Riprendo qui gli interventi sul lago di Cavazzo all’ incontro di Alesso di Trasaghis. Dopo Franceschino Barazzutti ha parlato, perché doveva recarsi ad impegno concomitante organizzato in precedenza in sala consiliare, la Sindaca di Trasaghis, Stefania Pisu.

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L’ intervento della Sindaca di Trasaghis, Stefania Pisu.

La Sindaca si è soffermata sulla grande partecipazione all’ incontro, ed ha sottolineato come Franceschino Barazzutti abbia fatto un excursus puntuale sulla storia e sulle vicende che si sono susseguite intorno al lago. Ed ha continuato dicendo di aver partecipato a ‘Laboratorio Lago’ ed alla Commissione ambiente, ogni volta che i Sindaci del Lago sono stati convocati. Nel corso dell’ultimo incontro, tenutosi il 22 di dicembre 2023, con presenti pure l’assessore Scoccimarro e il dott. Canali, si è parlato unicamente del progetto del Consorzio. Ed in quella sede i sindaci del lago sono stati informati di uno studio che la Regione aveva promosso, che buttava all’aria il lavoro di ‘Laboratorio Lago’ durato anni e svolto pure in  anni difficili cioè quelli dell’emergenza sanitaria.

Tra l’altro la Sindaca ha detto di aver più volte richiesto alla Regione che venisse sul territorio a presentare gli esiti di ‘Laboratorio Lago’, che si sono concentrati sulla realizzazione del by pass, e che prevedevano tre diversi modi per realizzarlo, come sottolineato da Barazzutti. Ma ora si comprende perché nessuno sia voluto venire.

Inoltre i 50.000, 00 euro destinati nel 2022 dalla Regione per gli studi sul lago, che potevano aumentare il budget per ‘Laboratorio Lago’, non sono stati concessi ai professionisti scelti dai comuni per ulteriori approfondimenti, ma sono stati utilizzati dalla Regione, per sostenere nuovi studi, da parte di un team formato da 4 nuovi esperti scelti dalla Regione stessa, che non si sono mai confrontati con i comuni del lago ed i territori e pare neppure con i professionisti del ‘Laboratorio ..’, che avevano studiato i problemi del grande specchio lacustre per anni.

Quindi sempre nell’incontro in Regione del 22 dicembre 2023, è emerso subito quanto richiesto dal  “Consorzio di Bonifica Pianura Friulana”, ed è stato presentato il progetto della nuova canalizzazione, a cui le amministrazioni dei Tre Comuni del lago non sono contrarie in via pregiudiziale, perché anche l’uso dell’acqua a fini irrigui è importante per la comunità.

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Ma vi sono due punti che preoccupano, in questo progetto di nuova derivazione del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, ed uno è quello, sollevato anche da Cafc e Legambiente, che esso potrebbe andare ad intaccare la falda. E l’ing. Massimo Battiston, del Cafc, sempre all’incontro di Trieste tenutosi il 22 dicembre 2022, ha ben illustrato cosa significhi questo aspetto anche in termini di costi per la collettività. Il secondo aspetto, invece, riguarda i cittadini del Lago ed il nostro territorio, ed è relativo al fatto che nessuno ha studiato qual è l’impatto sul lago di questo canale e del prelievo dell’acqua a valle del lago stesso. Noi sindaci dobbiamo ancora saperlo, anche se il Consorzio continua a dirci che l’impatto sarà pari a ‘zero’, ma che lo dica lui e così non rassicura nessuno.

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La Sindaca Pisu ha quindi terminato il suo intervento dicendo che è fermamente convinta che la Regione, prima di addivenire ad un sì per questa canalizzazione ad uso del Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, tramite l’approvazione del procedimento autorizzativo unico regionale, deve finanziare gli studi sull’ impatto ambientale sul lago della stessa, senza presenza di by pass, e deve garantire che il lago non venga utilizzato come un serbatoio.

Ed anche noi sindaci del lago, ha continuato la Sindaca di Trasaghis, davanti a queste mancate certezze, volevamo dare incarico a dei professionisti di opporsi all’ autorizzazione da parte regionale al progetto, ma gli ingegneri idraulici chiamati ci hanno detto che non vogliono assumerlo ufficialmente, che daranno sì delle informazioni, ma tutto lì, perché hanno paura di andare contro il Consorzio, che è molto forte. Ed allora in questo momento è più che mai importante unirsi come popolazione e confrontarsi su questi problemi. Ed ha concluso dichiarando la sua disponibilità, che c’è stata già in passato e ci sarà anche in futuro, per trattare questi temi e per fare il bene del territorio. (1).

Foto del lago di Cavazzo scattata nei primi anni ’90 da me Laura Matelda Puppini.

L ‘intervento di Enore Picco e alcune righe di ‘Gino’ lette da Ivo Del Negro. 

Barazzutti ha quindi introdotto gli interventi di Ivo Del Negro ed Enore Picco, sindaci con lui della ricostruzione post-sismica, dicendo che hanno deciso, insieme, di fare questi incontri per sensibilizzare la popolazione a quello che sta accadendo e per chiedere ai sindaci di presentare opposizioni motivate nei termini di legge, al canale di prelievo previsto dal Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, partendo dal fatto che, in primo luogo, detta derivazione farà variare sicuramente il livello del lago a seconda dell’entità dei prelievi. Infatti già ora, quando la centrale non funziona, il Consorzio attinge acqua non certo dalle montagne attorno, ma dal lago direttamente. Ed il Consorzio vuole avere la certezza di poter attigere l’acqua così sempre, comunque ed a piacimento.

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Quindi ha preso la parola Enore Picco, che ha ripreso il discorso sulla sensibilizzazione della popolazione ai problemi del lago. Ed ha continuato dicendo che quello che gli fa più paura è questa situazione paradossale, che vede il vecchio direttore del Consorzio, allora Ledra – Tagliamento, dott. Massimo Canali, a decidere sul futuro del lago come direttore generale dell’Assessorato regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile.

Inoltre ci sono solo 30 giorni per fare opposizione al progetto, e non è cosa facile. E questo è un progetto datato, ed i Comuni, allora, avevano già esposto i loro motivi per il no alla nuova derivazione, e stiamo parlando dell’epoca in cui Biasutti era Presidente della Regione. Lo abbiamo fatto noi allora, lo facciano gli attuali Sindaci e Comuni ora. Ed anche allora – ha proseguito Picco – abbiamo reso partecipe la popolazione del problema lago e dell’utilizzo delle sue acque, come vogliamo fare ora, dato che c’era e c’è ancora, da parte della Regione, la tendenza ad imporre senza discutere.
All’epoca, ed erano i tempi in cui Adriano Biasutti era Presidente della Regione, siamo riusciti a fermare il progetto di nuova canalizzazione da parte del Consorzio. E pensate che Biasutti era un uomo da: “O sei con me o sei contro di me”, e certamente se non eri con lui non lo dimenticava. E già allora l’ing. Canali, che guidava il Consorzio Ledra – Tagliamento, era più che favorevole alla nuova canalizzazione, ed ora non si sa come potrebbe decidere ‘sopra le parti’.

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Ma per tornare all’oggi, di cosa abbiamo bisogno? Di tecnici, di gente esperta, che faccia presente alla Regione, nei dovuti modi ed in forma scritta, quanto sia negativo questo nuovo canale senza by pass per il lago, il più grande naturale della Regione. In questo momento, però, i Sindaci sono assillati, come del resto lo sono stati sempre, dal problema di andare a chiedere un contributo o l’altro alla Regione, quando mai una amministrazione regionale ha avuto tanti soldi da spendere. Ma, sempre secondo Picco, quest’ultima, a fronte di un budget importante, tende a sprecare cifre di non poco conto in progetti definibili come ‘allucinanti’. Per esempio è stata demolita la scuola antisismica di Bordano, realizzata dalla provincia, per farne costruire una nuova per 7 bambini. Ora che siamo in fase finale, si apprende che i costi per il nuovo edificio sono duplicati ed esso costerà circa 3 milioni di euro, solo parzialmente coperti con fondi Pnrr. Gli altri li metterà la Regione, e sono soldi nostri. (2).

E quanto costerà alla comunità questo canale a tutto vantaggio del Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana, se i costi dei lavori tendono a duplicare o triplicare nel giro di poco tempo? Inoltre avevamo iniziato e portato avanti un percorso, con la Regione, favorevole al by pass, ed ecco che poi, alla fine di detto percorso, la Regione nel 2022 ha promosso nuovi studi per cancellare tutto quanto fatto.  Ma la gestione della risorsa acqua dolce dovrebbe avvenire sopra ed al di fuori della politica.

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Ma una cosa conforta: a Cavazzo non si era mai vista tanta gente a parlare di lago, ed anche qui – continua Picco – siete in molti. Era in programma un incontro a Bordano ma si deve sospendere per preparare le osservazioni contrarie al progetto del nuovo canale che porterebbe il lago a diventare di utilizzo privato della centrale e del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana.

Noi come ex- sindaci dei paesi del lago- ha continuato Picco – cercheremo di farci ricevere da Scoccimarro e Canali, anche se pare «non ci possano sopportare». Infine non è possibile per noi, ex- Sindaci, aver fatto tanti progetti di sviluppo turistico intorno al lago, per poi vedere tutto affossato con lo specchio lacustre che si alza e si abbassa a piacimento della centrale e del Consorzio, in funzione di una agricoltura che non si sa neppure quale sia. E non bisogna dimenticare che, negli anni ’80, i contadini mettevano granoturco nei loro campi, perché avevano contributi per farlo, non per altri motivi.

Infine l’ex sindaco di Bordano ha concluso dicendo ai convenuti di sensibilizzare altri al problema, in vista di una manifestazione di protesta a Trieste, a cui dovrebbe partecipare più gente possibile, e da fare in tempi veloci e brevi.  E non so –  ha terminato – che cosa potremmo fare di diverso, in questa situazione.

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Nel corso dell’incontro, Ivo Del Negro ha letto una riflessione sull’ unione della gente del lago, opera di ‘Gino’, detto ‘Codi’, dedicata a Ivo, Enore e Franceschino. «Il nostro raggio di luna piena che si rischiara per questa riunione, rallegra, consola, conforta di speranza il mio vecchio stanco cuore, che oggi vede l’unione e la forza per vincere la battaglia per salvare il lago, dimenticando le ripicche e gli insulti che un tempo rimbalzavano di valle in valle, di colle in colle. C’è sempre tempo per rimediare agli errori. Avanti così. Codi».

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E con queste importanti parole di ‘Gino’, che hanno ricordato come “l’unione fa la forza” chiudo l’ articolo dedicato agli interventi dei relatori all’incontro di Alesso per salvare il lago di Cavazzo. Domani o posdomani posterò gl iinterventi del pubblico.

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Due note bibliografiche e due dichiarazioni da un volume.

Rammento che, per cercare di salvare il lago di Cavazzo o dei Tre Comuni dal progetto di derivazione allora promosso dal Consorzio Ledra -Tagliamento, uscì, nel 1989, il volume AA.VV., Obiettivo Lago. Il lago di Cavazzo o dei Tre Comuni un patrimonio da salvare e valorizzare, a cura di Giorgio Dri e Valentino Rabassi, edito dai Comuni di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis e dalla Comunità Montana del Gemonese. Il libro è ricco di dati relativi anche all’ impatto della centrale sul lago, e mi chiedo come mai gli studiosi pagati dalla Regione non lo abbiano mai citato, da quanto mi consta, relativamente ai rapporti tra centrale – lago- Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana.

Inoltre nel 1990 è uscito, per cercare di salvare il lago dallo sfruttamento: “AA.VV. Il lago di Cavazzo e la sua valle”, a cura del Comune di Bordano, anch’ esso ricco di spunti. Infine rimando pure a https://www.nonsolocarnia.info/salviamo-il-lago-di-cavazzo-contro-i-prelievi-diretti-per-irrigare-la-furlania/, ed al mio: sempre su www.nonsolocarnia.info: “Alla scoperta del lago di Cavazzo o dei tre Comuni”.

Inoltre già nel 1989, sulla presentazione del volume “Obiettivo Lago” il Presidente della Comunità Montana del Gemonese, Fiorenzo Valent, a p. 16 così si esprimeva: “Se di acqua c’è bisogno, perché non verifichiamo assieme la possibilità di espellere dal lago completamente le acque immesse dagli scarichi della centrale? Se ciò fosse possibile avremmo anche disinquinato, soprattutto termicamente, l’antico bacino, portandolo ad una condizione simile a quella originaria e ciò senza interferire con gli interessi di nessuno, visto che E.N.E.L. ha ripetutamente dimostrato il suo disinteresse alla realizzazione della Centrale di Flagogna.».

Ivi, a p. 17, si legge che Silvio Moro, Presidente allora della Comunità Montana della Carnia, esprimendo il suo personale compiacimento e dell’Ente da lui presieduto per il Convegno sul lago tenutosi quell’anno, sosteneva che la Comunità Montana della Carnia si era mossa «dando avvio a uno studio qualificato per verificare lo “stato di salute” dell’ intero bacino del Tagliamento, da Sauris al lago di Cavazzo, con l’obiettivo che le decisioni che si verranno a prendere non vengano a ledere i diritti di nessuno e che non vengano, soprattutto, a creare ulteriore danno in questa zona già di per se estremamente depauperata».Dove poi sia finito questo studio, dettato anche dal buon senso,  nessuno lo sa, perché sull’onda della finanza privata e del neo liberismo sopra tutto, gran parte dell’acqua dei monti carnici è stata data in concessione per captazioni per centraline di privati a gogò e, che sappia io, con contratti di sfruttamento trentennali, senza clausola alcuna. E ora c’è chi vorrebbe rubarci anche il lago. E l’acqua per bere, lavare, coltivare, abbeverare gli animali? Ah ma … questa è altra storia e poi ‘gli affari sono affari’ ….

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La registrazione dell’incontro è mia, e cioè di Laura Matelda Puppini, ma non ho riportato qui la trascrizione letterale, per cui chiedo alla Sindaca di Trasaghis ed a Enore Picco, se trovano delle inesattezze, di avvisarmi per la correzione. Ma comunque prima di scrivere il testo, ho trascritto parola per parola i loro interventi.

Laura Matelda Puppini

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Note.

1 – Pare che l’Amministrazione comunale di Trasaghis, dopo l’incontro di Alesso, ritenga utile indire un’assemblea pubblica sul lago e il progetto del Consorzio di Bonifica della pianura friulana, a cui invitare anche rappresentanti dello stesso. E pare che il  Consorzio abbia aderito all’invito.

2 – https://www.studionord.news/via-libera-al-progetto-per-la-nuova-scuola-primaria-di-bordano

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L’ immagine che accompagna l’articolo è la scannerizzazione, da me eseguita, della copertina del volume “Obiettivo lago”. L.M.P.

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