Ho già pubblicato un paio di articoli sugli accordi siglati, a nostra insaputa, tra la farmaceutica svizzera, con ramo pure italiano, Novartis (1), facendo accordi sulla nostra testa, ed ora Fedriga ne ha siglato un altro, come Presidente della giunta regionale Fvg con AstraZeneca (2), quasi che la Regione Fvg fosse una sua proprietà privata, mentre intorno tutto il sistema sanitario regionale crolla. E le linee di politica sanitaria della nuova/vecchia giunta appaiono chiari se si guarda alla Convention voluta e finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, pochi mesi fa (3), che fa apparire l’Ente Regione, ma non porta nulla di nuovo ad un sistema sanitario che cade inesorabilmente in pezzi, ed a cui, sinora, si è risposto solo con ‘parole, parole, parole’. E credetemi, io nulla ho contro società multinazionali, che fanno i loro interessi, come ogni privato, se accettano proposte fatte dalla nostra giunta regionale o solo dal suo Presidente o da singoli membri della stessa,  che dovrebbero però venir, una buona volta, fermati nelle loro iniziative personali, che non rispondono, a mio avviso, al mandato statutario della Regione FVG. Perché fare accordi con farmaceutiche non ha nulla a che fare con la vita e la salute dei cittadini del Fvg, in un contesto, fra l’altro, di crollo del ssr. E di ogni singola affermazione su o glorificazione di, o accordo, se fatto singolarmente con multinazionali, dovrebbe essere responsabile solamente chi lo ha fatto, detto, siglato. Ma passiamo al ssr.

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Riccardo Riccardi ci parla sempre di privatizzazione del ssr, anche nel senso di privato convenzionato, in ciò spalleggiato pure da Fedriga, con tutto ciò che comporta, compresi possibili variazioni di spesa, mutamento di situazioni, destabilizzazioni di un sistema che era ben congegnato, mancata copertura di settori importanti. E, come ci ha narrato Stefano Feltri, spezzando una lancia, da esperto in economia, per il mantenimento di un ssn, in Italia esiste già un sistema misto pubblico-privato, «nel senso che gli italiani pagano di tasca loro (out of pocket) circa 41 miliardi, quasi un quarto della spesa sanitaria complessiva» (4).

Non solo: « se andiamo a vedere per cosa vengono impiegate le risorse aggiuntive nella legge di Bilancio vediamo che si tratta di un mero aumento di costi quasi a parità di prestazioni, a tutto beneficio degli operatori e non dei pazienti: incrementi delle tariffe orarie per le prestazioni aggiuntive del personale medico, innalzamento dei tetti di spesa per acquistare prestazioni dai privati, aumenti ai tetti per la spesa farmaceutica. Tutte misure che, dopo due anni di inflazione, finiranno per ricostituire i margini dei privati fornitori della sanità pubblica, non certo per ridurre le liste d’attesa e aumentare i servizi» (5). Infine, sempre secondo Feltri, puntare in sanità solo a valutare la spesa complessiva non paga, perché si deve valutare anche come le cifre vengono investite. (6). Ma in Italia ed in Regione Fvg, nessuno ha mai fatto una seria analisi del reale ed un conseguente piano di investimenti.

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Questo ci porta ai primi due argomenti che ho già trattato su www.nonsolocarnia.info anni fa: quello di un sistema assicurativo che però non copre tutti gli utenti, in particolare se anziani (2), e pone problemi di dati sensibili in mano alle assicurazioni e di controllo delle prestazioni erogabili, condizionando tutto il comparto salute e igiene pubblica; il secondo quello dell’aumento della spesa sanitaria che viene a ricadere sui singoli cittadini e sui nuclei familiari, senza che le paghe aumentino, la qual cosa ha una forte ricaduta sull’economia tutta (3). Perchè, per esempio, se compri sanità non compri turismo. Però questo ben poco interessa alla giunta regionale, che va per conto suo, che sa distruggere ma non costruire. Così è quasi sparita l’intera organizzazione della sanità territoriale, basata, per esempio in Carnia, su MMG presente in ogni comune, ospedale territoriale e hub di Udine (ove è in piena crisi, pare, il settore emergenza/urgenza), ambulatori di vallata, un medico di base in ogni comune, rete di infermieri, oss e fisioterapisti di comunità. Ora mancano persino, in Carnia, gli MMG e migliaia di pazienti, che sono persone, sono abbandonate a se stesse, di fatto, non potendo i medici in pensione, detti pomposamente di vallata, che si sono prestati a fare volontariamente i tappabuchi momentanei,  risolvere ogni problema. E siamo già giunti a febbraio 2024, ed alla fine di questo mese i contratti con  detti medici, di cui per esempio quello di riferimento per Sauris è presente solo due ore a settimana quando prima ce n’era uno a tempo pieno, scadranno, se non erro. Non solo: noi cittadini ci stiamo abituando sempre più al fai da te od ad abbandonare ogni speranza di essere pazienti e cittdini a pieno titolo. 

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Per questo, vista la catastrofe sanitaria regionale e carnica, vi invito a partecipare, il 10 febbraio 2024, a Paluzza, presso il Cesfam, in piazza 21-22 luglio, a questo incontro che si terrà alle ora 17.30, per parlare di sanità e della difesa della nostra salute. Ora il bicchiere è colmo. La sanità Fvg perde inesorabilmente un pezzo dopo l’altro, non dico nell’indifferenza regionale, per carità,  ma certamente nella incapacità di agire, se non ‘balbettando’, mentre persino la regione Lombardia, ora che è assessore al welfare Bertolaso, ha deciso di abbandonare i medici a gettone e puntare ad assumenre nel ssr, facendo sancire questo con legge regionale. (7).

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Inoltre, più che giustamente, Paolo Fontanelli, presidente del “Comitato per l’autonomia e il rilancio del Friuli”, ha ribaltato in questo modo il problema dei costi sanitari derivati dall’inefficienza del sistema regionale: ” Il Friuli può accettare il costo economico dell’inefficienza sanitaria?”. (8)

Perchè, dico io,  noi cittadini paghiamo l’inefficienza sanitaria più volte: uno sborsando denaro per consulenze visite e prestazioni private, due perdendo salute tra pure mille balzelli burocratici. Ma questo crea un circolo vizioso, perché più perdi salute più devi ricorrere, pagando ancora, alla sanità a tue spese, mentre pure i farmaci scarseggiano. Cose mai viste!

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Ma per ritornare a Fontanelli, egli così ha scritto:

«Ogni giorno i social friulani sono pieni di lamentele relative alla sanità regionale per i tempi di attesa per le varie prestazioni che arrivano fino al 2025 ovvero per essersi sentiti dire, a gennaio, che le agende di prenotazione sono chiuse.

Grave la situazione nei prontosoccorso, e ormai anche il privato convenzionato ha tempi che si dilatano favorendo ovviamente la prestazione a pagamento, per chi può permettersela; per non parlare del fatto di dover poi andare da un capo all’altro del Friuli, da Amaro a San Giorgio, da Manzano a Monfalcone.
Tempi un po’ più brevi a Trieste, per chi vuol fare oltre 150 km tra andata e ritorno con i conseguenti costi di benzina, autostrada, tempo, ecc.ecc.
Nel frattempo si lascia collassare e si chiude un reparto di maternità tra i migliori come quello di san Vito al Tagliamento che segue analoghe chiusure degli anni passati, da Gemona a Palmanova.

Ma quanto costa all’economia familiare e complessiva del Friuli il peregrinare da una parte all’altra del nostro territorio da parte delle future madri in termini di tempo, benzina, disponibilità di accompagnatori, ecc.? E quanto incidono queste difficoltà sulla decisione di fare figli?

La situazione, purtroppo, è analoga in mille altre situazioni che riguardano lavoratrici e lavoratori costretti a prolungare le assenze dal lavoro o a rinviare controlli col conseguente peggioramento delle patologie e quindi con aggravio di costi per i datori di lavoro e tutto il sistema previdenziale.

Il Friuli poteva contare su un sistema sanitario di eccellenza e attraeva anche pazienti da altre regioni; ora i friulani peregrinano dal Veneto (a carico della nostra Regione che paga l’assistenza ad un sistema sanitario evidentemente più efficiente, ed è tutto dire…) alla Lombardia spesso a spese proprie pur di avere una risposta ed il problema ci pare non tanto di scelta ideologica nel favorire il privato al posto di un sistema sanitario pubblico ma nell’organizzazione complessiva del sistema che, pur garantendo eccellenze in alcuni settori, risulta ormai inefficiente anche per lo sviluppo dell’economia del Friuli.

Paolo Fontanelli». (5).

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Nel ringraziare Fontanelli per questo suo comunicato, vi invito a leggere pure altri miei su sanità e salute e pure l’ultimo sull’ autonomia differenziata ed i suoi pericoli, intitolato: Autonomia differenziata. Problemi e criticità in particolare in sanità e tutela ambientale.

Senza voler offendere alcuno questo ho scritto, ma ora la misura è colma, e anche per e con i nostri figli dobbiamo chiedere a gran voce un cambiamento di rotta alla Regione Fvg anche in campo sanitario a tutela della nostra salute, oppure, se non se la sentono, abbandonino il campo. La difesa della nostra salute è un nostro diritto non solo costituzionale. 

Laura Matelda Puppini.

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AGGIORNAMENTO. 4 febbraio 2024. Oggi Furio Honsell, nel merito dell’accordo Fedriga – AstraZeneca che ci coinvolge come cittadini del Fvg, così ha scritto: «Dopo le decine di milioni che la maggioranza in Consiglio Regionale  votò su ordine di Fedriga per alimentare un accordo di programma che mai fu articolato nel dettaglio con Novartis nella scorsa legislatura, ecco che il trinomio Fedriga-Riccardi-Rosolen ne propone un altro con Astra Zeneca.

Su vari quotidiani ci sono foto con sorrisi, si parla di 5 milioni, e si confeziona il tutto con tante parole-chiave. Ma non vi è nulla di chiaro. Non si è mai discusso di ciò in Commissione anche se più volte nella scorsa legislatura chiedemmo come Open Sinistra FVG di avere informazioni.

Oltre all’inevitabile mancanza di chiarezza su come si possa scegliere dei partner privati con cui condividere soldi pubblici, siamo preoccupati anche in questo caso per l’accesso ai dati sensibili che
inevitabilmente avranno questi privati. A meno che il tutto non sia la solita operazione mediatica. In un contesto sanitario regionale nel quale si chiudono consultori e ambulatori, ovvero strutture sanitarie di prevenzione e di prossimità, nel quale tanti indicatori sono negativi, ad esempio le liste di attesa, numero di amputazioni a pazienti diabetici ecc., con quale coraggio si fa un accordo con una casa farmaceutica per “la prevenzione delle malattie e la promozione di corretti stili di vita”. Chiederemo subito in Regione la convocazione delle Commissioni Sanità e Ricerca per chiarire, al di là delle foto sorridenti, cosa ci sia davvero.” Furio Honsell, Consigliere Regionale di Open Sinistra FVG». (9).

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Note.

(1) Per gli accordi Fedriga – Novartis, cfr. Su 15 milioni spostati da un assessorato all’altro, di cui poco si sa, come sulla realizzazione dell’accordo Fedriga – Novartis.;
Protocollo di intesa Regione Fvg- Novartis: un accordo che a me fa molta paura. Ecco perché.

(2) Per gli accordi Fedriga AstraZeneca, cfr. AstraZeneca Italia e FVG, accordo di collaborazione per accelerare l’ecosistema salute della regione, in: https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=119948. La notizia è stata riportata oggi anche su di un articolo di Diego D’ Amelio, dove si precisa che sullo sviluppo del polo di Life science sono stati stanziati dalla Regione Fvg ben 45 milioni in tre anni. Per noi senza sanità quanti ed in che cosa? Perché un altro problema in sanità è quello della sperequazione tra amministrativi e personale operativo sul campo sanitario, e di quanto pacghiamo carrozzoni vari e managers, ben poco competenti, se si vedono i risultati.

(3) Sulla politica regionale in ambito sanitario, sempre su www.nonsolocarnia.info, cfr. il mio: Sanità Fvg. Loro pensano alle convention a carattere finanziario, noi a come sopravvivere.

(4) Stefano Feltri, ” Sanità pubblica, il sistema dei ticket è inefficiente. Dagli Usa una proposta per usare (meglio) la spesa sanitaria”,  in: https://www.milanofinanza.it/news/sanita-pubblica-il-sistema-dei-ticket-e-inefficiente-dagli-usa-una-proposta-per-usare-meglio-la-spesa-202401031956217931?refresh_cens.

(5) Ivi.

(6) Ivi.

(7) «Bertolaso su stop a gettonisti: “O vanno in Arabia o rivedono priorità”. Schillaci si complimenta», Sommario: “L’assessore sulla delibera che ieri ha vietato il ricorso a professionisti a ‘gettone’: “Non è nel Dna del medico questa attività, gestiremo transizione senza vuoti e siamo pronti a riassumere e favorire rientro professionisti in Ssr”. (https://www.quotidianosanita.it/lombardia/articolo.php?articolo_id=119054).

(8) https://comitatfriul.eu/2024/02/01/il-friuli-puo-accettare-il-costo-economico-dellinefficienza-sanitaria-comunicato-stampa/.

(9) Comunicato stampa di Furio Honsell su: notizie relative ad accordo di programma regione FVG – AstraZeneca, 4 febbraio 2024.

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