Riassunto delle puntate precedenti.

«Il 19 maggio 2023, corredato da una foto dell’assessore Sergio Emidio Bini che alza il calice con Fedriga, è comparso su ‘Domani’ un articolo a firma Yossef Hassan Holfato, intitolato: “Così l’azienda dell’assessore vince i bandi del Friuli», così iniziavo il mio articolo intitolato “Il cosiddetto ‘Caso Bini’. Le opposizioni chiedono le dimissioni dell’assessore. Vedremo come andrà a finire” pubblicato su www.nonsolocarnia.info che riportava alcune contestazioni fatte all’assessore Sergio Emidio Bini relative al suo ruolo nella cooperativa ‘Euro&Promos’ che, nel 2020, aveva vinto un appalto regionale per 3 milioni di euro ma pagava poco i suoi dipendenti (ben 6.500); il piano di finanziamento, per 22 milioni di euro con fondi Pnnr in dotazione a Comune e Regione, per l’ampliamento di ‘Udine mercati’, presieduto da un altro ex-socio di Euros&Promos, Alberto Sbuelz; l’acquisto di un palazzo a Trieste da Mediocredito, banca allora partecipata per il 47% dalla Regione Fvg in cui Bini allora era già assessore. Enel merito così si espeimeva Massimo Moretuzzo: «L’assessore Bini e il presidente Fedriga ritengono corretto che un esponente della Giunta regionale acquisti un bene immobiliare ceduto con trattativa privata da parte di un ente partecipato dalla stessa Regione? Quali erano i rapporti dell’assessore alle Attività produttive con Mediocredito nel periodo in cui questa trattativa si è svolta?»

Poi c’è stata la storia della delibera per l’acciaieria … Così nel merito la capogruppo del Gruppo Misto, Pompea Maria Rosaria Capozzi, – «Bini non deve rispondere solo su Mediocredito. Chiederemo conto anche dell’ordine del giorno votato all’unanimità dal Comune di Marano Lagunare con cui si chiede alla Regione di rettificare una delibera proposta da Bini che, a detta loro, riporta un assenso mai espresso sull’insediamento dell’acciaieria, che tanto fa discutere nella Bassa friulana». (cfr. nel merito i miei su www.nonsolocarnia.info: “Il cosiddetto ‘Caso Bini’. Le opposizioni chiedono le dimissioni dell’assessore. Vedremo come andrà a finire.” e Caso Bini. Seconda puntata. (Con 2 aggiornamenti), corredati anche dalle fonti sa cui ho tratto le informazioni).

Naturalmente Sergio Emidio Bini dichiarava che era tutto legale, e nel merito dell’acquisto dell’ immobile si pronunciava pure, attraverso il Messaggero Veneto, l’on Sandra Savino, il cui figlio era stato chiamato in causa dallo stesso Bini. Inoltre si appellava al contratto di lavoro per giustificare la paga di 3,86 euro l’ora ai dipendenti di Euros&Promos, cioé circa 700 euro al mese, cifra da soglia della povertà dico io, dichiarando al tempo stesso di essere ancora dirigente della stessa.

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Infine 19 consiglieri regionali di opposizione proponevano una mozione di censura, per poi passare alla richiesta di dimissioni di Bini da assessore od a Fedriga, un Fedriga su questi aspetti silenzioso, di togliergli l’incarico. Inoltre Pietrobelli, su Il fatto Quotidiano del 1° giugno 2023, in un articolo intitolato: “Friuli Venezia Giulia, gli affari della società dell’assessore alle Attività produttive: appalti vinti in Regione e paghe da 3,68 euro l’ora”, precisava pure che: «Dal 2018 – scrive Giuseppe Pietrobelli –  gli appalti vinti da Euro&Promos sono cinque, per un totale di oltre 35 milioni di euro: Gestione dei Centri estivi, servizio di ausiliarietà presso la scuola dell’infanzia comunale Giochi delle Stelle, Vigilanza musei (4,3 milioni di euro), servizi in strutture scolastiche ed educative comunali (16,8 milioni di euro), pulizia e sanificazione di immobili di proprietà o pertinenza del Comune (contratto di 4 anni rinnovabile per altri quattro, importo 14.5 milioni di euro)». Inoltre in seguito si aggiungeva lo spostamento dal ‘Museo della Risiera’ di lavoratori pubblici, sostituiti da quelli di Euros&Promos. (Elisa Coloni, L’opposizione torna all’attacco di Bini “Accesso agli atti e leggi anti-conflitto”, in Messaggero Veneto, 26 settembre 2023).

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Di fronte a queste legittime richieste di chiarimento, Sergio Emidio Bini, oltre a sostenere la legalità di quanto fatto tramite la stampa, chiudeva una intervista concessa a Mattia Pertoldi, del Messaggero Veneto, con la classica frase riassumibile in: ‘Ci vedremo in tribunale’, chiarendo che non gli mancavano gli avvocati, cosa di cui siamo certi. Egli con 31 mila euro al mese come assessore, può certo permettersi di chiamare in giudizio chi vuole, a differenza di noi poveri cristiani. Indatti queste sono le sue parole riportate in chiusura dell’ articolo di Mattia Pertoldi intitolato: “Bini il mio ruolo era noto dal 2018. Non mescolo gli affari con la politica”, in Messaggero Veneto 1 giugno 2023, precisando che la cosa non sarebbe finita lì: « […] come ho già detto adesso mi divertirò io. Ho dato mandato ai miei legali di approfondire la questione. E non in maniera superficiale. Questa volta non mi fermerò alla semplice querela. Andrò ben oltre perché volgio portare alla luce, una volta per tutte, quel sistema marcio che si muove in sottofondo in Friuli Venezia Giulia».  

Ma poi sarà, come ci dice Elisa Coloni (op. cit.), la Euros&Promos a adire per vie legali contro Moretuzzo e Riccardo Laterza di ‘Adesso Trieste’, non direttamente l’assessore.

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Terza puntata. Comunicato stampa della minoranza in Consiglio Regionale, riunitasi a Trieste il 25 settembre con oggetto: “Conflitto di interessi dei rappresentanti della Giunta regionale”. Sintesi dell’incontro giuntami da Patto per l’Autonomia.

Precisazione. Il titolo dell’invito pare generico, ma in realtà l’incontro è dedicato al ‘caso Bini’.

«”Conflitto di interessi dell’Assessore Bini, le opposizioni non cedono alle intimidazioni e proseguono a fare le dovute verifiche”. “Dopo quella a Moretuzzo, una diffida ha raggiunto anche Laterza. Massolino annuncia una richiesta di accesso agli atti e il Pd una proposta di legge”.

L’opposizione in Consiglio regionale non cede alle intimidazioni e annuncia una serie di misure per fare le dovute verifiche sul conflitto di interessi che riguarda l’Assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini in qualità di socio di riferimento e dirigente della società Euro&Promos Spa, già denunciato in Aula. Sono state illustrate oggi (25 settembre, ndr) a Trieste, nella sede del Consiglio regionale, da rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari regionali di minoranza e esponenti del Consiglio comunale di Trieste.

«L’antefatto risale a qualche mese fa – ha introdotto il capogruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo – quando, come opposizione, abbiamo portato alla luce il conflitto di interessi dell’Assessore Bini. Rispondendo a una interrogazione del nostro Gruppo abbiamo scoperto che è un dirigente dell’azienda, dunque ha responsabilità nella sua gestione. Questo pone un possibile conflitto di interessi che deve essere verificato», ha precisato Moretuzzo, che mesi fa, per quanto dichiarato, aveva ricevuto una diffida da parte dell’azienda e minacce esplicite da parte dell’Assessore in aula. «L’atteggiamento intimidatorio di Bini è inaccettabile, non abbasseremo la testa. Faremo emergere le criticità esistenti a beneficio della trasparenza, valore irrinunciabile».

«Non ci facciamo intimidire dai tentativi di limitare per vie legali il nostro diritto all’ispezione, strumento fondamentale per i consiglieri per garantire trasparenza alla cittadinanza – afferma la consigliera regionale Giulia Massolino del Gruppo del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg –. Nonostante le diffide, abbiamo presentato oggi una richiesta di accesso agli atti indirizzata a tutte le Direzioni regionali e alle partecipate per avere contezza del numero e l’ammontare degli affidamenti alle società di cui l’Assessore alle attività produttive Sergio Emidio Bini è socio di riferimento e dirigente. Oltre a eventuali conflitti di interesse, su cui naturalmente indagherà chi di dovere, è doveroso fare chiarezza sullo stato dei fatti perché sia la cittadinanza stessa a valutare l’opportunità politica della posizione dell’Assessore: la democrazia non si diffida». 

«Inquietanti e inaccettabili sono i metodi intimidatori dell’assessore Bini, nei confronti prima del consigliere regionale Massimo Moretuzzo e poi verso il consigliere comunale di Trieste, Riccardo Laterza – ha detto il capogruppo del Pd Diego Moretti, che ha partecipato alla conferenza stampa assieme ai colleghi del Pd Francesco Russo e Roberto Cosolini –. Noi andremo avanti, nella volontà di chiarezza e per questo, nelle prossime settimane, con tutti gli altri gruppi di opposizione presenteremo due proposte di legge, una sull’incompatibilità degli assessori esterni (tema ancora non normato), l’altra sul conflitto di interesse, che mai come su queste vicende sono non solo attuali, ma anche di forte preoccupazione. Accanto a queste iniziative, il prossimo giovedì 5 ottobre avremo la risposta all’interrogazione del collega Roberto Cosolini che proprio sul tema dell’incompatibilità dell’assessore Bini ha chiesto ulteriore chiarezza. Vedremo che risposta arriverà e anche in base a questo valuteremo eventuali passi futuri».

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È quindi intervenuto Riccardo Laterza, capogruppo di Adesso Trieste in Consiglio comunale a Trieste: «Anch’io, come già avvenuto in precedenza con il consigliere Moretuzzo, ho ricevuto una diffida dai legali di Euro&Promos. Mi vengono addebitate come diffamatorie due affermazioni che non ho problemi a ribadire, perché sono semplici considerazioni politiche. La prima: al di là di qualsiasi valutazione sul piano giuridico, esiste un problema di opportunità politica nel sovrapporsi di ruoli politici e amministrativi e ruoli aziendali nella figura dell’Assessore Bini. La seconda: che il contratto dei servizi fiduciari con il quale sono impiegati, tra gli altri, gli operatori museali di Trieste, è caratterizzato da salari sotto la soglia della povertà. Questo fortunatamente non lo diciamo più solo noi, ma dopo mesi di denunce e battaglie sindacali lo sostiene anche il Comune di Trieste, che quest’estate ha ritenuto di correggerli al rialzo con un accordo transattivo con Euro&Promos. Una soluzione transitoria che, dal nostro punto di vista, non cancella la necessità di procedere a giugno del prossimo anno con una nuova gara che garantisca condizioni di partenza ben diverse da quelle stabilite dal Comune stesso nel 2021». 

In sintonia anche la presidente del Gruppo Misto Rosaria Capozzi. «Le questioni sollevate sono dirimenti, l’Assessore Bini deve rispondere su più fronti che pongono diverse domande sull’appropriatezza del suo ruolo. Il tema stesso delle condizioni dei lavoratori su cui siamo impegnati in una raccolta firme a livello nazionale perché si arrivi a determinare un salario minimo legale, è qualcosa che interroga sul rapporto dell’Assessore con società che hanno relazioni con la Regione» (Comunicato di Patto per l’Autonomia, anche Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, datato Udine, 25 settembre 2023).

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Nel chiudere scrivendo che ho voluto riportare questo comunicato e la sintesi degli antefatti solo al fine di informare ma senza voler offendere alcuno, preciso però che mi dispiace di aver letto che Moretuzzo, in aula, è stato fatto oggetto, mesi fa, per quanto dichiarato, pure di minacce esplicite da parte dell’Assessore in aula.  Si deve pertanto notare come il rapporto civile in una sede istituzionale sia terminato? Infatti come non ricordare il ‘pagliaccio’ di Riccardi, e le parole e gesti di Fedriga, verso Honsell, per una scelta libera, quella di non alzarsi per ricordare Berlusconi come statista,  fatta dal noto esponente di Open Sinistra FVG? E nel merito ho scritto e pubblicato sempre su www.nonsolocarnia.info il mio: Politica regionale Fvg. Sulle scelte, sui metodi e sui linguaggi, a cui rimando, sperando che fatti di questo tipo non debbano più ripetersi. Infine come non notare, anche su questo argomento, il silenzio di Fedriga, che però ama atteggiarsi a ‘governatore’ del Fvg?

Laura Matelda Puppini

L’immagine che accompagna l’articolo mi è stata inviata in allegato al comunicato che qui ho riportato di “Patto per l’Autonomia”, ed è stata scattata in occasione della conferenza stampa tenutasi a Trieste il 25 settembre 2023. L.M.P.

 

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