Ricevo da Marco Lepre e volentieri pubblico, ponendo queste iniziative e considerazioni alla vostra attenzione.

«Lo scioglimento dei ghiacci è senza dubbio uno dei segnali più evidenti e preoccupanti del riscaldamento globale in atto.
 Quello che sta accadendo ai Poli e nelle aree ad essi limitrofe si tradurrà, secondo gli scienziati, in un innalzamento del livello dei mari, nella scomparsa di ambienti unici e nell’intensificarsi di eventi atmosferici estremi, con conseguenze ancora inimmaginabili.
Anche un territorio particolare e delicato come quello alpino è sottoposto ad una pressione che rischia di comprometterne gravemente le caratteristiche e la biodiversità.
Al di là di quello che la cronaca ci documenta, proprio in queste ore, sul versante italiano del Gruppo del Monte Bianco, il regresso dei ghiacciai, che sta procedendo in tempi sempre più rapidi, porterà ad una trasformazione del paesaggio, ad una riduzione delle disponibilità idriche, ad un aumento dell’erosione del suolo ed al cambiamento del regime dei fiumi.
Recarsi a piedi al loro “capezzale” è un modo, allora, innanzitutto per rendersi conto della situazione e per sensibilizzare l’opinione pubblica, e poi per rinnovare l’impegno a rinunciare a quelle che Greta definisce “cattive abitudini” e sollecitare un cambiamento negli stili di vita dei paesi ricchi e nelle politiche dei governi.

Foto giuntami senza didascalie da Marco Lepre che mostra il lento sparire di un ghiacciaio.

 Gli appuntamenti di questo fine settimana.

Come è noto il prossimo venerdì 27 settembre, in coincidenza con il summit dell’ONU dedicato ai cambiamenti climatici, si svolgerà lo sciopero mondiale per il clima, su iniziativa del movimento Fridays For Future, ispirato a Greta Thunberg e di altre organizzazioni che hanno a cuore il nostro futuro sul pianeta.
Legambiente, che aderisce alle manifestazioni programmate un po’ ovunque anche in Italia, ha deciso di lanciare la proposta, subito accolta e fatta propria da numerosi circoli che operano in montagna, di un’iniziativa a sostegno di queste battaglie ambientali, rivolta specificamente ai territori alpini.

Prendendo spunto dal “funerale del ghiacciaio scomparso”, svoltosi recentemente in Islanda, con la partecipazione di un Ministro, ed essendo evidente un collegamento con la situazione dei nostri ghiacciai agonizzanti, è stata decisa l’organizzazione di un evento analogo sulle Alpi.
Il 27, 28 e 29 settembre sono state così programmate varie “veglie per i ghiacciai” che avranno luogo ai piedi dei ghiacciai del Lys (Val d’Aosta), del Monviso (Piemonte), dello Stelvio (provincia di Bolzano), del Brenta (Trentino), della Marmolada (Veneto) e del Montasio (Friuli Venezia Giulia).

La meta che abbiamo individuato nella nostra regione – il piccolo ghiacciaio del Montasio –  è particolarmente significativa, perché si tratta del ghiacciaio che si trova alla quota più bassa dell’intero arco alpino. Date le sue caratteristiche e la sua disposizione, ha dimostrato finora una maggiore resilienza ed il suo stato di salute è momentaneamente meno grave rispetto a quello di altri ghiacciai che hanno subito una notevole riduzione della loro superficie. Se non interverranno a breve termine modifiche significative nella riduzione delle emissioni di CO2, però, il suo destino appare segnato. Secondo gli esperti alla fine del secolo sarà rimasto solo il 20% di quello che vediamo oggi.

Foto giuntami senza didascalie da Marco Lepre che mostra il lento sparire di un ghiacciaio.

Il programma in Friuli.

Abbiamo pensato in sostanza di organizzare un’escursione con la partecipazione di esperti ed alpinisti ed il coinvolgimento di giovani e appassionati della montagna.
La manifestazione si suddividerà in due giornate: venerdì 27, giorno dello sciopero mondiale per il clima, che sarà dedicata ai valligiani e agli studenti del Tarvisiano, che saliranno dalla Val Saisera e domenica 29 (riservata a chi venerdì e sabato mattina lavora e a chi proviene da lontano), quando si potrà lasciare i mezzi di trasporto a Sella Sompdogna.
Contemporaneamente, nelle giornate di venerdì e sabato, il Centro Balducci organizzerà a Zugliano vari laboratori e incontri su questi temi, dedicati agli allievi delle scuole superiori. La nostra intenzione, oltre a quella di far conoscere, a chi non l’ha visitata, una bellissima parte delle nostre Alpi, è quella di approfittare dell’iniziativa per provocare una riflessione su alcune di quelle “cattive abitudini” – come le chiamerebbe Greta – che fanno del male alla montagna e
all’ambiente.

Appuntamenti.

Venerdì 27 – ritrovo al termine della Val Saisera alle ore 9.30. Da lì salita a piedi lungo i sentieri segnavia CAI 616, 639 e 611 fino al Bivacco Stuparich (altitudine 1578 m.) in circa due ore. Dal bivacco i più allenati ed esperti potranno raggiungere il ghiacciaio del Montasio in meno di un’ora. Pranzo al sacco a cura dei partecipanti. Rientro per il Rifugio Grego.

Domenica 29 – ritrovo alle ore 10 presso il Rifugio Grego, raggiungibile in circa dieci minuti dal parcheggio di Sella Sompdogna. Da lì lungo il sentiero segnavia CAI 611 si arriva in circa un’ora e mezza al Bivacco Stuparich e si può salire al ghiacciaio. Per i più allenati possibilità di rientrare al rifugio Grego dopo aver toccato la cima dello Jof di Sompdogna (altitudine m. 1889) con i sentieri segnavia CAI 652 e 610. Pranzo al sacco a cura dei partecipanti. Al rientro sosta al Rifugio Grego.
Necessario abbigliamento e calzature da montagna. Per conoscere nel dettaglio il programma contattare Marco Lepre (cell.327.3505829) o scrivere a: carnia@legambientefvg.it e a info@legambientefvg.it.

Tolmezzo, 25 settembre 2019.

Circolo Legambiente della Carnia, Val Canale, Canal del Ferro. 

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