione dei lavoratori più adulti, mentre «il tasso di occupazione dei giovani, rimane al suo livello più basso – 15,1% alla fine del secondo trimestre del 2015». L’autore nota infine come tra i nuovi lavori ce ne siano soprattutto nel settore dei servizi a bassa qualifica (una dinamica, del resto, comune a molto Paesi: negli Usa dopo la recessione e fino a pochi mesi fa è successa la stessa cosa). «Occorrerà guardare bene i dati degli ultimi due mesi, quando l’avvicinarsi della fine degli incentivi fiscali alle assunzioni potrebbe determinare una crescita dei nuovi contratti a tutele crescenti. Sarebbe però un effetto determinato dal risparmio che sta per scadere. In termini di rilancio dell’occupazione, probabilmente, non servono regole nuove ma una politica economica e industriale. Quella che, anche per causa dei parametri imposti dall’Europa e alla mancanza di risorse, tutti nominano e nessuno che sieda a Palazzo Chigi sa immaginare.» (Ivi).

E giustamente il Papa ha fatto appello, oggi, in piazza San Pietro, alle «istituzioni politiche ed economiche e alla società civile per un modello di sviluppo che tenga conto della dignità umana, nel pieno rispetto delle normative sul lavoro e sull’ambiente». ( http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-cfde9aee-4c3a-45ae-b747-bc81963e8199.html).

Infine la riforma sanitaria inizia a mostrare i suoi effetti con la diminuzione della età media di vita. Ma se milioni di italiani non si curano, come si voleva andasse diversamente? (http://ilmanifesto.info/tagli-ticket-e-le-liste-dattesa-gli-italiani-non-si-curano-piu/)

E la salute si tutela anche controllando l’ambiente. E’ inutile infatti che ti dicano di avere sani stili di vita se chissà cosa respiri, mangi ecc. ecc..

Una volta fieri sfilavano, il primo maggio, i lavoratori, donne, uomini, stanchi, stremati, lavoratori delle miniere, dei cantieri, delle fabbriche e non solo, ma ora con la precarizzazione del lavoro pare precarizzata anche la dignità della persona in questa Europa senza idee ed ideali, ma schiava, pare, del vile denaro.

BUON PRIMO MAGGIO FESTA DEL LAVORO! CHIEDIAMO PER TUTTI: DIGNITA’ DIRITTI, GARANZIE DI NON SFRUTTAMENTO E SCHIAVIZZAZIONE DEL LAVORO, APPLICAZIONE DELLA COSTITUZIONE CHE DICE CHE  LA REPUBBLICA ITALIANA E’ FONDATA SUL LAVORO, 8 ORE DI LAVORO, 8 DI RIPOSO, 8 DI SVAGO, UNA PAGA EQUA, E QUANTO PARE SVANITO NEL NULLA, DATO CHE DOMINANO SOLO I DATORI DI LAVORO SULLO SCENARIO.

Il primo maggio ricorda anche le conquiste dei lavoratori con le loro lotte. Ma paiono tutte cancellate, o quasi, da Renzi e Poletti, e qualcun’ altro. O mi sto sbagliando?

«Più valore al lavoro; contrattazione occupazione pensioni»

dicono Cgil, Cisl e Uil.Come non dar loro ragione? 

Laura Matelda Puppini.

L’immagine che correda l’articolo è tratta, solo per questo uso, da: cms.legambientefvg.it.

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